“Firenze30”: campagna per cambiare la mobilità cittadina

Valentina Borgogni copia

Foto: Valentina Borgogni, tra i promotori dell’iniziativa

 

Durante la Settimana Europea della Mobilità, è nata Firenze30, una rete di associazioni e cittadini che propongono un modello diverso di città. In tutto il mondo ormai decine di città hanno adottato il modello della Città 30, ovvero l’introduzione del limite di velocità generalizzato a 30 km/h a eccezione delle strade principali e di scorrimento.

La campagna Firenze30, promossa anche dalla Associazione Gabriele Borgogni parla a tutta la cittadinanza e agli amministratori presenti e futuri della città. “ll tema della comunicazione e dell’educazione verso tutti i cittadini è essenziale per comprendere i rischi connessi all’eccesso di velocità”, spiega Valentina Borgogni, presidente dell’Associazione intitolata al fratello Gabriele, perito in un incidente stradale. La velocità, purtroppo spesso abbinata alla distrazione è la causa delle centinaia di morti che abbiamo sulle nostre strade, ma non possiamo dimenticare i feriti gravi e gravissimi ai quali cambia la vita per sempre. La nostra richiesta deve partire da un cambiamento culturale e per fare ciò sappiamo che servirà tempo, ma anche risorse e volontà sia dei cittadini sia delle Istituzioni, che non possono non vedere questa necessità”.

Nuovo Codice della strada: gli italiano apprezzano

Il 61% degli italiani è favorevole alla riforma del Codice della strada promossa dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini. Il sostegno è maggiore tra gli elettori del centro destra (oltre il 90%), ma risulta alto anche tra quelli del PD (47% pro, 40% contro) e del M5s (60% pro, 35% contro). Il sondaggio, realizzato dall’istituto di ricerca Quorum/YouTrend per SkyTG24, rivela anche che le proposte più apprezzate sono quelle sulle restrizioni: più dell’80% degli intervistati approva il tasso alcolemico zero, il ritiro della patente per chi guida sotto l’effetto di stupefacenti e i limiti per i neopatentati.

Meno popolare (73%) è l’obbligo di casco, targa e freccia per monopattini e biciclette. La proposta che ha suscitato meno entusiasmo riguarda invece gli autovelox, che con il 58% raccoglie comunque più della metà di opinioni favorevoli. Altre percentuali interessanti riguardano l’utilizzo dei mezzi: 3 italiani su 4 la usano come veicolo preponderante l’automobile, che viene percepita dal 58% intervistati come un mezzo sicuro.

Quello considerato più pericoloso invece è la bicicletta: l’86% si sente a rischio quando la utilizza. Emerge, infine, l’opinione degli italiani alla guida: il 64% pensa che i propri connazionali guidino male, percentuale che si alza tra gli under 35 (70%) e nel Sud (72%).

Bmw Motorrad per SpecialMente: “Diversamente Disabili” in sella

Diversamente Disabili

Una squadra di venticinque collaboratori volontari del Bmw Group Italia, oltre a un gruppo di amici di Bmw Motorrad, si sono messi a disposizione dell’associazione Diversamente Disabili in occasione della sessione dei corsi di guida dedicati a motociclisti con disabilità che si è tenuta il 5 settembre a Cervesina (Pavia) nel circuito “Tazio Nuvolari”.

L’associazione Di.Di. (Diversamente Disabili) di Emiliano Malagoli, che è supportata da Bmw Italia attraverso il progetto di responsabilità sociale di impresa SpecialMente, tra le tante attività che svolge a favore di chi vuole avvicinarsi o riavvicinarsi alla moto superando la propria disabilità, offre da diversi anni corsi di guida dedicati a questi motociclisti con moto specificamente modificate e istruttori certificati.
 
Durante questi corsi, in cui le parti di teoria si alternano a quelle pratiche, ipartecipanti vengono raggruppati in base alle specifiche esigenze fisiche e quindi assegnati all’istruttore che insegnerà loro a usare le moto con le modifiche specifiche e a guidarle in sicurezza. Nella squadra degli istruttori di Di.Di. figurano anche istruttori che a loro volta hanno subìto incidenti che hanno causato loro disabilità, dando quindi un significativo valore aggiunto per un approccio psico-didattico ottimale.
 
“Tra i valori fondanti del Bmw Group Italia troviamo la Diversità, l’Inclusione, la Responsabilità e l’Impegno Sociale – ha dichiarato Marco Bergossi, direttore delle risorse umane di Bmw Group Italia -. Sono valori che condividiamo con tutti i nostri collaboratori e da cui ci facciamo ispirare quotidianamente. I nostri progetti di Corporate Citizenship, anche a livello di Risorse Umane e gestione del personale, si sono evoluti negli anni e quest’anno si sono concretizzati nei “Social Days”, che sono degli appuntamenti su diversi temi in cui abbiamo voluto metterci in discussione e scendere in prima linea per essere operativi su attività di Corporate Volunteering. Abbiamo invitato Emiliano a giugno nella nostra sede per fargli raccontare la sua storia e presentare la attività di Di.Di. in occasione di un incontro dedicato coi collaboratori, dove insieme a lui abbiamo chiamato all’azione chi di noi si fosse sentito pronto a fare un’esperienza di questo tipo, sicuramente forte ma altamente appagante. 
 
La risposta è stata entusiastica, tanto che sono bastate poche ore per raggiungere il numero di volontari richiesto da Emiliano. Oggi è stata una giornata eccezionale, parlo non solo per quello che ho visto e ascoltato dai miei colleghi, ma soprattutto per quello che mi porto a casa io, Marco, come persona. È proprio vero che vieni per dare qualcosa e quando ritorni a casa invece hai capito che sei tu che ti porti a casa qualcosa. I sorrisi, l’espressione dei volti di tutti, di chi ha partecipato e di chi ha aiutato, è la fotografia più bella che mi porto via”. 
 

“Sono molto contento di essere riuscito a organizzare anche quest’anno un nostro corso di guida per i motociclisti disabili nel nord Italia – dice Emiliano Malagoli -. Ma c’è una cosa che mi rende ancor più felice, ossia quella di vedere i ragazzi di Bmw Group Italia schierati operativamente al nostro fianco. Nonostante tutto quello che facciamo, siamo un’associazione piccola e abbiamo bisogno di tanto aiuto, a trecentosessanta gradi. Quello che ha fatto Bmw oggi è molto importante, perché non solo ci sta supportando da anni grazie al progetto SpecialMente, ma oggi ha anche accettato la sfida di venire in pista con noi per aiutare concretamente, operativamente lo svolgimento di questo corso. Abbiamo bisogno di aiuto, di volontari che ci affianchino e che ci dedichino il loro tempo, perché in media ogni ragazzo disabile per partecipare alle nostre attività ha bisogno di tre persone. Oggi i partecipanti alla nostra sessione sono ben sedici, si fa presto a fare i conti”.

IFO: in Germania i lavoratori più competenti sull’elettrico

I dipendenti dell’industria automobilistica tedesca sono più qualificati nel campo della mobilità elettrica rispetto ai dipendenti di altri Paesi occidentali. Questa è una scoperta effettuata dai ricercatori di EconPol Europe utilizzando i dati della rete di carriera LinkedIn. Nell’industria automobilistica tedesca, il 6,2% dei dipendenti sulla piattaforma online ha competenze nel campo della mobilità elettrica. Nell’industria automobilistica italiana il dato è del 4,6%; negli Stati Uniti il 3,7%; in Francia il 3,3%; e in Spagna il 2,4%.

Tutti i valori si basano sui dati autodichiarati dai dipendenti a partire dal 2023. Queste competenze sono diffuse anche tra i fornitori tedeschi. ”Non è un caso che i fornitori tedeschi siano diventati fornitori chiave dei produttori di auto elettriche in tutto il mondo”, spiega l’autore dello studio Oliver Falck, direttore di IFO Centro per l’organizzazione industriale e le nuove tecnologie.

Un quadro simile emerge per quanto riguarda le ”competenze verdi” dei dipendenti nel settore manifatturiero nel suo insieme. Secondo lo studio, il 17,9% dei dipendenti di LinkedIn in Germania possiede queste competenze. In Spagna e negli Stati Uniti la cifra è del 15,3% ciascuno, seguiti da Francia (15,2%) e Italia (13,3%). Lo studio si basa sulle valutazioni dei profili utente su LinkedIn. ”I dati ufficiali non forniscono un quadro completo delle competenze della forza lavoro dell’industria automobilistica”, afferma Falck. Ciò che è decisivo sono i dati che gli utenti stessi forniscono sulla piattaforma di carriera.

MIMO 2024: dal 28 al 30 giugno in Autodromo a Monza

Il festival motoristico a ingresso gratuito torna con il suo format coinvolgente e dalla vocazione fortemente dinamica, con l’Autodromo che si mostra al pubblico come una vera città dei motori, attraversata da continue parate ed esibizioni tra i paddock, l’Anello Alta velocità, i box e la pista di Formula 1.

Andrea Levy, presidente di MIMO: “La scorsa edizione di MIMO è stata un successo sorprendente, il segnale che anche in Italia c’è spazio per un festival motoristico open-air che regali spettacolo. Insieme alle Case automobilistiche e al mio team stiamo lavorando a un format in grado di coinvolgere, oltre a l’Autodromo Nazionale Monza, Milano e altre location del territorio della Regione Lombardia”.

Mobilità a noleggio: ok il primo semestre, ora tocca al fisco

Il settore del noleggio veicoli nel primo semestre dell’anno ha registrato una decisa crescita: +47% di immatricolazioni con una flotta circolante che ha superato 1 milione e 300mila veicoli e la conferma di un ruolo chiave nella diffusione di mezzi a basse o zero emissioni allo scarico. Il settore rappresenta il 34% delle nuove vetture elettriche e il 63% dei veicoli ibridi alla spina (PHEV). Dopo i primi positivi segnali nella Legge Delega, le imprese italiane attendono finalmente un alleggerimento del peso fiscale sui costi di mobilità che continuano a penalizzarle rispetto ai diretti competitor di altri Paesi europei. Sono questi i principali dati che emergono dall’analisi semestrale sulla mobilità pay per use condotta da ANIASA, l’Associazione che all’interno di Confindustria rappresenta il settore dei servizi di mobilità.

Immatricolazioni e flotta da record

Il settore del noleggio veicoli ha immatricolato nei primi sei mesi dell’anno 308.950 veicoli, il 33% dei totali nuovi messi sulle strade italiane: 1 veicolo nuovo su 3 è a noleggio, per una crescita del 47% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Un deciso sviluppo sempre più all’insegna della mobilità sostenibile, con il 34% dei veicoli elettrici nazionali e ben il 63% di quelli ibridi plug-in immatricolati a noleggio.

Il nuovo aumento dei volumi registrato dal settore riguarda non solo i nuovi “innesti” nel parco, ma anche la consistenza complessiva della flotta dei veicoli a noleggio circolanti in Italia che ha toccato la cifra record di 1 milione e 300mila unità. Di questi 1.197.000 sono noleggiati a lungo termine da aziende, pubbliche amministrazioni e privati (con partita IVA o solo codice fiscale) e 135.000 presi in locazione a breve termine per esigenze turistiche o di business.

Le più noleggiate

La top ten dei modelli di auto più noleggiati nei primi 6 mesi dell’anno propone diverse novità che confermano come ormai le fonti di approvvigionamento di questo mercato si siano piuttosto diversificate. Al di là dei posizionamenti di vertice dei modelli del gruppo di riferimento dell’ex costruttore nazionale con Panda (1° posto), Ypsilon (3°), 500 (4°), Renegade (5°) e 500 X (8°), si segnala il secondo posto di Sandero e, nella seconda parte della classifica delle migliori 10, la presenza di Yaris Cross, T-Roc, Duster e Captur.

La crescita dei privati nel lungo termine

Tra i segmenti di clientela che hanno visto una ulteriore crescita rispetto allo scorso anno si distinguono i privati, con e senza partita IVA, che hanno scelto di non acquistare la vettura, ma di prenderla a noleggio per 1 o più anni: hanno raggiunto le 163.000 unità, circa il 14% del totale veicoli in flotta. Le aziende si confermano clientela consolidata dei noleggiatori (detengono il 76% dei mezzi a nolo in circolazione) e il restante 10% è nelle mani delle pubbliche amministrazioni.

La buona stagione del breve termine

Nei primi sei mesi dell’anno il noleggio a breve termine ha evidenziato una decisa crescita, non senza criticità. Non è stato ancora colmato il gap nei volumi rispetto al pre-pandemia. Il settore ha perso quasi 1 noleggio su 5 (-17,5% vs 2019), ma prosegue la fase di recupero, avviando a graduale soluzione le difficoltà di approvvigionamento dei veicoli registrate negli anni scorsi, come evidenzia anche la nuova riduzione dei prezzi per noleggio (scesi del 9,4% rispetto allo scorso anno). Positivi tutti gli altri indicatori, in primis il giro d’affari (+21% vs 2019) e i giorni di noleggio (+4%), si rafforza la flotta (+1%) e si allungano le durate dei noleggi (+26%).

“L’avanzata della mobilità a noleggio nel nostro Paese segue da diversi anni un trend inarrestabile, solo leggermente rallentato dalla pandemia e oggi accelerato anche dalla necessità di imprimere una svolta alla transizione ecologica del nostro vecchio parco circolante”, ha dichiarato il presidente di ANIASA, Alberto Viano, “L’accelerazione del ricambio non può che passare da una maggiore diffusione delle forme di mobilità pay-per-use. L’occasione per spingere su questo acceleratore è offerta dalla imminente Legge di Bilancio che, riprendendo anche quanto previsto dalla Legge Delega fiscale, potrebbe finalmente alleggerire la pressione tributaria sulla mobilità delle aziende italiane, aumentando il livello di deducibilità dei costi connessi alle auto a bassissime o zero emissioni. Un risultato, atteso da anni, che porrebbe le imprese nazionali sullo stesso livello delle loro competitor europee, azzerando il gap sofferto su questa importante voce di costo”. 

Allarme CLEPA: l’industria dell’auto europea inizia a vacillare

Mentre l’UE era alle prese con uno sconcertante deficit commerciale di 440 miliardi di euro nel 2022, l’industria automobilistica europea ha generato un surplus commerciale di oltre 110 miliardi di euro. Nonostante le probabilità, questo settore rimane un pilastro vitale dell’economia dell’UE, contribuendo con 25 miliardi di euro a questo surplus. Tuttavia, sottili scosse stanno diventando evidenti. La solidità del settore è minacciata dalle crescenti sfide che ne minano la posizione competitiva. Nonostante gli ambiziosi investimenti nella catena di approvvigionamento delle batterie, l’importazione di batterie ha intaccato il surplus commerciale, un tempo forte, dei componenti automobilistici, erodendolo di oltre il 60% dal 2018.

Nell’arco di 18 mesi, gli Stati Uniti hanno assistito a un notevole aumento, attirando quasi tre volte gli investimenti che l’UE è riuscita a garantire nel settore delle forniture automobilistiche e delle batterie. E forse la cosa più preoccupante è che i fornitori automobilistici si trovano a un bivio, iniziando a cedere la loro quota di mercato per quanto riguarda gli investimenti diretti esteri. È un quadro di resilienza, combinato con vulnerabilità, che spinge l’industria a navigare in un panorama in evoluzione per salvaguardare il suo ruolo chiave all’interno dell’economia europea. E’ quanto riferisce in un report CLEPA, l’Associazione europea dei componentisti.

In un periodo di stagnazione, i fornitori automobilistici dell’UE continuano a detenere una quota di mercato globale leggermente più elevata (15,9%) rispetto al settore manifatturiero più ampio (15,7%). Tuttavia, entrambi i settori rimangono al di sotto dei livelli pre-Covid.

Gli investimenti diretti esteri (IDE) continuano ad affluire nella catena di fornitura automobilistica dell’UE, anche se con un divario significativo rispetto agli Stati Uniti. Negli ultimi 18 mesi, le aziende extra-UE hanno investito oltre 14,3 miliardi di euro nell’UE, mentre gli Stati Uniti hanno attirato l’incredibile cifra di 42,8 miliardi di euro nello stesso periodo. Inoltre, gli Stati Uniti stanno aumentando la capacità di produzione di batterie, lasciando importanti interrogativi sulla politica industriale dell’UE.

Sebbene i fornitori automobilistici con sede nell’UE abbiano registrato investimenti per 16,4 miliardi di euro al di fuori dell’UE nel 2022 e nella prima metà del 2023, la loro quota di IDE globali è diminuita dal 43% nella prima metà del 2022 a solo il 12% rispetto allo stesso periodo del 2023. Le aziende sudcoreane come Samsung, LG e Hyundai stanno ponendo sempre più una sfida al dominio degli investimenti diretti esteri dell’UE, investendo 17,5 miliardi di euro nella catena di fornitura delle batterie statunitense. Nel frattempo, per la prima volta dal 2018, i fornitori statunitensi hanno superato quelli europei in termini di investimenti.

Nel 2022 – spiega il report di CLEPA – l’industria di fornitura automobilistica dell’UE ha raggiunto un totale di esportazioni di 51,7 miliardi di euro, mantenendo la sua leadership globale. Tuttavia, questa posizione dominante si sta gradualmente erodendo, con le esportazioni cinesi in crescita del 9% nel 2022, mentre l’UE ha registrato un calo dell’8%. Man mano che il divario si riduce, potrebbe essere che quest’anno o il prossimo segnerà l’anno in cui la Cina prenderà il sopravvento. Questa tendenza in atto sottolinea la stagnazione dell’UE nel contesto della crescita dei suoi concorrenti.

Il surplus commerciale di componenti automobilistici dell’UE è diminuito dell’11% nel 2022 ed è crollato del 56% se si include il commercio di batterie. Le batterie agli ioni di litio sono aumentate di tre volte in termini di valore commerciale totale nel 2022 rispetto all’anno precedente. Sebbene gli investimenti nella catena di approvvigionamento delle batterie dell’UE dovrebbero alla fine mitigare le importazioni, il valore delle importazioni di batterie nel primo trimestre del 2023 è quasi raddoppiato rispetto allo stesso periodo del 2022. Allo stesso tempo, le vendite di veicoli elettrici a batteria sono cresciute di oltre il 53,8% in tutta l’UE nel primo semestre del 2023.

Noleggio a lungo termine: ecco perché piace

Il Noleggio a lungo termine (NLT), nato per gestire le flotte, da anni si sta diffondendo anche tra i privati, intesi come piccole partite IVA, ma pure semplici soggetti con codice fiscale. Questa forma di acquisizione e gestione della propria auto rimodella tutti i servizi che ruotano attorno, dal finanziamento alle coperture assicurative, dai pneumatici ai ricambi. È normale dunque che in molti si chiedano quanto possa crescere ancora, per decidere se e come modificare le proprie strategie.


AgitaLab, il think tank di Agenzia Italia, ha approfittato dell’evento La Capitale Automobile consumer, promosso dal Centro Studi Fleet&Mobility,
per raccogliere il sentiment degli operatori presenti attraverso un televoto. Nel triennio 2023/25, le immatricolazioni annue potrebbero raddoppiare o anche più per quasi la metà dei rispondenti. Un altro 30% si aspetta numeri più alti, sopra le 120.000 immatricolazioni fino a 200.000.

A parte l’evoluzione spontanea degli automobilisti, è noto che anche l’offerta stia spingendo molto su questa formula, per andare incontro a una clientela spesso incerta su quale prodotto scegliere, oltre che sempre meno capace di sostenere un finanziamento per l’intero valore dell’auto.

Asaps: su 165.889 incidenti stradali, i vigili ne hanno rilevati 300 al giorno

L’ Ufficio Studi ASAPS-Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale ha analizzato i dati Aci-Istat sugli incidenti stradali avvenuti nell’anno 2022, così da esaminare quali siano gli organi di polizia stradale che hanno maggiormente rilevato i sinistri in Italia. Una valutazione dei dati riferiti esclusivamente agli incidenti stradali con feriti e con decessi. 

Sul totale di 165.889 sinistri, le Polizie Locali ne hanno rilevati 109.563 (66%), ben 300 al giorno, l’Arma Carabinieri  35.971 (21,7%), la Polizia Stradale 20.313 (12,2%), la Polizia Provinciale 41, altri organi 1.

Il maggior numero di sinistri mortali viene invece rilevato dall’Arma Carabinieri  1.223 (41,3%), seguita dalle Polizie Locali con 1.096 (37,1%) e dalla Polizia Stradale con 639 (21,6%). 

Si consolida il ruolo delle Polizie Locali che rileva i due terzi di tutti i sinistri stradali con lesioni in Italia: evidenzia l’ASAPS.

Nella fascia oraria 20.00-08.00, particolarmente a rischio con un elevato indice di mortalità, sono avvenuti in Italia 40.953  incidenti, con 1.043 mortali e 39.910 con feriti: sono ancora le Polizie Locali a rilevarne il maggior numero con 20.316  (49,6%) di cui 251 mortali (24,1%) e 20.065 con feriti.

L’Arma Carabinieri, nella stessa fascia oraria, ne rileva   13.532 (33%) con 530 mortali (50,8% la metà del totale) e 13.002 con feriti. La Polizia Stradale rileva 7.102  sinistri (17,3%) con 262 mortali (25,1% del totale dei sinistri con decessi) e 6.840 con feriti.

ASAPS, associazione nazionale con sede a Forlì, ricorda che “proprio il ministero dell’Interno aveva richiesto un maggior impegno delle Polizie Locali nelle ore serali e notturne, per aumentare i rilevamenti dei sinistri, partendo dai capoluoghi di provincia, dopo una accordo sottoscritto tra il Viminale ed ANCI”.

E i dati tra il 2019 e il 2022 dimostrano un importante aumento percentuali dei rilevamenti proprio delle Polizie Locali. Le richieste serali e notturne in materia di viabilità cittadina e gestione dei sinistri in molte località sono aumentate, con i sindaci che hanno imposto più pattuglie delle Polizie Locali attive anche per i controlli sulla guida alterata, nonostante contratti diversi rispetto alle Forze di Polizia e organici non ancora sufficientemente ripianati.

Gli ultimi dati ANCI, infatti, indicano in 51.000 il numero di operatori delle Polizie Locali in servizio a fine 2021, con un calo molto importante rispetto ai 60.000 agenti in servizio nel 2012. 

Se confrontiamo gli ultimi tre anni di dati ACI-Istat, emerge come la Polizia Stradale sia passata dal 13,3% del 2020 al 12,2% dei sinistri del 2022, l’Arma Carabinieri dal 20,8% del 2020 al 21,7% del 2022 e le Polizie Locali dal 65,9% al 66% del 2022.

Nel 2020 con la pandemia il totale dei sinistri fu di 118.298 rispetto ai 165.889 del 2022. 

“L’introduzione della legge nr. 41/2016 sull’omicidio stradale e le lesioni personali stradali hanno imposto una maggiore attenzione e una cura particolareggiata nei rilievi, attraverso una attenta raccolta di fonti di prova che vengono trasmesse all’autorità giudiziaria, per individuare responsabilità dei coinvolti. Emerge inoltre un aumento delle autopsie sulle persone decedute, i cui esiti permettono alle Procure di analizzare più compiutamente la cinematica dei sinistri”: ricorda l’ASAPS.

“Inoltre, sono aumentati i Comandi che utilizzano nuove tecnologie per la ricostruzione dei sinistri in 3D, data-base georeferenziati, strumenti che leggono le centraline elettroniche di cui i veicoli sono sempre più dotati. E ancora l’utilizzo della videosorveglianza con centinaia di migliaia di telecamere sparse sul territorio nazionale, utilissime non solo per la ricostruzione vera e propria ma anche per la ricerca dei “pirati della strada”, ancora purtroppo molto presenti sulle nostre strade, nonostante l’inasprimento delle pene. In conclusione, una maggiore qualificazione professionale e continui aggiornamenti degli operatori permette agli organi di polizia stradale di certificare ancora di più quanto indicato dalle nuove norme penali”: conclude l’Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale. 

AlixPartners, 20 anni in Italia: nuovi uffici, Aversa rientra a Milano

Foto: Dario Duse, Italy Country Leader di AlixPartners, all’inaugurazione della nuova sede

Un importante 2023 per AlixPartners, che festeggia i suoi primi 20 anni in Italia con due grandi avvenimenti. Il primo è il cambio di uffici. Dalla storica sede di corso Matteotti 9, a partire da questo mese tutto lo staff italiano di AlixPartners – forte di quasi 100 persone – occuperà il quarto e il quinto piano del prestigioso edificio CVE9 nel cuore di Milano. Un palazzo del 1954 al civico 9 di corso Vittorio Emanuele II gestito da Generali Real Estate, che è stato oggetto di un’importante recente riqualificazione architettonica.

 

La facciata esterna è stata restaurata e valorizzata nella sua trama di riquadri in pietra, mentre l’interno e gli spazi esterni dello stabile sono stati oggetto di una completa e profonda ristrutturazione adottando soluzioni d’avanguardia, con la creazione di ambienti flessibili e multifunzionali dall’atmosfera contemporanea e sofisticata: dalla corte al primo piano fino al tetto giardino con la vista privilegiata sul Duomo, dedicato a meeting informali e smart working all’aperto.

 

Il 2023 è una ricorrenza importante per AlixPartners che compie vent’anni di attività in Italia, dopo una crescita continua che ci proietta verso un futuro di ulteriore sviluppo. Proprio grazie ai grandi obiettivi raggiunti finora e per supportare la prossima fase di sviluppo, ci trasferiamo nei nostri nuovi uffici in CVE9, nel cuore pulsante di Milano a pochi passi dal Duomo. Un luogo che ci rappresenta pienamente: storico e innovativo allo stesso tempo, elegante, tecnologicamente all’avanguardia, social, paperless e sostenibile”, ha commentato Dario Duse, Italy Country Leader di AlixPartners, che aggiunge: “Tutto questo è stato possibile grazie a un team coeso di professionisti straordinari, che nel tempo è diventato un punto di riferimento nel mondo della consulenza direzionale, strategica e operativa, “when it really matters”.”

 

Il secondo avvenimento è il ritorno in Italia di Stefano Aversa, che proprio venti anni fa apriva l’ufficio di AlixPartners a Milano. Dopo essersi spostato per diversi anni negli USA per guidare l’azienda a livello globale e poi a lungo a Londra, Stefano – che continuerà a ricoprire il ruolo di Chairman EMEA e vice-Chairman globale di AlixPartners – ritornerà a essere basato in Italia.

 

Con 38 anni di esperienza, Stefano Aversa oggi è uno dei massimi esperti in operazioni di turnaround, affiancando investitori, consigli di amministrazione e management di gruppi industriali nello sviluppo di business plan e nell’attuazione di programmi di performance improvement su larga scala. È membro del World Economic Forum, della Clinton Global Initiative e della Society of Automotive Analysts. Dal 2016 Stefano Aversa è anche Presidente della Andrea Bocelli Foundation, un progetto filantropico di grande respiro che gli sta molto a cuore e che lo vede impegnato in prima linea.

 

Uno dei benefici della post-pandemia è il lavoro da remoto che facilita il mio ritorno in Italia, mantenendo lo stesso ruolo a livello internazionale e trascorrendo più tempo a terra e meno in volo” ,ha commentato Stefano Aversa. Un rientro in Italia importante sia a livello professionale che personale, con la voglia di contribuire ancora molto allo sviluppo del mio Paese e di questo mercato insieme allo straordinario team italiano”.