Autotrasporto: cosa deve fare il nuovo Governo

di Luca Sra, delegato ANFIA  per il trasporto merci

 

I dati di vendita degli ultimi due mesi, luglio e agosto, mostrano un mercato che lentamente comincia ad avvertire gli effetti benefici delle misure di rinnovo al parco veicolare,  registrando una lieve ripresa nel mese scorso. Tale crescita, per quanto contenuta, si scontra con il perdurare  delle tensioni geopolitiche globali e delle loro ripercussioni economiche.

Per sostenere l’operatività e la competitività dell’autotrasporto italiano sarebbe opportuno predisporre nuove proroghe ai termini di consegna dei veicoli già ordinati che dovrebbero fruire dei crediti d’imposta sui beni strumentali, sia tradizionali che  innovativi: l’allungamento dei tempi di produzione dovuti a fattori esogeni, quali la  perdurante mancanza di semiconduttori e materie prime, rischia di rendere disponibili tali veicoli in tempistiche inidonee alla fruizione dei benefit fiscali, penalizzando le  aziende che hanno deciso di investire nel rinnovo della propria flotta.

Contestualmente la diffusione delle nuove tecnologie a basse e zero emissioni può  essere incentivata solo a fronte dell’approvazione da parte del nuovo Esecutivo di un  piano pluriennale di sostegno al rinnovo del parco circolante, sul modello di quanto  finora fatto per i veicoli leggeri e in linea con le politiche adottate da tutti gli altri  grandi paesi europei. In questo contesto sarà anche importante valorizzare soluzioni  alternative e complementari all’acquisto del veicolo, quali ad esempio i contratti di  noleggio al lungo termine, una strada che permetterebbe di alleggerire i costi della  transizione energetica e di facilitare la crescita dell’ecosistema infrastrutturale e  commerciale richiesto dalle nuove tecnologie.

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