Raccontare la mobilità sostenibile in piazza a Catania

di Luca Talotta

Come si fa a raccontare la mobilità sostenibile? Una domanda che spesso in molti mi fanno e alla quale, ancora oggi, faccio fatica a rispondere. Non si può raccontare, è un concetto astratto. O meglio, è un’abitudine, un’idea, qualcuno direbbe un’ideologia (a torto o a ragione?). Di certo, come fai a raccontare un qualcosa che non è tangibile?

Io, comunque, ho provato a farlo. Recentemente sono stato a Catania, ospite del Giro-E, il Giro d’Italia con le biciclette a pedalata assistita. E lì, nella centralissima Piazza Duomo, abbiamo provato a raccontare che cos’è la mobilità sostenibile. È stato difficile? Per nulla. È stato impegnativo? Molto. Perché le persone hanno fame di sapere, sono curiose, vogliono scoprire cosa le riserva il mondo di oggi. Ma, spesso, non s’informano o lo fanno in modo parziale.

Quello che le persone non sanno (e le aziende non raccontano)

Un esempio su tutti. Durante il mio intervento, un utente ha chiesto: «Mi scusi, ma l’ibrido secondo lei è inquinante?». E io: «Beh, dipende dalla tipologia di ibrido». Risposta alla quale è seguita un’altra domanda: «Ma perché, quanti tipi ne esistono?». Ecco, questo è un esempio di quello che bisognerebbe fare oggi: andare nelle piazze e spiegare che sì, esistono diversi tipi di ibrido. Che il full hybrid è diverso dal plug-in hybrid che è ancora diverso dal mild hybrid. Paroloni che, messi lì così, se non vengono spiegati nella loro totalità servono a poco. Bisogna educare le persone, formarle, ma allo stesso tempo attirarle con modi di esporre semplici, chiari e concisi. E, perché no, parlare anche degli aspetti negativi della mobilità sostenibile.

ANCMA: rinnovata la governance

Foto: Il presidente Paolo Magri

ANCMA aggiorna i propri organi di governo. L’assemblea annuale dell’Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori ha infatti eletto i nuovi membri del proprio Consiglio Generale. Entrano in carica William Armuzzi (Honda Motor Europe), Davide Brambilla (Trek Bicycle Srl), Ezio De Carlo (Decathlon Produzione Italia Srl) e Stefano Gianotti (Kmi Srl).

 

Confermati Franco Acerbis (Acerbis Italia Spa), Fabrizio Corsi (Yamaha Motor Europe), Cristiano De Rosa (De Rosa Ugo E Figli Srl), Gianfranco Nanni (Askoll Eva Spa), Massimo Panzeri (Atala Spa) e Tommaso Telaro (Ktm Sportmotorcycle Italia Srl).

 

Nomi che si affiancano ai responsabili dei gruppi merceologici: Andrea Buzzoni (Triumph Motorcycles Srl) per il gruppo moto, Stefano Casalin(Casalini Srl) per i quadricicli,Gary Fabris (Five Srl) veicoli elettrici, Matteo Fossati (B2c Innovation Spa) servizi,Fabio Frattini (Suomy Motorsport Srl) caschi, Mario Meyrat (Amg Spa) parti bici eAndrea Saporetti (Società Generali Ricambi) per le parti moto.

 

Il presidente Paolo Magri ha poi nominato Mariano Roman di Fantic Motor Spa vicepresidente dell’associazione.

Dopo aver approvato all’unanimità il Bilancio Consuntivo dell’esercizio sociale del 2020 e quello del 2021, l’assemblea ha rinnovato inoltre i Probiviri, che diventano Marcello Doniselli (Doniselli Velo Moto Srl), Enrico Pellegrino (Mv Agusta Motor Spa), Mario Schiano (Mario Schiano Srl), Sgorbati Diego e Marco Taschin(Nolangroup Spa), e il collegio dei revisori.

Riconoscimenti: Tavares e De Meo su tutti

Due top manager alla grande ribalta: uno, italiano (Luca De Meo), alla guida di Renault; l’altro, portoghese (Carlos Tavares), al volante di Stellantis.

E proprio Tavares è stato nominato da “Autocar”, una delle più importanti riviste del settore automotive a livello internazionale, come la persona più influente dell’industria automobilistica mondiale. Il top manager, infatti, è al primo posto della “Power List 100,” che nomina, appunto, le 100 persone più influenti dell’industria automobilistica. Tavares ha preceduto altre personalità del settore, come Elon Musk, fondatore di Tesla, e Akio Toyoda, presidente di Toyota.

 

Intanto, nell’elenco dei nuovi Cavalieri del Lavoro, figura anche Luca De Meo, 55 anni, uno dei manager più conosciuti dell’industria automobilistica europea, da due anni presidente e amministratore delegato della Casa automobilistica francese Renault. Primo cittadino non francese a cui, nei 122 anni di storia della Renault, è affidato l’incarico di guidare il gruppo, De Meo ha un passato nella stessaRenault, dove ha iniziato la sua carriera, per poi passare a Toyota Europa, quindi, nel 2002 entra in Fiat Group, quale vice presidente esecutivo del marchio Lancia, contribuendo al varo dei modelli Ypsilon e Musa. Successivamente, come amministratore delegato di Fiat Automobiles Spa, rafforza il marchio con lo sviluppo e la promozione della Nuova 500.

 

Approdato in Volkswagen Group e da qui ad Audi, De Meo, dal 2015 al 2020, quale presidente di Seat, riporta l’azienda in profitto e sviluppa il segmento Suv con i modelli Ateca, Arona e Tarraco. Nel luglio 2020 entra in Renault in un momento di crisi del gruppo francese. Nel 2021, sotto la sua guida, la società torna in attivo con incrementi dei ricavi del 6,3% sul 2020 e del 16,8% sul 2019. Il prossimo 8 giugno, inoltre, De Meosarà a Milano per incontrare gli associati ad Anfia, in cerca di nuove opportunità di fornitura.

Brembo: al via il primo Hackathon

Brembo, azienda leader nello sviluppo e nella produzione di sistemi frenanti ad alte prestazioni, ha annunciato Brembo Hackaton, il suo primo evento hackathon, che si terrà dal 24 al 26 giugno, presso Kilometro Rosso, l’innovation district dove l’azienda ha il suo headquarter. L’integrazione delle esigenze dei nostri stili di vita con le modalità con cui ci spostiamo è – oggi più che mai – un cardine dello sviluppo della società. Ripensare a queste tematiche sfruttando anche percorsi di innovazione non tradizionali, può generare idee con punti di vista inattesi e incrementarne la velocità nell’adozione.

 

Su queste premesse è nato Brembo Hackathon, che ha lo scopo di trovare nuove soluzioni che possano dare risposte concrete alle esigenze della mobilità di domani, sempre più sostenibile, digitale e connessa. Nato inizialmente per il settore informatico, l’hackathon è un format di evento che facilita la creazione di idee e soluzioni innovative su una tematica comune, tramite la stretta collaborazione tra appassionati, esperti e start-up. “La mobilità sta cambiando. Il modo in cui ci muoviamo, comunichiamo e viaggiamo si è evoluto ed evolverà velocemente nei prossimi anni. In questo contesto Brembo Hackathon rappresenta un’opportunità che abbiamo voluto cogliere, per dare un ulteriore contributo alla mobilità del futuro”, ha commentato Daniele Schillaci, amministratore delegato di Brembo. “Questo evento – aggiunge Schillaci – è in linea con la nostra mission di “solution provider”, orientata a fornire soluzioni innovative per un’esperienza di guida unica”.

 

L’iniziativa è aperta alla partecipazione sia di start-up sia di singoli individui, che si uniranno a Brembo per vivere questa nuova sfida. Due gli obiettivi che vedranno impegnate le persone che parteciperanno all’evento:la ricerca di soluzioni digitali per il futuro della mobilità (sfida in cui saranno coinvolte le start-up); lo sviluppo dell’ecosistema e dell’esperienza di guida di Sensify, il nuovo sistema frenante intelligente di Brembo, che integra l’intelligenza artificiale nel controllo indipendente delle quattro ruote del veicolo (sfida in cui saranno coinvolte le singole persone). I migliori progetti che emergeranno saranno premiati e avranno la possibilità di un contratto di incubazione con Brembo. L’evento si terrà all’interno del Kilometro Rosso, uno dei principali distretti europei dell’innovazione. Il luogo di incontro tra ricerca e impresa: una struttura funzionale a generare sinergie tra attività imprenditoriali, centri di ricerca, laboratori, servizi professionali e alta formazione, situato a Bergamo.

Volvo Studio: a tu per tu con Davide di “Cotto al Dente”

Silvia Terraneo, She Motori e Davide Campagna di Cotto al Dente

di Silvia Terraneo (She Motori)

“Un Viaggio Incredibile” è la storia di vite curiose, inusuali. Punto di partenza: il viaggio unico e straordinario che rende la vita di ognuno irripetibile e meritevole di essere raccontata. Tra i viaggi possibili che possiamo compiere,  il più grande di tutti è quello che chiamiamo “vita”. Vivere questo viaggio è indimenticabile, raccontarlo è emozionante.

 

Non esistono grandi o piccole storie, ma tante storie differenti tutte da raccontare. E ne ho trovata una interessantissima, quella di Davide Campagna di @CottoalDente, ma è solo la prima di tante dal vivo, un’opportunità offerta dal Volvo Studio di Milano.

Davide, dentista di professione, (e si vede! sorriso super white e ben curato!), appassionato di food, atleta, esperto di fitness e – ciliegina – scrittore, ha recentemente pubblicato “Il metodo Cotto al dente”.


Davide è tante cose, ma soprattutto è un influencer di Food & Fitness, conosciuto da tutti come @cottoaldente, una delle Community più in crescita in Italia nel settore sportivo e della sana alimentazione.

 

Davide come è nato Cotto al Dente?

“Un viaggio davvero incredibile, iniziato nel 2012 nella cucina, facendo delle foto con una mia amica fotografa, E così, fai una foto e poi un’altra ancora (si dice l’appetito vien mangiando…) ho aperto un blog di cucina online. Prima pubblicavo una volta al mese, poi una volta a settimana, e piano piano, nel tempo e negli anni, tutti i giorni. Ci sono voluti dieci anni  ma siamo cresciuti”.

 

Gli ingredienti sono alla base di un buon piatto: quali quelli del successo di Cotto al Dente?

“Negli anni c’è stata un’evoluzione del cibo: quindi, quello che si mangiava in quel periodo lo facevo vedere, ma soprattutto la passione per il cibo e lo sport. In più anche i viaggi che ho introdotto. Dunque, tutto ciò che mi rende felice. Si può mangiare molto bene, pur mangiando sano, perché il problema non è lamentarsi senza calorie o rinunciare alle cose, si può mangiare di tutto, basta semplicemente stare attenti e… fare anche un po’ di movimento”.

 

Intendi, movimento come la tua ultima maratona? Per correre così come bisogna prepararsi?

“Devi allenare il fisico, sicuramente, ed ed è abbastanza scontato, ma devi allenare soprattutto la mente perché 42 km e 195 metri non si fanno solo con il corpo, ma anche con la mente. Io, quando corro, penso a tutto, anche al cibo, a volte penso a cosa mangerò dopo. Quindi, l’acquolina ti porta a correre più veloce per arrivare prima a casa”.

 

E quando cucini, a cosa pensi ?

“Mi piace molto cucinare con un bicchiere di vino e con un po’ di musica. E poi si cucina sempre per qualcuno, per gli amici, per la famiglia, per una ragazza. Mi piace molto unire il cibo italiano con le spezie e i sapori che scopro viaggiando, la mia cucina è un mix tra quella italiana e quella orientale. Piatti semplici, sani e gustosi, utilizzando prodotti con ingredienti naturali, di qualità e selezionati con attenzione, senza mai rinunciare al gusto. Anche in cucina, poi, bisogna essere sostenibili a 360°.

 

Hai qualche consiglio per chi viaggia tanto e guida molte ore l’auto?

“Suggerisco un’attività fisica prima e dopo il viaggio. Se siete in aereo, una passeggiatina nel corridoio; se siete in macchina, di fare una sosta. Io utilizzo spesso le calze, quelle a compressione, e a Boston, appena atterrato, ho  fatto una camminata di 20 minuti per riattivare il tutto. In macchina si può muovere il collo, si possono muovere le braccia. Restare troppo fermi non va bene”.

 

Ma possiamo diventare come te, nelle foto su Instagram, se seguiamo i tuoi allenamenti? Soprattuto ora, che si avvicina l’estate?

“Semplicemente, la base di tutto e metterci un pochino di moto. Bastano un paio di scarpe da tennis, uscire a camminare tutti giorni. Bisogna essere attivi: una corsetta, un giro in bici, anche solo le scale di casa. Ed è chiaro che l’alimentazione è importante, senza dover rinunciare a tutto, ma stando attenti alle dosi, Perché la quantità, alla fine, spesso ci va a fregare…”

 

Cotto al Dente è una community che riunisce gli amanti del cibo e dello sport. E Davide è il perfetto esempio di chi insegue i propri sogni.

Come scrisse lo scrittore americano John Steinbeck, “Le persone non fanno i viaggi, sono i viaggi che fanno le persone”.

 

“Luceverde” e “Aci Drive”: due premi prestigiosi

Foto: Al centro, Geronimo la Russa, presidente di Aci Infomobility

Luceverde – il canale infomobilità dell’Automobile Club d’Italia – si è aggiudicato il “Becoming a Mobility Club Award”, mentre “Aci Drive” – l’assistente vocale alla guida, basato su intelligenza artificiale – si è classificato al secondo posto nel “FIA Innovation Award”, due prestigiosi riconoscimenti che la Federazione Internazionale dell’Automobile assegna, ogni anno, per promuovere le migliori idee imprenditoriali in tema di innovazione e nuove tecnologie, realizzate dai 101 Automobile Club di Europa, Africa e Medio Oriente. L’annuncio ufficiale, a Roma, nel corso dell’Assemblea Plenaria della Regione I FIA, tenutasi nell’ambito degli Spring Meeting 2022.

“Questo è il secondo riconoscimento internazionale per Aci Luceverde – ha sottolineato Geronimo La Russa, presidente di Aci Infomobility e Ac Milano – e ne siamo profondamente orgogliosi. Dopo aver ricevuto il premio UNPSA dalle Nazioni Unite, l’impegno del nostro servizio di Infomobilità viene premiato anche dalla Federazione Internazionale dell’Automobile, uno stimolo fondamentale per continuare a muoverci sulla strada dell’innovazione costante al servizio dei cittadini. Un premio che voglio condividere con coloro che sono stati, fin dall’inizio, al nostro fianco nel progetto: le istituzioni locali e la polizia municipale”.

 

“Aci Drive – ha spiegato Vincenzo Pensa, direttore della Direzione Sistemi Informativi e Innovazione di Aci – sintetizza il nostro impegno attuale sul versante delle tecnologie innovative finalizzato ad aumentare la sicurezza stradale, ad una maggior tutela dell’ambiente e con un occhio al risparmio che, di questi tempi, non è male. Questi sono i tre obiettivi chiave di Aci Drive, l’assistente vocale alla guida, basato su intelligenza artificiale, che fornisce all’automobilista informazioni di sicurezza stradale in tempo reale, monitorando lo stile di guida”.

Concessionari e riparatori UE: “Approccio realistico al Fit for 55”

Foto: Adolfo De Stefani Cosentino, presidente di Federauto

L’AECDR (Alliance of European Car Dealers and Repairers) ha pubblicato la sua posizione sul Fit for 55. Un documento completo che chiarisce il ruolo e l’impegno dei concessionari di veicoli – sia auto sia truck – per consentire la transizione verso una mobilità “climate-neutral “nell’UE entro il 2050 (compreso l’obiettivo di medio termine di una riduzione del 55% delle emissioni di CO2 entro il 2030). Il documento mette in guardia anche su alcune preoccupazioni reali che provengono dal campo e invita i responsabili politici dell’UE a un approccio più ambizioso, ma realistico, quando si tratta di selezionare le soluzioni politiche e tecniche da adottare in futuro.

 

Questo documento è pubblicato in un contesto in cui il Parlamento europeo sta approvando i nuovi standard di CO2 per i nuovi veicoli per il 2025, 2030 e 2035. In tal senso, l’AECDR esorta il Consiglio europeo e tutte le istituzioni UE a raggiungere un approccio realistico. “La transizione in corso – afferma Antje Woltermann, portavoce dell’AECDR – dovrebbe favorire la sostenibilità e l’occupazione delle imprese europee. Obiettivi non realistici potrebbero provocare una pressione straordinaria su migliaia di concessionari che attualmente stanno investendo enormi somme di denaro in imprese a prova di futuro. Pertanto, invitiamo i responsabili politici dell’UE a considerare la realtà vissuta dalle aziende in tutto il continente. L’approvazione dei nuovi standard di CO2 per i nuovi veicoli da parte della plenaria di giugno sarà la prima pietra miliare per adottare soluzioni ambiziose ma realistiche per tutti gli attori coinvolti in questa transizione e i concessionari di automobili sono una parte fondamentale di queste soluzioni”.

 

“Per decenni le aziende rappresentate dall’AECDR hanno fornito soluzioni di mobilità affidabili e convenienti a cittadini e imprese europee. Ciò è stato possibile attraverso investimenti passati e presenti; investimenti grazie ai quali dette aziende – si legge nel documento – continueranno a svolgere questo ruolo importante anche in futuro. L’attitudine ad ascoltare i clienti e cercare di servirli con la migliore soluzione disponibile ha reso le concessionarie un naturale e riconosciuto punto di riferimento per l’interazione sociale e la crescita sostenibile in tutta Europa. Per questo, non solo si accoglie positivamente la decisione dell’UE di stabilire un percorso chiaro verso una mobilità a impatto climatico zero, ma andando avanti si è anche determinati a dispiegare tutte le risorse a disposizione per permettere al nostro continente di centrare questo obiettivo”. Riguardo al pacchetto Fit for 55 ecco, di seguito,  le raccomandazioni  che AECDR rivolge ai politici UE.

 

Essere più ambiziosi sulle infrastrutture di ricarica

L’obiettivo di 3,5 milioni di punti di ricarica entroil 2030 non è sufficiente a sostenere le dimensioni previste del parco di veicoli elettrici (BEV e PHEV). Secondo le nostre migliori conoscenze, questo numero dovrebbe essere il doppio. Oltre al numero di punti di ricarica, il nuovo AFIR dovrebbe anche stabilire i requisiti nazionali per la capacità di ricarica ad alta potenza (> 150 kilowatt/ora) necessaria per soddisfare la domanda di energia di tutti i tipi di veicoli (autovetture, veicoli commerciali leggeri, medi e pesanti). Il raggiungimento di tutti questiobiettivi in maniera uniforme e in tutto il continente europeo è un prerequisito necessario per una transizione di successo verso una mobilità carbon neutral.

 

Evitare inutili distorsioni e frammentazioni del mercato, e la povertà di mobilità

L’UE dovrebbe promuovere un sistema di incentivi coerente a livello di UE sia per gli utenti privati sia per quelli
professionali. Affrontando (non ignorando) le disuguaglianze strutturali che esistono in tutta l’UE, tale strumento renderebbe i veicoli ad alimentazione alternativa competitivi rispetto alle loro alternative tradizionali in tutti i paesi e le classi sociali, a beneficio inevitabilmente del clima. Quello che registriamo in questo momento presso le nostre concessionarie è una preoccupante frammentazione del mercato (ad esempio, in Italia o Spagna, la penetrazione del mercato di BEV + PHEV nel 2021 è stata inferiore al 10% per le autovetture e al 2% per i veicoli commerciali leggeri mentre Paesi come Svezia o Danimarca sono già ben al di sopra del 30% per le auto; 5% per i veicoli commerciali leggeri).

 

Inoltre, l’UE dovrebbe riesaminare attentamente l’impatto delle normative sugli standard CO2 già in vigore e in via di revisione (sia per i veicoli leggeri sia per quelli pesanti). Ciò perché in assenza di una solida domanda di veicoli elettrici a batteria – supportata da sufficienti infrastrutture di ricarica e da un quadro incentivante uniforme a livello UE – si rileva un concreto rischio di disallineamento tra le tipologie di veicoli presenti presso le concessionarie e i veicoli che gliutenti sono disposti ad acquistare (in alcuni paesi dell’UE una quota significativa – dal 10% al 30% – delle immatricolazioni complessive di veicoli elettrici a batteria è costituita da autoimmatricolazioni; ciò significa che parte dell’offerta spinta dalla politica non incontra necessariamente la domanda dei clienti). Dovremmo monitorare ed evitare questo tipo di distorsioni del mercato che si ripercuotono negativamente sui concessionari e sui loro clienti.


Avere un approccio tecnologico più inclusivo

Oltre all’elettrico a batteria, esistono diverse tecnologie per i veicoli che sembrano promettere di svolgere un ruolo importante nel percorso di decarbonizzazione del trasporto stradale europeo (idrogeno, biocarburanti, biometano, sia compresso che liquefatto, e-fuel, ecc.). Ciò è particolarmente vero quando si tratta di veicoli medi e pesanti con missioni di medio e lungo raggio. L’AECDR ritiene che l’UE dovrebbe valutare a fondo il potenziale di ciascuna di queste tecnologie, nonché adottare i metodi di misurazione più utili e realistici (allontanandosi dal ‘tank to wheel’ e adottando metodi che implicano un’analisi più completa come “LCA” o “Well-to-Wheel”), in combinazione con schemi volontari come il “crediting system”, che permettono di calcolare il ruolo positivo dei combustibili rinnovabili e a basse emissioni di carbonio.

Quella nuova vita da experience teller. Grazie a una chopper bike 

di Roberta Pasero

Cherchez la femme? No. Cherchez le vélo. Cercate la bicicletta. Una Sun of the beach, un tipo da spiaggia, nera con dettagli color cuoio, manubrio da Easy rider e istinto ribelle. Se la intercettate sul lungo Tevere o nel centro storico di Roma inutile chiedersi “Lui chi é?”. Perché siete certi che in sella a questa chopper bike c’è Francesco Fontana Giusti. Chi si occupa di motori sa chi è: un fantasista della comunicazione. Un instancabile detective delle emozioni. Uno che in oltre vent’anni nel mondo automotive ha trasformato con stile inconfondibile, con test drive experience e claim ad effetti speciali, automobili di ordinaria personalità in emozioni a quattro ruote.

“Ho sempre creduto in una comunicazione automotive lifestyle. Una comunicazione obliqua che non parli di vetture termiche o elettriche come pezzi di metallo, motorizzazioni, autonomia della batteria, tempi di ricarica, ma che si allarghi a cerchi concentrici ad altri mondi, all’arte, la moda, l’architettura, il viaggio, le emozioni, per raccontare non una nuova automobile ma una brand experience. Non soltanto la mobilità, ma uno stile di vita. Non il mondo di oggi, ma un futuro da immaginare e costruire”, spiega Fontana Giusti. “Tesla, per esempio, è diventato un global brand perché Elon Musk con la sua visione illuminata ci ha raccontato il viaggio su Marte. È andato oltre le automobili, a beneficio del marchio, perché poi di una comunicazione così trasversale che si fa ricordare ne beneficiano a cascata tutti i prodotti e, come in questo caso, le auto che appartengono a quel brand”.

 

Anche per inseguire questa sua idea futuribile della comunicazione, quando qualche mese fa è uscito dal tourbillon aziendale, si è lanciato in una nuova avventura, creandosi un’altra identità professionale taylor made, molto più intrigante e visionaria: quella di experience teller. Attorno ha costruito tutto un mondo social rivoluzionandone il linguaggio, come ha sempre fatto con la comunicazione: un sito fuori dall’ordinario, www.experienceteller.it, e l’ inedito e caleidoscopico calembour-blog del venerdì, il FRAday, che di settimana in settimana forma un puzzle a incastro tra pensieri di carta e dialoghi con l’arte, tra riflessioni analogiche e deserti specchiati nelle stelle, tra oggetti di design ribelli e vagabondi e think greenimal. Un puzzle in progress che con il portfolio dei suoi scatti e videotelling crea link emozionali con una community sempre più ampia, anche su Facebook, Instagram, LinkedIn, Twitter, You tube.

“Il restart per la mobilità deve iniziare proprio dal Think Greenimal, un pensiero che racchiude due mondi e due filosofie complementari, il Green e il Minimalismo, una doppia direzione per il futuro tra sostenibilità ambientale ed estetica dell’essenziale, dove l’uomo dev’essere sempre al centro di un viaggio che va oltre l’immaginazione”, riflette Francesco Fontana Giusti,  comunicatore globetrotter da sempre. “In particolare, per rilanciare il mondo automotive in crisi d’identità, si dovrebbe umanizzare la comunicazione facendo parlare, per esempio, chi sceglie elettrico dei limiti che incontra, ma anche dei piaceri che prova a guidare nel silenzio, e abbinare questi piaceri ad altre esperienze che creino link emotivi tra clienti e marchi automobilistici. Inoltre, la mobilità andrebbe raccontata senza confini di mezzi di trasporto, facendo incontrare chi va a piedi, chi in auto, chi in bicicletta, chi in moto, chi in monopattino, insomma  tutti i protagonisti della mobilità contemporanea, per raffrontare le loro esperienze e le loro necessità e arrivare così a un comune denominatore”.

 

L’obiettivo per Fontana Giusti è raccontare storie di uomini e non di prodotto, storie di cuore e di scoperte e non solo di numeri e di pensiero. “Storie nelle quali le persone che leggono possano ritrovarsi. Perché in questa società molte volte la gente ha paura di mostrare se stessa e il proprio lato fragile: un errore perché non è nascondendosi che si diventa più forti”, riflette. “La felicità di ogni uomo è essere creativo, è mostrare quello che si è capaci di fare, e quindi molti hanno bisogno di sentirsi raccontare le storie, anche di automobili, per identificarsi e riconoscersi e far volare finalmente la propria immaginazione”.

Una comunicazione che punti su un nuovo umanesimo e anche su una messa a fuoco delle proprie passioni che per Fontana Giusti è ripartita quando finalmente è uscito dai binari della routine professionale. E se è vero che ognuno di noi ha un oggetto che simbolicamente lo identifica, un po’ come la boule de neige per Orson Welles in Quarto potere, per Francesco Fontana Giusti sono le 2 ruote di una bicicletta. Due ali della libertà. La sua rinascita anche professionale come experience teller, la sua nuova visione creativa del mondo è iniziata proprio da una chopper bike. “The medium is the message”, affermava il sociologo Marshall McLuhan. È il mezzo stesso di comunicazione il messaggio. Che nel caso di Fontana Giusti è pure un mezzo di mobilità. 

VTM 2022: automotive e trasporti al centro della convention

di Luca Talotta

Oltre 300 aziende, 136 divisioni acquisti & R&D rappresentate da 210 buyer e 3.500 appuntamenti B2B, questi alcuni numeri dell’edizione 2022 di VTM (Vehicle & Transportation Technology Innovation Meetings), l’unica business convention (in Italia) dedicata all’industria automotive e dei trasporti andata in scena a Torino. Un evento che – grazie all’organizzazione – ho avuto il piacere di poter moderare dal palco delle Officine Grandi Riparazione, luogo storico del capoluogo piemontese, con ospiti di altissimo livello quali Giancarlo Giorgetti, ministro dello Sviluppo economico, che ho anche intervistato, ed esponenti internazionali del calibro di Anne-Lise Richard, Head of Global e-Mobility di Stellantis. Nel corso del meeting sono state anche premiate le startup vincitrici del contest ideato da VTM del 2020 e che per la pandemia non avevano ritirato il riconoscimento. Senza dimenticare la premiazione dei vincitori di 5GMETA Hackathon organizzato da LIFTT in collaborazione con VTM.

 

Confronto su competenze e innovazioni

Una piacevole mattinata dicevo, tutta dedicata all’industria automotive e dei trasporti promossa da Regione Piemonte e Camera di commercio di Torino, dove in qualità di sponsor, sono tornati a VTM 2022 grandi imprese internazionali (AVL, BOSCH, Continental Engineering Services, CSI, Denso Italy, FEV, ITT, Keysight, Sabelt, Texa, Vishay), e prestigiosi brand come Accenture, Blue engineering, Capgemini Engineering, Daca-I, Grape Up, Punch Torino, Segula. Industrial partner dell’evento: Stellantis. L’edizione 2022 di VTM è stata un’occasione di business, di confronto su competenze, innovazioni e tematiche di maggiore rilievo e attualità: dalla digitalizzazione dei processi all’elettrificazione dei veicoli e batterie, idrogeno e sistemi di propulsione innovativi, software defined vehicles, sistemi ADAS e guida autonoma, connettività e Big Data, micromobilità e nuovi modelli di mobilità sostenibile e smart.

 

Stellantis ribadisce la centralità di Torino

“Registriamo ottime notizie per la Torino dell’automotive: l’incontro con Stellantis ha ribadito la centralità della nostra città non solo in ambito produttivo, ma anche ingegneristico e di progettazione”, sottolinea Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio di Torino. “La nuova edizione di VTM – prosegue Gallina – ha numeri in netta crescita: aumentano le aziende presenti, superando quota 300 (+15% rispetto al 2018), si triplicano i buyer, crescono i B2B meetings (oltre 3.500). È la conferma di un lavoro di insieme, realizzato con istituzioni, aziende e atenei, che va nella direzione giusta per riaffermare un ruolo internazionale strategico e innovativo in un mercato in rapidissimo cambiamento”.

 

I vincitori del contest di VTM 2020

Anche per questa edizione, si conferma uno spazio dedicato alle start up innovative, che vede la presenza di 25 realtà che propongono soluzioni sui temi della sicurezza, smart mobility, intelligenza artificiale, micromobilità e molto altro ancora. Tra queste le vincitrici del contest di VTM 2020, premiate in questa edizione dall’assessore regionale all’Innovazione e Ricerca Matteo Marnati: Drivesec, Lifetouch, Jungo Connectivity (Israele), FLAG MS e 3 WINDY. Fra le altre: Beond, REEFILLA, NGV Powertrain, Veicoli Srl, TO.TEM, 2Electron, Walle, presenti quest’anno grazie all’Agenzia ICE (Italian Trade Agency).

 

Hackathon 5GMETA: chi ha prevalso nella sfida

Infine, tra le prestigiose conferenze e i tavoli B2B, a segnare la mattina di VTM è stata la premiazione dei vincitori del 5GMETA Hackathon, maratona di 24 ore (partita il 29 marzo) che ha messo al centro i volumi di dati generati dai veicoli e la loro applicazione nella mobilità connessa e automatizzata. Una sfida importante nell’ambito di “5GMETA”, progetto europeo H2020 con l’obiettivo di potenziare l’ecosistema della smart mobility. I partecipanti all’hackathon, organizzato da LIFTT in collaborazione con VTM, si sono cimentati in tre sfide: sicurezza stradale, mobilità dei veicoli, servizi dedicati agli individui. Per i tre team che hanno sviluppato le migliori idee e business case, un premio di 5.000 euro. Inoltre, al termine della premiazione il Ceo di LIFTT, Giovanni Tesoriere, e il presidente di Cepiemonte, Dario Peirone, hanno firmato un accordo di partnership che vedrà il Venture Capital guidato dallo scienziato Stefano Buono e Ceipiemonte sempre più affiancati nel percorso di valorizzazione del territorio e nella promozione delle sue imprese innovative sui mercati internazionali.

LoJack e trasporto: la soluzione Supply Chain Visibility

Foto: Maurizio Iperti, presidente di LoJack EMEA

LoJack Italia, società leader nelle soluzioni telematiche per la mobilità e nel recupero dei veicoli rubati, ha annunciato nel corso di Transpotec Logitec, il Salone dei Trasporti e della logistica che si è svolto in Fiera a Milano-Rho, l’arrivo sul mercato di una soluzione affidabile ed economica per il tracciamento e la visibilità delle merci, sviluppata e implementata dalla capogruppo statunitense CalAmp, una società di intelligenza connessa che sfrutta un ecosistema di soluzioni data-driven per aiutare le persone e le organizzazioni a migliorare le prestazioni operative.

 

La soluzione sarà particolarmente vantaggiosa per le aziende multinazionali dei settori farmaceutico, elettronico, biotecnologico, alimentare e dei beni di consumo che desiderano proteggere le spedizioni di alto valore e ad alto rischio in transito, migliorando al contempo l’efficienza della Supply Chain e offrendo tutta la documentazione necessaria per la conformità normativa.

 

La soluzione Supply Chain Visibility di LoJack si avvale di una vasta gamma di sensori wireless e di device, sia riutilizzabili sia monouso, che possono essere applicati ai beni per tracciare e raccogliere parametri critici, come temperatura, esposizione alla luce, urto, vibrazioni e posizione. La soluzione consente una rilevazione dettagliata del viaggio, della posizione e delle condizioni del carico lungo tutto il tragitto, attraverso diverse modalità di trasporto: a terra, su rotaia, in aereo o in mare, fino alla destinazione finale.

 

All’arrivo, i sensori si sincronizzano automaticamente con gli hub fissi e mobili per supportare la documentazione che ne attesta il mantenimento dei parametri e la reportistica ambientale. I dati dei sensori inviati attraverso il CalAmp Telematics Cloud possono essere integrati direttamente nei sistemi gestionali del magazzino, della flotta e della logistica tramite interfacce API (Application Programming Interfaces).

 

La pandemia ha portato alla luce molte sfide all’interno della Supply Chain globale, dalla chiusura dei porti e delle frontiere, alla carenza di prodotti e alle spedizioni del vaccino COVID-19. Tracciare manualmente le merci in transito espone il carico a errori umani, a furti e ad una limitata visibilità degli eventuali danni ambientali”, ha spiegato Maurizio Iperti, presidente di LoJack EMEA. “I sistemi logistici intelligenti basati su sensori e API, come la nostra soluzione Supply Chain Visibility, si rivelano preziosi per ridurre il deterioramento delle merci, ottimizzare le prestazioni della Supply Chain e documentare il mantenimento dei parametri, salvaguardando allo stesso tempo la reputazione del brand“.

 

“L’esigenza di una visibilità del carico end-to-end in tempo reale non è mai stata così forte come nella complessa supply chain globale just-in-time di oggi. Produttori, operatori logistici, consumatori ed enti certificatori vogliono essere certi che le loro spedizioni in transito rispettino i severi requisiti di sicurezza e conformità e che arrivino rapidamente e come previsto”, ha dichiarato Jeff Clark, Chief Product Officer di CalAmp. “Siamo entusiasti di fornire questo livello di visibilità e di intelligence al mercato europeo attraverso la nostra soluzione Supply Chain Visibility. Per i nostri clienti che spediscono merci in regioni pan-Europee, queste informazioni sulla localizzazione e sull’ambiente rafforzeranno l’affidabilità, la sicurezza e l’efficienza delle loro operations, a vantaggio di tutti gli stakeholders coinvolti nella supply chain”.