Auto cinesi: l’Ue pagherà a caro prezzo gli errori della sua Commissione

di Andrea Taschini, manager automotive

 

Come più volte ho sottolineato già da tempo, aver sdoganato ed imposto l’auto elettrica in Europa ha spalancato le porte allo tsunami cinese. Pechino è sempre stata esclusa dal mercato europeo dell’automobile perché non è mai stata in grado di raggiungere gli standard ambientali in vigore nell’Unione. Con l’auto elettrica, invece, i cinesi giocano in casa perché costruiscono le batterie e i motori elettrici con cui forniscono più dell’80% del mercato mondiale avendo come ben noto, il dominio assoluto sulle materie prime necessarie per la loro costruzione.


La tecnologia delle vetture elettriche è banale se comparata all’ingegneria contenuta in un motore endotermico Euro 6 o Euro 7, vero vanto dell’industria europea. Taciti e quieti fino al luglio di quest’anno, non appena la Commissione europea ha decretato la fine del motore endotermico, i cinesi con le loro vetturette elettriche sono venuti allo scoperto e sono spuntati come funghi dopo un temporale. Chi si è illuso che 70.000 esuberi fossero sufficienti nella compontistica italiana, era in errore.


La realtà è che i volumi delle Case auto europee subirà un crollo così verticale sulle fasce medio piccole, che causerà decine di migliaia di esuberi di lavoratori nelle fabbriche oltre che ovviamente da tutta la filiera della riparazione che solo in Italia conta più di 300.000 addetti. I costi di produzione cinesi di auto elettriche come sappiamo, sono imbattibili sia perché i costi di manodopera in Cina sono molto bassi, sia perché controllano le materie prime (litio e terre rare) che raffinano in loco senza alcun rispetto per uomini e ambiente.


I costi energetici di Pechino inoltre, con il rovesciamento di campo della Russia e senza limiti di emissioni, sono un ulteriore elemento che mette fuori gioco la competitività del tessuto industriale dell’Unione. Per l’industria automobilistica europea e i lavoratori addetti, si prospettano tempi bui: è grave non aver previsto le conseguenze, è ancora più grave essersi svegliati solo ora. Ringraziamo tutti coloro i quali hanno tifato per l’imposizione dell’auto elettrica per proprio tornaconto personale, i politici che sbandierano un ambientalismo senza fondamento solo per conquistare una manciata di voti e soprattutto questa scellerata Commissione europea a cui l’auto elettrica (Made in China) sta tanto a cuore.

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