Autotrasporto: cosa deve fare il nuovo Governo

di Luca Sra, delegato ANFIA  per il trasporto merci

 

I dati di vendita degli ultimi due mesi, luglio e agosto, mostrano un mercato che lentamente comincia ad avvertire gli effetti benefici delle misure di rinnovo al parco veicolare,  registrando una lieve ripresa nel mese scorso. Tale crescita, per quanto contenuta, si scontra con il perdurare  delle tensioni geopolitiche globali e delle loro ripercussioni economiche.

Per sostenere l’operatività e la competitività dell’autotrasporto italiano sarebbe opportuno predisporre nuove proroghe ai termini di consegna dei veicoli già ordinati che dovrebbero fruire dei crediti d’imposta sui beni strumentali, sia tradizionali che  innovativi: l’allungamento dei tempi di produzione dovuti a fattori esogeni, quali la  perdurante mancanza di semiconduttori e materie prime, rischia di rendere disponibili tali veicoli in tempistiche inidonee alla fruizione dei benefit fiscali, penalizzando le  aziende che hanno deciso di investire nel rinnovo della propria flotta.

Contestualmente la diffusione delle nuove tecnologie a basse e zero emissioni può  essere incentivata solo a fronte dell’approvazione da parte del nuovo Esecutivo di un  piano pluriennale di sostegno al rinnovo del parco circolante, sul modello di quanto  finora fatto per i veicoli leggeri e in linea con le politiche adottate da tutti gli altri  grandi paesi europei. In questo contesto sarà anche importante valorizzare soluzioni  alternative e complementari all’acquisto del veicolo, quali ad esempio i contratti di  noleggio al lungo termine, una strada che permetterebbe di alleggerire i costi della  transizione energetica e di facilitare la crescita dell’ecosistema infrastrutturale e  commerciale richiesto dalle nuove tecnologie.

Scania: cambio di passo, ma la politica lo sostenga

di Roberta Pasero

 

A Scania in Rome con Christian Levin, presidente e Ceo di Scania Group per parlare del futuro di un marchio leader del mondo dell’autotrasporto. Tra sogni, sfide, domande senza ancora risposta, gioco di squadra, customer experience autista-centrica. E un cambio di strategia già iniziato puntando sulla transizione ecologica. Che vuol dire diminuire entro il 2025 del 50% le emissioni di CO2 di Scania Group e del 20% quello dei veicoli.

 

Una strategia green che inizia dalla nuova concessionaria Sacar a Roma Fiumicino. E poi digitalizzazione che vuol dire anche  manutenzione flessibile, tailor made, con il cambio di componenti prima che il camion si fermi. Perché non sia fantascienza Christian Levin fa appello ai politici.

Automotive Job: offerte di lavoro in vetrina

È stato presentato al Museo Storico Alfa Romeo di Arese (Milano), nel corso della terza e ultima tappa dell’Industry Meet Dealer, Automotive Job, l’innovativo progetto nato dalla partnership tra BtheOne Automotive, agenzia di marketing verticalizzata nel settore, e Umana, Agenzia per il Lavoro che conta 143 filiali sul territorio nazionale, 1400 persone dedicate ai servizi per il lavoro e 32 mila lavoratori impiegati mediamente ogni giorno. Automotive Job è una vetrina online sulle offerte di lavoro di Umana dedicate al settore con l’obiettivo di sviluppare il miglior matching fra le più importanti imprese della filiera e le persone interessate a una carriera nell’automotive.

 

Frutto della collaborazione tra Umana, tra i principali player nazionali in ambito di servizi HR, e BtheOne, agenzia di marketing ed eventi verticalizzata nel settore automotive, Automotive Job si candida a diventare punto di riferimento della filiera, con decine di vacancies pubblicate ogni giorno per altrettanti profili interessati a trovare o a sviluppare il proprio percorso professionale.

 

La piattaforma sarà gestita da Umana che metterà anche a disposizione la sua rete nazionale e la sua expertise in ambito recruiting attraverso i canali aziendali e la rete delle filiali distribuite in tutto il territorio nazionale. All’interno di Automotive Job, sono già pubblicati (e saranno costantemente aggiornati) annunci di opportunità lavorative presenti su tutto il territorio nazionale.

 

Business DeveloperResponsabile MarketingResponsabile VenditeAddetto al Back Office, ma anche Meccanico Senior e Capo Officina: sono queste alcune delle figure più richieste dalle aziende dell’industria automotive che sono alla ricerca di nuove risorse e maggiori competenze da inserire all’interno della propria organizzazione. Si tratta perlopiù di candidati con profili qualificati o professionisti della filiera con un background già consolidato, ma non mancano le opportunità anche per chi desidera intraprendere una nuova carriera, cambiando settore oppure, con Umana, accedendo al mondo del lavoro da una porta privilegiata.

Mini Big Love Days: per un amore di macchina

di Roberta Pasero 

Nuova edizione di Mini Big Love Days, le giornate dedicate a chi ama un’icona non soltanto automotive, quest’anno all’autodromo di Modena, con test drive su due piste, anche quella dell’aeroporto della città.

Un decollo verso un futuro raccontato da Stefano Ronconi, direttore di Mini Italia, del primo brand gruppo BMW che sarà totalmente elettrico. Un marchio dalle due anime, quella sportiva del Mini Challenge e quella un po’ irriverente al centro di campagne pubblicitarie ironiche come l’ultima Elettrificata dedicata a MINI elettrica. Due personalità destinate a sovrapporsi.

 

Milano e Area B: un tavolo per studiare soluzioni condivise

di Geronimo La Russa, presidente di ACI MIlano

Occorre un tavolo urgente per affrontare il tema dei divieti di accesso all’Area B di Milano previsti dal 1° ottobre. La fretta è sempre cattiva consigliera. Se, a causa della pandemia, abbiamo forzatamente aspettato anni, ritengo che alla luce della gravissima crisi economica non si scandalizzerebbe nessuno se gli attori principali della vicenda decidessero di sedersi intorno a un tavolo di confronto per capire come procedere, evitando dal primo ottobre di infilarsi in una situazione che, anche a causa della disinformazione delle persone, provocherebbe gravi danni ai cittadini.

Oggi, alla luce del momento storico che stiamo vivendo, l’obiettivo comune deve essere soltanto uno: il bene delle famiglie e delle imprese. La sede di ACI Milano, in corso Venezia, è disponibile per convocare un tavolo che, coinvolgendo innanzitutto Comune di Milano e Regione Lombardia, valuti se è possibile intraprendere un percorso in grado di trovare una soluzione equa per un tema che diventa sempre più scottante. Ho scritto al sindaco Beppe Sala e al presidente Attilio Fontana nella speranza che la nostra proposta possa essere costruttivamente accolta anche da loro.

Vanini (Autotorino): non solo auto, ma anche una stalla ultra hi-tech

di Roberta Pasero

 

A destra Plinio Vanini, proprietario delle concessionarie Autotorino. La sua storia è quella di un uomo che a 6 anni ha venduto i suoi giocattoli per comprare una capra. E che tra un’auto e l’altra si è dedicato a realizzare il suo sogno di vivere una vita parallela, o meglio la sua vera vita, tra gli animali costruendo un agriturismo ma soprattutto un’azienda modello in Valtellina. 

 

Qui, con Attilio Fontana, presidente di Regione Lombardia, l’inaugurazione della nuova stalla dove le mucche mangiano e vengono munte quando vogliono attraverso automazioni ipertecnologiche. Presto un nuovo impianto a biogas per tutta la struttura. Un esempio anche per il mondo dell’auto.

Produzione: aiuti alle imprese da concretizzare

di Gianmarco Giorda, direttore di ANFIA

 

A luglio l’indice della produzione automotive italiana nel suo complesso si mantiene in flessione (-3,4%), sebbene più contenuta rispetto alla variazione negativa  di giugno (-16,4%). Anche l’indice della fabbricazione di autoveicoli riduce la sua variazione tendenziale  negativa, chiudendo il mese a -2,5% (era -25,3% a giugno), così come l’indice della produzione di parti e accessori per autoveicoli (-2,1% contro il -9,7% di giugno). Inversione di tendenza, invece, per le autovetture prodotte a luglio, che, secondo i dati preliminari di ANFIA, dopo la contrazione a due cifre di giugno, aumentano del 19,7%, probabilmente a seguito di un accumulo di ordini rimasti inevasi nei mesi precedenti a  causa dei rallentamenti nella catena di fornitura, per via della crisi dei microchip e delle materie prime. 

Speriamo che la recente estensione dell’ecobonus alle società di leasing e noleggio, segmenti trainanti nell’orientamento alla mobilità elettrica (BEV e PHEV), possa nei  prossimi mesi contribuire a risollevare almeno in parte il mercato auto italiano, che  registra a gennaio-agosto 2022 volumi in ribasso del 18,4%. Parallelamente, la firma, a inizio agosto, del DPCM riguardante lo stanziamento della quota rimanente delle risorse del “Fondo automotive” da 8,7 miliardi, dedicate al finanziamento degli strumenti agevolativi per favorire lo sviluppo della filiera di settore, dovrebbe presto concretizzarsi in aiuti agli investimenti delle imprese – tramite Contratti di Sviluppo e  Accordi per l’innovazione – in riconversione e riqualificazione produttiva, in ricerca e  sviluppo e in innovazione, fondamentali per la transizione energetica ed ecologica. 

IVECO all’IAA di Hannover: azzerare le emissioni di CO2 come priorità

Il Salone internazionale è stato lo scenario ideale per proporre tutte le novità di prodotto: dall’eDAILY, il veicolo leggero a zero emissioni 100% elettrico, al pesante elettrico a batteria Nikola Tre (BEV, Battery Electric Vehicle) nella sua versione europea trattore 4×2. IVECO e Hyundai hanno presentato anche un prototipo di eDAILY FCEV

 

 

L’impegno di Iveco Group ad azzerare entro il 2040 le emissioni di carbonio passa dall’IAA Transportation 2022 di Hannover, aperto al pubblico fino al 25 settembre, dove debuttano il nuovo eDAILY, veicolo leggero a zero emissioni 100% elettrico, e il pesante elettrico a batteria Nikola Tre (BEV , (Battery Electric Vehicle) nella sua versione europea trattore 4×2. Ma ad Hannover, al più importante Salone internazionale dedicato al settore dei veicoli commerciali, IVECO presenta anche la versione beta dei veicoli a celle combustibili (FCEV, Fuel Cell Electric Vehicles) per l’impiego urbano, a medio e a lungo raggio: il veicolo commerciale leggero eDAILY FCEV e la versione trattore 6×2 per il mercato europeo del camion pesante Nikola Tre FCEV. 

 

Tutto nuovo, anche il logo

Per Iveco Group si tratta di un percorso rivoluzionario, che prevede un approccio basato sulla diversità delle fonti energetiche per l’intera gamma, sfruttando tecnologie che vanno dal biometano alla trazione elettrica a batteria, fino alle celle combustibili. Un’innovazione che passa anche attraverso l’adozione di un nuovo colore per il logo, che dal blu tradizionale apre a una nuova tonalità “Energy Blue”, un colore moderno, scelto per sottolineare la forza della sua ambizione.

 

Produttività, centralità dell’autista, sostenibilità

All’interno di uno stand di oltre 4.300 metri quadri, a IAA 2022 IVECO mostra al mondo come intende gestire le tecnologie per la decarbonizzazione della mobilità, con un’offerta flessibile e completa, basata sui tre pilastri chiave del marchio: produttività, centralità dell’autista e sostenibilità. Un viaggio che inizia in modo virtuale attraverso l’albero dell’energia del brand, con le radici collegate ai marchi storici della lunga tradizione di IVECO: Fiat, OM, Lancia, Unic, Magirus e Pegaso. E prosegue attraverso i 17 veicoli che rappresentano le più recenti soluzioni di propulsione alternativa del brand e i servizi integrati dedicati.

 

Un Daily elettrico per tutti

Alla base della gamma si inserisce eDAILY, gemello a zero emissioni di uno tra i più apprezzati veicoli commerciali, che anche nella variante 100% elettrica è proposto nelle versioni furgone, cabinato e minibus, da 3,5 t a 7,2 t. Le caratteristiche generali sono comuni agli allestimenti classici, ma è dotato di un set batteria da 37 kWh completamente modulare, che consente di ottimizzare l’autonomia. Rispetto ad altri veicoli “verdi”, assicura la rivoluzionaria opportunità di installare diversi tipi di ePTO con potenza fino a 15 kW, in grado di alimentare celle frigorifere, gru e altri tipi di allestimento, anche i più complessi, come quelle per la raccolta di rifiuti e per le piattaforme aeree.

Partono gli ordini per Nikola

Tra le novità IVECO si inseriscono quelle realizzate in collaborazione con i partner strategici nel percorso verso la decarbonizzazione: l’americana Nikola Corporation e la sudcoreana Hyundai Motor Company. Nikola ha ufficialmente annunciato l’apertura ufficiale degli ordini per la versione trattore 4×2 di Nikola Tre BEV per il mercato europeo, e presentato un prototipo Nikola Tre FCEV nella versione europea trattore 6×2 per i trasporti a medio e a lungo raggio. Sono in grado di raggiungere un’autonomia approssimativamente fino a 500 km e 800 km, e di competere negli utilizzi più impegnativi in confronto ad affermati mezzi con alimentazione diesel.

 

Fuel cell con Hyundai

IVECO e Hyundai hanno invece esposto un prototipo di eDAILY FCEV equipaggiato con il sistema di celle combustibili a idrogeno da 90 kW, un motore elettrico da 140 kW di Hyundai, e un pacco batterie di FPT Industrial, il brand di Iveco Group dedicato ai sistemi di propulsione. Il prototipo GVW (Gross Vehicle Weight) 7.2 ton è stato testato in Europa, confermando un’autonomia di 350 km, un carico utile massimo di 3 tonnellate e un tempo di rifornimento di circa 15 minuti.

 

 

Anche il bus è elettrico

La decarbonizzazione è estesa al trasporto delle persone con IVECO BUS, il marchio già inserito tra i più importanti a livello europeo. Le soluzioni per la mobilità urbana a emissioni zero sono esposte su E-WAY, un modello da 12 metri completamente elettrico a ricarica notturna, equipaggiato con un sistema di telecamere che sostituisce gli specchietti e di batterie tecnologicamente più avanzate. Un autobus urbano elettrico che contribuisce alla decarbonizzazione del trasporto passeggeri, offrendo fino a 400 km di autonomia per una potenza massima a bordo di 462 kWh.

 

Non scordiamo il biometano

Oltre alle varie declinazioni elettriche, anche i veicoli alimentati a biometano hanno un ruolo chiave nel conseguimento degli obiettivi di sostenibilità e di riduzione delle emissioni di carbonio: offrono infatti il valore aggiunto di favorire la creazione di un’economia circolare. Infatti, Daily e IVECO S-WAY alimentati a gas naturale possono viaggiare a biometano, una risposta disponibile e immediata a vantaggio dell’ambiente e dell’economia circolare.

 

Tre tributi al passato

Ma non possono essere dimenticati i tre veicoli che IVECO ha esposto a IAA 2022 in edizioni speciali che fondono innovazione e un tributo alla solida e prestigiosa tradizione del marchio. Sono l’IVECO S-WAY TurboStar Special Edition, omaggio a uno dei camion più iconici, innovativi e di maggior successo commerciale, e due edizioni speciali di Daily che offrono una combinazione unica di passato e futuro. Sono ispirati a due leggendari veicoli OM degli anni Cinquanta e Sessanta, vale a dire Tigrotto e Leoncino, che hanno ricoperto un ruolo fondamentale nel mondo dei trasporti. L’edizione speciale Leoncino è un’interpretazione vintage del nuovo eDAILY, mentre il Tigrotto è una variante di Daily 4×4.

 

 

 

Mobilità elettrica e modello SudTirol: a tu per tu con Harald Reiterer

di Luca Talotta

 

La mobilità elettrica in Italia ha un suo fiore all’occhiello: l’Alto Adige. Una regione, una zona d’Italia che ha davvero inserito la marcia giusta e che mai come adesso ha accelerato in modo deciso verso la conversione energetica. Ne abbiamo parlato con Harald Reiterer, coordinatore di Green Mobility SudTirol/Alto Adige.

Reiterer, ci spiega come è nata questa divisione Green Mobility? 

“È una società in house della regione SudTirol/AltoAdige, siamo nati nel 2012 decidendo di seguire esclusivamente le tematiche relative all’elettrico a livello provinciale”.

Di cosa vi occupate? 

“Di tutto ciò che è sostenibile; mobilità dell’auto, ma anche bicicletta, scooter elettrici e così via. È più il concetto di mobilità sostenibile che ci interessa, con un obiettivo ben chiaro: sensibilizzare le persone e nel contempo implementare le strutture a disposizione”.

E come ottenete tutto questo? 

“Abbiamo sviluppato un concetto a forma piramidale; la base è evitare di creare traffico e avere una chiara pianificazione territoriale e urbanistica. In sintesi, bisogna pensare bene a dove costruire e non spargere su tutto il suolo insediamenti produttivi e abitativi. In secondo luogo abbiamo incentivato il telelavoro; un giorno alla settimana ti aiuta a risparmiare il 20% di spostamenti quotidiani, e abbiamo spronato le persone a prendere i mezzi sostenibili, come il trasporto pubblico che da noi funziona bene e la bicicletta. Terzo step, migliorare il traffico; ci saranno sempre macchine per strada, ma puntiamo a evitare rumore e risparmiare CO2 con la mobilità elettrica. Diciamo che il nostro vantaggio è avere una certa autonomia dal punto di vista legislativo”

E l’elettrico?  

“Stiamo portando avanti diverse aree a riguardo. Una ruota attorno alla sensibilizzazione, perché le persone devono ancora familiarizzare con la mobilità elettrica. E poi lo sviluppo delle infrastrutture di ricarica; stiamo portando avanti un tavolo di lavoro con chi vende macchine e i produttori di energia; noi siamo una delle poche Province considerate di fatto come una Regione che è riuscita a spendere i soldi previsti per le infrastrutture di ricarica dei bandi nazionali. Abbiamo, con soldi pubblici, creato colonnine di ricarica a corrente alternata, ora stiamo finendo un secondo progetto con colonnine fast di Alpitronic, arriveranno almeno 20 stazioni di ricarica fast che porteranno il totale a 250 stazioni di ricarica pubblica in tutto il Sudtirol”. 

Quanto aiuta il fatto che siate autonomi?  

“Aiuta per la gestione economica; da noi ad esempio c’è una delibera provinciale che ha introdotto contributi locali anche per i venditori di macchine, un contributo di 2.000 euro se attuano uno sconto pari ad almeno lo stesso importo. L’acquirente prende 4mila euro, tra sconto venditore e provincia, poi si aggiungono i contributi nazionali e risparmi fino a quasi 10mila euro”

E l’idrogeno? 

“Abbiamo un centro di produzione e ci sono piani ambiziosi. Cinque autobus a idrogeno circolano da parecchi anni, inoltre abbiamo un centro che noleggia anche macchine ad aziende interessate, con mezzi Hyundai e Toyota; in programmazione c’è l’idea di immettere nuovi autobus a idrogeno ed elettrici, per noi è importante arrivare ad emissioni zero”. 

Fate anche attività nelle scuole? 

C’è una persona dedicata nel nostro organigramma che ha portato avanti interventi nelle scuole e offerto anche corsi per la patente per la mobilità ciclistica, una cosa un po’ particolare che organizziamo insieme ai vigili urbani un po’ in tutti i gradi di istruzione. I giovani sono il futuro e vanno sensibilizzati, ma bisogna agire anche sui genitori, per far crescere il piacere della mobilità sostenibile”.

Da Squid Game ai semiconduttori: l’onda coreana avanza

di Tom Wilson, Head of Emerging Market Equities, e Andrew Rymer, CFA Senior Strategist, Strategic Research Unit, Schroders

 

La Korean Wave, o “Hallyu”, ha preso piede a partire dalla fine degli anni ’90, quando il Paese ha avuto un successo fenomenale nell’esportare la sua cultura popolare in tutto il mondo, beneficiando della crescita di Internet, degli smartphone e dello streaming video online. Molti conosceranno il K-pop e i K-drama, in particolare la hit di Netflix dello scorso anno, Squid Game. Naturalmente, il successo coreano non si limita alla sfera culturale: i ricavi delle esportazioni in generale sono aumentati negli ultimi 20 anni, dopo aver iniziato a crescere negli anni ‘80, quando le politiche orientate all’export hanno dato i loro frutti.

La Corea del Sud è oggi la decima economia mondiale e riveste un ruolo sempre più importante nell’ambito dell’Asia emergente. Nel breve termine, il livello di incertezza si è acuito a causa del rallentamento della crescita globale, che pesa sulle prospettive degli esportatori, e per il permanere di importanti rischi geopolitici, ma ci sono buone ragioni per guardare oltre le oscillazioni di breve del ciclo economico globale.

 

Perché la crescita del PIL ha rallentato 

 

Dopo aver raggiunto un picco del 6% durante la fase post Covid-19 nel secondo trimestre del 2021, il ritmo di crescita si è poi normalizzato e sono emersi rischi di un peggioramento delle prospettive. Le esportazioni in percentuale rispetto al PIL sono scese a circa il 37% negli ultimi anni, da un picco di quasi il 55% nel 2012, ma rimangono significative. Quasi un terzo delle esportazioni è costituito dai prodotti elettronici, che sono stati colpiti dal riorientamento della domanda globale post-pandemia dai beni manifatturieri ai servizi. Anche il rallentamento della crescita negli Stati Uniti e in Cina, i principali mercati di esportazione della Corea del Sud, potrebbe mettere sotto pressione la domanda. Tale impatto è già evidente nei dati ad alta frequenza, con il PMI manifatturiero che tende al ribasso.

 

L’inflazione accelera 

 

Negli ultimi mesi l’inflazione complessiva ha subito un’accelerazione, a causa dell’impatto dell’aumento dei prezzi di generi alimentari ed energia, in seguito all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. L’indice dei prezzi al consumo è aumentato del 6,3% annuo a luglio; dopo l’aumento del ritmo di inasprimento a 50 punti base in luglio, il tasso d’interesse principale si trova ora al 2,25%. Nei prossimi mesi sono previsti ulteriori rialzi, ma le preoccupazioni per gli elevati livelli di indebitamento delle famiglie potrebbero contribuire ad attenuare il ritmo di inasprimento della policy. 

 

I dati sul commercio sono cambiati

 

Negli ultimi mesi la bilancia commerciale è andata in deficit, soprattutto a causa dell’aumento dei prezzi delle materie prime. Le esportazioni sono state relativamente resistenti finora, ma esiste un rischio di ribasso per la possibilità che le principali economie globali debbano affrontare una fase di recessione. Le partite correnti restano in attivo di 5,6 miliardi di dollari, ma in calo, il che non ha aiutato la valuta a fronte di un dollaro USA forte. Al 15 agosto, il won è sceso di poco meno del -9% su base annua, ed è ora considerato a buon mercato. Quali sono dunque le opportunità di crescita a lungo termine?

 

Semiconduttori

 

La Corea del Sud esporta soprattutto circuiti integrati, detti anche semiconduttori o microchip, e ne è il terzo esportatore a livello mondiale. Il settore è stato storicamente soggetto a cicli di boom-and-bust, a causa della sua dipendenza dalla domanda di elettronica da parte dei consumatori. I cicli dei semiconduttori si stanno ora comprimendo, poiché l’ampliarsi delle fonti di domanda creano un forte trend di crescita secolare per il settore. Le vendite di semiconduttori in percentuale del PIL sono in aumento e potrebbero superare i massimi storici.

 

Veicoli elettrici e batterie

 

Il secondo settore di export della Corea del Sud è rappresentato dalle automobili, di cui è il quarto esportatore a livello globale. Le maggiori Case automobilistiche hanno registrato un’impennata delle vendite di veicoli elettrici negli ultimi anni e la loro penetrazione ha ancora una lunga strada da percorrere. Ciò sta mettendo in discussione lo status quo della leadership del mercato automobilistico, e per gli operatori sudcoreani si apre una grande opportunità per conquistare ulteriori quote di mercato. Tuttavia, l’elevata concorrenza rappresenta un rischio e si può sostenere che l’opportunità di differenziazione del prodotto nei veicoli elettrici sia più limitata rispetto alle auto con motore a combustione interna.

 

Il mercato

 

Negli ultimi 15 anni l’Indice MSCI Korea è stato sempre più dominato dal settore IT, con un peso del 45%. Il settore dell’IT e altri settori ciclici (finanziari, industriali, materiali, servizi di comunicazione ed energia) pesano sull’Indice per circa il 90%, e ciò rende l’MSCI South Korea uno dei mercati più ciclici dell’Indice MSCI Emerging Markets. Data la maggiore fluttuazione e la minore prevedibilità degli utili, gli investitori di solito valutano meno i titoli ciclici: di conseguenza, il mercato sudcoreano tende ad apparire relativamente a buon mercato rispetto agli altri mercati emergenti. Al 16 agosto, l’MSCI Emerging Markets era solo leggermente al di sotto del rapporto mediano prezzo-utili a termine dal 2000. La Corea del Sud, invece, è più economica rispetto alla sua mediana storica.

Un ultimo punto da sottolineare è il forte aumento della partecipazione degli investitori retail: negli ultimi decenni i coreani hanno privilegiato l’investimento in attività non finanziarie, soprattutto immobili. L’aumento dei tassi d’interesse sta ora frenando la domanda degli investitori retail, ma rimane una tendenza da monitorare. 

 

Il mercato azionario sudcoreano piace agli investitori per molte ragioni

 

I mercati globali hanno vissuto una sorta di rimbalzo durante l’estate nell’emisfero settentrionale, e la Corea del Sud ha partecipato al rally, sovraperformando l’Indice MSCI Emerging Markets. Nonostante la recente performance del mercato, l’incertezza rimane elevata e i rischi per la crescita globale e il commercio non mancano. In questo contesto, permane il rischio di ribasso degli utili, con implicazioni per i mercati coreani. D’altro canto, le valutazioni del mercato nel suo complesso sono ora molto più interessanti.

Al di là di queste nubi e incertezze a breve termine, la Corea del Sud presenta una serie di temi di crescita strutturale nel lungo termine. In particolare, spiccano i semiconduttori e le batterie, con la Corea del Sud che ospita i primi cinque operatori mondiali in entrambi i settori. Sebbene il mercato possa ancora essere influenzato dai venti contrari del ciclo economico globale, riteniamo che queste attività abbiano un futuro roseo e che la debolezza del mercato possa offrire opportunità nel lungo termine.