Biocarburante HVO: anche puro nei motori tradizionali

di Alessandro Sabbini, Public Affair di ENI e ENI Live (dall’evento ROM-E)

 

La transizione è un percorso, non un bottone. Ogni parte della mobilità ha una sua soluzione adatta: abbiamo investito molto nella mobilità elettrica, vogliamo raddoppiare entro il 2026 i punti di ricarica attuali. Ma da oltre 10 anni investiamo anche nei biocarburanti, nel 2017 e nel 2019 abbiamo inaugurato le nostre prime bioraffinerie a Venezia e Gela, eccetera.

 

Produciamo l’HVO, un biocarburante che può essere usato anche puro nei motori a combustione interna. Pensare di affrontare la transizione della mobilità senza dare all’enorme massa di veicoli esistenti un’opzione di decarbonizzazione sarebbe miope. Ma può avere un ruolo anche per i trasporti pesanti, quelli marini e quelli aerei. Per questi settori non è facile pensare a soluzioni alternative. L’idrogeno è un vettore su cui facciamo investimenti.

Auto connesse ed elettriche: il report di SicurAUTO.it

Auto connesse ed alettriche

Con grande attesa, il FuturMotive di Autopromotec si prepara ad accogliere nuovamente SicurAUTO.it, non solo  come media partner dell’evento, ma anche per svelare in esclusiva il suo 3° Aftermarket Report Auto Connesse  ed Elettriche: le opportunità di oggi e di domani. La presentazione dell’anteprima dei circa 50 approfondimenti sarà condotta dal direttore di SicurAUTO.it, Claudio Cangialosi, e introdotta insieme a Federica Bertoldi, Head of  Communications di LKQ RHIAG (Main Partner del Report), presso la Sala BOLERO della Fiera di Bologna alle 11:00 di giovedì 16 novembre, giorno di apertura dell’evento. Il workshop sarà  tradotto simultaneamente in lingua inglese.

Dopo il successo dei precedenti report, che indagavano l’impatto atteso delle auto elettriche e connesse sull’aftermarket e sui consumatori, questo nuovo report di SicurAUTO.it affronta gli  effetti della crescente connettività sul settore automobilistico, approfondendo i trend attuali del mercato attraverso ricerche esclusive infografiche. Lo studio raccoglie i punti di vista di esperti di mobilità e  cybersecurity, operatori del settore automotive e rappresentanti dell’Independent Aftermarket nel mondo, che  raccontano l’impatto delle normative e l’influenza delle auto connesse ed elettriche nell’aftermarket italiano e  globale.

Tra i dati esclusivi illustrati ci saranno i costi ufficiali di manutenzione ordinaria di 10 auto elettriche aggiornati  al 2023. I costi sorprenderanno molti (il report mostra anche come si esegue un tagliando su un’auto  elettrica). Un punto centrale dello studio riguarda la connettività, divenuta ormai una caratteristica standard dei  nuovi veicoli, che porta con sé l’emergere di costi nascosti per i consumatoriopportunità per il soccorso  stradale, ma anche rischi legati alla cybersecurity, al diritto alla riparazione, alla privacy e all’obsolescenza  programmata.

La maggior parte dei marchi offre un servizio di gratuità per un periodo molto variabile che decorre  dalla consegna al cliente e, alla scadenza, i consumatori si ritrovano in un vero labirinto di offerte di rinnovo. Quanto dovranno pagare? E cosa succede quando l’auto cambia proprietario? Lo si scoprirà durante la  presentazione.

Per le officine indipendenti il nuovo sistema europeo SERMI rappresenta un’opportunità, ma anche una sfida. Il  report fa il punto della situazione in Italia ed Europa, svelando come ci si certifica.

L’elettrificazione del circolante avrà certo un impatto sulle reti IAM, ma l’arrivo delle Case cinesi porta anche  nuove possibilità per i meccatronici. SicurAUTO.it ha esplorato gli accordi che stanno nascendo in Italia ed il numero di officine legate ai marchi cinesi.

E ancora tanti altri approfondimenti interessanti, su rigenerazione ricambi, procedure costi di smaltimento  delle batterie al litio, valore residuo delle auto elettriche e del SOH (State of Health) nel remarketing, riparabilità  delle batterie al litio secondo i costruttori dei pacchi batteria, manodopera per la riparazione delle auto elettriche  che cresce, etc. 

Saranno anche presentati, grazie al contributo dell’Osservatorio Connected Car & Mobility del  Politecnico di Milano, risultati esclusivi di un’indagine, realizzata insieme a SicurAUTO.it CNA, sulla preparazione delle officine indipendenti riguardo alle auto connesse ed elettriche, nonché al complesso tema dell’accesso ai dati di riparazione (RMI). 

Sezione Rimorchi di ANFIA: Menci nuovo presidente

In occasione dell’Assemblea della Sezione Rimorchi di  ANFIA , Massimo Menci, direttore generale presso Menci  & C., è stato nominato presidente er il quadriennio 2023-2027.

“Ringrazio gli associati per la fiducia accordatami e accolgo con piacere questa  nomina – ha affermato il neo-presidente -; forte della coesione e dell’apertura al confronto tra le imprese della Sezione, accomunate dagli stessi obiettivi, intraprendo questo  mandato garantendo il massimo impegno nel rafforzare la voce del settore, affinché  possa dare il suo contributo per accrescere la sostenibilità del trasporto merci,  proseguendo la collaborazione con le istituzioni”.

Massimo Menci succede ad Andrea Zambon Bertoja, a cui vanno i più vivi ringraziamenti di ANFIA e delle aziende associate per il lavoro svolto in questi anni al servizio degli interessi  della categoria.

Comau (Stellantis): automazione italiana al servizio della cinese NIO

Comau ha implementato una soluzione completa, ad alte prestazioni, per automatizzare la produzione dei sistemi di propulsione elettrica di nuova generazione di NIO. Il progetto, di alta complessità tecnica, garantisce inoltre una co-produzione in linea rapida e affidabile per i motori a induzione e a magneti permanenti di terza generazione del produttore cinese di veicoli elettrici, entrambi parte integrante dei suoi sistemi di azionamento elettrico proprietari (EDS).

La soluzione completa include linee principali, come linee di assemblaggio di motori elettrici, linee di produzione di scatole del cambio e linee di assemblaggio di inverter, nonché processi di test EOL (End of Line). È progettata per supportare una capacità di produzione annuale su larga scala di 1 milione di unità, da utilizzare nelle berline, nelle coupé e nei SUV elettrici di NIO, nonché in modelli selezionati del suo sottomarchio ALPS.

La soluzione di automazione avanzata di Comau offre flessibilità e scalabilità ottimali, consentendo al cliente di adattare il proprio ambiente di produzione ai diversi parametri di processo necessari per i nuovi prodotti. Per aumentare ulteriormente la flessibilità della linea di produzione e consentire la co-produzione in linea dei due sistemi di propulsione elettrica, Comau ha sviluppato in collaborazione con il team e-drive di NIO un nuovo adattatore con posizionatore a punto-zero. Questo accessorio innovativo unifica efficacemente gli standard di progettazione, processo e controllo, consentendo di soddisfare diversi requisiti di assemblaggio mantenendo la massima flessibilità.

L’ambiente di produzione altamente automatizzato di Comau include anche robot guidati da sistemi di visione 3D, AGV per la fornitura autonoma di materiale e il carico automatico delle estremità degli utensili, che hanno contribuito a migliorare significativamente l’efficienza produttiva del cliente. Inoltre, l’uso diffuso di telecamere 3D avanzate ha consentito a Comau di superare con successo i limiti della tecnologia di guida in termini di campo visivo e distanza di presa, garantendo il posizionamento e l’assemblaggio automatico delle parti, oltre ad un’eccellente ripetibilità.

“Quando si tratta di implementare soluzioni tecnologiche all’avanguardia, l‘esperienza e il know-how giocano un ruolo decisivo per il successo del progetto. Siamo rimasti profondamente colpiti dalla vasta esperienza di Comau nell’assemblaggio dei sistemi di propulsione elettrica durante tutta la nostra collaborazione. Questa soluzione innovativa ha dimostrato affidabilità nel supportare lo sviluppo del progetto, aiutandoci a superare varie sfide e a raggiungere i risultati desiderati”, ha affermato Alan Zeng, Senior Vice President di NIO e CEO di XPT. “Il nostro lavoro ha seguito un approccio ingegneristico congiunto, che promuove una stretta collaborazione da entrambe le parti e guida in modo efficiente l’avanzamento del progetto. Questa modalità operativa non solo garantisce il progresso dei lavori e il controllo dei costi, ma anche la qualità, le prestazioni e l’affidabilità del prodotto finale.”

“Considerando la rapida crescita dei veicoli alimentati con nuove fonti di energia in Cina, un mercato in cui i tassi di produzione e i volumi di vendita nella prima metà del 2023 sono aumentati rispettivamente del 42,4% e del 44,1%, la domanda di sistemi di propulsione elettrici è aumentata significativamente”, ha spiegato Jeff Yuan, Comau Head of Countries Cluster APAC. “Il nostro impegno congiunto con NIO, per creare un ambiente di produzione altamente automatizzato, ha permesso al cliente di aumentare l’efficienza, ridurre i costi e migliorare le prestazioni della sua tecnologia EDS di nuova generazione”.

EICMA 2023: patrocinio dalla Commissione UE

L’Edizione 2023 dell’Esposizione internazionale delle due ruote riceve il patrocinio della Commissione europea. Ad annunciarlo è la stessa società organizzatrice del più importante evento espositivo dell’industria di settore alla vigilia della sua edizione numero 80, che si terrà dal 7 al 12 novembre prossimi nei padiglioni di Fiera Milano a Rho.

 

In una nota, il presidente di EICMA, Pietro Meda, ha sottolineato “il prestigio e l’importanza di questo riconoscimento, che si affianca a quelli di Regione Lombardia e del Comune di Milano, a testimonianza del valore istituzionale, economico e sociale della manifestazione, oltreché della sua rilevanza internazionale”.

 

ALIVE: scherzare fa bene alla Salute

di Francesco Fontana Giusti, Experience teller

Chi di voi ha la mia età forse ricorderà quella passata alla storia come la famosa “Beffa di Modigliani”. Per capire la portata di questo colossale scherzo, devo obbligatoriamente fare qualche passo indietro e tornare all’estate del 1984. Siamo a Livorno, città natale di Modigliani, dove proprio quell’anno si celebrava il centenario della sua nascita e, parallelamente ad esso, un’intensa attività di ricerca di alcune sue sculture che, secondo una famosa leggenda, erano state gettate dall’artista nel Fosso Reale, perché stanco di essere preso in giro dai suoi concittadini.


Le operazioni di drenaggio alla ricerca delle opere di Modigliani vanno avanti per giorni e tra una battuta e una risata, a Livorno non si fa che parlare di questo. Nonostante le forti aspettative, i risultati sperati stentano ad arrivare. È a questo punto che entrano in gioco tre giovani studenti universitari che, in vena di scherzi, decidono di organizzare il loro sberleffo ai danni dell’opinione pubblica: scolpiscono una finta testa di Modigliani e la gettano nel fosso.

Il ritrovamento avviene il 24 luglio e fa subito notizia, attirando persino la stampa internazionale. Nessuno, nemmeno i famosi critici d’arte, inizialmente capiscono che si tratta di un falso (a cui si aggiungono nei giorni successivi altri due falsi realizzati da un’altra persona), tanto che alla fine, dopo quasi due settimane i tre ragazzi vuotano il sacco e confessano la loro bravata pubblicamente!

Ma ora passiamo alle cose serie

Cosa collega la storia che vi ho appena raccontato con l’attività svolta da chi opera nel campo medico? La ricerca della conoscenza. La prima qualità di un ricercatore, infatti, è la curiosità e il desiderio di capire. A dimostrarlo è proprio uno dei tre protagonisti di questa clamorosa beffa, Pier Francesco Ferrucci, che una volta cresciuto ha scelto di mettere il proprio ingegno al servizio della Scienza e oggi è considerato in Italia uno dei massimi esperti nel settore dell’immunologia oncologica.

No, non è uno scherzo! Ho infatti avuto il piacere di intervistarlo proprio durante la cena organizzata in occasione dell’International Cancer Immunotherapy Conference svoltasi per la prima volta in Italia, più precisamente a Milano.

La Beffa di Modì, per Pier Francesco Ferrucci, è come una grande metafora di vita. È il suo modo di provare a beffare il cancro. Una sfida che porta avanti con grandissima determinazione, dove la posta in gioco è molto, molto più alta, perché ha a che fare con la sofferenza di chi lotta ogni giorno contro questa malattia.

La speranza conduce più lontano della paura

Le parole sono fondamentali nel linguaggio del dolore, lo sapeva bene mio fratello gemello Ranieri che dopo aver ricevuto la sua diagnosi di cancro, ha scelto di non chiudersi nel silenzio e nella paura, ma di vivere ogni sua sensazione, emozione e sfumatura attraverso l’Arte. Ho scelto questa citazione di Ernst Junger, perché Ra seguiva molto questo concetto. Anche mentre soffriva, non ha mai smesso di credere nel futuro e nella scienza. Questa è stata la sua più grande battaglia. Per più di due anni ha combattuto come un leone nella speranza che la Ricerca andasse avanti. Era in prima linea nella raccolta fondi e per due anni sono stato accanto a lui per sostenere l’importante opera del Meggie’s Centre di Londra.


Un’attività fondamentale per arrivare alla Cura. Perché, come mi ha giustamente precisato il professor Pier Francesco Ferrucci, attualmente Direttore del Dipartimento di Oncologia del Gruppo Multimedica e della Divisione di Oncologia dell’Ospedale San Giuseppe di Milano: “Se ci sono i fondi giusti, le attenzioni giuste e si dà la giusta rilevanza alla ricerca, si riescono a raggiungere degli obiettivi estremamente importanti in brevissimo tempo. È tutto questione di investimento e di fiducia nella scienza”.

La nuova frontiera dell’Immuno-oncologia

La battaglia contro il cancro è lunga, ma sta andando avanti grazie all’immunoterapia oncologica. Come infatti mi ha spiegato il professor Ferrucci durante l’intervista: “Si tratta di un approccio terapeutico che punta a stimolare la risposta del sistema immunitario contro l'aggressione del tumore. Il sistema immunitario è un “;organo” molto importante e delicato, il naturale sistema di difesa del corpo, che deve riconoscere, combattere ed eliminare in modo selettivo esclusivamente le cellule tumorali del paziente”.

L’obiettivo dell’immuno-oncologia è anche quello di comprendere i meccanismi che il tumore usa per sfuggire al controllo del sistema immunitario in modo da individuare strategie capaci di rendere le nuove terapie più efficaci e da identificare il momento migliore per la loro somministrazione, facilitando la personalizzazione delle cure, affinché ogni paziente abbia una cura su misura contro il tumore di cui soffre.

Gli ultimi progressi nel campo della ricerca

L’International Cancer Immunotherapy Conference che si è svolta a Milano lo scorso settembre è stata una preziosa occasione di incontro e confronto che ha coinvolto oltre mille medici e ricercatori provenienti da trentotto Paesi del mondo, riuniti per fare il punto sui progressi dell’immunoterapia oncologica, mi spiega il professore. Sono oltre quaranta i vaccini antitumorali ad mRNA in fase di sperimentazione avanzata con risultati incoraggianti. In particolare, è appena iniziata in Australia la fase 3, l’ultima prima dell’approvazione finale, di quello sviluppato contro il melanoma.

I risultati definitivi saranno disponibili non prima di un paio d'anni, ma i dati della fase II, a due anni dalla somministrazione sperimentale, mostrano una
riduzione del rischio di recidiva o di morte del 44 per cento in chi lo ha ricevuto in combinazione con i farmaci immunotropici.


Sono tanti i tumori sui quali stanno lavorando con l’immunoterapia: tumori urologici, specifici tumori polmonari, il tumore al seno triplo-negativo, ma anche alcuni linfomi e altri tumori solidi.

Un’alimentazione ricca di fibre potenzia l’immunoterapia


Altro elemento importante di cui si è molto parlato durante la conferenza è stato l’alimentazione, fondamentale per rafforzare il nostro sistema immunitario. Ma cosa possiamo fare per prevenire certe malattie e che importanza ha l’alimentazione nell’efficacia dell’immunoterapia? La risposta per il professor Ferrucci è ormai chiara: scegliendo con cura gli alimenti, in particolare quelli ricchi di fibre che sono in grado di nutrire il nostro microbioma, ossia l’insieme dei microrganismi che risiedono nel nostro intestino e che sono in grado di influenzare il successo dei trattamenti contro i tumori.


Secondo gli studi scientifici più recenti un’alimentazione ricca di fibre potenzia la risposta immunitaria. In caso di malattia può aumentare le probabilità che il trattamento contro i tumori sia più efficace. Proprio modificando il microbioma intestinale nutrendolo con una dieta di questo tipo, ricca di alimenti quali mele, pere, prugne e kiwi, ma anche di noci, pistacchi e arachidi, e pure di fagioli, ceci, lenticchie, carote, melanzane, carciofi, cereali e cioccolato fondente, che contengono molte fibre, si può influenzare positivamente l’esito dei trattamenti contro il cancro, accrescendone l’efficacia.

Per approfondire il tema dei benefici della sana alimentazione vi consiglio di seguire le interviste del professor Berrino, medico, epidemiologo, direttore del Dipartimento di Medicina Preventiva e Predittiva dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, da anni impegnato in una intensa attività divulgativa.

Se siete interessati, potete guardare la sua intervista “Medicina da mangiare”, dove parla di equilibri e di alimentazione.


Questo weekend parliamo di Futuro

Ranieri mi diceva sempre “It’s not over, till it’s over”: una frase semplice e potente, che risuona dentro di me ogni volta che mi capita di affrontare un momento particolarmente difficile. Perché per superare le prove più dure, bisogna guardare avanti. Come faceva il mio amato Ranieri e come fanno milioni di persone che lottano ogni giorno contro il tumore.

È a loro e a tutti i medici e ricercatori impegnati in questa grande sfida che dedico il mio tour fotografico che troverete condiviso sulle mie pagine Instagram e Facebook.

Buona salute a tutti. Oggi è FRAday.

#FORUMAutoMotive: il 13/11 la prima “Automotive Eurotribuna politica”

Al centro dei dibattiti del 14/11 anche l’emergenza sicurezza stradale le misure di contrasto attese nel “nuovo” Codice della Strada. La cerimonia di consegna del 6° “DEKRA ROAD SAFETY AWARD”

Si avvicina il secondo appuntamento del 2023 con #FORUMAutoMotive, il movimento di opinione che si batte per una mobilità libera da pregiudizi e ideologie, basata sulla realtà dei fatti e programmata secondo il buon senso e le esigenze reali di popolazione, sicurezza, economia e ambiente. L’appuntamento è previsto per il 13 e 14 novembre presso l’Enterprise Hotel di Milano e sarà interamente trasmesso in streaming sulla pagina Facebook di #FORUMAutoMotive (https://www.facebook.com/forumautomotive).

La due giorni di lavori si aprirà il 13 novembre pomeriggio (dalle ore 15.00, solo in diretta streaming), con la presentazione dei dati aggiornati e le proiezioni del “Global Automotive Outlook“, a cura di AlixPartners, presentati da Dario Duse, country leader in Italia, che introdurranno il dibattito e mostreranno come lo scenario automotive sia in evoluzione anche alla luce dei nuovi drammatici fatti che stanno affliggendo il mondo e condizionando il settore energetico.

Poi spazio al confronto, al cospetto delle principali associazioni della filiera automotive, tra i rappresentanti dei due schieramenti dell’Europarlamento, ovvero tra coloro che hanno favorito e quelli che si sono opposti al diktat europeo sull’auto elettrica al 2035, ottenendo una revisione del piano. A confrontarsi, anche in vista dell’appuntamento per il rinnovo del Parlamento UE del prossimo anno, saranno (in ordine alfabetico) gli eurodeputati Brando Benifei (PD), Paolo Borchia (Lega), Maria Angela Danzì (Movimento 5 Stelle), Carlo Fidanza (Fratelli d’Italia), Massimiliano Salini (Forza Italia) e Patrizia Toia (PD).

Sarà, di fatto, la prima “Automotive Eurotribuna politica“, moderata da Pierluigi Bonora, promotore di #FORUMAutoMotive, e con gli interventi di Geronimo La Russa, presidente dell’Automobile Club Milano e di ACI Infomobility, che daranno poi spazio anche alle domande rivolte agli eurodeputati dai rappresentanti del mondo della filiera, della mobilità e dei media presenti al tavolo di confronto.

“#FORUMAutoMotive aveva denunciato già in tempi non sospetti, tra i primissimi in assoluto, il rischio di andare incontro alla paradossale demolizione dell’industria automotive europea in nome di una politica “pro ambiente” tutt’altro che chiara e rivelatasi, nel tempo, sempre più orientata al business, a interessi politici e con l’apertura del mercato europeo ai forti competitor cinesi. Oggi assistiamo a un’inversione di tendenza con il riconoscimento da più parti che l’imposizione dell’auto elettrica dal 2035 è un grave errore, oltre che una decisione contraria a ogni principio democratico. Anche i costruttori, responsabili di aver accettato passivamente e contro gli interessi della clientela questo diktat, iniziano ora a lamentarsi, seppur denotando non poche contraddizioni”, osserva Pierluigi Bonora.

Il giorno successivo (14 novembre, ore 9.00 – 13.00, “in presenza”* e in diretta streaming) saranno tre i talk show che si alterneranno nel corso della mattinata. Dopo il saluto iniziale di Pierluigi Bonora, inizieranno i confronti sul tema della sicurezza e dell’educazione stradale: “L’educazione stradale parte dalle famiglie. La Scuola non basta. Anche molti genitori dovrebbero essere messi in riga. Le opportunità offerte del nuovo codice della Strada” – “Nuove tecnologie al servizio della sicurezza. Ritardi normativi e responsabilità”.

Entrambi i talk show si focalizzeranno sulla sicurezza stradale, tema purtroppo continuamente all’ordine del giorno e oggetto di un numero crescente di episodi drammatici che vedono coinvolti spesso i giovani e che denunciano un’emergenza sociale cui bisognerà porre rimedio anche all’interno del nuovo Codice della Strada, che entro la fine dell’anno dovrebbe vedere la luce.

“La stretta sui comportamenti alla guida non basterà a limitare il fenomeno che necessita di essere combattuto – attraverso una maggiore educazione stradale e al rispetto – all’interno delle famiglie e delle scuole dell’obbligo, oltre che nelle autoscuole. L’educazione dovrà riguardare anche la corretta gestione dei sistemi di infotainment a bordo delle nostre auto e le nuove tecnologie che rendono più sicure oggi le nuove vetture grazie a sistemi sempre più avanzati di assistenza alla guida, dei quali gli automobilisti devono essere messi a conoscenza in modo adeguato prima che salgano a bordo del veicolo”, evidenzia Pierluigi Bonora. Su questo e su altri approfondimenti sul tema si esprimeranno esperti nel campo, forze dell’ordine, analisti e studiosi delle nuove generazioni.

 

Il tema della transizione verso l’elettrico, con i suoi conseguenti impatti economici, sociali ed energetici sarà al centro dell’ultima tavola rotonda (“Missione Green: parola d’ordine neutralità tecnologica. Soluzioni a confronto”): l’incontro vedrà protagonisti rappresentanti delle associazioni datoriali, manager delle quattro e più ruote e del mondo energy, impegnati concretamente per rendere la nostra mobilità più sostenibile e per ridurne le emissioni senza ideologia o posizioni preconcette.

In chiusura si terrà le cerimonia di consegna del premio “DEKRA Road Safety Award“, giunto alla sesta edizione, da parte di Toni Purcaro, Chairman DEKRA Italia, Executive Vice President DEKRA Group – Head of Region CEEME. Il nome del vincitore sarà svelato la sera del 13 novembre al termine della “Automotive Eurotribuna Politica”.

Tavolo Automotive: il ministro Urso convochi anche UNRAE

Incentivi: unificare verso l'alto il price cape 0-20 e 21-60 g/km di CO2

di Andrea Cardinali, direttore generale di UNRAE

Per noi in Italia resta assolutamente prioritaria la definizione di un Piano chiaro e puntuale del Governo per delineare il percorso che il Paese intende seguire nella transizione energetica della mobilità stradale. Il Piano dovrebbe innanzitutto rivedere l’attuale sistema di incentivi per renderli realmente fruibili e utili a un accelerato rinnovo del parco, e quindi recuperare i residui del 2022 e del 2023 destinandoli nel 2024 ai medesimi scopi.

Nel Piano deve trovare posto un cronoprogramma per lo sviluppo delle infrastrutture pubbliche di ricarica elettrica, soprattutto quelle ad alta potenza in ambito extraurbano, e di quelle per il rifornimento di idrogeno. Salutiamo con favore – dopo un’attesa superiore a un anno in un caso e a tre anni nell’altro – che siano state finalmente definite le modalità operative per la fruizione dei fondi, ma non possiamo non constatare come provvedimenti così tardivi rispetto a fondi stanziati da precedenti Governi risultino di fatto retroattivi, snaturando le finalità stesse dei sistemi incentivanti in una sorta di sanatoria.

Sempre in tema di infrastrutture elettriche, intese in senso più ampio, le recentissime richieste che l’ACEA ed altre sei associazioni europee hanno rivolto alla Commissione UE, esprimendo la necessità di intervenire su più fronti con maggiori fondi per lo sviluppo e la modernizzazione della rete, armonizzazione a livello UE delle regole di connessione e dei processi di certificazione della rete, snellimento degli aspetti burocratici e delle relative autorizzazioni per supportare e accelerare gli investimenti.

Alla luce del protocollo d’intesa recentemente firmato dal ministro Adolfo Urso, che menziona esplicitamente “il supporto al mercato per la diffusione della mobilità elettrica e per il rinnovo del parco circolante”, chiediamo che il Tavolo Automotive venga convocato con la massima urgenza, e che UNRAE ne faccia parte a pieno titolo per poter portare il proprio contributo di proposte a 360 gradi.

Foto ANGELO CARCONI (NPK)

Uomo vs auto: e Tortu batte AMI

di Roberta Pasero

Chi avrà vinto la sfida all’Arena di Milano tra Citroën AMI, il quadriciclo elettrico dal design bifronte che sta conquistando non soltanto le giovani generazioni, e Filippo Tortu, supercampione olimpico della staffetta 4×100 metri ai Giochi di Tokyo 2020 e primo italiano a scendere sotto i 10 secondi sui 100 metri piani?

 

Lo scoprirete in questo video dove Tortu racconta anche le affinità tra atletica e Citroën AMI e il suo pensiero sulla mobilità. 

ANFIA e “tutto elettrico”: meno della metà delle aziende pronte al 2035

Foto: Marco Stella, presidente del Gruppo Componenti ANFIA

 

Meno della metà delle aziende italiane della filiera auto (42,8%) è già orientata alla produzione di componentistica per veicoli ad alimentazione elettrica e a idrogeno, mentre il 16,4% (17,4% in Piemonte) valuta l’uscita dal settore in vista della scadenza del 2035, anno dello stop delle vendite di automobili nuove con motore endotermico. Per una impresa su dieci abbandonare è “l’unica opzione possibile”.

 

È il quadro che emerge dall’Osservatorio sulla componentistica automotive italiana e sui servizi per la mobilità, indagine della Camera di commercio di Torino e dell’ANFIA. A preoccupare le imprese – che chiedono incentivi a sostegno della domanda – è anche il crescente ruolo della Cina nel panorama globale dell’auto e dell’entrata nel mercato europeo dei produttori di Pechino, principalmente di auto elettriche e ibride: il 36% lo considera una minaccia, il 16% un’opportunità, il 48% non sa valutarne le implicazioni.

 

Nel complesso la componentistica automotive – 2.167 imprese che impiegano 167.000 lavoratori e generano un fatturato di 55,9 miliardi di euro – oggi gode di buona salute. Il 72% delle aziende che hanno risposto all’indagine annuale ha registrato nel 2022 un aumento del fatturato, per la metà superiore al 10%. L’export del settore conferma il trend di crescita: aumenta dal 78,3 all’80,7% la percentuale delle imprese che vendono i propri prodotti sui mercati esteri così come la quota di fatturato automotive riconducibile a tali vendite che, rimasta sotto il 42% negli anni precedenti, raggiunge il 46%.vSi riduce dal 72,9% del 2021 al 68,4% la quota di imprese che ha Stellantis e Iveco nel portafoglio clienti.

 

“Le nostre imprese mostrano un’attiva capacità di reazione, continuano a muoversi in contesti internazionali e a investire in ricerca e sviluppo per mantenersi competitive – commenta il presidente della Camera di Commercio di Torino, Dario Gallina -. In vista della transizione energetica le imprese del comparto indicano tra le priorità di intervento misure di sostegno agli investimenti per le riconversioni produttive e di incentivazione al reskilling e upskilling dei lavoratori”.

 

Grazie all’accordo che ANFIA ha siglato con il ministero delle Imprese e del Made in Italy, queste misure verranno presto definite nell’ambito di un più vasto progetto per rilanciare il settore e la produzione nazionale di autoveicoli“, sottolinea Marco Stella, presidente del Gruppo Componenti ANFIA.

 

Quali sono le misure di sostegno alla filiera automotive considerate più efficaci? Il primato spetta agli interventi diretti alla riduzione dei costi dell’energia (il 75,3% delle imprese), che permangono di assoluta priorità anche per il futuro (l’84%), così come le policy dirette alla digitalizzazione del sistema imprenditoriale e ai finanziamenti per le attività di R&S (rispettivamente il 56,8% e il 75,5%).

 

Per il 66% resta la necessità di incentivi futuri alle immatricolazioni per supportare la domanda. Aumenta anche la quota di chi individua la priorità di incentivi per l’installazione di infrastrutture di ricarica per auto elettriche (dal 46% al 65%).