L’età per la patente in Italia si alza: tendenze e differenze regionali

L'età per la patente in Italia

Nella società italiana contemporanea, l’acquisizione della patente di guida sembra seguire un nuovo ritmo, con giovani che si avvicinano a questo importante traguardo con tempistiche diverse rispetto al passato. Un recente studio condotto da Facile.it, in collaborazione con mUp Research e Norstat, ha gettato luce su questo fenomeno, evidenziando una media di età per il conseguimento della patente che si aggira intorno ai 19 anni e 10 mesi.

 

Il desiderio e la necessità di guidare un’auto non sembrano più essere una priorità assoluta per i giovani italiani. L’indagine ha rivelato che solo il 50% degli intervistati ha conseguito la patente all’età di 18 anni, seguito da un 23% che ha raggiunto questo obiettivo a 19 anni e un 10% a 20 anni. Sorprendentemente, un significativo 16% ha ottenuto la licenza di guida solo dopo aver superato i 21 anni.

 

Il panorama è ancora più dettagliato se si considerano le differenze di genere: i dati mostrano che gli uomini tendono a ottenere la patente quasi un anno prima rispetto alle donne, con un’età media di 19 anni e 5 mesi contro i 20 anni e 4 mesi.

 

Uno status symbol in declino?

L’automobile ha rappresentato per lungo tempo un simbolo di indipendenza e status sociale. Oggi, però, sembra che il suo fascino stia lentamente sbiadendo tra le nuove generazioni. Interrogati sul loro interesse a conseguire la patente di guida non appena diventano maggiorenni, solo la metà dei diciassettenni intervistati ha espresso la volontà di farlo immediatamente, mentre il 32% preferisce prendersi il proprio tempo.

 

Questo cambiamento di mentalità è ancor più evidente nelle grandi città, dove i giovani dispongono di maggiori alternative per la mobilità che non richiedono una patente di guida. Infatti, quasi il 28% dei diciassettenni ha dichiarato di non avere alcuna intenzione di conseguire la patente, preferendo affidarsi ad altri mezzi di trasporto.

 

Differenze nell’approccio alla guida

L’analisi ha inoltre messo in luce interessanti differenze regionali: al Sud Italia e nelle Isole, il 63% dei giovani non vede l’ora di ottenere la patente, una percentuale significativamente più alta rispetto al Nord, dove il desiderio di prendere la patente “con calma” raggiunge il 39%. Questo dato contrasta con il 24% registrato al Centro e nel Meridione, sottolineando una minore urgenza nel conseguire questo documento nel Nord del Paese.

 

Tendenza in atto

Focalizzando l’attenzione sulla fascia di età 18-24 anni, si nota che solo il 73% possiede la patente di guida, un calo significativo che trova conferma anche nei dati del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Nel 2022, su circa 1,1 milioni di patenti emesse, solo il 62% era destinato a giovani sotto i 21 anni, segnando un netto calo rispetto al 73% del 2013.

 

Questa tendenza riflette un cambiamento nelle priorità e nelle abitudini dei giovani italiani, con un interesse crescente verso alternative sostenibili e flessibili alla guida tradizionale. La sfida per le autorità e per la società sarà quella di adattarsi a queste nuove esigenze, promuovendo sistemi di mobilità che rispondano in modo efficace e sostenibile alle aspettative delle nuove generazioni.

 

Foto di Spencer Davis su Unsplash

Gas naturale, biocarburanti e biometano: apporto importante al risparmio delle emissioni

Gas naturale, biocarburanti e biometano

di Luca Sra, delegato ANFIA per il trasporto merci

Si esprime soddisfazione per l’apertura a partire da inizio marzo della nuova finestra di prenotazione del Fondo Investimenti; tuttavia, si ribadisce come tale  strumento, pur nella sua importanza, non risulti sufficiente a stimolare un rinnovo  strutturale del parco circolante dell’autotrasporto, sia per la sua natura discontinua sia per la prevista disponibilità limitata di risorse.

Si richiama pertanto la proposta elaborata di concerto con tutte le associazioni della filiera automotive e dell’autotrasporto per l’istituzione di un fondo pluriennale di sostegno al rinnovo del parco circolante dell’autotrasporto. Tale misura dovrà  permettere la valorizzazione di tutte le tecnologie veicolari disponibili sul mercato, riconoscendo in particolare il contributo in termini di risparmio emissivo che possono  apportare motorizzazioni come quella a gas naturale (compresso o liquefatto) o Diesel di  ultima generazione – grazie anche alla loro piena compatibilità con i rispettivi biocarburanti, biometano e HVO.  

Parallelamente a ciò, si auspica che all’interno del fondo venga riconosciuta anche la  possibilità di accedere a tali benefici anche tramite sottoscrizione di contratti di noleggio  a lungo termine – come avverrà per i veicoli commerciali medi e leggeri mediante  l’annunciata riforma del cd. Ecobonus di cui si auspica pronta attuazione.

Al fine di stimolare lo svecchiamento del parco circolante, in ultimo, si rinnova l’invito  a valutare la reintroduzione di misure quali un credito d’imposta sugli acquisti di beni  strumentali tradizionali come i veicoli di ultima generazione, anche legandone l’efficacia  all’adozione di tecnologie ambientalmente sostenibili sulla falsariga di quanto previsto all’interno della disciplina della cosiddetta Nuova Sabatini Green.

Autostrade per l’italia e l’illuminazione a led: salto verso l’efficienza energetica

Autostrade per l'italia e l'illuminazione a led: salto verso l'efficienza energetica

Nel contesto dell’innovazione e del rispetto ambientale, Autostrade per l’Italia (Aspi) si è imposta un obiettivo ambizioso: trasformare oltre 13.000 punti luce della sua rete autostradale con tecnologia LED, un progetto che mira a migliorare il comfort visivo degli utenti e a incidere positivamente sull’ambiente. Con un investimento significativo di 8 milioni di euro, questa iniziativa si inserisce in un piano più ampio di ammodernamento e sostenibilità che l’azienda sta portando avanti.

 

Roma, la capitale italiana, ha visto annunciare da Aspi un programma di rinnovamento che, entro il 2024, vedrà la sostituzione di lampade a sodio con soluzioni a LED in 450 gallerie e numerosi svincoli autostradali. Questa conversione non solo contribuirà a un risparmio energetico apprezzabile di circa 2 GWh all’anno ma permetterà anche di abbattere le emissioni di CO2 di oltre 520 tonnellate annue. Tale quantitativo di risparmio energetico equivale a quello di un comune di più di 3.000 abitanti, dimostrando l’impatto significativo che tali interventi possono avere su scala nazionale.

 

Benefici tangibili e prospettive future

Il passaggio alla tecnologia LED, oltre a garantire un risparmio energetico, assicura anche un miglioramento del comfort visivo per gli automobilisti, con conseguenze positive sulla sicurezza stradale. Questa scelta tecnologica prevede una riduzione media del 25% nei consumi di energia elettrica dedicati all’illuminazione, un dato che sottolinea l’efficacia di tale intervento sotto l’aspetto dell’efficienza energetica.

 

Aspi ha pianificato interventi su tutte le nove Direzioni di Tronco della rete autostradale che gestisce. A oggi, sono già state completate le operazioni in alcune aree, tra cui Pescara, Bari e Udine, mentre altre sono attualmente in corso, testimoniando l’ampio raggio di azione e la determinazione dell’azienda nel perseguire gli obiettivi prefissati.

 

Impegno condiviso verso la sostenibilità

Il progetto si colloca all’interno del Programma Mercury, una strategia che punta a valorizzare le infrastrutture esistenti attraverso l’innovazione tecnologica e la sostenibilità. Movyon e Tecne, società controllate da Aspi, sono direttamente coinvolte in questo sforzo, che si allinea perfettamente agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’ONU.

 

Recentemente, Aspi ha rafforzato il suo impegno verso la sostenibilità sottoscrivendo la Carta degli impegni. Questo documento definisce le strategie e le azioni che il Gruppo intende adottare per promuovere comportamenti rispettosi dell’ambiente e in linea con una visione di futuro responsabile e inclusivo.

 

L’investimento di Autostrade per l’Italia nella tecnologia LED rappresenta un passo importante verso una maggiore efficienza energetica e un minor impatto ambientale. Questo progetto non solo evidenzia l’attenzione dell’azienda verso l’innovazione e la sostenibilità, ma dimostra anche come sia possibile coniugare le esigenze di mobilità moderna con il rispetto per l’ambiente. In un’epoca in cui la responsabilità ecologica è sempre più al centro delle politiche aziendali, iniziative come questa segnano la strada per un futuro più sostenibile.

 

Auto: il 29% degli italiani è pronto ad acquistarla online

Auto: il 29% degli italiani è pronto ad acquistarla online

Di Luca Talotta

Qualità del prodotto e convenienza dell’offerta finanziaria per l’acquisto sono i fattori chiave che, insieme alla reputazione del brand sul mercato, determinano le scelte degli italiani alla ricerca della nuova auto. Quasi 3 italiani su 10 non ritengono più necessario l’ingresso in concessionaria per vedere dal vivo e toccare con mano la vettura e si dicono pronti a comprarla su una piattaforma digitale.

Sono queste le principali evidenze che emergono dalla nuova instant survey “Quanto è importante il valore del brand nella scelta dell’auto?, condotta da Areté (azienda leader nella consulenza strategica) nel mese di gennaio per indagare sul campo le ragioni che guidano le scelte dei consumatori nell’acquisto di un’auto nuova: 9 italiani su 10 evidenziano come sulla decisione pesi la reputazione del brand sul mercato e per questo motivo acquisiscono informazioni sul marchio prima di comprarla.

Il 73% del campione reputa l’offerta finanziaria e la qualità del prodotto i due elementi chiave nella scelta della nuova vettura a testimonianza di come, da una parte, le ragioni economiche di accesso a un bene sempre più costoso siano oggi un elemento centrale di valutazione; dall’altra, il focus principale sul prodotto, più che sulle performance e sull’estetica (come accadeva in passato), oggi si concentri sulla qualità complessiva del bene.

Per 8 italiani su 10, inoltre, un ruolo importante nella scelta della nuova vettura viene giocato anche dalla valutazione del servizio di assistenza successivo alla vendita. I clienti vogliono un’assistenza efficiente e veloce nell’esecuzione dei tagliandi e delle riparazioni. Ma quali sono i valori chiave che generano maggiore fiducia in un brand? Gli intervistati ne individuano quattro: qualità del prodotto (indicata dal 30% del campione), affidabilità (23%), durata nel tempo (22%), rapporto qualità prezzo (19%).

Che la domanda di auto stia gradualmente cambiando viene certificato anche da un ulteriore dato che emerge dallo studio: 3 intervistati su 10 si dicono pronti nel prossimo futuro a comprare un’auto di qualsiasi segmento su una piattaforma online (come Amazon ad esempio), rinunciando all’ingresso in concessionaria per toccare con mano la vettura, raccogliere maggiori informazioni e avviare in presenza la trattativa con il dealer. L’aspetto più interessante riguarda il dato anagrafico: la propensione al digital non cambia al mutare dell’età degli intervistati e riguarda in modo uguale più e meno giovani.

“La nostra nuova instant survey”, sottolinea Massimo Ghenzer. presidente di Areté, “fa emergere principalmente due dati: la reputazione dei brand automobilistici resta centrale nelle scelte di acquisto da parte degli italiani, nonostante solo la metà dei concessionari comunichi adeguatamente al cliente i valori del marchio; è in significativo aumento la disponibilità dei consumatori, che già oggi nella quotidianità effettuano online il 40% dei propri acquisti, a valutare un processo di compravendita del bene auto interamente digitale. Due elementi, questi, che dovrebbero spingere le Case automobilistiche a ridefinire le proprie strategie per farsi trovare pronti alle sfide del prossimo futuro in un mercato in cui i player cinesi avranno un ruolo sempre più significativo. Ogni marchio ha dei valori distintivi che, se ben rappresentati, possono attrarre il consumatore e fare la differenza”.

Biogas e biometano: agricoltura alleata per raggiungere gli obiettivi climatici

Biogas e biometano: agricoltura alleata per raggiungere gli obiettivi climatici

di Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica

 

Un contributo in conto capitale, pari a un massimo del 65% delle spese e fino a 600mila euro, rivolto a imprese e progetti di investimento che vogliano promuovere lo sviluppo del biogas e azioni per l’efficienza in agricoltura. Le risorse sono indirizzate per il 40% al Sud, con 77,2 milioni destinate alle Regioni del Mezzogiorno, e la restante parte nel Centro-Nord.

Questo decreto caratterizza ancor di più il settore agricolo come alleato verso i nostri obiettivi energetici e climatici. Lo sviluppo del biogas e del biometano, assieme alle migliori pratiche agricole devono aiutare a vincere la sfida energetica, incidendo in maniera trasversale e positiva sulla salvaguardia di aria, acqua e suolo.

Le categorie di intervento oggetto di incentivo sono di tre tipologie: le “Pratiche ecologiche” nei campi e lo sviluppo di poli consortili per lo sfruttamento del digestato, la sostituzione di trattori obsoleti con quelli alimentati a biometano e interventi per l’efficienza degli impianti già esistenti per la produzione di biogas.

Autohero-Nielsen Germany: quasi 2 italiani su 3 potrebbero acquistare un’auto nel triennio

Autohero-Nielsen Germany: quasi 2 italiani su 3 potrebbero acquistare un'auto nel triennio

Il 28% degli italiani prevede di acquistare un’auto nel 2024, oltre un italiano su tre pensa di farlo entro i prossimi due-tre anni. Tra tutti i car buyers italiani quasi uno su tre (31%) è orientato verso l’acquisto di un’auto usata. È quanto emerge da una survey* commissionata da Autohero – tra i principali dealer di auto usate in Europa – e condotta da Nielsen Germany.

 

Il sondaggio – realizzato in Italia, Germania, Francia e Spagna – ha approfondito anche gli aspetti più importanti in fase di acquisto di un’auto, le fonti utilizzate per reperire informazioni prima dell’acquisto e i motivi che spingono i consumatori a scegliere l’usato anziché il nuovo.

 

A monte della decisione

Secondo il 77% degli italiani, il prezzo è l’aspetto determinante quando si sceglie di acquistare un’auto. Al secondo posto, e chiaramente in relazione all’usato, le condizioni del veicolo sono un elemento essenziale per il 63% degli italiani; mentre per il 55% le condizioni della garanzia, incluse nel prezzo d’acquisto, rappresentano un altro fattore decisionale fondamentale. Infine, interessante notare come per il 43% degli intervistati sia rilevante la possibilità di effettuare una permuta, mentre il 29% ha indicato come più importante il diritto di recesso se non si è soddisfatti dell’auto acquistata. 

 

Nuovo vs usato

Oltre la metà dei potenziali car buyers in Italia (52%) si orienta sull’usato per il “miglior rapporto qualità-prezzo”, mentre il 38% opterebbe per un veicolo di seconda mano poiché, a parità di budget, potrebbe accedere a una marca o modello di fascia più alta rispetto al nuovo. Oltre un potenziale acquirente su 3 (35%), invece, guarda all’usato perché teme che l’auto nuova possa svalutare troppo rapidamente rispetto ad una di seconda mano.

 

Da sottolineare, infine, come il 30% degli intervistati consideri l’acquisto di un’auto usata perchè più sostenibile, mentre ormai solo il 21% pensa a questa opzione per una questione di minori tempi d’attesa rispetto al nuovo.

 

Le fonti di informazione

 Il web in generale, per la sua accessibilità 24/7 e immediatezza e per il vantaggio di poter confrontare simultaneamente più informazioni, si conferma il principale canale utilizzato dagli italiani per reperire informazioni generiche in fase di acquisto di un’auto. E su questo aspetto, l’Italia si distingue rispetto agli altri Paesi presi in esame, dove si registrano percentuali inferiori. La survey, infatti, mostra che il 39% degli italiani consulta i siti web delle case automobilistiche (sostanzialmente in linea con Germania e Spagna, mentre solo 1 francese su quattro li utilizza) ed effettua ricerche tramite Google (38%), mentre il 30% preferisce ottenere informazioni tramite i siti web delle riviste di settore.

 

Un dato sorprendente riguarda i canali social: secondo questa survey Instagram (14%) e TikTok (8%) sembrano ancora lontani dall’affermarsi come canali di informazione per l’acquisto di un’auto (percentuali simili anche in Germania, Francia e Spagna), pur essendo complessivamente due dei social media più utilizzati in Italia.

 

Dopo i canali online, è ancora il classico passaparola tra familiari e amici (34%) l’altro canale più utilizzato dagli italiani per reperire informazioni e consigli su come indirizzare le proprie scelte d’acquisto. Un dato, questo, inferiore rispetto a Spagna, Francia e Germania dove quasi 1 tedesco su due (48%) si rivolge alla propria rete di contatti per ottenere informazioni prima dell’acquisto di un’auto.

 

 

 

Alfa Romeo Tonale PHEV: 4×4 e con 280 cv di potenza titale

Alfa Romeo Tonale PHEV: 4x4 e con 280 cv di potenza titale

a cura di Safe-Drive

La crossover media di Casa Alfa Romeo continua a mietere successi, forte di un considerevole apprezzamento da parte del pubblico. Nella gamma non poteva quindi mancare anche la versione ibrida plug-in, che diventa 4×4 e offre una potenza complessiva di 280 cv.

 

Il “capitolo termico” è affidato al motore 1.3 turbo benzina di 180 cv, a sua volta abbinato al cambio automatico a sei rapporti. La prima delle due unità elettriche funge da alternatore e motorino d’avviamento mentre la seconda sviluppata 122 cv ed è posizionata al retrotreno della vettura.

UNC: rialzo RC auto lunare e ingiustificato

UNC: rialzo RC auto lunare e ingiustificato

Foto: Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori 

 

Secondo l’Ivass, nel mese di gennaio 2024, il prezzo medio della RC auto è pari a 389,10 euro, in aumento in termini nominali del +7,5% su base annua. “Non si arresta la corsa dei prezzi della RC auto. Pur rallentando rispetto al balzo del 7,9% di dicembre, si tratta di un rincaro lunare, ingiustificato e vergognoso che mira solo a rimpinguare i profitti, salvaguardandoli dall’inflazione e facendo cassa sugli automobilisti. Per trovare un prezzo medio più alto si deve tornare al gennaio 2020 quando era pari a 395,60″, afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

 

“In alcune città, poi, il rialzo è addirittura stratosferico e ci domandiamo da cosa dipenda. Non vorremmo che in quelle città vi fossero restrizioni della concorrenza o peggio ancora accordi collusi. Per questo chiediamo all’Antitrust di accertare i motivi di questi incrementi anomali“, conclude Dona.

 

In testa alle città con maggiore incremento, con un salto del 10%, si collocano Alessandria, Lecco, Vercelli e Biella, tutte con una variazione del 10% rispetto al prezzo medio del gennaio 2023. Medaglia d’argento per Milano con +9,9%, mentre in terza posizione Roma, Barletta, Belluno e Novara con +9,8%. Il premio più elevato, invece, a Napoli con 560,18 euro, seguita da Prato (553,77 euro) e Caserta (500,35 euro).

 

Solo elettrico dal 2035: un suicidio economico e industriale

Solo elettrico dal 2035: un suicidio economico e industriale

di Matteo Salvini, vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti
(dall’intervento a Verona in occasione di LetExpo)

 

Tutto il settore auto e moto italiano contribuisce alle emissioni di CO2 nel mondo per lo 0,4%. Qualcuno a Bruxelles ha pensato a una direttiva che da 2035 mette fuori mercato le auto a benzina e Diesel per il solo elettrico. Non è sostenibilità ambientale, è il suicidio di un intero comparto economico e industriale, senza nessuna motivazione ambientale.

 

Le emissioni di CO2 nel mondo sono per oltre il 30% prodotte in Cina e questo solo Paese produce gas climalteranti che Stati Uniti, India, Europa e Russia emettono insieme.

Veicoli commerciali: il 2024 chiuderà ok, ma occorre la scossa degli incentivi

Veicoli commerciali: il 2024 chiuderà ok, ma occorre la scossa degli incentivi

di Michele Crisci, presidente di UNRAE

 

Per i veicoli commerciali il primo semestre del 2024 dovrebbe essere caratterizzato da una buona dinamicità, visto il

contesto positivo del comparto dato dalla presenza di gare importanti, dalla disponibilità di prodotto e dalla buona raccolta contratti. La seconda metà dell’anno, invece, considerata la base di confronto 2023 in forte accelerazione, dovrebbe evidenziare un rallentamento, portando il 2024 a chiudere comunque in positivo intorno ai 210.000 veicoli (+6,9%).

 

Sull’andamento della seconda parte dell’anno potrebbe anche incidere, in parte, il nuovo schema incentivi, di cui si attende ancora la pubblicazione in un DPCM che ci auguriamo arrivi presto, soprattutto per dare una scossa al mercato dei veicoli a zero emissioni che, nell’attesa, è rimasto fermo a quota 2%.

 

Come è noto, il nuovo schema 2024 prevede: bonus per i veicoli a zero emissioni sia a fronte di rottamazione che non; inclusione delle altre alimentazioni (con importi inferiori) solo a fronte di rottamazione; estensione alle società di noleggio, ma limitati ai soli veicoli elettrici o a idrogeno e sotto forma di sconto obbligatorio sui canoni di noleggio per l’impresa utilizzatrice del veicolo incentivato; conferma della gradualità del bonus in funzione della massa del veicolo incentivato.

 

Pur apprezzando la riapertura, da parte del MASE, dei termini per le domande di contributo a favore di imprese e professionisti per l’acquisto e l’installazione di infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici, UNRAE ribadisce nuovamente la necessità – per ottenere la massima diffusione di infrastrutture adeguate – di prevedere almeno fino al 2025 anche un credito d’imposta al 50% per gli investimenti privati in ricariche fast (> 70 kW).