Rebus CO2: è proprio scienza o solo geopolitica con comitati d’affari e ideologie assortite?

di Mario Verna, Gm – Coo Automotive

L’ufficio statistico norvegese conclude: impossibile sapere in che misura l’aumento della temperatura sia dovuto alle emissioni di CO2 antropiche. Senza fare polemiche inutili, senza iniziare quella noiosa e stucchevole tiritera dei negazionismi e dei salvatori del mondo che vanno a imbrattare muri in giro per le città, senza avere certezze granitiche né ansie da inquinamento, è possibile porre la questione scientifica in modo serio?


Valutare se le migliaia di miliardi che sono stati destinati a una soluzione, a quanto pare, per nulla certa (e che invece viene fatta passare come scientificamente provata), forse, potevano essere spesi per migliorare il nostro stare al mondo in un modo più concreto e tangibile? Davvero è scienza o c’è tanta geopolitica, comitati d’affari e ideologie assortite?


Di fronte a cifre e impegni di questa rilevanza, porre domande che davvero richiedano risposte che incidano sul futuro, impastate dal buonsenso contadino che all’azione accompagna umiltà e speranza, è necessario.

Verso #FORUMAutoMotive: di cosa si parlerà

di Luca Talotta

 

Alla vigilia di #FORUMAutoMotive, eccoci a colloquio con il promotore Pierluigi Bonora alla scoperta di temi e nuove provocazioni.

 

Al centro dei dibattiti la mobilità che deve rimanere per tutti e l’educazione stradale, con un focus sulla necessità che i genitori tornino a fare seriamente i genitori.

 

Auto elettriche: senza incentivi la transizione si ferma

i concessionari mostrano cautela

di Gian Primo Quagliano, presidente del Centro studi Promotor

In ottobre sono state immatricolate in Italia 139.052 autovetture con una crescita sullo stesso mese del 2022 del 20,03%. Nel periodo gennaio-ottobre la crescita si attesta al 20,52% rispetto al gennaio-ottobre 2022. Proiettando quest’ultimo risultato sull’intero anno si ottiene un volume di immatricolazioni di 1.586.626 vetture. Questo dato non è molto dissimile da quello ottenuto con la stessa proiezione negli ultimi mesi e questo significa che, al di là degli effetti stagionali, il mercato italiano dell’auto ha iniziato un recupero abbastanza sostenuto nell’agosto 2022 che ha interessato anche la prima parte del 2023 per entrare poi in una situazione di stallo che verosimilmente ci dovrebbe portare a chiudere quest’anno con poco meno di 1.600.000 immatricolazioni.

Un livello, questo, inferiore del 17,2% rispetto a quello del 2019, cioè dell’anno che ha preceduto la pandemia e tutte le disgrazie che l’hanno seguita, e che non era certo elevato in quanto ancora al di sotto di ben il 23% rispetto al volume di immatricolazioni registrato prima della grande crisi innescata dal fallimento di Lehmann Brothers nel 2008.

A ciò si aggiunge che, come gli esperti ben sanno, ma come tutti possono capire, il livello di immatricolazioni che si otterrà nell’intero 2023 sarà ancora una volta insufficiente per garantire il regolare rinnovo di un parco circolante come quello italiano che conta più di 40 milioni di autovetture. E questo comporta un’ulteriore crescita dell’età media delle auto con ripercussioni importanti sulla sicurezza della circolazione e sulle emissioni nocive.

Come è noto, dalle situazioni di stallo si può uscire verso il basso o verso l’alto e questo, per l’attuale situazione dell’auto, significa che non è affatto scontato che i quindici mesi di crescita che ci lasciamo alle spalle saranno seguiti da un’altra serie di crescite che ci riporteranno ai volumi di vendite necessari per impedire ulteriori invecchiamenti del parco con il pericolo quindi di avere più inquinamento e meno sicurezza in una situazione in cui la transizione energetica acquisirà sempre più il carattere di un sogno irrealizzabile.

Il settore dell’auto ha fatto tutto quello che gli è stato imposto dalla politica e anche di più per creare le condizioni perché la transizione energetica diventi realtà. Ora la parola torna però alla politica.

I dati sul mercato dell’Unione Europea diffusi, e da noi commentati, il 20 ottobre dicono chiaramente che la transizione energetica si arresta se vengono meno incentivi veramente significativi per l’acquisto di auto elettriche. E’ successo in Germania in settembre dove la quota dell’elettrico sulle immatricolazioni è del 18,1% grazie ad incentivi statali generosi.

Che cosa succederà in Italia dove la quota dell’elettrico nel mese scorso è stata del 4,1% (anche per un numero significativo di immatricolazioni di auto elettriche in capo ai concessionari) e dove i governi che si sono succeduti negli ultimi anni hanno previsto incentivi all’acquisto di auto elettriche così ben congegnati che i relativi stanziamenti, per quanto modesti, sono rimasti in larga misura inutilizzati?

La possibilità di far uscire il mercato dell’auto dallo stallo a bassa quota delle vendite è ora nelle mani del Governo in carica. Il Paese si attende che non resti con il cerino in mano e che prenda invece i provvedimenti necessari.

Progetto LUKAS: sicurezza ed efficienza nella guida autonoma del futuro

Progetto Lukas

Il settore della mobilità sta affrontando una serie di sfide significative, tra cui la trasformazione digitale, l’urbanizzazione in crescita, l’automazione dei veicoli e la necessità di maggiore efficienza energetica, insieme all’azione per il clima. Affrontare queste sfide richiede una maggiore cooperazione tra veicoli autonomi e non autonomi, insieme a un uso intelligente dei dati dell’ambiente circostante. Nell’ambito di queste sfide, il progetto di ricerca triennale LUKAS sta portando avanti importanti studi per migliorare l’efficienza e la sicurezza nei futuri scenari di traffico misto in ambiente urbano. Il progetto LUKAS vede la collaborazione di aziende e istituti di ricerca di spicco, tra cui Bosch, InMach, IT-Designers, Mercedes-Benz, Nokia, l’Università di Ulm e l’Università di Duisburg-Essen.

Uso dei dati ambientali per sicurezza ed efficienza

Per migliorare l’efficienza e la sicurezza nei futuri scenari di traffico urbano, il progetto LUKAS fa ampio uso di dati ambientali provenienti da una varietà di fonti. Questi dati includono informazioni dai sensori delle infrastrutture stradali, veicoli connessi, come auto e veicoli commerciali, nonché dispositivi mobili come smartphone utilizzati da pedoni e ciclisti. Questi dati, resi anonimi, includono informazioni sulle posizioni, le estensioni, le velocità e le direzioni di movimento degli utenti della strada e degli oggetti fissi. Questi dati vengono pre-elaborati e trasmessi a un server edge, direttamente connesso alla rete 5G, situato nelle vicinanze di un incrocio. Su questo server, un algoritmo di fusione crea un modello completo dell’ambiente circostante, che serve come base per pianificare le manovre dei veicoli connessi. Le informazioni sulle manovre vengono restituite agli utenti della strada, migliorando la loro consapevolezza delle situazioni di traffico.

Installazione pilota a Ulm-Lehr

Per testare questa tecnologia, è stata creata un’installazione pilota nell’area pubblica del quartiere di Ulm-Lehr. L’incrocio selezionato è particolarmente interessante poiché è situato in un’area con limitata visibilità dovuta agli edifici circostanti, il che lo rende una sfida perfetta per i test del mondo reale. L’installazione pilota è stata finanziata dalla città di Ulm e gestita dall’Università di Ulm.

Connessione per una guida più sicura ed efficiente

Nel progetto LUKAS, le autovetture connesse e parzialmente autonome di Bosch, Mercedes-Benz e dell’Università di Ulm vengono utilizzate per dimostrare i vantaggi della guida cooperativa nei contesti di traffico misto. Anche una spazzatrice stradale connessa è coinvolta. Attraverso app speciali per smartphone, pedoni e ciclisti sono collegati al server edge. Grazie all’uso di droni con videocamera e simulazioni dei flussi di traffico, l’interazione tra tutti gli utenti della strada viene studiata e migliorata.

Risultati promettenti per la guida autonoma del futuro

risultati delle simulazioni dei flussi di traffico dimostrano un notevole aumento dell’efficienza e della sicurezza. L’uso di algoritmi di pianificazione basati sull’intelligenza artificiale, insieme a ritardi strategici per consentire il comportamento cooperativo, ha portato a una significativa riduzione del consumo di carburante e del tempo necessario per attraversare l’incrocio. Questo approccio offre maggiore sicurezza ai pedoni, ciclisti e altri utenti della strada nelle zone con visibilità limitata. Il progetto LUKAS rappresenta un passo importante verso un futuro di guida autonoma più sicura ed efficiente in contesti di traffico misto in ambiente urbano. La collaborazione tra aziende e istituti di ricerca leader nel settore è fondamentale per affrontare le sfide della mobilità in evoluzione e contribuire a un mondo connesso e sostenibile.

Auto elettriche: numeri sempre inadeguati per una vera svolta “green”

Effetto annunci: ci risiamo

di Adolfo De Stefani Cosentino, presidente di Federauto

 

Apprezziamo le intenzioni e i passi in avanti compiuti dal ministro Adolfo Urso per rilanciare lo sviluppo e la  riconversione industriale della filiera automotive, ma le politiche dirette al rinnovo del parco circolante e all’accrescimento della mobilità elettrica richiedono un confronto più ampio al Tavolo automotive attraverso il  coinvolgimento di tutti gli stakeholders capaci di dare contributi concreti al processo evolutivo in corso,

Le nostre imprese sono in prima linea nel favorire la diffusione dell’auto elettrica e delle auto a bassissime emissioni di CO2, ma il gap che riscontriamo tra obiettivi di decarbonizzazione e comportamenti di acquisto della  clientela resta esageratamente alto e i nuovi ordini stanno registrando un calo apprezzabile già da parecchi mesi.

Occorre un’azione di governo complessiva in grado di diminuire lo scetticismo  sull’elettrico e accrescere l’energia derivante da fonte rinnovabile, secondo un piano di sviluppo e di realizzazione  coerente a una transizione ambientale ed energetica realmente sostenibile, senza quei ritardi attuativi – come  accaduto, ad esempio, per i contributi alle colonnine di ricarica elettrica di imprese e cittadini – che  compromettono gli stessi obiettivi, annullando, di fatto, l’efficacia delle disposizioni originali».

Purtroppo, le auto elettriche, seppur in crescita percentuale, restano “una goccia  nell’acqua” e non riescono ad esprimere numeri adeguati a una vera e propria svolta ambientale: la domanda è fiacca (prezzi decisamente elevati), le auto-immatricolazioni fanno da cuscinetto, mentre i fondi dell’Ecobonus restano ampiamente inutilizzati (sulla fascia 0-20 ci sono ancora oltre 118 milioni e 208 milioni per la fascia 21-60,  oltre ai residui dello scorso anno): servono misure più incisive per rinnovare il parco circolante che, allo stato  attuale, conta poco più di 200.000 auto elettriche mentre nel Ddl Bilancio 2024 non c’è alcuna disposizione di  revisione in questa direzione.

Lambretta a nuova vita: è anche Elettra

di Luca Talotta

 

Lambretta ha svelato in anteprima mondiale a EICMA 2023 Elettra, il futuro della mobilità elettrica firmato dal marchio . L’Elettra è una testimonianza di come il passato e il futuro possano convivere in armonia, mantenendo le forme inconfondibili che hanno contraddistinto Lambretta nel corso dei decenni. Dotato di una propulsione elettrica ad alte prestazioni, questo magnifico prototipo rappresenta una delle evoluzioni più significative per il settore delle due ruote.

Totalmente elettrico. Totalmente Lambretta. L’Elettra rappresenta una rivoluzione silenziosa, capace di farsi strada in un mondo in rapida evoluzione. Garanzia di stile e tecnologia uniti dall’inconfondibile passione che il marchio ha sempre trasferito in ogni prodotto.

Le linee tondeggianti della parte posteriore si sposano perfettamente con le linee tese e decise della parte anteriore, omaggiando il design iconico delle Lambrette anni ’50 che ha reso celebre il marchio in tutto il mondo. Il profilo sinuoso e minimalista della sella rappresenta un tocco di innovazione che non dimentica la tradizione Lambretta. La sospensione posteriore è completamente ripensata, con un’unità ammortizzante posizionata orizzontalmente sopra il motore e collegata al forcellone d’alluminio tramite un braccetto. Questa soluzione innovativa è un’anteprima per l’azienda, così come molte altre soluzioni tecniche ed estetiche di Elettra.

Il manubrio è uno dei componenti più innovativi dello scooter classico e nasconde le leve dei freni, che sono a “scomparsa”. La strumentazione digitale integrata proietta Elettra in un’altra dimensione estetica di comunicazione e interazione con il pilota, mentre l’innovativo faro anteriore con una particolare forma a uncino completa l’aspetto distintivo del veicolo. La scocca posteriore si alza facilmente attraverso un telecomando per fornire accesso al vano della batteria, garantendo un service ottimale. Inoltre, la stessa scocca è dotata di uno spazio per il casco o per gli oggetti personali del pilota. Elettra offre prestazioni di alto livello, simili a quelle di un Lambretta, pur mantenendo un design unico ed elegante.

Pgni aspetto del design di Elettra è stato curato nel dettaglio per creare un modello senza pari, dove ogni tecnologia adottata ha uno scopo preciso. Il presidente Walter Scheffrahn guida personalmente il team di progettisti, ispirato dalla sua grande passione per la Lambretta. La gamma Lambretta offre una vasta scelta di prodotti di alta qualità, che si distinguono per l’innovazione e l’originalità. Oltre alla serie X con le promettenti X125 e X300, la gamma comprende anche la serie V-Special e la G-Special.

Transizione “green” UE: si consolida una nuova maggioranza

Ecobonus 2024

di Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy

 

Finalmente, con il via libera nella seduta plenaria del Parlamento Europeo sulla nuova versione del regolamento Euro 7, prevale la ragione sulla ideologia, un successo per l’Italia. Una svolta netta e significativa. La proposta sarà discussa ora in sede di trilogo. La posizione negoziale del Parlamento europeo si fonda su un testo profondamente migliorato rispetto alla proposta iniziale della Commissione, che risponde a una visione concreta, realistica e pragmatica, sulla linea del governo italiano e su cui si era già aggregata una maggioranza di Stati nel Consiglio competitività.

 

La votazione del 9 novembre conferma inoltre il consolidamento di una nuova maggioranza politica in Europa che cambia gli assetti sulla transizione ecologica, grazie proprio al contributo del Fronte della responsabilità guidato dall’Italia e dai Paesi “like minded”.

Due ruote: bene il mercato scooter e moto, ma l’elettrico è in caduta

di Paolo Magri, presidente di Confindustria ANCMA

Per la prima volta dal 2011 il mercato italiano supera già a ottobre i 300mila veicoli immatricolati e questa è una notizia molto incoraggiante alla vigilia di EICMA, l’evento espositivo più importante al mondo per il nostro settore, dal 9 al 12 novembre in Fiera a Milano-Rho, che organizziamo da più di 100 anni a Milano.

Particolarmente significativo il risultato delle moto, che aumentano di un terzo i volumi dello scorso anno (+33,04%) e immatricolano 10.545 unità. Seguono gli scooter con un incremento del 6,26% e 13.103 veicoli targati, mentre tornano in attivo, dopo quattro mesi di segno meno, anche i ciclomotori che crescono del 2,67% pari a 1.579 veicoli.

Difficile la situazione del settore elettrico dopo che a ottobre si sono esauriti gli incentivi pubblici a sostegno del mercato. Il consuntivo del mese si ferma a 753 unità, corrispondenti a un calo del 44,30% rispetto a un 2022 dove il mercato era però corroborato dagli aiuti statali. Negativi, quindi, tutti i segmenti: in particolare quello degli scooter che chiudono il mese con 382 mezzi immatricolati e una flessione del 55,48%. Resta negativo anche l’anno, con un calo del 21,43% e soli 11.083 veicoli messi in strada.

Appare sempre più urgente scongelare le risorse avanzate dalla campagna 2022, pari a 5,6 milioni di euro, che consentirebbero al mercato di traguardare la fine dell’anno. Si rinnova pertanto l’appello al Governo di sostenere un mercato già naturalmente orientato verso gli obiettivi comunitari di sostenibilità ambientale.

Rebus auto elettriche: urge fare chiarezza

di Salvatore Saladino, Country Manager di Dataforce Italia

Se da una parte si potrebbe essere indotti a pensare che le “Km 0”, più che a fare quota o obiettivi, siano richieste per ridurre lo sforamento dei limiti di emissioni di CO2 imposti, dall’altra non si può che constatare che le elettriche nel mix delle “Km 0” non sono le principali, anche se restano troppe per una domanda di mercato che si è spenta.

Per capirci: il 45% di tutte le “Km 0” fatte quest’anno sono già passate di mano (quasi 1 su 2), ma solo 1 elettrica su 4 è stata ceduta, le altre 3 sono ancora parcheggiate in concessionaria. Di quel 25% uscito dallo stock, il 30% viene radiato per esportazione, mentre la media delle radiazioni sullo stock di qualsiasi tipo di alimentazione è inferiore al 5%, perché un cliente in Italia lo trovano.

Mi piacerebbe sapere se le BEV esportate in EU e anche extra-EU avranno le stesse difficoltà di trovare il loro nuovo proprietario come sta succedendo qui in Italia, perché farle girare in questo modo serve solo a contare nuove targhe in tutti i Paesi in cui vengono spedite, ma sugli stessi telai.

Qualcuno sa se questi doppi conteggi valgono anche per il calcolo delle emissioni da mandare alla Commissione EU? Si contano le targhe o i telai?   

Fornitori e innovazione verde: non sarà facile sostenere gli investimenti

Fornitori e innovazione

di Benjamin Krieger, segretario generale del CLEPA

 

La ricerca condotta da CLEPA sui rapporti di sostenibilità rivela che i fornitori stanno adottando strategie verdi e circolari in tutta la loro catena del valore. Sebbene la produzione di veicoli sia aumentata negli ultimi due anni, sebbene ancora al di sotto dei livelli pre-pandemia, sono stati apportati notevoli miglioramenti nella riduzione delle emissioni di CO2 e nell’incremento degli sforzi di riciclaggio.  

In un campione di 27 aziende, le emissioni di carbonio legate alle proprie attività sono diminuite del 4,5% tra il 2021 e il 2022, in gran parte attribuite a un aumento significativo dell’utilizzo di energie rinnovabili, raggiungendo ora il 41% del consumo energetico totale. Mentre la produzione di rifiuti è aumentata di circa il 9% durante questo periodo, i fornitori hanno segnalato un leggero aumento nel riciclaggio e nel recupero degli scarti di produzione, raggiungendo il 93% nel 2022. Inoltre, le iniziative di sostenibilità si estendono alla rigenerazione dei componenti e alla creazione di nuovi componenti da materiali riciclati, rafforzando l’industria della sostenibilità.  

Si tratta di risultati incoraggianti, ma questa tendenza deve essere sostenuta e ampliata con le entrate aziendali per raggiungere gli obiettivi del Green Deal. Tuttavia, secondo gli ultimi dati del CLEPA Pulse Check, un sondaggio semestrale condotto in collaborazione con McKinsey, è preoccupante che più della metà dei fornitori (56%) riporti una redditività inferiore al 5%, con il 17% che segnala perdite. Non meno preoccupante è il fatto che l’UE attrae relativamente meno investimenti diretti esteri, il che contrasta nettamente con la crescita degli Stati Uniti, soprattutto nella produzione di batterie, sottolineando le sfide della politica industriale dell’UE.

Per migliorare la competitività manifatturiera dell’UE nel campo della mobilità elettrica, le politiche devono ottimizzare le catene di approvvigionamento delle materie prime e delle batterie, accelerare la diffusione delle infrastrutture di ricarica, ridurre gli oneri amministrativi e affrontare il fabbisogno di competenze ed energia.

È altrettanto importante mantenere il principio della regolamentazione aperta alla tecnologia. La discussione sugli standard di CO2 per i veicoli pesanti (HDV) dovrebbe concentrarsi sul giusto quadro per una sana concorrenza tra elettrificazione, idrogeno (combustione), rimorchi elettrici, carburanti rinnovabili sostenibili e altre innovazioni future, per raggiungere rapidamente e a costi contenuti, le emissioni. Pertanto, sfruttando diversi punti di forza tecnologici per vari casi d’uso. La campagna #TruckDiversity di CLEPA sottolinea l’importanza di adottare una varietà di tecnologie pulite per i veicoli pesanti per raggiungere ambiziosi obiettivi di riduzione della CO2 .  

Anche la Commissione Europea ha fissato obiettivi ambiziosi per la transizione digitale. Tuttavia, senza una tempestiva adozione di una proposta settoriale per l’accesso ai dati di bordo, il mercato dei dati rimarrà chiuso. Andare avanti con questa proposta consentirà lo sviluppo di nuovi modelli di business e favorirà la crescita nel settore della mobilità.

Tuttavia, la responsabilità non spetta esclusivamente ai politici. Le imprese europee sono abituate alla concorrenza globale, ma solo il 17% dei fornitori ritiene che la propria struttura dei costi e i prezzi possano competere con le imprese cinesi. E solo il 25% ritiene di essere sufficientemente agile e reattivo nel prendere decisioni o che i cicli di sviluppo del prodotto siano sufficientemente rapidi.

Il resto si sente neutrale o “non sufficientemente” preparato. Sebbene il settore abbia le carte in regola per portare sul mercato una tecnologia innovativa, richiederà maggiori sforzi per rafforzare (e per certi aspetti riconquistare) il proprio vantaggio competitivo.  

Foto di Enis Yavuz su Unsplash