Sezione Rimorchi di ANFIA: Menci nuovo presidente

In occasione dell’Assemblea della Sezione Rimorchi di  ANFIA , Massimo Menci, direttore generale presso Menci  & C., è stato nominato presidente er il quadriennio 2023-2027.

“Ringrazio gli associati per la fiducia accordatami e accolgo con piacere questa  nomina – ha affermato il neo-presidente -; forte della coesione e dell’apertura al confronto tra le imprese della Sezione, accomunate dagli stessi obiettivi, intraprendo questo  mandato garantendo il massimo impegno nel rafforzare la voce del settore, affinché  possa dare il suo contributo per accrescere la sostenibilità del trasporto merci,  proseguendo la collaborazione con le istituzioni”.

Massimo Menci succede ad Andrea Zambon Bertoja, a cui vanno i più vivi ringraziamenti di ANFIA e delle aziende associate per il lavoro svolto in questi anni al servizio degli interessi  della categoria.

Comau (Stellantis): automazione italiana al servizio della cinese NIO

Comau ha implementato una soluzione completa, ad alte prestazioni, per automatizzare la produzione dei sistemi di propulsione elettrica di nuova generazione di NIO. Il progetto, di alta complessità tecnica, garantisce inoltre una co-produzione in linea rapida e affidabile per i motori a induzione e a magneti permanenti di terza generazione del produttore cinese di veicoli elettrici, entrambi parte integrante dei suoi sistemi di azionamento elettrico proprietari (EDS).

La soluzione completa include linee principali, come linee di assemblaggio di motori elettrici, linee di produzione di scatole del cambio e linee di assemblaggio di inverter, nonché processi di test EOL (End of Line). È progettata per supportare una capacità di produzione annuale su larga scala di 1 milione di unità, da utilizzare nelle berline, nelle coupé e nei SUV elettrici di NIO, nonché in modelli selezionati del suo sottomarchio ALPS.

La soluzione di automazione avanzata di Comau offre flessibilità e scalabilità ottimali, consentendo al cliente di adattare il proprio ambiente di produzione ai diversi parametri di processo necessari per i nuovi prodotti. Per aumentare ulteriormente la flessibilità della linea di produzione e consentire la co-produzione in linea dei due sistemi di propulsione elettrica, Comau ha sviluppato in collaborazione con il team e-drive di NIO un nuovo adattatore con posizionatore a punto-zero. Questo accessorio innovativo unifica efficacemente gli standard di progettazione, processo e controllo, consentendo di soddisfare diversi requisiti di assemblaggio mantenendo la massima flessibilità.

L’ambiente di produzione altamente automatizzato di Comau include anche robot guidati da sistemi di visione 3D, AGV per la fornitura autonoma di materiale e il carico automatico delle estremità degli utensili, che hanno contribuito a migliorare significativamente l’efficienza produttiva del cliente. Inoltre, l’uso diffuso di telecamere 3D avanzate ha consentito a Comau di superare con successo i limiti della tecnologia di guida in termini di campo visivo e distanza di presa, garantendo il posizionamento e l’assemblaggio automatico delle parti, oltre ad un’eccellente ripetibilità.

“Quando si tratta di implementare soluzioni tecnologiche all’avanguardia, l‘esperienza e il know-how giocano un ruolo decisivo per il successo del progetto. Siamo rimasti profondamente colpiti dalla vasta esperienza di Comau nell’assemblaggio dei sistemi di propulsione elettrica durante tutta la nostra collaborazione. Questa soluzione innovativa ha dimostrato affidabilità nel supportare lo sviluppo del progetto, aiutandoci a superare varie sfide e a raggiungere i risultati desiderati”, ha affermato Alan Zeng, Senior Vice President di NIO e CEO di XPT. “Il nostro lavoro ha seguito un approccio ingegneristico congiunto, che promuove una stretta collaborazione da entrambe le parti e guida in modo efficiente l’avanzamento del progetto. Questa modalità operativa non solo garantisce il progresso dei lavori e il controllo dei costi, ma anche la qualità, le prestazioni e l’affidabilità del prodotto finale.”

“Considerando la rapida crescita dei veicoli alimentati con nuove fonti di energia in Cina, un mercato in cui i tassi di produzione e i volumi di vendita nella prima metà del 2023 sono aumentati rispettivamente del 42,4% e del 44,1%, la domanda di sistemi di propulsione elettrici è aumentata significativamente”, ha spiegato Jeff Yuan, Comau Head of Countries Cluster APAC. “Il nostro impegno congiunto con NIO, per creare un ambiente di produzione altamente automatizzato, ha permesso al cliente di aumentare l’efficienza, ridurre i costi e migliorare le prestazioni della sua tecnologia EDS di nuova generazione”.

EICMA 2023: patrocinio dalla Commissione UE

L’Edizione 2023 dell’Esposizione internazionale delle due ruote riceve il patrocinio della Commissione europea. Ad annunciarlo è la stessa società organizzatrice del più importante evento espositivo dell’industria di settore alla vigilia della sua edizione numero 80, che si terrà dal 7 al 12 novembre prossimi nei padiglioni di Fiera Milano a Rho.

 

In una nota, il presidente di EICMA, Pietro Meda, ha sottolineato “il prestigio e l’importanza di questo riconoscimento, che si affianca a quelli di Regione Lombardia e del Comune di Milano, a testimonianza del valore istituzionale, economico e sociale della manifestazione, oltreché della sua rilevanza internazionale”.

 

ALIVE: scherzare fa bene alla Salute

di Francesco Fontana Giusti, Experience teller

Chi di voi ha la mia età forse ricorderà quella passata alla storia come la famosa “Beffa di Modigliani”. Per capire la portata di questo colossale scherzo, devo obbligatoriamente fare qualche passo indietro e tornare all’estate del 1984. Siamo a Livorno, città natale di Modigliani, dove proprio quell’anno si celebrava il centenario della sua nascita e, parallelamente ad esso, un’intensa attività di ricerca di alcune sue sculture che, secondo una famosa leggenda, erano state gettate dall’artista nel Fosso Reale, perché stanco di essere preso in giro dai suoi concittadini.


Le operazioni di drenaggio alla ricerca delle opere di Modigliani vanno avanti per giorni e tra una battuta e una risata, a Livorno non si fa che parlare di questo. Nonostante le forti aspettative, i risultati sperati stentano ad arrivare. È a questo punto che entrano in gioco tre giovani studenti universitari che, in vena di scherzi, decidono di organizzare il loro sberleffo ai danni dell’opinione pubblica: scolpiscono una finta testa di Modigliani e la gettano nel fosso.

Il ritrovamento avviene il 24 luglio e fa subito notizia, attirando persino la stampa internazionale. Nessuno, nemmeno i famosi critici d’arte, inizialmente capiscono che si tratta di un falso (a cui si aggiungono nei giorni successivi altri due falsi realizzati da un’altra persona), tanto che alla fine, dopo quasi due settimane i tre ragazzi vuotano il sacco e confessano la loro bravata pubblicamente!

Ma ora passiamo alle cose serie

Cosa collega la storia che vi ho appena raccontato con l’attività svolta da chi opera nel campo medico? La ricerca della conoscenza. La prima qualità di un ricercatore, infatti, è la curiosità e il desiderio di capire. A dimostrarlo è proprio uno dei tre protagonisti di questa clamorosa beffa, Pier Francesco Ferrucci, che una volta cresciuto ha scelto di mettere il proprio ingegno al servizio della Scienza e oggi è considerato in Italia uno dei massimi esperti nel settore dell’immunologia oncologica.

No, non è uno scherzo! Ho infatti avuto il piacere di intervistarlo proprio durante la cena organizzata in occasione dell’International Cancer Immunotherapy Conference svoltasi per la prima volta in Italia, più precisamente a Milano.

La Beffa di Modì, per Pier Francesco Ferrucci, è come una grande metafora di vita. È il suo modo di provare a beffare il cancro. Una sfida che porta avanti con grandissima determinazione, dove la posta in gioco è molto, molto più alta, perché ha a che fare con la sofferenza di chi lotta ogni giorno contro questa malattia.

La speranza conduce più lontano della paura

Le parole sono fondamentali nel linguaggio del dolore, lo sapeva bene mio fratello gemello Ranieri che dopo aver ricevuto la sua diagnosi di cancro, ha scelto di non chiudersi nel silenzio e nella paura, ma di vivere ogni sua sensazione, emozione e sfumatura attraverso l’Arte. Ho scelto questa citazione di Ernst Junger, perché Ra seguiva molto questo concetto. Anche mentre soffriva, non ha mai smesso di credere nel futuro e nella scienza. Questa è stata la sua più grande battaglia. Per più di due anni ha combattuto come un leone nella speranza che la Ricerca andasse avanti. Era in prima linea nella raccolta fondi e per due anni sono stato accanto a lui per sostenere l’importante opera del Meggie’s Centre di Londra.


Un’attività fondamentale per arrivare alla Cura. Perché, come mi ha giustamente precisato il professor Pier Francesco Ferrucci, attualmente Direttore del Dipartimento di Oncologia del Gruppo Multimedica e della Divisione di Oncologia dell’Ospedale San Giuseppe di Milano: “Se ci sono i fondi giusti, le attenzioni giuste e si dà la giusta rilevanza alla ricerca, si riescono a raggiungere degli obiettivi estremamente importanti in brevissimo tempo. È tutto questione di investimento e di fiducia nella scienza”.

La nuova frontiera dell’Immuno-oncologia

La battaglia contro il cancro è lunga, ma sta andando avanti grazie all’immunoterapia oncologica. Come infatti mi ha spiegato il professor Ferrucci durante l’intervista: “Si tratta di un approccio terapeutico che punta a stimolare la risposta del sistema immunitario contro l'aggressione del tumore. Il sistema immunitario è un “;organo” molto importante e delicato, il naturale sistema di difesa del corpo, che deve riconoscere, combattere ed eliminare in modo selettivo esclusivamente le cellule tumorali del paziente”.

L’obiettivo dell’immuno-oncologia è anche quello di comprendere i meccanismi che il tumore usa per sfuggire al controllo del sistema immunitario in modo da individuare strategie capaci di rendere le nuove terapie più efficaci e da identificare il momento migliore per la loro somministrazione, facilitando la personalizzazione delle cure, affinché ogni paziente abbia una cura su misura contro il tumore di cui soffre.

Gli ultimi progressi nel campo della ricerca

L’International Cancer Immunotherapy Conference che si è svolta a Milano lo scorso settembre è stata una preziosa occasione di incontro e confronto che ha coinvolto oltre mille medici e ricercatori provenienti da trentotto Paesi del mondo, riuniti per fare il punto sui progressi dell’immunoterapia oncologica, mi spiega il professore. Sono oltre quaranta i vaccini antitumorali ad mRNA in fase di sperimentazione avanzata con risultati incoraggianti. In particolare, è appena iniziata in Australia la fase 3, l’ultima prima dell’approvazione finale, di quello sviluppato contro il melanoma.

I risultati definitivi saranno disponibili non prima di un paio d'anni, ma i dati della fase II, a due anni dalla somministrazione sperimentale, mostrano una
riduzione del rischio di recidiva o di morte del 44 per cento in chi lo ha ricevuto in combinazione con i farmaci immunotropici.


Sono tanti i tumori sui quali stanno lavorando con l’immunoterapia: tumori urologici, specifici tumori polmonari, il tumore al seno triplo-negativo, ma anche alcuni linfomi e altri tumori solidi.

Un’alimentazione ricca di fibre potenzia l’immunoterapia


Altro elemento importante di cui si è molto parlato durante la conferenza è stato l’alimentazione, fondamentale per rafforzare il nostro sistema immunitario. Ma cosa possiamo fare per prevenire certe malattie e che importanza ha l’alimentazione nell’efficacia dell’immunoterapia? La risposta per il professor Ferrucci è ormai chiara: scegliendo con cura gli alimenti, in particolare quelli ricchi di fibre che sono in grado di nutrire il nostro microbioma, ossia l’insieme dei microrganismi che risiedono nel nostro intestino e che sono in grado di influenzare il successo dei trattamenti contro i tumori.


Secondo gli studi scientifici più recenti un’alimentazione ricca di fibre potenzia la risposta immunitaria. In caso di malattia può aumentare le probabilità che il trattamento contro i tumori sia più efficace. Proprio modificando il microbioma intestinale nutrendolo con una dieta di questo tipo, ricca di alimenti quali mele, pere, prugne e kiwi, ma anche di noci, pistacchi e arachidi, e pure di fagioli, ceci, lenticchie, carote, melanzane, carciofi, cereali e cioccolato fondente, che contengono molte fibre, si può influenzare positivamente l’esito dei trattamenti contro il cancro, accrescendone l’efficacia.

Per approfondire il tema dei benefici della sana alimentazione vi consiglio di seguire le interviste del professor Berrino, medico, epidemiologo, direttore del Dipartimento di Medicina Preventiva e Predittiva dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, da anni impegnato in una intensa attività divulgativa.

Se siete interessati, potete guardare la sua intervista “Medicina da mangiare”, dove parla di equilibri e di alimentazione.


Questo weekend parliamo di Futuro

Ranieri mi diceva sempre “It’s not over, till it’s over”: una frase semplice e potente, che risuona dentro di me ogni volta che mi capita di affrontare un momento particolarmente difficile. Perché per superare le prove più dure, bisogna guardare avanti. Come faceva il mio amato Ranieri e come fanno milioni di persone che lottano ogni giorno contro il tumore.

È a loro e a tutti i medici e ricercatori impegnati in questa grande sfida che dedico il mio tour fotografico che troverete condiviso sulle mie pagine Instagram e Facebook.

Buona salute a tutti. Oggi è FRAday.

#FORUMAutoMotive: il 13/11 la prima “Automotive Eurotribuna politica”

Al centro dei dibattiti del 14/11 anche l’emergenza sicurezza stradale le misure di contrasto attese nel “nuovo” Codice della Strada. La cerimonia di consegna del 6° “DEKRA ROAD SAFETY AWARD”

Si avvicina il secondo appuntamento del 2023 con #FORUMAutoMotive, il movimento di opinione che si batte per una mobilità libera da pregiudizi e ideologie, basata sulla realtà dei fatti e programmata secondo il buon senso e le esigenze reali di popolazione, sicurezza, economia e ambiente. L’appuntamento è previsto per il 13 e 14 novembre presso l’Enterprise Hotel di Milano e sarà interamente trasmesso in streaming sulla pagina Facebook di #FORUMAutoMotive (https://www.facebook.com/forumautomotive).

La due giorni di lavori si aprirà il 13 novembre pomeriggio (dalle ore 15.00, solo in diretta streaming), con la presentazione dei dati aggiornati e le proiezioni del “Global Automotive Outlook“, a cura di AlixPartners, presentati da Dario Duse, country leader in Italia, che introdurranno il dibattito e mostreranno come lo scenario automotive sia in evoluzione anche alla luce dei nuovi drammatici fatti che stanno affliggendo il mondo e condizionando il settore energetico.

Poi spazio al confronto, al cospetto delle principali associazioni della filiera automotive, tra i rappresentanti dei due schieramenti dell’Europarlamento, ovvero tra coloro che hanno favorito e quelli che si sono opposti al diktat europeo sull’auto elettrica al 2035, ottenendo una revisione del piano. A confrontarsi, anche in vista dell’appuntamento per il rinnovo del Parlamento UE del prossimo anno, saranno (in ordine alfabetico) gli eurodeputati Brando Benifei (PD), Paolo Borchia (Lega), Maria Angela Danzì (Movimento 5 Stelle), Carlo Fidanza (Fratelli d’Italia), Massimiliano Salini (Forza Italia) e Patrizia Toia (PD).

Sarà, di fatto, la prima “Automotive Eurotribuna politica“, moderata da Pierluigi Bonora, promotore di #FORUMAutoMotive, e con gli interventi di Geronimo La Russa, presidente dell’Automobile Club Milano e di ACI Infomobility, che daranno poi spazio anche alle domande rivolte agli eurodeputati dai rappresentanti del mondo della filiera, della mobilità e dei media presenti al tavolo di confronto.

“#FORUMAutoMotive aveva denunciato già in tempi non sospetti, tra i primissimi in assoluto, il rischio di andare incontro alla paradossale demolizione dell’industria automotive europea in nome di una politica “pro ambiente” tutt’altro che chiara e rivelatasi, nel tempo, sempre più orientata al business, a interessi politici e con l’apertura del mercato europeo ai forti competitor cinesi. Oggi assistiamo a un’inversione di tendenza con il riconoscimento da più parti che l’imposizione dell’auto elettrica dal 2035 è un grave errore, oltre che una decisione contraria a ogni principio democratico. Anche i costruttori, responsabili di aver accettato passivamente e contro gli interessi della clientela questo diktat, iniziano ora a lamentarsi, seppur denotando non poche contraddizioni”, osserva Pierluigi Bonora.

Il giorno successivo (14 novembre, ore 9.00 – 13.00, “in presenza”* e in diretta streaming) saranno tre i talk show che si alterneranno nel corso della mattinata. Dopo il saluto iniziale di Pierluigi Bonora, inizieranno i confronti sul tema della sicurezza e dell’educazione stradale: “L’educazione stradale parte dalle famiglie. La Scuola non basta. Anche molti genitori dovrebbero essere messi in riga. Le opportunità offerte del nuovo codice della Strada” – “Nuove tecnologie al servizio della sicurezza. Ritardi normativi e responsabilità”.

Entrambi i talk show si focalizzeranno sulla sicurezza stradale, tema purtroppo continuamente all’ordine del giorno e oggetto di un numero crescente di episodi drammatici che vedono coinvolti spesso i giovani e che denunciano un’emergenza sociale cui bisognerà porre rimedio anche all’interno del nuovo Codice della Strada, che entro la fine dell’anno dovrebbe vedere la luce.

“La stretta sui comportamenti alla guida non basterà a limitare il fenomeno che necessita di essere combattuto – attraverso una maggiore educazione stradale e al rispetto – all’interno delle famiglie e delle scuole dell’obbligo, oltre che nelle autoscuole. L’educazione dovrà riguardare anche la corretta gestione dei sistemi di infotainment a bordo delle nostre auto e le nuove tecnologie che rendono più sicure oggi le nuove vetture grazie a sistemi sempre più avanzati di assistenza alla guida, dei quali gli automobilisti devono essere messi a conoscenza in modo adeguato prima che salgano a bordo del veicolo”, evidenzia Pierluigi Bonora. Su questo e su altri approfondimenti sul tema si esprimeranno esperti nel campo, forze dell’ordine, analisti e studiosi delle nuove generazioni.

 

Il tema della transizione verso l’elettrico, con i suoi conseguenti impatti economici, sociali ed energetici sarà al centro dell’ultima tavola rotonda (“Missione Green: parola d’ordine neutralità tecnologica. Soluzioni a confronto”): l’incontro vedrà protagonisti rappresentanti delle associazioni datoriali, manager delle quattro e più ruote e del mondo energy, impegnati concretamente per rendere la nostra mobilità più sostenibile e per ridurne le emissioni senza ideologia o posizioni preconcette.

In chiusura si terrà le cerimonia di consegna del premio “DEKRA Road Safety Award“, giunto alla sesta edizione, da parte di Toni Purcaro, Chairman DEKRA Italia, Executive Vice President DEKRA Group – Head of Region CEEME. Il nome del vincitore sarà svelato la sera del 13 novembre al termine della “Automotive Eurotribuna Politica”.

ANFIA e “tutto elettrico”: meno della metà delle aziende pronte al 2035

Foto: Marco Stella, presidente del Gruppo Componenti ANFIA

 

Meno della metà delle aziende italiane della filiera auto (42,8%) è già orientata alla produzione di componentistica per veicoli ad alimentazione elettrica e a idrogeno, mentre il 16,4% (17,4% in Piemonte) valuta l’uscita dal settore in vista della scadenza del 2035, anno dello stop delle vendite di automobili nuove con motore endotermico. Per una impresa su dieci abbandonare è “l’unica opzione possibile”.

 

È il quadro che emerge dall’Osservatorio sulla componentistica automotive italiana e sui servizi per la mobilità, indagine della Camera di commercio di Torino e dell’ANFIA. A preoccupare le imprese – che chiedono incentivi a sostegno della domanda – è anche il crescente ruolo della Cina nel panorama globale dell’auto e dell’entrata nel mercato europeo dei produttori di Pechino, principalmente di auto elettriche e ibride: il 36% lo considera una minaccia, il 16% un’opportunità, il 48% non sa valutarne le implicazioni.

 

Nel complesso la componentistica automotive – 2.167 imprese che impiegano 167.000 lavoratori e generano un fatturato di 55,9 miliardi di euro – oggi gode di buona salute. Il 72% delle aziende che hanno risposto all’indagine annuale ha registrato nel 2022 un aumento del fatturato, per la metà superiore al 10%. L’export del settore conferma il trend di crescita: aumenta dal 78,3 all’80,7% la percentuale delle imprese che vendono i propri prodotti sui mercati esteri così come la quota di fatturato automotive riconducibile a tali vendite che, rimasta sotto il 42% negli anni precedenti, raggiunge il 46%.vSi riduce dal 72,9% del 2021 al 68,4% la quota di imprese che ha Stellantis e Iveco nel portafoglio clienti.

 

“Le nostre imprese mostrano un’attiva capacità di reazione, continuano a muoversi in contesti internazionali e a investire in ricerca e sviluppo per mantenersi competitive – commenta il presidente della Camera di Commercio di Torino, Dario Gallina -. In vista della transizione energetica le imprese del comparto indicano tra le priorità di intervento misure di sostegno agli investimenti per le riconversioni produttive e di incentivazione al reskilling e upskilling dei lavoratori”.

 

Grazie all’accordo che ANFIA ha siglato con il ministero delle Imprese e del Made in Italy, queste misure verranno presto definite nell’ambito di un più vasto progetto per rilanciare il settore e la produzione nazionale di autoveicoli“, sottolinea Marco Stella, presidente del Gruppo Componenti ANFIA.

 

Quali sono le misure di sostegno alla filiera automotive considerate più efficaci? Il primato spetta agli interventi diretti alla riduzione dei costi dell’energia (il 75,3% delle imprese), che permangono di assoluta priorità anche per il futuro (l’84%), così come le policy dirette alla digitalizzazione del sistema imprenditoriale e ai finanziamenti per le attività di R&S (rispettivamente il 56,8% e il 75,5%).

 

Per il 66% resta la necessità di incentivi futuri alle immatricolazioni per supportare la domanda. Aumenta anche la quota di chi individua la priorità di incentivi per l’installazione di infrastrutture di ricarica per auto elettriche (dal 46% al 65%).

 

 

Federazione Fuoristrada e Bambini nel Deserto: insieme per le emergenze internazionali

La Federazione Italiana Fuoristrada (FIF) e l’Associazione ETS Bambini nel Deserto, due entità impegnate nell’ambito dei veicoli fuoristrada, sono liete di annunciare un patrocinio congiunto che promette di aprire nuove prospettive nell’impiego di veicoli 4×4 per attività di carattere emergenziale non solo in Italia, ma anche all’estero. Questa collaborazione siglata in occasione della recente Fiera Internazionale del Fuoristrada organizzata a Viareggio dalla FIF, segna il punto di partenza per uno scambio di valori e competenze che potrebbe portare all’organizzazione e alla realizzazione di progetti concreti nell’ambito della cooperazione internazionale, specialmente nel settore dell’emergenza umanitaria.

Il patrocinio tra la FIF e BnD si basa su un obiettivo comune: “Mettiamo le ridotte per una buona ragione”. Questo motto rappresenta la dedizione a utilizzare le risorse a disposizione per contribuire al bene comune, in particolare nelle situazioni di emergenza in cui la mobilità è cruciale per la fornitura di soccorso e assistenza.

L’Italia, con il suo patrimonio di uomini e mezzi qualificati nell’ambito del fuoristrada, è ben posizionata per mettere a disposizione le proprie competenze e risorse per sostenere operazioni di soccorso in tutto il mondo. Questa partnership tra la FIF e BnD mira a consolidare questa posizione e a promuovere un impiego efficiente dei veicoli 4×4 nelle operazioni di soccorso internazionali.

In un mondo che affronta sfide sempre più complesse e imprevedibili, la collaborazione tra la FIF e BnD rappresenta quindi un passo importante verso la creazione di un futuro migliore attraverso la solidarietà e la cooperazione internazionale. Unendo le forze e le risorse, si propone di “mettere le ridotte” per una buona ragione, dimostrando l’impegno congiunto per un mondo più sicuro e solidale.

Privacy e auto connesse: un’indagine FIA evidenzia la scarsa informazione

Auto connesse

Il 59% degli automobilisti pensa che il suo veicolo non sia connesso, mentre il 61% non ricorda di aver dato l’assenso alla raccolta e al trattamento dei dati. Lo scarso livello di informazione degli utenti sulle problematiche legate alla diffusione delle auto connesse richiama la necessità di una maggiore trasparenza e una più capillare informazione a tutela dei consumatori, soprattutto per quanto riguarda la raccolta e il trattamento dei dati.

 

È quanto emerge da una ricerca, commissionata dall’Ufficio europeo della FIA – la Federazione Internazionale de l’Automobile – su un campione di 11.000 automobilisti di 11 Paesi (oltre all’Italia, Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Paesi Bassi, Polonia, Repubblica Ceca e Spagna), volta a conoscere l’attitudine dei cittadini dell’Unione verso gli sviluppi tecnologici. L’indagine delinea un quadro tutt’altro che confortante: il 59% degli automobilisti pensa che il suo veicolo non sia connesso, il 61% non ricorda di aver dato alcun assenso alla raccolta e al trattamento dei dati relativi alla propria auto.

Soltanto il 47% è consapevole che del fatto che quei dati – che possono arrivare a includere informazioni personali, come traffico telefonico e contatti e-mail – vengono registrati e condivisi, mentre il 59% è preoccupato di non avere sufficienti chiarimenti sull’utilizzo che ne viene fatto. Dalla ricerca – che si è focalizzata, in particolare, su libertà di scelta del consumatore, prezzi e velocità di erogazione dei servizi – è risultato, inoltre, che il 65% degli automobilisti vuole avere la possibilità di cambiare il provider telematico del proprio veicolo, il 61% vuole farlo anche nel corso della vita di un singolo mezzo. Per il 59% degli intervistati, è il costruttore che deve offrire più servizi addizionali connessi rispetto a terze parti. 

 

 

Il 62% dei proprietari di vetture, inoltre, è disposto a passare da un’officina ufficiale della Casa a una privata, se questo significa prezzi più bassi; il 56% accetterebbe di farlo in cambio di una maggiore velocità di esecuzione degli interventi. Altre eventuali spinte per questo passaggio risultano l’accesso ai servizi da remoto (46%) anche direttamente dal computer di bordo (42%) o via app (41%). Circa un terzo degli intervistati (29%), infine, è favorevole a spendere per acquistare delle app dedicate all’auto, mentre il 50% accetterebbe di farlo pagando attraverso la ricezione di pubblicità dedicate

 

 

La ricerca della FIA prende, infine, in considerazione le aspettative degli automobilisti nei confronti della legislazione comunitaria in proposito che dovrà essere discussa dalla Commissione europea. Il 46% ritiene che ci saranno ricadute positive per quanto riguarda la sicurezza stradale, il 43% conta su una maggiore diversificazione dei servizi offerti, il 42% su una loro più veloce innovazione. Il 40%, poi, crede che ci sarà un miglioramento per quanto riguarda la congestione e il 35% si augura che ci sia un effetto anche sui prezzi dei servizi per i consumatori.

 

 

Secondo la Federazione Internazionale dell’Automobile – anche in considerazione del fatto che, entro il 2030, il 90% delle vetture sarà connesso – il Legislatore comunitario dovrà porre particolare attenzione nel favorire questo sviluppo tecnologico tenendo, però, conto dei molti, delicati, aspetti ancora da chiarire per quanto riguarda la raccolta e l’uso dei dati personali.

Il maratoneta Maxcel Amo Manu: “Non guidate guardando il cellulare”

“Guidate con la massima attenzione, non guardate il cellulare e prestate soccorso in caso di incidente stradale”. È stato questo uno dei messaggi lanciati dal maratoneta Maxcel Amo Manu che ha condiviso la campagna di Anas (Società del Polo Infrastrutture del Gruppo FS Italiane) sulla sicurezza stradale, nell’ambito del talk moderato dal giornalista Claudio Arrigoni durante il Festival dello sport a Trento.

L’atleta, 31 anni e vincitore di due medaglie d’oro nei 100 e 200 metri di atletica paralimpica a Parigi 2023, nel 2017 ha subito l’amputazione di una gamba a causa di un incidente tra lo scooter su cui viaggiava e un camion il cui conducente non si è fermato a prestare soccorso. 

Il talk è stata l’occasione per affrontare tutte le tematiche legate all’importanza di un comportamento corretto alla guida e discutere di come le tecnologie di ultima generazione possano offrire un sostegno concreto e decisivo al miglioramento degli standard di sicurezza stradaleAnas ha potuto offrire uno sguardo esperto grazie al coinvolgimento, su tutto il territorio nazionale,  nella gestione dei molteplici eventi sportivi in calendario durante l’anno. 

 

Tra le testimonianze più profonde, quella di  Riccardo Cardani, atleta paralimpico di snowboard cross, costretto all’amputazione di un braccio dopo un incidente stradale avvenuto mentre si recava in moto al lavoro. Un racconto toccante che ha ricordato come, purtroppo, la distrazione sia una delle principali cause di infortuni gravi e molto spesso mortali.

 

Nel corso dei quattro giorni del Festival di Trento numerosi personaggi del mondo sportivo, giornalistico e culturale, atleti di diverse discipline e paralimpici hanno lanciato un messaggio sulla sicurezza stradale invitando soprattutto i giovani ad assumere un comportamento corretto al volante per tutelare la propria vita, ma anche quella degli altri automobilisti, pedoni, ciclisti e motociclisti.
Nello sport ci sono regole da rispettare per raggiungere obiettivi e risultati, allo stesso modo anche su strada e alla guida della propria auto o della propria moto bisogna osservare il Codice della strada per rendere il proprio viaggio sicuro. 

 

Tantissimi gli atleti che hanno voluto lanciare un messaggio per tenere alta l’attenzione su un tema così drammaticamente attuale: campioni dell’atletica leggera, del basket, nuoto, pugilato, automobilismo e calcio  come Jacques Villeneuve, Cesare Prandelli, Valentina Vezzali, Carolina Kostner, Juri Chechi, Daniele De Rossi, Dino Meneghin, Massimiliano Rosolino, Clemente Russo, Filippo Tortu, Primoz Roglic, Alessia Zecchini, Mike Powell e tanti altri.

Nel corso dell’incontro è stato proiettato anche lo spot della campagna Anas “Guida e Basta”, avviata nel 2015 per richiamare l’attenzione sul delicato problema della distrazione alla guida quasi sempre provocata dall’uso improprio del cellulare. Ad esempio, controllare un messaggio su whatsapp equivale a 4 secondi di distrazione e a percorrere 56 metri, pari a due campi da pallacanestro, senza guardare la strada; cercare un numero in rubrica distrae dalla guida per 8 secondi, che equivale a percorrere al buio circa 111 metri al buio, ossia un intero campo da calcio.

Anas è impegnata insieme al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti a raggiungere l’obiettivo di ridurre gli incidenti stradali del 50% entro il 2030 attraverso un piano d’azione strategico a medio termine. Il piano è articolato su più fronti, e vede destinare sempre più risorse alla manutenzione programmata e al potenziamento degli standard di sicurezza utilizzando le best practice che la tecnologia di ultima generazione mette a disposizione, come il progetto Smart Road, quale tassello chiave della mobilità del futuro, abilitante per lo sviluppo della Smart Mobility e propedeutico ai futuri scenari di guida autonoma dei veicoli.

 

“GIUGIARO. Disegnando il futuro: arriva il docufilm

“GIUGIARO. Disegnando il futuro” è il titolo del docufilm dedicato a Giorgetto Giugiaro che è stato presentato in anteprima presso l’ADI Design Museum Compasso d’Oro di Milano. L’evento, realizzato grazie al supporto di ADI Piemonte/Valle D’Aosta, ha visto la proiezione del documentario alla presenza dello stesso Giugiaro, di autori e produttori e dei vertici della Direzione Documentari RAI, che ha co-prodotto l’audiovisivo, con il direttore Fabrizio Zappi.

L’opera, della durata di 56 minuti, è scritta da Riccardo Mazza e diretta da Marco Speroni, autori con un’esperienza pluriennale nel campo della televisione e del cinema, e prodotta da Silvio Ricci per SIRI Video.

“GIUGIARO. Disegnando il futuro” è un viaggio intorno alla natura e al metodo di un designer che ha fatto scuola perché non si è rinchiuso in una torre d’avorio, ma si è messo in viaggio per il mondo nutrendosi di arte e vita: gli autori hanno intervistato famiglia, amici, critici e giornalisti che hanno raccontato chi è Giugiaro, anche al di là dei suoi successi professionali.

Si può inoltre ascoltare lo stesso Giorgetto raccontarsi e descrivere le autovetture a cui è più affezionato: da Panda e Golf fino a vetture ormai considerate icone dell’automobilismo come la Chevrolet Corvair Testudo, la DeLorean DMC-12, l’Alfa Romeo GT Junior o la più recente GFG
Sibylla. 
Lo si vede mentre dipinge un trittico di tre tele 5×4 metri per la chiesa del suo paese natale Garessio, o mentre scala le sue montagne in sella a una moto da trial, per provocare quel pizzico di adrenalina che aiuta a mantenersi giovani e attivi.

E se c’è una persona, a 85 anni compiuti, che può dirsi ancora giovane, curiosa e soprattutto attiva quella è Giorgetto Giugiaro, che insieme al figlio Fabrizio continua a sperimentare soluzioni estetiche e tecnologiche innovative in diversi ambiti del design: dalla progettazione architettonica e disegno industriale con Giugiaro Architettura, all’impegno nell’automotive del centro stile avanzato GFG Style, fino al settore del trasporto su rotaia con GFG Rail.

La prima messa in onda ufficiale è prevista per venerdì 3 novembre, alle ore 16.00 su RAI Tre. Il documentario sarà poi visibile sulla piattaforma RAI Play e all’estero attraverso RAI Italia.