Volkswagen GTI: la gamma sportiva tedesca regina al GTI Fan Fest 2024

Volkswagen GTI: la gamma sportiva tedesca regina al GTI Fan Fest 2024

di Gaetano Scavuzzo (Motorionline)

Appuntamento nel week-end 26-28 luglio a Wolfsburg

 Come ogni anno in estate arriva il momento più atteso per i tanti appassionati delle Volkswagen GTI con l’evento-raduno che celebra il mito della gamma sportiva tedesca, diventata un’icona nel quasi mezzo secolo attraversato dalla Golf GTI modello che fece il suo debutto per la prima volta nel settembre 1975.

Il GTI Fan Fest 2024, la grande festa che rende omaggio alle Volkswagen GTI è in programma per il week-end, da venerdì 26 a domenica 28 luglio, a Wolfsburg, presso l’area della Volkswagen Arena, che accoglierà fan delle versioni GTI, con quelle tre lettere che sono diventate simbolo identitario attorno al quale si è creata e sviluppata la comunità di appassionati dell’animo più sportivo, dinamico e orientato alle prestazioni del costruttore tedesco.

Al GTI Fan Fest 2024, dove parteciperanno oltre 700 proprietari provenienti da diversi Paesi, verranno presentate le ultime novità della gamma GTI, con la tre giorni di Wolfsburg che sarà animata da spettacoli, musica e raduni dei club.

 

Cinquant’anni di GTI con proiezione al futuro

Ci sarà ovviamente spazio per la storia delle GTI che ha attraverso gli ultimi cinquant’anni del settore auto, con l’esposizione delle Golf GTI di tutte le otto generazioni della best-seller Volkswagen prodotte fin qui. A loro fianco ci saranno anche le versioni GTI di Lupo, Polo e Up!. Sguardo alla gloriosa tradizione, ma anche al presente e al futuro elettrico con le varianti GTX dei modelli a batteria ID. e l’anteprima della Volkswagen ID.GTI Concept.

 

Tuning, show car e parata

Altra grande attrazione della GTI Fan Fest 2024 sarà quella relativa al mondo del tuning e della personalizzazione con la presentazione del “Thunder Bunny” realizzato dall’influencer Jean Pierre Kraemer, alias JP Performance, di speciali show car Volkswagen e creazioni esclusive di Volkswagen Performance. Oltre agli spettacolari food truck e ad una speciale personalizzazione GTI di sneaker, uno degli eventi clou della manifestazione sarà la parata, in programma domenica pomeriggio, alla quale parteciperanno circa 200 modelli GTI e R.

Foto logo ufficiale manifestazione

Fiat, la festa per i 125 anni con l’anteprima di Grande Panda e 500 Giorgio Armani

Fiat, la festa per i 125 anni con l’anteprima di Grande Panda e 500 Giorgio Armani

Le celebrazioni al Lingotto per il compleanno del brand torinese

 Di Gaetano Scavuzzo (Motorionline)

 

 Nei giorni scorsi Fiat ha festeggiato i suoi 125 anni, con una celebrazione in grande stile svoltasi al Lingotto di Torino. La Fiat, Fabbrica Italiana Automobili Torino, nasceva l’11 luglio 1899 dando il via ad una lunga storia di successo che si è storicamente intrecciata a doppio filo alla storia dell’industria italiana, dagli anni del boom economico fino ai giorni nostri in cui Fiat è parte del Gruppo Stellantis.

 

Un futuro e un orgoglio italiano da preservare

 Ai festeggiamenti per i 125 anni di Fiat hanno preso parte i vertici di Stellantis, ovvero il presidente John Elkann e il CEO Carlos Tavares, oltre al CEO dei marchi Fiat e Abarth Olivier François, con quest’ultimo che ha confermato l’arrivo di una nuova elettrica con prezzo di partenza sotto i 25.000 €. Presente anche il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso che nell’occasione ha ricordato il glorioso passato di Fiat e l’impegno collaborativo necessario per preservarne il futuro: “Torino era Fiat. Noi non ci rassegniamo al fatto che divenga un museo industriale L’Italia era con la Fiat. Ora dobbiamo ritrovare questa coesione e responsabilità sociale per continuare questa storia”. Il ministro ha inoltre auspicato che “l’auto ritorni ad essere l’orgoglio dell’Italia”.

 

La Grande Panda e la 500e Giorgio Armani

 La festa per i 125 anni del marchio torinese è stata l’occasione per inaugurare Casa Fiat, che ora in tutto e per tutto diventa un museo dedicato al brand. C’è stato poi spazio per il debutto in anteprima di due importanti novità di prodotto che riguardano Fiat: la Grande Panda e la nuova 500 firmata da Giorgio Armani.

 

La Fiat Grande Panda, recentemente svelata, è il nuovo modello globale col quale il marchio si appresta a scrivere un nuovo capitolo della storia della sua popolare utilitaria, nonché da anni l’auto più venduta nel nostro Paese.

Insieme alla Grande Panda, la cui versione definitiva verrà presentata verso fine anno, le celebrazioni per i 125 anni sono stati l’occasione per mostrare in anteprima un’altra novità esclusiva: la Fiat 500e Giorgio Armani. Si tratta di una versione speciale della 500 elettrica “vestita” dal noto stilista, una limited edition che rende la city car di Fiat, anche in versione cabrio, più modaiola con una serie di personalizzazioni come il logo GA sui cerchi, le colorazioni esclusive per la carrozzeria e i dettagli specifici per rivestimenti e finiture degli interni. La Fiat 500e Giorgio Armani, di cui non si conosce ancora il numero di esemplari che verranno realizzati, sarà ordinabile da gennaio 2025.

Foto da redazione di Motorionline

Basta plug-in

Basta plug-in

di Giuseppe Guzzardi, direttore di “Flotte&Finanza”

 

Mettiamola in questi termini: il plug-in è un sistema balordo. Balordo perché richiede dalle 6 alle 8 ore per ricaricare una batteria che bene che vada garantisce massimo 60-70 km (in genere 50). Quindi se non abitate in una villetta elettroautonoma a 25 km dall’ufficio, o anche a 40 purché in ufficio ci sia una colonnina disponibile, serve a poco.

 

Sapete cosa succede? Be’, se avete una plug-in, lo sapete bene, non fate gli gnorri. Succede che aldiavololaricaricavadoabenzina. Già, proprio così. Dubbi? Giriamoli alle società di noleggio a lungo termine, che non esitano a proporre urbi et orbi veicoli con questa tecnologia ai fleet manager e adesso anche ai privati.

 

Perché proprio a loro? Perché con i dati veicolari di cui dispongono sono in grado di calcolare, data una percorrenza chilometrica, quanto viene effettivamente percorso in elettrico e quanto in endotermico. Se qualcuno riesce a dimostrare un impiego della batteria congruo, comparabile con le stime di computo di consumo grazie alle quali le plug-in sono considerate valide in termini di emissioni carboniche, bene, faremo pubblica ammenda. Altrimenti…

 

Lo faremmo volentieri noi, questo calcolo algebrico, ma non disponiamo di dati pertinenti, costruttori e flotte si guardano bene dal fornirli (e qui si potrebbe aprire una polemica secolare sulla proprietà del metadato, ma quella è un’altra storia). Ci appelliamo a chi questi dati li ha. Un po’ per sfatare falsi miti, un po’ perché queste automobili fanno più male che bene, un po’ per suggerire al legislatore di levare gli ecoincentivi a questi modelli, un po’, un po’ tanto, in nome di tutti quegli utenti presi per i fondelli con una tecnologia più dettata dal marketing che dalla logica. Saluti.

Land Rover Defender OCTA: la nuova punta di diamante per l’off-road

Land Rover Defender OCTA: la nuova punta di diamante per l’off-road

di Gaetano Scavuzzo (Motorionline)

La Land Rover Defender, icona assoluta delle avventure in fuoristrada, alza ulteriormente l’asticella con la versione speciale OCTA. Parliamo di una variante che definisce un nuovo vertice nella gamma di Defender, con Defender OCTA che rappresenta la punta di diamante del SUV britannico storicamente orientato all’off-road. 

 

Lussuosa nei dettagli, grintosa nelle dotazioni tecniche

La Defender OCTA si distingue esteticamente per una serie di dettagli esclusivi, a partire dall’emblema della gamma OCTA, il cui nome deriva dalla forma geometrica dell’ottaedro (uno dei principali tagli del diamante), che trova posto sul veicolo con una speciale grafica cerchiata e lucida applica su un base di titanio lavorato e sabbiato. Il look della versione OCTA, che rispetto alla Defender standard vanta 28 mm in più di altezza da terra e 68 mm in più in larghezza, comprende nuove ruote da 33 pollici con pneumatici Goodyear Advance All-Terrain realizzate ad hoc.

Rivista anche la griglia frontale così come il posteriore con massiccia protezione sottoscocca e nuovo paraurti che integra l’impianto di scarico con quattro terminali. Disponibili poi alcune tinte carrozzeria esclusive per la Defender OCTA come bronzo Petra Copper metallizzato, Carpathian Grey e Charente Grey, con tetto e portellone in tinta Narvik Black a contrasto. Al lancio c’è poi la versione a tempo limitato Edition One con carrozzeria colore Faroe Green con dettagli in fibra di carbonio Chopper.

 

Abitacolo a tutto comfort

Gli interni della Defender OCTA ritoccano verso l’alto le sensazioni di lusso e comfort estremo. Nell’abitacolo della versione speciale troviamo rivestimenti disponibili in due opzioni di Ultrafabrics, un tessuto poliuretanico più leggero della pelle tradizionale. La dotazione di serie della Defender OCTA prevede rivestimenti in pelle semi-anilina Burnt Sienna e nuovi sedili Performance che, tra le altre cose, vibrano seguendo il ritmo della musica che si sta ascoltando tramite l’impianto audio di alta qualità presente a bordo.

 

Motorizzazione mild-hybrid da 635 CV

Sotto il cofano della Defender OCTA c’è un powertrain mild-hybrid basato su un potente motore V8 biturbo da 4,4 litri che sviluppa 635 cv di potenza e 750 Nm di coppia massima (che sale a 800 Nm in modalità di guida OCTA). A completare la meccanica c’è il cambio automatico a 8 rapporti, con la Defender OCTA capace di accelerare da 0 a 100 km/h in 4 secondi e di raggiunge una velocità di punta di 250 km/h. 

Diverse le peculiarità specifiche che rendono la Defender OCTA capace di esaltarsi nella guida in fuoristrada, a partire dall’assetto rialzato fino ad arrivare alla presenza delle sospensioni 6D Dynamics con interconnessione idraulica, passando per le modalità di guida OCTA e Off-Road Launch, con quest’ultima in grado di generare un’accelerazione ottimizzata per i terreni più impegnativi.

Il prezzo della Defender OCTA è in linea col suo posizionamento da top di gamma: si parte da 187.000 euro, salendo a 205.900 per la Defender OCTA Edition One.

Foto ufficiale JLR

 

Bugatti Tourbillon: lusso, artigianalità e prestazioni top

Bugatti Tourbillon: lusso, artigianalità e prestazioni top

di Gaetano Scavuzzo (Motorionline)

La Bugatti Tourbillon è la nuova hypercar extra lusso della Casa di Molsheim che raccoglie l’eredità della Chiron e apre una nuova era del costruttore franco-tedesco. Il nuovo gioiello su quattro ruote di Bugatti sarà prodotto in sole 250 unità che potranno accaparrarsi solo pochi e fortunati facoltosi.
La Tourbillon, le cui prime consegne sono fissate per il 2026, ha un prezzo, al netto delle tasse, di 3,8 milioni di euro.


Design all’insegna della tradizione

Il design esterno della Tourbillon riprende l’impostazione complessiva della Chiron con un’elegante livrea bicolore che si sviluppa attraverso una fiancata caratterizzata dal consueto profilo a C che parte dal montante anteriore per arrivare fino a quello posteriore poi tornare indietro verso la portiera
dell’hypercar.

 

Scorrendo lo sguardo sugli esterni della Bugatti Tourbillon si nota la presenza di numerosi dettagli aerodinamici, ben integrati nel design pulito e lineare della carrozzeria, che rappresentano un chiaro presagio delle sue straordinarie capacità prestazionali.

Interni ultra-top e alta orologeria

La Bugatti Tourbillon esalta al massimo il livello di lusso e artigianalità nella composizione dell’abitacolo. Gli interni della nuova hypercar sono caratterizzati dai rivestimenti in pelle e da materiali di alta qualità, ma a catturare l’attenzione è senza dubbio il cruscotto. Nella plancia della Tourbillon non c’è alcuno schermo fisso per l’infotainment, ma un display retrattile orizzontale che il conducente fa venire fuori attraverso la pressione di un pulsante, o che si
attiva automaticamente nel momento in cui si innesta la retromarcia per visualizzare le immagini riprese dalla telecamera posteriore.

Ancora più originale è il quadro strumenti della Bugatti Tourbillon, una vera e proprio opera d’arte artigianale realizzata con in collaborazione con un orologiaio svizzero che si compone di 600 parti con ingranaggi di titanio e rubini con tolleranze fino a 5 micron. La raffinata strumentazione si presenta
con un quadrante minimal dove di digitale non c’è nulla, con tutte le funzioni che sono visualizzate in modo analogico.

Powertrain ibrido da 1.800 cv per lanciarsi fino a 445 km/h

Sotto il cofano della Bugatti Tourbillon c’è un potentissimo powertrain ibrido che sviluppa complessivamente ben 1.800 cv grazie alla combinazione tra un nuovo motore V16 aspirato di 8.3 litri da 1.000 cv e tre unità elettriche, una da 200 cv integrata nel cambio che agisce sull’asse
posteriore, e due da 300 cv ciascuna posizionate all’anteriore.
La componente elettrica è alimentata da una batteria da 25 kWh che garantisce all’hypercar un’autonomia fino a 60 chilometri in modalità elettrica.

Con tale configurazione meccanica, le prestazioni della Tourbillon non possono che essere all’altezza delle aspettative che accompagnano una Bugatti. La nuova hypercar, che nonostante l’elettrificazione ha un peso di 1.995 kg, accelera da 0 a 100 km/h in 2 secondi, mentre ne impiega 5 per passare da 0 a 200 km/h e meno di 10 per scattare da fermo a 300 km/h. La velocità massima della Bugatti Tourbillon raggiunge l’impressionante soglia di 445 km/h.

 

Fonte immagine: Media Room Bugatti.

Italmoto: mobilità elettrica e sostenibile sempre più Made in Italy

Italmoto: mobilità elettrica e sostenibile sempre più Made in Italy

di Luca Talotta

Italmoto, marchio storico nato nel 1952 nella Motor Valley di Bologna, è stato testimone e protagonista dell’evoluzione motociclistica italiana. Dopo vari cambi di proprietà e un periodo di inattività, il marchio è stato rilanciato grazie all’impegno di un gruppo di imprenditori italiani, con l’obiettivo di promuovere una mobilità sostenibile. Acquisito nel 1957 da Maserati, Italmoto ha brillato nelle competizioni fino al 1963, quando Maserati decise di cessare la produzione di motociclette.

 

Italmoto, risveglio nel nuovo Millennio

Nel 2011, Gabriele Carbucicchio e Carmine Di Nuzzo hanno acquisito Italmoto, rivitalizzando il marchio con un focus su innovazione e sostenibilità. Nel 2014, i primi modelli della nuova era sono stati presentati all’EICMA, segnando il ritorno ufficiale di Italmoto sul mercato. Nel 2019, l’entrata in scena di Mariano Negri e la fondazione di Motocicli Italiani srl hanno segnato un ulteriore passo verso la specializzazione in veicoli elettrici a due ruote.

 

Innovazione e tecnologia nel design

Italmoto si distingue per l’investimento in tecnologia e design, puntando a diventare un polo di riferimento nella produzione di e-bike e veicoli elettrici. La sede di San Nicola La Strada (Caserta) è diventata il cuore della produzione, dove ogni fase, dalla fabbricazione dei telai all’assemblaggio finale, è curata internamente per garantire un prodotto autenticamente italiano.

 

Trionfale: un modello di successo

L’e-bike Trionfale, introdotta all’EICMA 2023, rappresenta l’eccellenza di Italmoto in termini di design e prestazioni, con un chiaro richiamo allo stile motociclistico degli anni ’50. Questo modello, già candidato per il Compasso d’Oro 2024, simboleggia l’impegno del marchio nel combinare estetica retrò e tecnologia moderna.

 

Strategia di mercato orientata all’ecologia

Italmoto mira a un pubblico ecologicamente consapevole, offrendo prodotti che facilitano una mobilità urbana sostenibile. Con una rete di vendita che include sia concessionari fisici che una piattaforma e-commerce, Italmoto si impegna a rendere i suoi veicoli accessibili a un vasto pubblico, promuovendo al contempo una filosofia di mobilità responsabile.

 

 

 

1000 Miglia 2024: ancora una volta rivive la passione più genuina

1000 Miglia 2024: ancora una volta rivive la passione più genuina

di Gaetano Scavuzzo (Motorionline)

Dopo i 2.200 chilometri che si sviluppano nel classico tracciato da Brescia a Roma e ritorno in senso antiorario, ricalcando le orme delle prime edizioni, la 1000 Miglia 2024 si è conclusa con una grande partecipazione di pubblico e tenendo fede alle aspettative dei tanti appassionati che ogni anno vivono con grande trasporto la rievocazione storica di quella che a viene definita “la Corsa più bella del mondo”.

Sono stati 421 gli equipaggi che quest’anno hanno preso parte alla 1000 Miglia, avventurandosi nella suggestiva competizione a bordo delle loro auto d’epoca costruite fra il 1927 e il 1957. Una carrellata di intramontabili gioielli dell’automobilismo storico che hanno dato vita a quattro giorni, dall’11 al 15 giugno, emozionanti suggellati dai traguardi di tappa che sono stati ospitati dalle città di Torino (per la prima nella sua storia), Viareggio, Roma e San Lazzaro di Savena (Bologna), prima del ritorno a Brescia con l’ultima passerella dalla pedana di Viale Venezia.

 

Il trionfo, il quarto di fila, di Vesco e Salvinelli

A vincere la 1000 Miglia 2024 sono stati, ancora una volta, Andrea Vesco e Fabio Salvinelli che a bordo della loro Alfa Romeo 6C 1750 SS Spider Zagato del 1929 si sono laureati campioni per la quarta volta consecutiva, sigillando un primato che sarà difficile da eguagliare in futuro. In realtà per Vesco si tratta della quinta vittoria di fila (su sette totali), avendo trionfato anche nel 2020 in coppia col padre.

Una vittoria quella di Vesco-Salvinelli che si è delineata sin dal primo blocco di prove del Castello di Brescia. Più combattuta la lotta alle loro spalle, con il secondo posto conquistato da Gianmario Fontanella e Anna Maria Covelli  su Lancia Lambda Casaro VII Serie del 1927, mentre sul terzo gradino del podio sono saliti Alberto Aliverti e Stefano Valenti, anche loro in gara con un’Alfa Romeo 6C del 1929. 

Il Ferrari Tribute è stato vinto da Frank Binder e Giordano Mozzi su una 296 GTS, seguiti da Celestino e Antonio Sangiovanni su una 812 GTS. Terzo posto per Gianluigi e Federico Smussi su una F355 GTS del 1996.

Nella 1000 Miglia Green ad aggiudicarsi il primato sono stati Mirco Magni e Alessandro Ferruta con una Polestar 2, mentre la 1000 Miglia Experience ha visto trionfare Ismaele e Marco Luigi Ghilardelli su una Mercedes-AMG GT C.

Incentivi auto 2024: tra fondi per le elettriche esauriti in poche ore e risorse ancora disponibili

Incentivi auto 2024

di Gaetano Scavuzzo (Motorionline)

Per muovere le acque del mercato automobilistico italiano, in particolar modo per quanto riguarda i veicoli elettrici (i cui volumi di vendita nel nostro Paese continuano a essere esigui), c’era una fremente attesa per l’arrivo degli incentivi auto 2024, come raccontano i mesi trascorsi tra l’annuncio dell’Ecobonus e l’avvio della procedura di prenotazione sulla piattaforma, avvenuto il 3 giugno, che ha reso concreta l’operatività della misura. Un periodo di attesa durante il quale da più parti gli addetti ai lavori del settore automotive, Case auto in testa, hanno sollecitato l’effettiva disponibilità delle risorse già stanziate a supporto dell’acquisto di nuovi veicoli a basso impatto ambientale.

L’inatteso successo dei bonus per le elettriche e le relative perplessità

Rispetto alle precedenti tornate di incentivi auto, il via all’operatività della piattaforma del MISE che consente ai concessionari di prenotare il contributo governativo per conto del cliente ha riservato un’inattesa sorpresa: un boom di richieste per le auto elettriche che hanno portato all’esaurimento dei fondi, oltre 201 milioni di euro stanziati per la fascia di emissioni 0-20 g/km di CO2, nel giro di poche ore (meno di nove).

Considerando ciò che era successo in passato, nel 2022 e nel 2023, con un accoglienza degli incentivi statali per le elettriche decisamente più fredda, da più parti (associazioni dei consumatori, Federauto) sono stati sollevati dubbi e perplessità sul boom dell’Ecobonus riservato alle BEV, chiedendo alle autorità di indagare e fare chiarezza sul fatto che siano effettivamente cittadini e aziende a beneficiare del vantaggio economico degli incentivi, misura concepita per facilitare il loro passaggio verso una mobilità più sostenibile.

Il chiarimento del ministero: “Nessuna anomalia”

A tali perplessità il ministero delle Imprese e del Made in Italy nei giorni scorsi ha risposto fornendo un primo chiarimento, spiegando in una nota che dalle prime verifiche non sono emerse anomalie nel cospicuo flusso di richieste che ha portato all’esaurimento dei fondi per le elettriche, precisando che le relative prenotazioni sono arrivate per il 62% da persone fisiche e per il 38% da persone giuridiche, con i casi potenzialmente anomali limitati al 5% delle prenotazioni, valore definito “fisiologico e in linea rispetto al passato”.

Ancora disponibili 294 milioni per le fasce 21-60 g/km e 61-135 g/km di CO2

Così mentre gli incentivi per le auto elettriche sono finiti in tempi record, a poco più di una settimana dal via alle prenotazioni rimangono ancora disponibili, con fondi residui che al momento in cui scriviamo ammontano a circa 294 milioni di euro, per gli autoveicoli (categoria M1) che rientrano nelle fasce di emissioni superiori. Nello specifico, per la fascia 21-60 g/km CO2 sono disponibili ancora poco più di 106,6 milioni di euro, mentre per la fascia 61-135 g/km CO2 sono ancora a disposizione poco più di 188 milioni di euro.

Fiat 600 Hybrid: la segmento B elettrificata arriva in concessionaria

Fiat 600 Hybrid: la segmento B elettrificata arriva in concessionaria

di Gaetano Scavuzzo (Motorionline)

 

La nuova Fiat 600 Hybrid è pronta a invadere le strade del nostro Paese dopo essersi presentata al pubblico italiano qualche giorno fa nel “porte aperte” di lancio che segna l’arrivo in concessionaria del modello con motorizzazione mild-hybrid capace combinare prestazioni brillanti e consumi ridotti. La Fiat 600 Hybrid, che va ad affiancare la sorella elettrica, amplia dunque la possibilità di scelta relativa alla nuova segmento B del marchio italiano. Con una lunghezza di 4,17 metri, la 600 Hybrid mette insieme dimensioni compatte e un buona abitabilità potendo ospitare al suo interno fino a cinque persone ed offrendo un bagagliaio da 385 litri di capacità di carico.

 

La tecnologia mild-hybrid

La grande novità della Fiat 600 Hybrid è nascosta sotto il cofano dove troviamo un powertrain composto dal motore termico tre cilindri turbo da 1.2 litri che sviluppa 100 cv di potenza e da un motore elettrico da 21 kW, quest’ultimo supportato da un batteria agli ioni di litio da 48 Volt e dalla capacità di 115 kW. Ad affiancare la tecnologia mild-hybrid c’è il nuovo cambio automatico a doppia frizione e-Dct a 6 rapporti che, assicura Fiat, garantisce maggiore fluidità di guida. Il powertrain ibrido consente alla 600 di viaggiare in elettrico a velocità inferiori di 30 km/h, oltre che nelle fasi di avviamento e di accelerazione. La batteria viene ricaricata grazie alla frenata rigenerativa, che si aziona dal momento in cui viene rilasciato il pedale dell’acceleratore. La vettura ha un consumo dichiarato di 4,9 litri/100 km a fronte di 109 g/km di emissioni di CO2.

 

Due allestimenti

La Fiat 600 Hybrid viene proposta in due allestimenti: versione base e La Prima. Sull’entry-level troviamo una dotazione di serie che comprende il cruscotto digitale con schermo da 7 pollici, l’infotainment con display da 10 pollici e connettività wireless con Apple CarPlay e Android Auto. L’equipaggiamento Adas include la frenata automatica di emergenza, il cruise control e i sensori di parcheggio posteriore. Nell’allestimento La Prima, oltre ad interni impreziositi con sedili in tecnopelle color avorio con ricami personalizzati Fiat, troviamo anche i cerchi in lega diamantati da 18 pollici, il sistema di guida autonomia di Livello 2 e i sensori di parcheggio anteriori e posteriori.

 

Prezzi da 24.950 euro

Per quanto riguarda i prezzi, la Fiat 600 Hybrid ha un listino che parte da 24.950 eurp per la versione d’ingresso e da 30.950 euro per la versione La Prima. Entrambi gli allestimenti hanno dunque i requisiti per beneficiare degli incentivi riservati alle auto ibride con emissioni tra 61 e 135 g/km e con prezzo inferiore ai 35.000 euro.

 

 

Rolls-Royce Motor Cars Milan: evento esclusivo sotto la Madonnina

Rolls-Royce Motor Cars Milan: evento esclusivo sotto la Madonnina

di Luca Talotta

Rolls-Royce Motor Cars Milan ha debuttato con un evento esclusivo che ha illuminato la notte milanese, celebrando l’eleganza iconica e senza tempo del marchio inglese nella prestigiosa Villa Necchi Campiglio. Questo evento ha segnato l’apertura di un nuovo capitolo per il marchio di lusso nel cuore pulsante dell’Italia.

La serata ha visto Villa Necchi Campiglio, gioiello architettonico degli anni ’30, trasformarsi in un palcoscenico di lusso per Rolls-Royce. Gli ospiti hanno avuto l’opportunità di ammirare non solo l’architettura storica della villa,  ma anche la gamma completa delle vetture Rolls-Royce, con un focus particolare sul nuovo modello full-electric, Rolls-Royce Spectre, svelato per la prima volta al pubblico italiano.

Partnership di prestigio con Rossocorsa

La gestione dell’evento e del marchio in Italia è affidata a Rossocorsa, realtà consolidata nel panorama italiano delle auto di lusso, con una esperienza trentennale nel settore. Alberto Schön, ad di Rossocorsa e ora anche di Rolls-Royce Motor Cars Milan, ha espresso grande entusiasmo per questa nuova avventura: “L’arrivo di Rolls-Royce a Milano rappresenta una magnifica opportunità per il nostro gruppo. Siamo onorati di portare avanti la tradizione di un marchio che è sinonimo di eleganza e lusso su misura”.

Durante l’evento, sono intervenuti Boris Weletzky, Regional Director di Rolls-Royce per Regno Unito, Europa e Asia Centrale, e Alberto Schön. Weletzky ha sottolineato l’importanza della partnership con Rossocorsa e il potenziale del mercato italiano: “Milano è la città ideale per Rolls-Royce data la sua storica affinità con il lusso e il design. Siamo entusiasti di concentrarci ancora di più sul nostro brand e sulla nostra stimata clientela qui.”


Il nuovo showroom in arrivo

L’inaugurazione del nuovo showroom di Rolls-Royce Motor Cars Milan è prevista per la prima metà del 2025 in via dei Missaglia 89, nel prestigioso polo Rossocorsa. Questo spazio sarà dedicato all’esposizione delle vetture e all’artigianalità del marchio, offrendo ai clienti un’esperienza immersiva nel mondo Rolls-Royce, dove l’innovazione si fonde con la tradizione artigianale.

L’evento e l’apertura del nuovo showroom non sono solo un traguardo per Rolls-Royce e Rossocorsa, ma rappresentano anche un significativo impulso economico e culturale per Milano. Attraverso queste iniziative, la città rafforza ulteriormente il suo ruolo di capitale del lusso e del design, attrattiva sia per i turisti che per gli investitori internazionali.

Mentre Rolls-Royce Motor Cars Milan inizia il suo percorso nella metropoli lombarda, l’industria automobilistica di lusso guarda a questo nuovo capitolo con grande interesse. Con l’introduzione di modelli full-electric come Spectre, Rolls-Royce non solo risponde alle crescenti esigenze di sostenibilità, ma continua a definire gli standard del lusso nel settore automobilistico globale.

In conclusione, l’evento di Rolls-Royce a Milano non è solo una celebrazione di auto di lusso; è un simbolo dell’innovazione continua e dell’impegno per l’eccellenza che caratterizzano il marchio. Con l’imminente apertura del nuovo showroom, Milano si conferma come uno dei centri nevralgici del lusso mondiale, pronto ad accogliere l’elite globale con stile e sofisticatezza.

Foto ufficio stampa Rolls-Royce Motor Cars Milan