Suzuki: auto e grandi passioni come priorità

di Roberta Pasero
Prima il percorso off-road per raggiungere i vigneti più “segreti” della Valpolicella con la nuova S-Cross Hybrid 140v, poi Massimo Nalli, presidente di Suzuki Italia, svela tutti i segreti del Suv con motore ibrido made in Suzuki e design made in Italy firmato dal team internazionale di car designer del centro stile italiano. Motore ibrido che ancora per tanti anni sarà al centro della strategia del marchio, senza dimenticare le “scadenze” imposte per l’elettrico.
Ma Massimo Nalli spiega anche il perché e l’importanza delle sponsorizzazioni, sportive e musicali, come quella recentissima delle tre serate all’Arena di Verona dedicate alla musica degli anni ’60, ’70, 80 e ’90. Sponsorizzazioni, che secondo la filosofia del brand, vogliono aiutare gli italiani a vivere le loro più grandi passioni.

Guidami by Locauto: identità e parità di genere

Un viaggio emozionale fatto di parole, aneddoti e immagini a bordo di un’auto, involucro intimo e perfetto per raccontare frammenti della propria storia, scardinare stereotipi culturali legati a pregiudizi diffusi e valorizzare le diversità. “Guidami by Locauto è un’iniziativa a cui siamo molto legati – dichiara Raffaella Tavazza, Ceo del Gruppo Locauto – e rappresenta l’impegno del Gruppo nel dare spazio e visibilità a nuove strade, riflessioni e spunti per il superamento di visioni stereotipate. L’auto, che ci accompagna nella quotidianità di tutti i giorni, come luogo dove rivelare le proprie fragilità, ambizioni e ascoltare, per comprendere le diversità di ognuno di noi”.

Nasce così un video racconto in quattro puntate, attraverso l’Italia, insieme a quattro artisti che stanno ridisegnando un futuro più inclusivo: Michela Giraud, stand up comedian e attrice, Lucille Ninivaggi, tatuatrice e imprenditrice, Bellamy Ogak, divulgatrice di equità sociale e fondatrice di Afroitaliansouls e Pierluca Mariti “PiuttostoChe2, comico e content creator, per sensibilizzare il pubblico ai temi dell’intersezionalità, identità e parità di genere.

Il progetto “Guidami by Locauto” si sviluppa attraverso delle interviste a bordo dei mezzi Locauto, ripercorrendo i luoghi più significativi di ogni protagonista, raccogliendo i loro racconti e riflessioni on the road.

Le quattro puntate saranno pubblicate da fine settembre, con cadenza settimanale, sul sito locautorent.com/guidami e sui canali social Locauto (Facebook, Instagram, Linkedin).

Autotrasporto: sia una priorità del nuovo Governo

Foto: Il presidente di Federtrasporti, Claudio Villa

 
La prima campagna estiva nella storia della Repubblica italiana ha battuto diversi record. Primo tra tutti quello di concentrarsi su pochi temi imposti dalle contingenze. In cima alla lista compare quello dei costi energetici, che interessa il mondo dell’autotrasporto a vario titolo. Ma trovare l’espressione «trasporto merci» all’interno dei programmi elettorali è una speranza vana. Oggi più di ieri. Ecco perché il Gruppo Federtrasporti, raggruppamento con finalità economiche, ma da sempre interessato alla tutela delle aziende di autotrasporto, in particolare di natura aggregativa, ha ritenuto opportuno sensibilizzare il mondo della politica, stabilendo un contatto diretto con un singolo rappresentante dei tre schieramenti principali – Centrodestra, Centrosinistra e Terzo Polo – individuando così un interlocutore qualificato che abbia conoscenza diretta di un settore, troppo spesso relegato al di fuori dell’azione politica. Ecco le figure individuate.


Romina Mura (PD), che nella legislatura che volge al termine ha ricoperto la funzione di presidente della Commissione Lavoro, occupandosi anche della carenza di autisti, e ha manifestato interesse per le problematiche dell’autotrasporto, usando – almeno come punto iniziale di osservazione – gli operatori sardi in agitazione la scorsa primavera.

Luca Squeri (Forza Italia), che nella passata legislatura ha seduto per una stagione all’interno della Commissione Trasporti e poi in quella per le Attività Produttive, occupandosi in particolare di Energia, tematica quanto mai di attualità in questa fase e con cui si è sempre confrontato anche in veste di imprenditore (e in seguito come rappresentante di categoria) della distribuzione carburanti.

Teresa Bellanova (Azione), viceministro alle Infrastrutture e alla Mobilità sostenibili, gestendo anche la delega per l’autotrasporto. È lei ad aver condotto le trattative con le organizzazioni di categoria nei momenti più turbolenti della scorsa primavera, quando si giunse a firmare un protocollo di intesa il cui fulcro, oltre ad alcune misure economiche in corso di attuazione (primo tra tutti, il credito di imposta del 28%) ha fortemente voluto la costituzione di un tavolo delle regole, giudicandolo essenziale per restituire legalità e dignità al settore.

Lo scopo degli incontri è stato di ribadire l’importanza di chi quotidianamente si fa carico di movimentare le merci all’interno del paese. Funzione apprezzata nei momenti più critici della pandemia, ma quasi dimenticata nella fase attuale. Prova ne sia, ha sottolineato il presidente di Federtrasporti, Claudio Villa, in ognuna delle tre interlocuzioni, “che lo sconto di 25 centesimi sulle accise dei carburanti attualmente in vigore (e prorogato fino al 17 ottobre) vale per tutti, per chi trasporta tonnellate di merci al servizio dell’industria e del commercio o si preoccupa di supportare la distribuzione capillare dei beni così come il loro export, come per chi parte per andare in vacanza. L’autotrasportatore o il vacanziere, cioè, sono trattati un po’ alla stessa stregua”.

Proprio per gestire situazioni diverse con modalità coerentemente differenti, Federtrasporti ha fatto proprio il manifesto Unatras per l’autotrasporto, stilato in occasione delle elezioni e finalizzato a mettere sul tavolo le misure e le azioni essenziali di cui il settore necessita. E tra queste compaiono proprio quelle studiate ad hoc per gli operatori dell’autotrasporto allo scopo di contrastare o di compensare i maggiori costi derivanti dall’aumento esorbitante dei costi per i carburanti.

Villa ha anche sottolineato – facendo riferimento all’esperienza concreta avuta negli ultimi giorni con la piattaforma per il bonus autotrasporto – della necessità di digitalizzare le procedure, ma allo scopo di semplificarle e di renderle più facili e più fruibili da ogni tipologia di impresa.

In più ha fatto presente quanto sia importante contemplare, tra gli strumenti con cui fronteggiare la carenza di autisti, “l’inserimento dell’autotrasporto nel decreto flussi e di come sia decisivo investire nell’immagine del settore, partendo già nella fase scolare, lavorando su corsi di studio professionale specifico per il trasporto e la logistica” e abbassando i limiti di età a 19 anni per la guida dei mezzi pesanti. Un’azione concreta da stimolare è stata individuata pure nella realizzazione di aree di sosta adeguate, perché la loro carenza e lo scarso standard di servizi che garantiscono contribuiscono a tenere lontani i giovani da una professione che, almeno in parte, si svolge all’interno di quegli spazi.

Tutte azioni che il presidente ha definite “necessarie”, considerato pure che l’invecchiamento progressivo della popolazione italiana raggiunge nell’autotrasporto percentuali decisamente superiori alle medie nazionali. Infine, Villa ha ribadito la disponibilità di tutte le aziende del Gruppo Federtrasporti “a lavorare per la transizione energetica, a contemplare sempre di più dove possibile le alternative modali alla strada, a rinnovare i veicoli assecondando il ritmo dell’evoluzione tecnologica”. Ma è stato anche fermo rispetto alla necessità di «lavorare in modo progressivo e sulla base di sostegni economici laddove i nuovi veicoli a zero emissioni finiscano per rivoluzionare o per stravolgere l’organizzazione del lavoro e necessitino di infrastrutture da realizzare in modo parallelo”.

Auto cinesi: l’Ue pagherà a caro prezzo gli errori della sua Commissione

di Andrea Taschini, manager automotive

 

Come più volte ho sottolineato già da tempo, aver sdoganato ed imposto l’auto elettrica in Europa ha spalancato le porte allo tsunami cinese. Pechino è sempre stata esclusa dal mercato europeo dell’automobile perché non è mai stata in grado di raggiungere gli standard ambientali in vigore nell’Unione. Con l’auto elettrica, invece, i cinesi giocano in casa perché costruiscono le batterie e i motori elettrici con cui forniscono più dell’80% del mercato mondiale avendo come ben noto, il dominio assoluto sulle materie prime necessarie per la loro costruzione.


La tecnologia delle vetture elettriche è banale se comparata all’ingegneria contenuta in un motore endotermico Euro 6 o Euro 7, vero vanto dell’industria europea. Taciti e quieti fino al luglio di quest’anno, non appena la Commissione europea ha decretato la fine del motore endotermico, i cinesi con le loro vetturette elettriche sono venuti allo scoperto e sono spuntati come funghi dopo un temporale. Chi si è illuso che 70.000 esuberi fossero sufficienti nella compontistica italiana, era in errore.


La realtà è che i volumi delle Case auto europee subirà un crollo così verticale sulle fasce medio piccole, che causerà decine di migliaia di esuberi di lavoratori nelle fabbriche oltre che ovviamente da tutta la filiera della riparazione che solo in Italia conta più di 300.000 addetti. I costi di produzione cinesi di auto elettriche come sappiamo, sono imbattibili sia perché i costi di manodopera in Cina sono molto bassi, sia perché controllano le materie prime (litio e terre rare) che raffinano in loco senza alcun rispetto per uomini e ambiente.


I costi energetici di Pechino inoltre, con il rovesciamento di campo della Russia e senza limiti di emissioni, sono un ulteriore elemento che mette fuori gioco la competitività del tessuto industriale dell’Unione. Per l’industria automobilistica europea e i lavoratori addetti, si prospettano tempi bui: è grave non aver previsto le conseguenze, è ancora più grave essersi svegliati solo ora. Ringraziamo tutti coloro i quali hanno tifato per l’imposizione dell’auto elettrica per proprio tornaconto personale, i politici che sbandierano un ambientalismo senza fondamento solo per conquistare una manciata di voti e soprattutto questa scellerata Commissione europea a cui l’auto elettrica (Made in China) sta tanto a cuore.

AlixPartners: Duse nuovo Country leader in Italia

Classe 1973, bresciano di origine, Dario Duse  stato nominato Country leader Italia di AlixPartners, società globale di consulenza, presente in Italia dal 2003 con sede principale a Milano. Duse è stato parte del gruppo di professionisti che ha avviato le attività di AlixPartners in Italia e in Europa nel 2003 contribuendo allo sviluppo della Società fino al 2008. Nei 4 anni successivi è stato Chief Operating Officer in gruppo industriale all’estero e successivamente Operating partner in un primario fondo di private equity, rientrando in AlixPartners nel 2012, fino a ricoprire il ruolo di Managing Director e co-leader europeo del team Automotive and Industrials.

 

Dario Duse continuerà a supportare aziende multinazionali e medie, principalmente nei settori automobilistico, manifatturiero e dei beni di lusso, nel disegno e nell’esecuzione di miglioramenti operativi tangibili e sostenibili in situazioni complesse e di turnaround. Nel nuovo ruolo di Country Leader per l’Italia, che si affianca a quello di co-leader EMEA del team Automotive e Industrials, si occuperà anche di guidare le attività della sede italiana che a oggi conta circa 60 consulenti con l’obiettivo di continuare a svilupparne la presenza nei numerosi settori industriali, tecnologici e di servizi in cui AlixParnters opera con successo a livello globale.

 

“Sono onorato ed entusiasta di prendere questo nuovo sfidante e importante ruolo, guidando un team coeso di professionisti straordinari, che negli anni è diventando il riferimento per la definizione e la realizzazione di programmi di miglioramento operativo e di trasformazione “when it really matters” per aziende industriali e operatori di private equity. Certamente il nostro approccio, l’esperienza del team ed i valori chiave che ci guidano nelle attività quotidiane continueranno a fornirci opportunità di grande sviluppo ulteriore”, ha commentato Duse.

 

Nel suo nuovo ruolo, Duse succede a Paolo Rinaldini a capo del team italiano per 7 anni, guidandone lo sviluppo anche attraverso la pandemia da Covid-19. Paolo Rinaldini continuerà nel suo ruolo di Managing Director con una focalizzazione particolare sul settore Aerospace and Defence, di cui è un profondo conoscitore nonché uno dei professionisti più esperti.

 

AlixPartners è una società di consulenza leader a livello globale specializzata nella creazione di valore e nel miglioramento della performance in ogni fase del ciclo di attività aziendale. L’azienda interviene in situazioni ad elevato impatto (“When it really matters”) e copre oltre 20 settori industriali in 60 Paesi.

Subaru Solterra e il Jova Beach Party

Com’è noto, questa estate il Jova Beach Party ha raccolto a cantare intorno al palco migliaia e migliaia di persone. Per non parlare dell’infinita platea offerta dai social e dai media. Potenza di Lorenzo Cherubini, alias Jovanotti, che continua ad alimentare magnificamente la propria carriera fatta di spartiti, parole e show a tutto tondo. Cogliendo un’ottima opportunità di visibilità, Subaru Italia è stata partner del Jova Beach Party 2022. L’intero staff del tour musicale si è infatti spostato lungo le strade italiane con i suv Outback, Forester e Xv.Ma non solo. A ogni concerto, Subaru Italia ha esposto in prossimità del palco, il suo primo veicolo 100% elettrico, il crossover Subaru Solterra.

Suzuki S-Cross Hybrid: l’abito è tutto italiano

di Roberta Pasero

Prima il percorso off road per raggiungere i vigneti più “segreti” della Valpolicella con nuova S-Cross Hybrid 140v poi con Massimo Nalli, presidente di Suzuki Italia, per scoprire tutti i segreti del Suv con motore ibrido made in Suzuki e design made in Italy, firmato dal team internazionale di car designer del centro stile italiano.

Un Suv rassicurante e dalla personalità trasformista, indicato, merito della tecnologia 4WD AllGrip, per qualsiasi “mood”. Personale e climatico.

Mercedes al Salone Nautico: il lusso al centro del futuro

di Roberta Pasero

Il futuro è già qui con Vision Maybach 6 Cabriolet, concept car dalle linee anni Venti e cuore avveniristico che domina maestosa la lounge nel Salone Nautico di Genova.

E, dunque con Maurizio Zaccaria, direttore vendite Mercedes-Benz Cars Italia, non si può non parlare di Top-End Luxury, strategia lussocentrica del brand che, merito di Maybach, AMG e Classe G, farà aumentare del 60% la quota vendite delle vetture Top-End entro il 2026. Di questo e molto altro presto sulle pagine motori “Fuorigiri” de il Giornale e videointervista su #diarioforumautomotive.

Futuro Governo e automotive: svolta in vista, stop all’ideologia

Sì a un mondo più green, ma allo stesso tempo attraverso azioni e investimenti che tutelino la sostenibilità sociale. È la linea che il futuro Governo italiano guidato da Giorgia Meloni potrebbe seguire con riferimento specifico al settore automotive, vittima ormai da anni di speculazioni ideologiche che al primo vero ostacolo (prima la pandemia, ma ora soprattutto il caos energetico e le bollette caratterizzate da costi insostenibili) avrebbe fatto i conti con la cruda realtà. Come è accaduto e come sta accadendo.

 

Decisioni destinate a segnare il futuro necessitano di visioni a lungo e non a corto raggio, tenendo attentamente conto delle tante variabili che possono capitare (ed è capitato nel modo più pesante che ci si potesse aspettare). Basarsi sull’ideologia e sulle pressioni interessate affinché il mondo dei trasporti imbocchi un’unica strada, quella dell’elettrico, oltre a essere anti democratico è azzardato e soprattutto rischioso. E così i nodi sono venuti al pettine.

 

Cosa farà, a questo punto, il futuro Governo italiano? Potrebbe impuntarsi, cercando sponde in altri Paesi, affinché a livello Ue venga rispettate il principio della neutralità tecnologica, ovvero di prendere in considerazione tutte le opzioni “green” sul mercato: elettrico, ibrido, ma anche carburanti sintetici, biocarburanti fino all’idrogeno. È una visione, questa, più volte espressa da Geronimo La Russa, presidente di Aci Milano, che trova riscontro anche nelle richieste che le associazioni di categoria (Anfia, per la filiera italiana; Unrae, per le Case automobilistiche estere; Federauto, per i concessionari) portano avanti da tempo e rivolte sia al Governo sia a una Commissione Ue fortemente condizionata dalle lobby ambientaliste più radicali e da quelle dell’elettrico.

 

Con l’aggravarsi della crisi energetica, i costruttori a caccia di gas (Volkswagen ha aperto le danze)  e la mancanza di materie prime, buona parte delle intenzioni palesate a Bruxelles potrebbero infatti tornare in discussione. Tra l’altro, nel 2024 la palla passerà al nuovo Europarlamento e alla nuova Commissione Ue. In gioco, inoltre, proprio in virtù della conversione forzata all’elettrico della manifattura, è il destino di tante imprese e famiglie. E se fino a prima delle dimissioni di Mario Draghi, c’era un ministro (Giancarlo Giorgetti) che diceva una cosa e l’altro (Enrico Giovannini) il contrario – con Roberto Cingolani nel ruolo di «battitore libero» – nel nuovo Governo la linea da seguire si preannuncia condivisa, realistica e non ideologica.

ANFIA: arriva il “Barometro Aftermarket Truck”

Il Barometro Aftermarket Truck è la nuova iniziativa della sezione Aftermarket di ANFIA, in collaborazione con la sezione Automotive di ASAP Service Management Forum, nata con l’intento di replicare, per il settore dell’aftermarket truck, lo strumento esistente dal 1999 per il comparto aftermarket auto, conosciuto semplicemente come Barometro Aftermarket ANFIA.

La rilevazione è suddivisa in 8 famiglie di prodotto, a loro volta aggregate in tre macro-famiglie: Motore&Trasmissione, Sopra-telaio, Sotto-telaio. Lo strumento dà la possibilità di avere un dato di trend significativo sul mercato dell’Autocarro, considerando unicamente i fatturati realizzati in Italia sul mercato Aftermarket.
 

Il fatturato totale del mercato  aftermarket truck relativo al primo semestre del 2022 ha registrato una variazione  positiva rispetto al 2019 (+4%) e al 2020 (+43%), ma leggermente negativa rispetto al  primo semestre del 2021 (-1%).