Snam: 6 anni per il futuro dell’energia 

Marco Alverà, Snam

di Marco Alverà, ex Ceo di Snam (il saluto al team e l’augurio di buon lavoro)

Snam, un’azienda bellissima in cui ho trascorso 6 anni straordinari. Grazie al lavoro di tutta la squadra, abbiamo fatto molto per farla crescere e renderla protagonista del settore energetico. Penso agli sforzi fatti per completare il TAP, alle nuove iniziative nella transizione energetica, alla indispensabile attività quotidiana sul territorio e negli impianti. E poi alla passione e competenza che abbiamo messo a servizio delle istituzioni per contribuire al dibattito pubblico sul futuro dell’energia, al nostro impegno per rendere Snam un leader degli ESG e un’azienda attraente nella quale lavorare.

 

Gli ultimi due anni di pandemia e la recente situazione geopolitica hanno evidenziato la centralità di Snam e del nostro lavoro nell’interesse di tutti gli stakeholder e dei territori nei quali operiamo. Oggi l’azienda è ben posizionata per poter ulteriormente contribuire alla sicurezza degli approvvigionamenti e alla transizione energetica, con l’obiettivo di proseguire il proprio percorso di crescita.

 

Ringrazio gli organi sociali, i colleghi e tutti gli stakeholder che in questi 6 anni hanno contribuito allo sviluppo dell’azienda e auguro buon lavoro al nuovo Consiglio di amministrazione. Un grosso in bocca al lupo (e un enorme grazie!) a tutti i colleghi di Snam, vi porterò sempre nel cuore.

p.s: Il futuro non è solo di chi se lo sa immaginare, ma anche di chi ha le competenze e le qualità per andarselo a costruire.

“Fit for 55” verso il de profundis: “No addio ai motori termici dal 2035”

Eurodeputato di Forza Italia, Massimiliano Salini
Foto: L’eurodeputato di Forza Italia, Massimiliano Salini

“Con il voto espresso e la richiesta di modificare il pacchetto Fit-for-55, dal Parlamento Ue arriva un sussulto di realismo, un segnale importantissimo a tutela di imprese e posti di lavoro della filiera automotive: la Commissione Trasporti (Tran) si è pronunciata per il mix tecnologico e contro l’abolizione totale del motore a combustione interna dal 2035, seguendo la linea del Ppe e di Fi, sgretolando di fatto l’approccio rigido e monolitico votato completamente all’elettrico”.

 

Lo dichiara l’eurodeputato di Forza Italia, Massimiliano Salini, relatore Ppe del regolamento sugli standard di CO2 per auto nuove e veicoli leggeri, approvato in Commissione Tran con 27 voti favorevoli, 14 contrari e 7 astenuti. “Il testo del parere approvato – spiega l’europarlamentare – prevede che dal 2035 i veicoli di nuova immatricolazione riducano le emissioni del 90%, e non del 100% come proposto inizialmente dalla Commissione Ue. Si lascia dunque spazio al motore a combustione con carburanti alternativi e si afferma il principio di neutralità tecnologica. In questo modo si salvano dal tracollo le filiere dell’industria automobilistica e componentistica, che solo in Italia contano decine di migliaia di posti di lavoro, valgono decine di miliardi di fatturato e verrebbero messe in ginocchio da un passaggio non graduale all’elettrico, con in più la drammatica conseguenza di consegnare nel breve termine l’automotive ad una dipendenza quasi totale dalle batterie cinesi, ad oggi l’80% delle forniture mondiali. Lasciare spazio ai motori a combustione interna dotati di tecnologia green significa invece scommettere sulla capacità delle nostre imprese di innovare, puntando sui combustibili rinnovabili e alternativi”.

 

«Oltre a introdurre deroghe per i piccoli produttori e un sistema di crediti e incentivi ai combustibili alternativi con cui decarbonizzare il parco auto circolante – sottolinea Salini – la maggioranza dei deputati, con il voto di in Commissione Trasporti, chiede di cambiare gradualmente anche la metodologia di calcolo delle emissioni. Occorre cioè passare dal conteggio “tail-pipe” che quantifica e identifica le emissioni con i gas di scarico dei veicoli, all’approccio life-cycle, modalità più aderente alla realtà che valuta la CO2 dell’intero ciclo produttivo del veicolo”.

Suona la sveglia a Bruxelles: traballa la visione del solo “tutto elettrico”

di Pierluigi Bonora

Traballa sempre di più la volontà dell’Ue di mandare in pensione, dal 2035, i motori a benzina e Diesel, per fare spazio unicamente all’auto elettrica. Il segnale forte in questa direzione è arrivato dall’Eurocommissione ai Trasporti che si è da poco pronunciata, a maggioranza, a favore del mix tecnologico e contro l’abolizione totale del motore a combustione interna.

 

Sta dunque prevalendo la linea del buon senso, quella del principio della neutralità tecnologica che propone un ventaglio di validissime alternative a protezione dell’ambiente, grazie soprattutto ai bio-carburanti. Toccherà poi al mercato scegliere l’opzione più confacente alle esigenze dei singoli.

 

Anche il passaggio dal conteggio “tail-pipe”, che quantifica e identifica le emissioni con i gas di scarico dei veicoli, all’approccio life-cycle, modalità più aderente alla realtà che valuta la CO2 dell’intero ciclo produttivo del veicolo, gioca la sua importante parte. Ma di quali emissioni zero si è parlato fino a oggi se per produrre l’energia che fa funzionare una batteria si è “climalterato” a monte? La presa d’atto di questa incongruità è finalmente arrivata, purtroppo con il silenzio colpevole di chi ha continuato a pompare fake su fake.

 

Una visione razionale, quella che emerge a Bruxelles, che coincide con i tanti allarmi lanciati al riguardo, già da tempo, da #FORUMAutoMotive, movimento di opinione che per primo ha proceduto, con consapevolezza e anche coraggio, “contro corrente”.

 

Una visione razionale che induce alla riflessione chi riteneva di aver vinto, con largo anticipo, la propria battaglia a favore del “tutto elettrico”. Una visione razionale che, se da una parte gioca a favore delle filiere industriali obbligate dall’imposizione Ue a riconvertirsi a tempi da record, dall’altra, per essere stata annunciata con eccessiva fretta, rischia ora di creare problemi ai costruttori i cui investimenti stanziati e in corso sono fortemente sbilanciati sul “tutto elettrico”. Per i danni rivolgersi a Bruxelles e ai sovrani dell’ideologia.

Alfa Romeo Tonale: dedicato all’Italia

Jean-Philippe Imparato, PierluigiBonora, Alfa Romeo (Stellantis)
di Pierluigi Bonora
 
Anteprima lariana per Tonale, il C-Suv di Alfa Romeo. Presentazione al Tempio Voltiano, di Como, dove è custodita la genialità di Alessandro Volta, e prova sulle alture dei dintorni.
 
Al battesimo, era presente anche l‘ad di Stellantis, Carlos Tavares, che ha risposto alle domande dei giornalisti sia su Alfa Romeo sia, più in generale, sulle strategie del gruppo alla luce dei sempre più complessi scenari internazionali ed energetici.
 
Eccoci con Jean-Philippe Imparato, ad di Alfa Romeo, poco dopo aver concluso la prova. Le prime Tonale saranno consegnate ai clienti in Italia nel secondo fine settimana di giugno. 

Intervista a Michele Crisci, riconfermato presidente di Unrae

di Pierluigi Bonora (da “il Giornale” del 1 maggio 2022)

«L’impegno nei due mandati precedenti è stato massimo: da 10 come voto, insieme a tutto il team di Unrae. L’automotive fa ormai parte dell’agenda politica». Michele Crisci, 57 anni, presidente e ad di Volvo Italia, per la terza volta eletto presidente di Unrae, l’associazione dei costruttori esteri in Italia, ha tra le tante priorità del suo programma quella di unire sempre di più le associazioni del comparto. «Sì – rimarca – per procedere uniti, come una federazione capace di coprire gli interessi di tutti. Stellantis? Unrae ha contatti costanti con i vertici italiani. Tanti i temi in comune».

 

Presidente, nuovo mandato e ancora tante complessità.

«Dalla pandemia, alla scarsità di materie prime e chip, quindi la guerra in Ucraina e il caro energia: gli impatti sul settore sono evidenti. Unrae ha lavorato con coraggio. La mia conferma va nel segno della continuità».

 

Europa e nodo della produzione di energia.

«Bisogna stare molto attenti nel coniugare l’autonomia energetica con le necessità economiche. Quando si fa riferimento solo ai prezzi dell’energia e ai rifornimenti da Paesi instabili, si corrono molti rischi. È necessario procedere verso un’autonomia con soluzioni sostenibili, ma anche dai punti di vista sociale, economico e politico. Ciò che non è stato fatto».

 

L’impatto sull’automotive?

«Ci sarà chi sceglierà di accelerare, puntando su rinnovabili, elettrificazione e, con i suoi tempi, l’idrogeno. E chi rifletterà di più su carburanti sintetici o soluzioni diverse. Quando si dice che occorre arrivare alle zero emissioni, ritengo non si possa imporre una strada unica, ma quella della neutralità tecnologica: raggiungere l’obiettivo con tutto quello che è disponibile. Quindi, indicazioni, ma non obblighi».

 

Il piano Ue «Fit for 55» con l’addio previsto alla produzione dei motori endotermici dal 2035?

«A Bruxelles c’è discussione. In particolare, sulla misurazione delle emissioni di CO2 non più solo allo scarico, ma su tutto il ciclo di vita del veicolo. Tutti sono ora chiamati a fare sforzi in tale direzione, anche nella produzione delle materie prime. E se le parti in causa avessero investito come ha fatto il nostro settore, la situazione sarebbe diversa. È chiaro che una scadenza sul tema CO2 ci dovrà essere, da vedere se nel 2035 o più avanti. Importante è la chiarezza sugli obiettivi nel rispetto degli equilibri occupazionali e lasciando in disparte l’ideologia. Le aziende, inoltre, devono essere messe nelle condizioni di mantenere i propri piani strategici, costati investimenti miliardari».

 

A proposito, incentivi varati da quasi un mese, ma manca ancora l’ok della Corte dei Conti.

«Anche il dato sulle vendite di aprile sarà pesante. L’ok dovrebbe comunque arrivare entro la seconda settimana di maggio, ma spero prima. Chiediamo anche l’allungamento dei tempi di validità degli incentivi da 180 a 360 giorni, vista la situazione. La guerra, tra l’altro, ha bloccato i trasporti delle auto dall’Oriente. Inoltre, dare incentivi troppo tagliati sul produttore nazionale rappresenta un errore strategico, premiando solo la domanda nel breve».

 

Flotte aziendali a bocca asciutta.

«Il Dpcm ha voluto andare incontro solo ai privati, senza considerare il ruolo centrale del noleggio nella transizione green con l’acquisto di tante auto elettriche e la successiva proposta al mercato di veicoli di ultima generazione dopo appena 3 anni e a prezzi molto ridotti. E qui c’è il contributo concreto al rinnovamento del parco auto circolante».

 

Il nodo detraibilità Iva.

«In Italia resta al 40%. La proposta è uno scaglionamento: 100% per le emissioni di CO2 da 0 a 20 g/km e 80% per quelle da 21 a 60 grammi. Sarebbe un’opportunità. Nel Nord Europa il boom delle auto green deriva proprio dai tagli apportati all’Iva».

 

I consumatori e la svolta elettrica.

«C’è curiosità. Ma occorre la capillarità delle colonnine ed è importante azzerare le perdite di tempo per cercare i punti di ricarica sulle app: non tutti hanno dimestichezza. Ora chi viaggia sa che pochi chilometri dopo può trovare la stazione di servizio per il carburante».

 

Tavares e la transizione green: “Europa spaccata sul tema energia” (di Pierluigi Bonora (da “il Giornale” del 30 aprile 2022))

A pochi giorni dal Gran premio di Imola, Carlos Tavares torna in Italia per il lancio mondiale di Alfa Romeo Tonale, il C-Suv che apre il nuovo corso del Biscione. E dal Tempio Voltiano di Como, scrigno della genialità di Alessandro Volta, il papà della pila, l’ad di Stellantis coglie l’occasione per accostare la strategia di elettrificazione del gruppo ai problemi legati alla produzione di energia. «L’Europa si spaccherà – la sua previsione -: un gruppo di Paesi darà forza alla produzione di energia rinnovabile, altri torneranno a ciò che hanno sempre pensato, come la Francia, accelerando sul nucleare. Altri ancora, in particolare all’Est, devono decidere se tornare indietro o guardare al fronte delle rinnovabili».


Uno scenario complesso e caotico che si intreccia con la guerra in Ucraina e lo spettro di un conflitto allargato. «Con gli ultimi drammatici fatti – afferma Tavares – il tema dell’energia è tornato sul tavolo dei capi di Stato. E il quesito a cui rispondere è il seguente: come garantire energia pulita e sostenibile per il futuro? Da parte dell’Europa, penso che si spingerà sul fronte dell’elettrificazione per creare una situazione di minore dipendenza dai fossili».

In sintesi, tra guerra, crisi dei semiconduttori e delle materie prime, e caro energia, per Tavares «si sta modificando la transizione verso l’elettromobilità, con regioni che punteranno a bilanciare la produzione mantenendo gas e fonti fossili». Il piano di Stellantis prevede di produrre, entro il 2030, almeno 75 novità elettriche, 50 solo in Europa. Tavares, quindi, punta il dito contro la mancanza di ascolto dei governi, visto che «già 7 anni fa il settore aveva sollevato il problema su come avere energia pulita e sostenibile».

Per la scarsità di componenti che continua a creare problemi ai costruttori, l’ad di Stellantis vede il problema prolungarsi fino al 2023, anche se, nel caso del gruppo presieduto da John Elkann, «le difficoltà sono ormai legate a un numero ridotto di fornitori, mentre l’impressione è che le Case auto, nel caso dei chip, navighino a vista». Con a fianco Jean-Philippe Imparato, capo di Alfa Romeo, Tavares ha sottolineato come il marchio sia tornato in attivo ancora prima dell’arrivo di Tonale, raggiungendo il livello di redditività di un premium. E ha aggiunto: «In questo anno e mezzo il business model è stato migliorato e “ripulito”. Su Alfa Romeo, inoltre, l’italianità non è in discussione, Alfa Romeo è l’Italia e, in proposito, possiamo dimostrare che si può essere molto redditizi conciliando passione ed emozione con rigore, passato e presente».

Il gruppo non intende privarsi di marchi. L’ad ha spiegato come «non sia etico pensare a tagli: sto cercando di dare una possibilità a tutti i brand italiani affinché possano dimostrare il loro talento e avere utili ricorrenti. Hanno 10 anni per pianificare prodotti e strategie». Tonale, infine, sarà in vendita a giugno. A Pomigliano la produzione sta per passare da 125 a 250 unità la settimana.
Foto: Carlos Tavares, ad di Stellantis, e Jean-Philippe Imparato, ad di Alfa Romeo, accanto al nuovo Alfa Romeo Tonale

Enel X Way: la quotazione tra le opzioni

di Elisabetta Ripa, Ceo di Enel X Way
Il futuro dell’auto sarà a trazione elettrica. La transizione energetica è alla base della strategia di Enel. La mobilità elettrica è assolutamente funzionale a questo obiettivo se pensiamo che un quarto delle emissioni di CO2 nasce dal mondo dei trasporti. Siamo un’entità globale e possiamo contare su ciò che impariamo, in tutto il mondo, per mettere a disposizione del nostro Paese tutta l’innovazione possibile e abilitare la transizione energetica.
 
Una volta completato il percorso di rafforzamento della società, valuteremo opportunità di carattere finanziario, che possono essere di varia natura: o una quotazione, oppure un’operazione con degli azionisti e dei fondi specializzati. Siamo aperti a tutte le opzioni.

Renault Megane E-Tech Electric: test drive tra le Langhe

Renault propone il primo modello della generazione 2.0 di veicoli elettrici con nuova Mégane E-TECH Electric aprendo un nuovo capitolo della rivoluzione elettrica che ha avviato oltre un decennio fa. Dotata di tecnologie all’avanguardia, connessa, integrata nell’ecosistema elettrico ma anche nell’ecosistema digitale dei suoi utenti, il nuovo veicolo è pronto per offrire esperienze inedite. L’ho provata per voi tra le Langhe del Piemonte, ecco qui il resoconto della giornata.

 

Renault Megane E-Tech Electric, test drive tra le Langhe

Potendo contare sulla nuova piattaforma CMF-EV dedicata alla motorizzazione elettrica, il nuovo veicolo elettrico rompe i tradizionali codici del design per acquisire proporzioni inedite e dinamiche ed un rapporto dimensioni/abitabilità unico. Un’auto proiettata nel futuro, che prende vita con inedite sequenze di benvenuto e animazioni luminose all’esterno e all’interno. Ma non solo, il modello inaugura la dashboard OpenR che integra il driver display e il display multimediale centrale, creando la più ampia superficie digitale della categoria. Inoltre, OpenR accoglie il nuovissimo sistema multimediale OpenR Link con i più avanzati servizi e applicazioni Google integrati. Ma non finisce qui, perché con la nuova macchina le sensazioni di guida si trasformano in emozioni: 26 i sistemi di assistenza, che accompagnano il conducente nella guida e nelle manovre di parcheggio in sicurezza.

 

Le tinte della carrozzeria

Dall’interno all’esterno, sei sono le tinte di carrozzeria per la nuova Megane: Grigio Aviation, Grigio Schisto, Blu Notturno, Rosso Passion, Nero Etoilé e Bianco Ghiaccio. E, per una maggiore personalizzazione, è possibile optare, in funzione degli allestimenti, per tinte bi-tono differenziando il colore del tetto, dei montanti e dei retrovisori esterni con 13 abbinamenti possibili.

 

Prezzi e disponibilità per il mercato italiano

In Italia, in una gamma semplice con 3 livelli di equipaggiamento (Equilibre, Techno e Iconic), nuova Megane E-TECH Electric è sul mercato a partire da 37.100 euro con la batteria EV40 e 41.700 euro con la batteria EV60, già disponibile. Infine, due sono gli anni di garanzia con assistenza 24/24, 7/7 e di 8 anni (o 160.000 km) per la batteria, incluso il servizio di assistenza stradale in caso di panne d’energia, con la ricarica sul posto o il traino al punto di ricarica più vicino, a seconda dell’area geografica.

Verso Transpotec Logitec: le istanze di Conftrasporto

 

di Pierluigi Bonora

 

Alla presentazione di Transpotec Logitec 2022, dal 12 al 15 maggio in Fiera a Milano-Rho, non poteva mancare Paolo Uggé, presidente di Conftrasporto, il quale ha esordito “per fare il pieno di gasolio a un Tir servono ora 1.300 euro, che non è una cosa leggera”.

 

“Con l’intervento del viceministro Teresa Bellanova – ha aggiunto – sono stati stanziati 500 milioni che si andranno ad aggiungere al taglio di 21 centesimi al litro delle accise. È un problema reale e urgente, ma quando poi si tratta di rendere operativi i provvedimenti si rallenta. Dobbiamo accelerare e realizzare i protocolli d’intesa sottoscritti nei ministeri».

 

Quello del caro carburanti, problema che ha contribuito a fare alzare la tensione nel settore dell’autotrasporto, sarà uno dei temi al centro dei dibattiti dell’ormai prossima edizione di Transpotec Logitec. Il presidente Uggé ci ha parlato di questo, ma anche di altre situazioni che richiedono interventi urgenti da parte del Governo.

Stellantis: Laforge, E-Ulysse e la via “green” dei furgoni

Fiat lancia il nuovo E-Ulysse, il “people mover” completamente elettrico con cui il marchio fa ritorno nel segmento europeo dei Multi Purpose Vehicle. Omonimo del precedente modello prodotto fino al 2010, E-Ulysse segna un’ulteriore tappa nel viaggio verso la mobilità sostenibile che Fiat ha intrapreso con la Nuova 500. Fiat E-Ulysse è il veicolo ideale per i servizi di trasporto come Vip shuttle e hôtellerie. Nuovo E-Ulysse gode di tutti i vantaggi della trazione elettrica come l’ingresso in tutte le ZTL dei centri urbani e la silenziosità del motore. Inoltre, si distingue dagli altri MPV per le dimensioni che lo pongono al vertice del segmento per compattezza, garantendo la piena libertà di movimento. E-Ulysse arriva ovunque, inclusi tutti i parcheggi sotterranei grazie all’altezza sotto 1,90 metri e una grande maneggevolezza, difatti si guida come una normale vettura. Queste caratteristiche, insieme alla modularità degli interni e alla capacità di ospitare fino a 8 persone, lo rendono adatto per i servizi di trasporto per hotel, taxi e per i Vip transfer. Con E-Ulysse ha debuttato anche E-Scudo. Eric Laforge, responsabile per l’Europa allargata dei Veicoli commerciali leggeri di Stellantis, fa il punto sul settore di cui è alla guida che vede in Atessa (Chieti), dove è prodotto Fiat Ducato insieme ai “cugini” di Peugeot e Citroen, il più grande stabilimento di furgoni in Europa. I nuovi E-Ulysse ed E-Scudo sono invece prodotti nell’altra fabbrica di Stellantis, in Francia. La nascita del colosso automobilistico, il 16 gennaio del 2021, è stata di fatto “anticipata” dalla joint venture che da molti anni lega Torino (prima con Fiat, quindi con Fca) e Parigi (ex Psa).