Fisco e motorizzazione: per ANFIA gettito record fino a 77 miliardi nel 2023

Fisco e motorizzazione: per ANFIA

MOTORIZZAZIONE NEL 2022. PER IL 2023, SI PREVEDE UN INCREMENTO FINO A 77 MILIARDI (+8,5%), VALORE RECORD#

 

Nel 2022 il carico fiscale complessivo gravante sulla motorizzazione italiana si attesta a 71 miliardi di euro, in lieve flessione rispetto al 2021 (-1,4%). Nel 2022, la riduzione della quota percentuale del gettito proveniente dal settore automotive sul totale delle entrate tributarie nazionali – che passa dal 14,4% al 12,9% – è dovuta al forte aumento di queste ultime (+9,9%) rispetto al 2021 – crescono sia le imposte dirette (+10,9%) che quelle indirette (+8,6%), basate sui consumi.

 

La variazione negativa rispetto al 2021 (-1,4%) non va letta come un alleggerimento programmato della pressione fiscale sul comparto. Deriva, invece, da fattori congiunturali come la riduzione delle accise introdotta a partire da marzo, per calmierare l’impennata dei prezzi alla pompa innescata dalla crisi energetica, e come la contrazione del mercato delle auto nuove e usate. La percentuale del gettito fiscale derivante dal comparto sul PIL si attesta al 3,6%, la più alta tra i maggiori Paesi europei, la cui media è attorno al 2,1%2.

 

Dei tre momenti impositivi del ciclo di vita contributivo degli autoveicoli, è ancora una volta quello relativo all’utilizzo a pesare maggiormente sul totale delle entrate tributarie derivanti dal settore, di cui rappresenta il 77,8%, superando i 55 miliardi di euro (-1,4% rispetto al 2021). Concorrono a realizzare una cifra così elevata voci di prelievo fiscale come quelle relative ai carburanti (31,94 miliardi di euro) e all’IVA su manutenzione e riparazione, acquisto ricambi, accessori e pneumatici (12,27 miliardi di euro, in aumento del 19,9%).

 

Calcolate secondo il criterio di cassa 2 In base ai più recenti dati disponibili, si è calcolata l’incidenza media del carico fiscale della filiera automotive sul PIL dei principali Paesi Europei (Francia, Germania, Spagna e Italia). I 4 major markets, infatti, raccolgono quasi il 74,6% del gettito totale del comparto in Europa (stimato da ACEA in circa 387,6 miliardi di euro nell’UE13). L’Italia è al terzo posto dopo la Germania e la Francia nel concorrere a determinare questa quota, con un contributo superiore al 18% del totale.

 

Al secondo posto si posiziona il gettito derivante dall’acquisto (versamento IVA e IPT), il 12,1% del totale, per un ammontare di 8,56 miliardi di euro, in diminuzione del 5,8% rispetto al 2021, complice il calo del 9,7% delle immatricolazioni di auto nuove – più un ribasso della quota delle vendite ai privati dal 61% al 56,7% – e del 10,1% delle auto usate nell’anno 2022. Il gettito derivante dal possesso, infine, vale il 10,1% del totale, ovvero 7,17 miliardi (+4,4% rispetto al 2021), pari al totale dei versamenti del bollo auto. Guardando al 2023, secondo le stime ANFIA – che prevedono gli incrementi maggiori nelle voci di prelievo relative all’acquisto e all’utilizzo del veicolo – è possibile che il carico fiscale sulla motorizzazione stabilisca un nuovo record, raggiungendo i 77 miliardi di euro (+8,5%).

Fisco e motorizzazione: per ANFIA -Foto di charlesdeluvio su Unsplash

 

Mobilità e ambiente: tutti i benefici del GPL

Decreto incentivi: bene la conferma dei bonus per i retrofit GPL e metano

Il settore del GPL autotrazione in Italia – composto da aziende di grandi e medie dimensioni – presenta numeri di tutto rilievo in relazione all’impatto positivo sul tessuto produttivo nazionale: oltre 5.500 posti di lavoro, oltre 100 milioni versati allo Stato e oltre 400 milioni di valore aggiunto. Parallelamente a quello dell’autotrazione, il comparto della componentistica contribuisce con oltre 1.400 posti di lavoro, circa 25 milioni versati allo Stato e oltre 91 milioni di valore aggiunto. A questi numeri però deve aggiungersi  tutto l’indotto, composto ad esempio dalle numerosissime officine di trasformazione distribuite su tutto il territorio nazionale.

 

Rete e veicoli

Numero distributori circa 4.600. Parco auto circolante a GPL al 31 dicembre 2023 di oltre  3 milioni di auto, forte delle 143.889 nuove immatricolazioni registrate nell’anno. Sono 36.327 conversioni nel 2023 in calo di 11.000 unità rispetto al 2022 e di 52.736 (-59,2%) rispetto al 2019. In generale dal 2013 ad oggi si è passati da 126.813 a 36.327 conversioni (-71,3%). Anche i consumi GPL per autotrazione sono in calo nonostante la crescita del mercato auto, proprio a causa del drastico calo delle conversioni. Nel 2023 sono state consumato 1.513.000 tonnellate di GPL in calo dell’1,4% rispetto al 2022 e del 9,1% rispetto al 2019.

 

Vantaggi ambientali

NOx: -70% rispetto alle auto Diesel e -61,2% rispetto ai modelli benzina; PM_exhaust: -92,4% rispetto alle auto Diesel e -82,6% rispetto ai modelli benzina; CO2: -23% rispetto alle auto a benzina e -2% nei confronti del Diesel

 

Vantaggi economici

Eccoli: -35% in media in meno rispetto al gasolio; -45% in media in meno rispetto alla benzina.

 

Dati 2023 e gennaio 2024

Nel 2023 il mercato delle auto alimentate a GPL è per la prima volta superiore rispetto al 2019 (dato prec-Covid) in cui il valore è stato di 136.804 (+5,12%). Nel gennaio 2024 le immatricolazioni sono state 15.587 per un +16,7% rispetto a gennaio 2022 e una quota di mercato mensile del 10,8%. Nel 2023 la quota complessiva di mercato è stata dell’8,9% con un incremento del 21,1% rispetto al 2022. Modelli in vendita: 35 modelli alimentati in 131 differenti allestimenti.

 

La proposta avanzata per incentivare la conversione a gas

In occasione della presentazione del piano Automotive 2024, il MMIT ha annunciato che sono allo studio misure di  di incentivo per le conversioni (retrofit) a GPL e gas naturale delle auto già circolanti. Assogasliquidi, infatti, da tempo ha sottoposto alle Istituzioni la richiesta di  di introduzione di apposite misure di sostegno al  retrofit a gas (GPL e metano)  di veicoli di categoria non inferiore ad euro 4 alimentati con carburanti tradizionali per gli importanti risvolti ambientali, sociali ed industriali della misura. Interessate potenzialmente oltre 10,7 milioni di auto. Benefici ambientali: riduzione annua di 24.000 tonnellate di CO2, 13 tonnellate di NOx, 97 tonnellate di monossido di carbonio (CO), 1,6 tonnellate di polveri sottili (in termini di PM2.5, PM10 e di PM_exhaust).

 

Benefici economici: extra gettito in favore dell’Erario che porterebbe  a compensare in larga parte il costo della misura. Benefici industriali. Sostegno e rilancio dell’industria della componentistica automotive, filiera tutta nazionale  legata all’impiantistica per sistemi di propulsione a gas, insieme ad effettivi positivi su tutta la filiera della distribuzione dei carburanti gassosi, eccellenza italiana. Benefici sociali per tutti i soggetti e le famiglie che non possono permettersi l’acquisto di nuove auto

 

Sviluppo bio e rinnovabili del GPL

Il settore del GPL è fortemente impegnato nello sviluppo delle componenti bio (bioGPL) e rinnovabili (ad esempio il Dimetiletere rinnovabile) da miscelare al prodotto fossile per ridurre l’impronta carbonica. L’obiettivo è quello di arrivare al 2030 all’immissione in consumo di una miscela formata per almeno il 40% da prodotto bio e rinnovabile (bioGPL e rDME), per il raggiungimento del quale si prevede che il settore stanzi degli investimenti pari a circa 4 miliardi. Le misure di sostegno al retrofit avrebbero quindi l’ulteriore effetto positivo di sostenere ed abilitare gli investimenti sulle nuove molecole bio e rinnovabili da utilizzare in purezza o in miscela con il GPL tradizionale, consentendo così anche di poter incidere in maniera considerevole in termini di riduzione delle emissioni di CO2 del parco auto circolante.

Ritrovo di auto storiche: “C’erano a Cerano” riporta in vita gli anni ’80

Ritrovo di auto storiche

Domenica 14 aprile 2024, il comune di Cerano (NO) diventerà teatro di un evento unico nel suo genere: un ritrovo di auto storiche che celebra il decennio degli anni ’80. L’evento, denominato “C’erano a Cerano”, promette di essere un viaggio nostalgico per gli appassionati di automobili d’epoca e per chiunque abbia un debole per l’estetica e la cultura di quel periodo.

 

L’Innovazione incontra la tradizione

L’evento è frutto dell’ingegno di William Jonathan, noto Car Influencer e organizzatore di successo di raduni automobilistici. Con un approccio creativo e originale, Jonathan punta a rivoluzionare il concetto di raduno con “C’erano a Cerano”, trasformandolo in un meetup autogenerativo sperimentale. Questa iniziativa si propone di fondere l’interazione umana con l’amore per le auto d’epoca, creando una space-performance inedita che riflette lo spirito e l’energia degli anni ’80.


Un evento da non perdere

Le aspettative sono alte, e l’entusiasmo della comunità automobilistica è palpabile. I partecipanti, che dovranno presentarsi con veicoli immatricolati negli anni ’80 e indossare un abbigliamento rosso, sono invitati a immergersi completamente nello spirito dell’epoca. Le sfide lanciate sui social network precederanno l’evento, offrendo ai partecipanti l’opportunità di guadagnare privilegi e riconoscimenti prima del grande giorno.


Partecipazione e organizzazione

L’evento si avvale del patrocinio del Comune di Cerano e vede la collaborazione di diversi club e associazioni, tra cui il 500landia Club di Vigevano e il Fiat Ritmo Club Italia. Le iscrizioni, limitate per garantire l’esclusività del raduno, saranno aperte fino al 31 marzo 2024. I dettagli su quota d’iscrizione, orario e luogo esatto dell’evento sono disponibili sul gruppo Facebook “C’erano a Cerano – I love 80s” e attraverso altri canali dedicati. “C’erano a Cerano” si preannuncia come un evento imperdibile per gli appassionati degli anni ’80 e per chiunque desideri rivivere, seppur per un giorno, l’atmosfera e l’entusiasmo di quel decennio. Con la promessa di un’esperienza innovativa e coinvolgente, questo ritrovo di auto storiche sta già accendendo l’interesse di partecipanti da tutta Europa, pronti a condividere la loro passione in un contesto unico e memorabile.

Foto fornite dal car influencer William Jonathan

 

Senza limiti: nuovo capitolo per il centauro Malagoli

Senza limiti: nuovo capitolo per il centauro Malagoli

Ebbene sì, la notizia è ufficiale: Emiliano Malagoli fa un altro audace passo avanti nella sua straordinaria carriera sportiva. Notoriamente appassionato di moto, Malagoli ha deciso di spingersi ancora più in là, abbracciando la sfida del paratriathlon. La determinazione di Emiliano a superare i propri limiti è ben nota, ma questa volta decide di accelerare ulteriormente, dimostrando che la voglia di mettersi alla prova non conosce ostacoli.

 

Una passione inarrestabile

Anche quest’anno, Malagoli non si limita al mondo delle due ruote. Oltre a competere nell’OCTO CUP italiana e nell’EUROPEAN HANDY BRIDGESTONE CUP, dove ha già ottenuto eccellenti risultati nel 2023, Emiliano si lancerà nelle competizioni di paratriathlon. Questa scelta riflette il suo desiderio di migliorare in maniera olistica, potenziando le sue capacità fisiche per eccellere anche nel motociclismo.


Oltre ogni limite

Conosciuto per la sua resilienza e forza d’animo, Emiliano Malagoli vede nelle sfide un’opportunità di crescita personale: “Per raggiungere grandi obiettivi, bisogna superare i propri limiti,” afferma, sottolineando l’importanza di sfidarsi costantemente. Malagoli, che ha già dimostrato le sue capacità correndo maratone, sa che deve lavorare ancora sulla sua performance in nuoto e ciclismo, ma è più che pronto ad affrontare queste nuove sfide.

 

Un mantra di vita

La determinazione di Emiliano non è solo un fattore chiave nelle sue imprese sportive, ma anche nel suo ruolo di life coach, dove ispira professionisti e atleti in tutta Italia con il suo messaggio di perseveranza e motivazione.


Prospettive future

Quest’anno, Emiliano gareggerà nuovamente con la sua fidata BMW S 1000 RR, sperando di replicare i successi degli anni precedenti, specialmente a Le Mans, circuito a lui caro. Il suo calendario include anche partecipazioni emozionanti a Rijeka e al Mugello, oltre agli attesi appuntamenti nel paratriathlon a Civitanova Marche e Bracciano.

 

Una novità eccitante

Ma c’è di più: quest’anno Emiliano affronterà una nuova sfida alla Spa-Francorchamps, partecipando a una gara di 6 ore insieme a un team di piloti disabili. Questa nuova avventura promette di aggiungere un capitolo entusiasmante alla sua già incredibile carriera. La stagione 2024 si annuncia ricca di impegni e soddisfazioni per Emiliano Malagoli, un atleta che continua a stupire e a ispirare, dimostrando che i limiti sono solo da superare.

 

CLEPA: punto su accessibilità all’elettrico e nodo batterie

CLEPA: punto su accessibilità all'elettrico

CLEPA (Associazione europea dei fornitori) prevede che le materie prime e quelle attive costituiranno oltre il 50% dei costi totali delle batterie, introducendo incertezza e volatilità dovute a potenziali colli di bottiglia nella catena di approvvigionamento e alla forte dipendenza dell’Europa dalle importazioni cinesi.

Nonostante queste sfide, gli analisti di mercato prevedono una diminuzione dei prezzi delle batterie del 10-20% nel 2024 rispetto al 2023. Un recente studio di PwC Strategy& e Fraunhofer evidenzia come l’introduzione delle batterie al sodio emerga come un potenziale punto di svolta, offrendo la prospettiva di produrre veicoli elettrici più economici. Le innovazioni nella tecnologia delle batterie al sodio mirano ad affrontare le preoccupazioni legate alla minore densità energetica, rendendole un’opzione praticabile per le auto urbane più piccole e i viaggi a breve distanza.

 

La catena di approvvigionamento dell’UE soffre

Gli investimenti nella catena di fornitura intermedia delle batterie dell’UE, secondo una nota di CLEPA, continuano a deludere, mentre è probabile che Cina e Stati Uniti continuino a dominare la produzione di materiali attivi per tutto questo decennio.

Si prevede che l’UE importerà circa il 40% dei suoi materiali attivi fino al 2030, secondo le recenti previsioni della società di consulenza Ernst & Young. È probabile che le dipendenze geografiche rimangano un rischio, con la Cina che controlla oltre il 75% della catena di approvvigionamento della grafite, una materia prima cruciale per la produzione di anodi.

Foto di CHUTTERSNAP su Unsplash

Auto: in oltre 10,5 milioni non rispettano i limiti di velocità

Auto: in oltre 10,5 milioni non rispettano i limiti di velocità

Tra città a 30 km/h e le azioni contro gli autovelox del cosiddetto Fleximan, i limiti di velocità e la sicurezza stradale sono tornati al centro del dibattito pubblico. L’argomento è caldo anche perché, come confermato da una recente indagine che Facile.it e Assicurazione.it hanno commissionato agli istituti mUp Research e Norstat*, gli italiani hanno spesso il brutto vizio di schiacciare troppo il piede sull’acceleratore, tanto è vero che più di 10 milioni e mezzo di automobilisti intervistati (pari al 27,1% del campione) hanno candidamente ammesso di non rispettare i limiti di velocità.

Una cattiva abitudine diffusa, purtroppo, in modo particolare tra i giovani, con una percentuale che arriva al 31% tra chi ha un’età compresa tra i 18 e i 24 anni e al 37,3% tra chi ha 25-34 anni. Gli uomini si confermano più spericolati delle donne in termini di velocità (35,3% rispetto a 18,8%); a livello territoriale, invece, la percentuale di chi ha dichiarato di non rispettare i limiti arriva a sfiorare il 40% nelle regioni del Nord Est (proprio quelle dove agisce Fleximan).

 

Italiani poco attenti al Codice della strada

Il non rispetto dei limiti di velocità, purtroppo, è solo una delle cattive abitudini degli italiani al volante. L’indagine commissionata da Facile.it ha innanzitutto messo in luce come si presti ancora troppa poca attenzione quando si è alla guida, tanto è vero che più di un rispondente su due (52,3%), vale a dire oltre 20,5 milioni di automobilisti, ha ammesso, in generale, di non attenersi alla lettera al Codice della Strada.

I meno attenti alle regole sono risultati essere gli uomini, tra i quali addirittura il 57,1% dichiara di commettere infrazioni al volante, mentre la percentuale cala al 47,2% tra le donne. Dal punto di vista anagrafico, invece, emerge che ad essere più spericolati sono gli automobilisti con età compresa tra i 35 e i 44 anni, fascia nella quale oltre il 65% ha dichiarato di non rispettare appieno il Codice della Strada. Il buon senso sembra aumentare dopo i 44 anni; superata questa soglia la percentuale degli automobilisti poco ligi scende gradualmente, toccando il valore più basso tra gli over 65, tra i quali “appena” uno su tre ha detto di non rispettare sempre le regole stradali.

Comportamenti scorretti che troppe volte si trasformano in vere e proprie tragedie, e i numeri ufficiali parlano chiaro; nel solo primo semestre dello scorso anno ci sono stati, ogni giorno, 437 incidenti stradali, con 7,6 morti e 588 feriti.

 

Le cattive abitudini più diffuse

Ma quali sono i comportamenti pericolosi più comuni al volante? Dopo l’eccesso di velocità, al secondo posto c’è l’uso del cellulare alla guida, cattiva abitudine indicata da quasi 9,5 milioni di italiani (24,1%); in questo caso non ci sono differenze significative tra uomini e donne, mentre a livello anagrafico la percentuale arriva al 33,9% tra i guidatori con età compresa fra i 35 e i 44 anni.

Sono ancora tanti, più di 5,5 milioni, coloro che ancora non si allacciano le cinture di sicurezza in auto e, ancora una volta, i più indisciplinati sono risultati essere gli automobilisti di 35-44 anni (20,3%), mentre a livello territoriale il malcostume è diffuso maggiormente al Sud e nelle Isole, dove la percentuale di chi non utilizza i sistemi di sicurezza arriva a sfiorare il 23%.

Altra cattiva abitudine, magari meno pericolosa di altre ma comunque deprecabile, è quella del parcheggio selvaggio; oltre 4 milioni di automobilisti (10,6%) hanno dichiarato di parcheggiare in aree dove è vietato farlo, atteggiamento adottato soprattutto dagli uomini (12,4%) e diffuso, in particolare, nelle aree del Nord Est (13.8%).

Preoccupa moltissimo, infine, vedere come più di 1,6 milioni di individui (4,1% del campione) abbia dichiarato di mettersi al volante dopo aver assunto alcolici, percentuale che arriva addirittura al 6,7% tra i giovani con età compresa tra i 24 e i 34 anni.

Foto di Denny Müller su Unsplash

ANIASA: 15 consigli per noleggiare l’auto in sicurezza

ANIASA: 15 consigli per noleggiare l'auto in sicurezza

Sono sempre più numerosi gli italiani che per i loro viaggi decidono di noleggiare un’automobile: nell’ultimo decennio il settore dell’autonoleggio, con la parentesi degli anni contraddistinti dalla pandemia, ha infatti registrato una significativa crescita e l’offerta è ormai così variegata da consentire di risparmiare a chi sa noleggiare con attenzione.

Il rent-a-car può rappresentare una buona soluzione “scacciapensieri” rispetto all’idea di viaggiare con la propria automobile: perché tutto vada al meglio, però, è bene conoscere alcune regole fondamentali, da tenere sempre a mente, dal momento della prenotazione fino alla stipula del contratto, dall’utilizzo del mezzo fino alla riconsegna.

L’Unione Nazionale Consumatori ha realizzato in collaborazione con ANIASA una Guida per noleggiare in sicurezza, con l’obiettivo di spiegare l’autonoleggio e informare il consumatore con alcuni consigli concreti che naturalmente partono dai nostri diritti quando firmiamo il contratto.

Alla prenotazione

  1. Scegliete il canale più adeguato, facendo attenzione a distinguere le società di rent-a-car da altre agenzie o broker.
  2. Informatevi preventivamente su costi aggiuntivi per servizi opzionali (es. navigatore o seggiolino per bambini).
  3. Non risparmiate sull’assicurazione: potrebbe proteggervi in caso di problemi, ma informatevi sulle franchigie!
  4. Chiedete quali sono i metodi di pagamento accettati e quando vi verrà prelevato l’importo.
  5. Fatevi inviare una e-mail con tutti i dettagli della prenotazione se fatta online.

Al ritiro

  1. Controllate l’interno/esterno del veicolo e se presenta eventuali danni fateli annotare sul contratto.
  2. Verificate la dotazione degli strumenti a bordo (documenti, triangolo o kit pneumatici che non devono avere rigonfiamenti o lesioni).
  3. Presentate patente (controllate la validità) e carta di credito (verificate disponibilità fondi e scadenza).
  4. Se non avete familiarità col veicolo (es. non sapete come azionare il freno a mano) l’incaricato è tenuto a spiegarvi il funzionamento.
  5. Fatevi dire esattamente chi chiamare e come comportarvi in caso di guasti o incidenti.

Alla riconsegna

  1. Riconsegnate la vettura negli orari di apertura, controllate che non vi siano nuovi danni e fatevi rilasciare un’attestazione scritta.
  2. Riportate l’auto con la stessa quantità di carburante: le penali in caso contrario potrebbero essere salate (fate annotare sulla ricevuta che il serbatoio è pieno).
  3. Se dovete lasciare velocemente le chiavi in una cassetta, fotografate il veicolo per poter contestare eventuali addebiti non dovuti.
  4. Ricevuta la fattura, potete rivolgervi alla società emittente la carta di credito per chiedere lo “sblocco” delle somme congelate a titolo cauzionale.
  5. Nel caso di addebiti imprevisti, avete il diritto di controllare i giustificativi prima di pagare e, se non vi convincono, contestate per iscritto.

Foto di Obi – @pixel8propix su Unsplash

AC Milano: “Bottega storica” il primo distributore aperto in centro

ACI Milano: "Bottega storica"

La prima stazione di servizio aperta in centro da Automobile Club Milano, che nel 2023 ha festeggiato i 120 anni di attività, è stata premiata come “Bottega storica” a Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, dal sindaco Beppe Sala, dall’assessore allo Sviluppo economico Alessia Cappello, da Alfredo Zini, presidente dell’associazione Imprese storiche e da Mario Accornero, segretario generale di Unione Artigiani.

A ritirare il riconoscimento il presidente di AC Milano, Geronimo la Russa, accompagnato dal vicepresidente vicario Pietro Meda dal componente del Consiglio direttivo di ACM Enrico Radaelli, nella foto con il gestore della stazione di servizio Ciro Giarrusso.

La selezione delle 41 botteghe storiche che hanno ricevuto il prestigioso riconoscimento è stata condotta da una Commissione tecnica di valutazione: tra i requisiti è stata considerata la continuità aziendale di almeno 50 anni.

Facile.it: danni da maltempo per 4,6 milioni di automobilisti

Facile.it: danni da maltempo

Sono più di 4,6 milioni gli italiani con un’auto di proprietà che nell’ultimo anno hanno subito danni alla propria vettura a causa di calamità naturali o maltempo; fra di loro, quasi 1 su 2 non aveva una polizza assicurativa che tutelasse il mezzo dagli eventi atmosferici. Ecco alcuni dei dati emersi dall’indagine che Facile.it ha commissionato agli istituti mUp Research e Norstat. Dallo studio – realizzato su un campione rappresentativo della popolazione nazionale – si vede come, per chi ha subito danni al proprio veicolo, l’evento dannoso più diffuso sia stata la grandine, indicata dal 67,9% dei rispondenti. Seguono i danni causati dal vento, sia diretti che causati da cose trasportate, subiti dal 25,7% degli intervistati danneggiati. Anche l’acqua ha causato non pochi problemi dal momento che il 19,3% di chi ha subito danni ha attribuito la colpa a inondazioni, alluvioni e all’acqua in generale, ancora una volta sia per danni diretti che indiretti.

 

Le polizze auto contro gli eventi atmosferici

 

Guardando più da vicino i risultati dell’indagine emerge come, al momento del sinistro, quasi 2 milioni di italiani non avessero alcuna copertura assicurativa contro gli eventi atmosferici. Parte degli intervistati danneggiati, però, sembra aver imparato, sia pure in ritardo; a seguito del danno subito, più di 7 rispondenti su 10 hanno deciso di sottoscrivere una polizza che tuteli l’automobile dagli eventi atmosferici e dalle calamità naturali; nel dettaglio, il 30% ha già stipulato una copertura assicurativa, mentre il 44% è intenzionato a farlo.

 

Quanto costa la garanzia contro le calamità naturali?

Prima di tutto è bene sapere che l’assicurazione per gli eventi naturali e atmosferici è una garanzia accessoria rispetto all’Rc auto obbligatoria e che quindi può essere aggiunta, a discrezione dell’assicurato, in fase di sottoscrizione della polizza auto. Questa garanzia tutela il proprietario della vettura dai danni provocati al mezzo da eventi atmosferici come, ad esempio, inondazioni, esondazioni, grandine, alluvioni, trombe d’aria, uragani e frane. Per analizzare i costi della polizza contro gli eventi naturali e atmosferici, Facile.it ha preso in esame una vettura dal valore medio di 10.000 euro e ha scoperto come, nel 2023, il premio medio di questa garanzia in Italia fosse pari a circa 97 euro.

Nonostante l’aumentare degli eventi atmosferici di grave intensità e sebbene l’importo sia contenuto rispetto ai benefici garantiti in caso di danno, sono ancora pochi gli automobilisti italiani che scelgono di aggiungere questa garanzia accessoria; secondo l’analisi di Facile.it, tra settembre e dicembre 2023, appena il 5,5% di chi ha rinnovato/sottoscritto la propria polizza ha aggiunto la garanzia eventi atmosferici.

Ma cosa comprende nel dettaglio questa copertura? E come funziona? Guardando a casi specifici, generalmente sono compresi i danni causati al veicolo da cose trasportate dal vento e dalla caduta di alberi, ma solo se questi sono conseguenti agli eventi atmosferici esplicitamente inclusi nel contratto. Attenzione, come sempre, alle esclusioni; per quanto riguarda i danni legati all’acqua, ad esempio, vengono normalmente esclusi quelli arrecati al motore a seguito di circolazione in zone allagate.

Alcune compagnie assicurative, in caso di danno, richiedono all’assicurato di fornire una prova dell’evento tramite articoli usciti sui media (che siano online o cartacei), una dichiarazione scritta da parte delle autorità locali o, ancora, la conferma da parte dell’osservatorio meteorologico più vicino. Attenzione, in ultimo al fatto che, in alcuni casi, la polizza eventi naturali è acquistabile solo se aggiunta ad altre garanzie accessorie come, ad esempio, incendio e furto, cristalli o atti vandalici.

“Quando si è alle prese con la scelta di una garanzia specifica il consiglio è di verificare attentamente quali siano le condizioni offerte, i massimali, le esclusioni e la presenza o meno di franchigie”, spiega Andrea Ghizzoni, Managing Director assicurazioni di Facile.it. “Nel caso della copertura contro gli eventi atmosferici è bene sapere che molte compagnie applicano uno scoperto, ovvero un importo fisso o una percentuale – che varia normalmente tra il 5% e 10% – non coperto dalla polizza. Proprio per questo il suggerimento è di mettere a confronto più offerte e scegliere quella che maggiormente risponde alle nostre esigenze”.

 

Foto di Tom Morbey su Unsplash

Focus di AutoScout24: per l’acquisto di un’auto nuova il 57% userà gli incentivi

Focus di AutoScout24: per l’acquisto di un’auto nuova

AutoScout24, il principale portale di annunci auto in Italia e in Europa, ha condotto una indagine sugli utenti della propria community che hanno intenzione di acquistare un’auto nuova nei prossimi sei mesi. Oltre a spingere l’elettrico, che trova l’interesse di quasi due italiani su dieci, senza gli incentivi ben un quinto del campione non acquisterebbe una vettura. In sintesi, tanti che inizialmente non volevano comprare un’auto, hanno cambiato idea orientandosi su un modello nuovo che rientri nei parametri del bonus.

 

Intenzioni di acquisto auto nuove: cresce l’elettrico (18%)

Tra chi è intenzionato ad acquistare una vettura nuova nei prossimi sei mesi, ai primi posti troviamo le auto a benzina (33%) e ibride (22%), ma sale l’interesse per l’elettrico puro (18%). Ovviamente si tratta di intenzioni di acquisto, per cui la scelta potrebbe cambiare in base alla fattibilità economica o alle proprie esigenze reali al momento della scelta definitiva. Resta comunque un segnale evidente dell’effetto che potrebbero avere questi incentivi sul mercato del nuovo, con la riduzione del prezzo di acquisto che andrebbe così a colmare la diffidenza degli italiani in merito alla scarsa autonomia delle batterie (per un terzo del campione).

 

Il 57% userà gli incentivi e tra questi, quasi il 30% rottamerà un’auto Euro 0-4

Quasi sei italiani su dieci che vogliono acquistare un’auto nuova entro giugno 2024 hanno indicato l’intenzione di usufruire degli incentivi, soprattutto per comprare una vettura nella fascia di emissioni 0-20 g/km di CO2 (23% del campione) come l’elettrico o alcune ibride plug-in, o nella fascia 61-135 g/km di CO2 (22%), come le auto a benzina e diesel meno inquinanti, oltre che mild e full hybrid. Inoltre, tra chi vorrebbe usufruire degli incentivi, quasi tre su dieci rottameranno una vettura euro 0-1-2-3-4, dato che il valore del contributo economico potrebbe variare in base alla classe di emissioni.

 

Modelli e optional più scelti e budget di spesa

Tra le preferenze si confermano ancora una volta i SUV e crossover, che rapiscono quasi la metà dei rispondenti (46%). A seguire berline, city car e station wagon. Inoltre, l’auto deve essere accessoriata con tutte le ultime tecnologie relative ai dispositivi di sicurezza: ben l’80% degli intervistati definisce questi optional come fondamentali, seguiti dai dispositivi di assistenza durante la guida (44%) e i sistemi di infotainment (48%).

Per quanto riguarda i prezzi, la media del budget di spesa previsto si aggira attorno ai 30.000/32.000 euro.

 

Incentivi 2024: promossi o bocciati? Ni

E infine la domanda fatidica: gli italiani sono soddisfatti di queste ultime misure stanziate dal governo per agevolare la popolazione sul cambio verso l’elettrico? A livello generale, considerando anche chi non ha intenzione di acquistare una vettura e chi non usufruirà degli incentivi, il campione è diviso. Il 25% li giudica adeguati, il 40% né adeguati e né inadeguati e il 35% insufficienti. Non è quindi una bocciatura completa, ma secondo i detrattori non riusciranno a spingere le vendite di auto elettriche per le conosciute legate ai prezzi e alle infrastrutture.

 

Sergio Lanfranchi, Centro Studi AutoScout24, commenta: “Il proposto schema di incentivi, che amplia gli sconti al mercato dell’usato e aumenta il contributo per l’acquisto di veicoli a zero emissioni, rappresenta un passo positivo verso il rinnovamento del parco auto italiano. Questo rinnovamento, a causa di diverse sfide economiche e infrastrutturali, non deve necessariamente tradursi in un’adozione di massa di auto elettriche. Può invece significare l’adozione di auto con alimentazioni tradizionali e una classe di emissioni recente, pari o successiva alla Euro 6, in cambio della rottamazione di auto più inquinanti. Il mercato digitale dell’auto rappresenta un’opportunità preziosa in questo senso, offrendo una varietà di modelli usati adatti a ogni budget, per una guida efficiente e sicura”.

 

Foto di Ryan Searle su Unsplash