Ue: verso un gruppo di lavoro globale sull’elettrico

di Thierry Breton, eurocommissario all’Industria e al Mercato interno

 

Ho deciso di creare un gruppo molto rilevante, che inizierà a lavorare nella prima metà di dicembre con tutte le parti, i fornitori dell’elettricità decarbonizzata, chi fabbrica i caricatori, chi le batterie e le componenti chiave e l’industria per accompagnare la transizione verde del settore.

Il comparto automobilistico, forse più di altri, deve affrontare una transizione strutturale per arrivare all’obiettivo del 2035 di non vendere più veicoli a motore termico sul nostro Continente. Questo target è molto importante.

777 Hypercar: per Levy una nuova avventura

È stata svelata all’Autodromo Nazionale Monza la 777 Hypercar, vettura ad altissime prestazioni realizzata – in soli 7 esemplari – dalla Casa automobilistica 777 Motors fondata dall’imprenditore e collezionista Andrea Levy, presidente tra l’altro di MIMO (Milano Monza open air Motor Show).


Caratterizzata da un’aerodinamica estremamente sofisticata realizzata da Dallara, da una monoscocca in carbonio omologata FIA e da un motore V8 aspirato da 730 cv alimentato da carburanti sintetici, la 777 Hypercar potrà essere ammirata in quel Tempio della Velocità che l’ha vista nascere a partire dalla primavera 2023. Il prezzo? 7 milioni di euro.

Penso innovativo/l’automotive: pro e contro i piani UE

di Pierluigi Bonora

Innovazione, sostenibilità e idee per il futuro: questi temi che hanno caratterizzato l’evento “Penso innovativo”, un appuntamento voluto da il Giornale, e organizzato da TMT Media e Sport Network. Ad aprire i dibattiti è stato il direttore Augusto Minzolini.

 

Tra i talk show proposti allo Spazio Lenovo di Milano, quello moderato da me, una sorta di ring per discutere di transizione forzata verso l’auto elettrica, sul quale sono saliti Andrea Taschini, manager automotive, e Camillo Piazza, fondatore dei Verdi e presidente di Class Onlus. Vi proponiamo l’interessante botta e risposta.

Incentivi auto: interventi da rimodulare

i concessionari mostrano cautela

di Gian Primo Quagliano, presidente del Centro studi Promotor

 

Immatricolazioni di autovetture in Italia in novembre a quota 119.853 (+14,7% su novembre 2021). Con questo dato diffuso dal ministero delle infrastrutture e dei trasporti è arrivata un’importante conferma che il mercato dell’auto italiano ha iniziato la risalita dall’abisso in cui era caduto nella prima parte del 2022 piombando ai livelli degli anni ’60 del secolo scorso. Con il dato di novembre il consuntivo dei primi undici mesi del 2022 tocca quota 1.211.769 riducendo la contrazione rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (che a fine luglio era del 20,3%) all’11,6%, ma con ancora un calo del 31,8% rispetto allo stesso periodo del 2019, cioè rispetto all’anno precedente la pandemia e tutti gli altri accadimenti negativi che l’hanno seguita.

Per ritornare ai livelli ante-crisi il cammino non sarà dunque né facile né breve. La tendenza negativa si è però invertita ed è iniziata la risalita. Una conferma dell’inversione di tendenza viene dal fatto che il cambio di intonazione del mercato riguarda anche gli altri Paesi dell’Europa Occidentale. La causa della positiva evoluzione del mercato è l’attenuarsi della difficoltà di fornitura di microchip e di altri componenti essenziali per la produzione di auto, che aveva fatto sì che alla crisi della domanda si associasse anche una crisi dell’offerta. Se la crisi dell’offerta pare in via di superamento, sulle vendite di auto continuano a incidere però tutti i fattori che hanno determinato la crisi della domanda e cioè gli effetti della pandemia, le difficoltà economiche che ne sono derivate e le conseguenze della guerra in Ucraina, tra cui anche il ritorno dell’inflazione che interessa e interesserà anche l’automobile.

Un raggio di sole ha bucato la cappa di nubi che ristagna dall’inizio del 2020 sul mercato dell’auto, ma perché ritorni il sereno occorre anche un impegno concreto dei produttori per contenere i prezzi e del nostro Governo che deve ripensare la politica degli incentivi. Non è concepibile che si stanzino fondi per favorire l’affermarsi dell’auto elettrica e che questi fondi restino in larga misura inutilizzati per lentezze burocratiche o perché è sbagliato il meccanismo degli incentivi per elettrico e dintorni con la conseguenza che, mentre in Germania e nel Regno Unito la quota delle auto elettriche sulle immatricolazioni ha superato il 14% e in Francia si è attestata sopra al 12%, in Italia si sta perdendo terreno sul 4% del 2021.

Né è pensabile che si possa accelerare la sostituzione del parco circolante più vecchio d’Europa, cioè del nostro parco circolante, attendendo la transizione all’elettrico. Occorre quindi che, accanto a robusti incentivi per l’acquisto di elettrico, vi siano anche incentivi per l’acquisto, con rottamazione di auto inquinanti, di vetture ad alimentazione tradizionale di ultima generazione e quindi con emissioni di CO2 inferiori a 135 grammi a chilometro.

2023 alle porte: le 7 maggiori sfide delle aziende

Ecco, secondo Bernard Marr (futurista di fama mondiale, influencer e leader di pensiero nel campo del business e della tecnologia), le sette maggiori sfide per cui ogni azienda dovrebbe essere pronta nel 2023:

1. Inflazione e recessione economica

I titoli dei giornali sono già pieni di discorsi sull’inflazione alle stelle e questa tendenza probabilmente continuerà nel 2023. Molte economie ristagneranno o si ridurranno e le aziende devono prepararsi a questa realtà.

L’amministratore delegato del Fondo monetario internazionale (FMI), Kristalina Georgieva, ha riferito che l’organizzazione ha rivisto al ribasso le sue previsioni per una crescita globale del 2,9% nel 2023. Il FMI ha citato i crescenti rischi di instabilità finanziaria e recessione.

2. Sicurezza della catena di approvvigionamento

La sicurezza della catena di approvvigionamento è un’altra questione chiave. Le sfide sono iniziate con gli arretrati legati al Covid e sono state aggravate dall’invasione russa dell’Ucraina e dalla carenza di manodopera dovuta alle grandi dimissioni. Ciò ha reso le parti e i prodotti più difficili da ottenere, oltre a spingere i prezzi verso l’alto (ad esempio, energia, cereali, chip per computer, petrolio e così via).

Secondo un rapporto di Accenture, i problemi della catena di approvvigionamento potrebbero comportare una potenziale perdita cumulativa di 920 miliardi di euro per il prodotto interno lordo (PIL) in tutta l’Eurozona entro il 2023.

Le aziende dovrebbero resistere all’impulso di sovra-ordinare per compensare gli arretrati, che potrebbero peggiorare la situazione. Invece, concentrati sul recupero a lungo termine e ristruttura le tue esigenze per prevenire carenze simili in futuro.

3. Aumentare le aspettative dei clienti

I clienti richiedono customer experience più coinvolgenti nel mondo reale e nel metaverso. I clienti che entrano nei negozi fisici non cercano solo di acquistare prodotti: vogliono esperienze memorabili in negozio. Le aziende con i negozi fisici, devono prendono in considerazione l’aggiunta di esperienze più coinvolgenti.

I rivenditori online dovrebbero prendere in considerazione l’aggiunta di esperienze di realtà estesa (XR) come camerini virtuali che consentono ai clienti di “provare” abbigliamento, accessori e trucco senza uscire di casa.

Indipendentemente dal modo di interagire con i consumatori (online, offline o un mix di entrambi), bisogna chiedersi: “Come possiamo aggiungere ancora più valore per i nostri clienti trasformando questa interazione in un’esperienza?”.

4. Accelerazione della trasformazione digitale

L’intelligenza artificiale (AI) sta già iniziando ad aumentare tutte le nostre attività e questa tendenza continuerà ad accelerare il prossimo anno. Allo stesso tempo, altre tecnologie come il 5G, la blockchain, il cloud e l’Internet of Things (IoT) stanno costruendo e accelerando l’intelligenza artificiale e tutte si stanno migliorando a vicenda.

Questo fenomeno sta rapidamente creando un mondo di sviluppi tecnologici sempre più rapidi. In risposta, ogni azienda deve pensare a se stessa come un’azienda tecnologica. Le aziende devono riprogettare i loro processi e garantire che le loro persone abbiano le competenze necessarie per un mondo in cui collaboriamo e lavoriamo sempre più al fianco di macchine capaci e intelligenti.

5. La guerra per i talenti si intensificherà

Le aziende nel 2023 devono essere pronte a far fronte a un continuo shock di talenti. Abbiamo sentito parlare della “Guerra per i talenti” per anni, ma ora sembra che la guerra si stia approfondendo.

Le aziende di tutti i settori stanno affrontando enormi lacune per le competenze vitali del futuro e dovranno riqualificare o migliorare le competenze di enormi sezioni della loro forza lavoro per prepararsi alla 4° rivoluzione industriale. Le aziende possono e devono assumersi l’onere di formare talenti adottando misure come assumere persone appena uscite dalla scuola, impiegare software low-code o no-code per esigenze critiche e instillare culture di apprendimento continuo.

Inoltre, la pandemia ha fatto sì che molte persone rivalutassero il proprio lavoro, portando a dimissioni di massa in molti settori. Per attrarre i migliori talenti, i datori di lavoro devono offrire un ambiente di lavoro appropriato per il nuovo mondo del lavoro, compresa la flessibilità del lavoro, la leadership autentica, la diversità, inclusione, ecc.

6. Sicurezza dei dati e dei dispositivi

Gli attacchi informatici sono in aumento e ransomware e truffe di phishing sono ormai un evento comune. Man mano che le aziende diventano più digitali accumulano più dati, il che diventa molto attraente per i criminali informatici che intendono rubarli e tenere le organizzazioni ostaggio delle richieste monetarie.

I dispositivi mobili e IoT non sono immuni alle minacce alla sicurezza informatica. Inoltre, sta emergendo l’informatica quantistica, che potrebbe rendere obsoleti i sistemi di sicurezza esistenti.

Le aziende possono adottare misure per proteggersi adottando misure proattive come la valutazione dei processi di backup e ripristino dei dati, l’esecuzione di test di penetrazione e scansione delle vulnerabilità e l’adozione di misure proattive per proteggere i dati sensibili e prevenire gli attacchi informatici.

 7. Sostenibilità

Il cambiamento climatico è la più grande sfida aziendale del mondo e i consumatori chiedono trasparenza nelle pratiche di sostenibilità e prodotti e servizi più eco-compatibili.

Le aziende possono rispondere visualizzando l’intero quadro delle loro pratiche commerciali e controllando le loro catene di approvvigionamento complete. Dovrebbero anche prendere in considerazione il passaggio alle energie rinnovabili, il passaggio a imballaggi più sostenibili e la possibilità per le persone di lavorare da remoto quando appropriato (il che può aiutare a ridurre le emissioni).

Diventare più sostenibili può non solo soddisfare le esigenze dei consumatori, ma anche aiutarti a individuare efficienze e risparmi che possono avere un effetto positivo sui tuoi profitti.

Serata benefica “Borgogni”: più severità contro la distrazione alla guida

Come ogni anno dalla fondazione dell’Associazione Gabriele Borgogni Onlus, si è svolta a Firenze la serata benefica “Guida la tua vita – La sicurezza stradale è una questione di testa”. Da 17 anni l’appuntamento è in calendario ai primi di dicembre, per ricordare l’omicidio stradale di Gabriele, il diciannovenne ucciso il 4 dicembre 2004 da un automobilista di 55 anni che, in stato di ebbrezza, ha ignorato un semaforo rosso. La cena rappresenta l’occasione per raccogliere i fondi da utilizzare per la realizzazione dei nuovi progetti, e fare un bilancio di quelli relativi all’anno che si sta chiudendo. Per il 2022, la serata benefica si è svolta al Tuscany Hall.

 

Condotto da Eva Edili, speaker di Radio 102.7 e Lady Radio, e da Andrea Agresti, dal 2004 nella squadra de “Le iene” di Italia 1, l’evento è stato aperto da un videomessaggio di Fiorello, che ha voluto essere presente con un suo intervento sulla sicurezza stradale legato all’attualità, al drammatico incidente nel quale è stato coinvolto il campione di ciclismo Davide Rebellin.

 

Ancora una volta alla serata benefica hanno partecipato rappresentanti delle istituzioni locali e nazionali, oltre a vari ospit del mondo dello spettacolo. L’Associazione, alla presenza del Sottosegretario all’Economia e Finanze, Lucia Albano, ha proposto la modifica dell’articolo 589 bis del Codice penale (“omicidio stradale”) con l’introduzione dell’aggravante a chi causa la morte di una persona se, alla guida di un mezzo motorizzato, utilizza un dispositivo elettronico.


Il Sottosegretario Albano si è resa disponibile a far valutare la proposta, partita dall’Associazione, che l’utilizzo del cellulare alla guida è una distrazione non accettabile e che devono essere presi provvedimenti. “Il Governo – precisa Lucia Albano – garantisce il massimo impegno affinché le strade italiane siano sempre più sicure, attraverso l’intensificazione dei controlli, la promozione di una cultura della sicurezza e della responsabilità, la prevenzione circa l’abuso di alcol e l’uso di droga, oltre che con interventi sulle infrastrutture e sui sistemi di mobilità pubblica. Urge, inoltre, una riflessione sul tema della distrazione alla guida, nel quale forte impatto ha l’uso dello smartphone; in tal senso è interessante la proposta della Presidente dell’Associazione, Valentina Borgogni, sulla quale si potrà effettuare un serio approfondimento. Meritoria è dunque l’opera dell’associazione, che si attiva non solo nell’assistenza alle famiglie, ma nel promuovere una cultura della 
responsabilità oltre che della conoscenza del Codice della strada, nelle scuole e negli ambienti educativi. L’educazione alla consapevolezza di sé e dell’altro è sempre la chiave per un lavoro sinergico delle istituzioni tutte”.

 

Subito dopo ha raggiunto il Tuscany Hall anche il Sindaco di Firenze, Dario Nardella: “Non molliamo la presa sulla sicurezza stradale e sosteniamo il grande lavoro delle associazioni su questo tema, come testimonia la serata organizzata dall’associazione Borgogni. Un evento che consentirà di finanziare progetti in grado di affrontare il tema della sicurezza stradale a 360 gradi. Negli ultimi otto anni abbiamo avuto 20mila feriti e 97 morti sulle strade per incidenti stradali, un dato terribile, che ci porta a dire basta. Ringrazio l’Associazione Borgogni per l’impegno costante e la dedizione: solo unendo le forze possiamo fronteggiare questo scenario drammatico”.

 

Dopo i saluti istituzionali, la presidente della Associazione, Valentina Borgogni, ha affermato: “Ogni anno la nostra cena con raccolta fondi è un’emozione forte. Sono molto soddisfatta della serata, un momento importante per l’Associazione, con le tante Istituzioni locali e anche nazionali presenti che ringrazio e i tantissimi amici sempre a nostro fianco. C’è stato un confronto costruttivo con il Sottosegratario On. Lucia Albano in merito a una proposta che porta avanti l’Associazione per l’introduzione dell’aggravante del cellulare alla guida, siamo onorati di aver regalato un sorriso a Paolo Viscariello, donandogli l’assegno per l’acquisto della protesi di cui ha bisogno, insieme al Lions Club Filippo Neri, e abbiamo provato a fornire spunti riflessione importanti riguardo un tema molto dibattuto, come quello dei monopattini.

Abbiamo raggiunto un ottimo risultato con la vendita dei biglietti della lotteria, grazie ai tanti sponsor che ci hanno sostenuto quest’anno, fondi che saranno tutti versati per il crowdfunding del progetto “Mai più soli dopo un incidente stradale”.

Nel corso della serata uno spazio è stato dedicato a un talk show moderato da Pierluigi Bonora, giornalista, promotore di #FORUMAutoMotive e direttore di ACI Radio, che oltre alla presidente dell’Associazione, Valentina Borgogni, ha coinvolto Cecilia Del Re, Assessore all’Urbanistica, coordinamento progetti Recovery Plan del Comune di Firenze; Emilio Patella, Segretario Nazionale di UNASCA; e Andrea Maccari, Senior Public policy Manager di Voi Technology per l’Italia. Si è discusso di micromobilità, nello specifico di monopattini, veicoli che possono alleggerire il traffico interagendo con il trasporto pubblico senza inquinare, ma che devono essere utilizzati con criterio, senza abusare della libertà che offrono. È evidente che chi li usa deve farlo nel rispetto delle regole, con un minimo di buon senso, senza superare i limiti di velocità imposti e senza circolare sui marciapiedi. Poi c’è da risolvere la parte normativa, dall’uso del casco all’assicurazione, senza dimenticare l’aspetto della tracciabilità. A oggi solo quelli offerti a noleggio sono dotati di numeri di matricola, quelli acquistati sono fantasmi a tutti gli effetti. L’intervento dell’assessore Cecilia Del Re ha voluto ricordare come Firenze abbia voluto rendere obbligatorio il casco per chi guida un monopattino, suscitando un vespaio di polemiche con ricorsi e controricorsi.

Per il 2023 sono tre i progetti sui quali saranno concentrati gli sforzi dell’Associazione: il progetto psicologico per i familiari di vittime della strada e per gli operatori di Polizia quando avviene un sinistro mortale in area metropolitana di Firenze (raccolta crowdfunding su: www.eppela.com/maipiusoli); il progetto di Pet Therapy nel reparto di Unità Spinale di Firenze; l’aiuto nell’acquisto di protesi per persone economicamente svantaggiate.
 

Va esattamente nella direzione del terzo progetto la consegna di un assegno di 7.000 euro che il Lions Club Filippo Neri Firenze, ha consegnato a Paolo Viscariello per l’acquisto della protesi della gamba di cui ha bisogno a seguito della perdita dovuta ad un sinistro stradale. Sono inoltre state avviate due importanti sottoscrizioni: la prima relativa a un protocollo d’intesa con la Fondazione Istituto degli Innocenti Ets, per la realizzazione della Bottega della Legalità, all’interno della quale verranno realizzati laboratori sul tema dell’educazione stradale rivolti a bambini e ragazzi al fine di far crescere conoscenza e consapevolezza sui diritti, i doveri e le responsabilità di ciascuno per la sicurezza di tutti; la seconda con la Blue Clinic Centro di Riabilitazione Fisico Motoria, per definire agevolazioni e percorsi personalizzati alle vittime di sinistri stradali che si rivolgeranno tramite l’Associazione.

Durante la serata sono stati raccolti quasi 10.000 euro, di cui 2.000 euro andranno a sostenere il progetto di crowdfunding “Mai più soli dopo un incidente stradale”, grazie ad un bando della Fondazione CR Firenze e patrocinato dalla Città Metropolitana di Firenze e dall’Ordine degli Psicologi della Regione Toscana.

Auto tra incertezze e instabilità: sarà così anche nel ’23

Effetto annunci: ci risiamo

di Adolfo De Stefani Cosentino, presidente di Federauto

 

Il mercato dell’auto segna il quarto segno positivo consecutivo, per effetto soprattutto di un confronto con novembre 2021 che era stato davvero depresso nei volumi e della recente inclusione del noleggio tra i beneficiari degli ecobonus statali. Tuttavia, i fattori di instabilità e di incertezza legati alle supply chain, all’inflazione e ai costi energetici non sono ancora superati e si prolungheranno probabilmente per tutto il 2023, su cui tra l’altro spira il rischio di recessione e di ulteriore indebolimento della domanda.


L’anno in corso si appresta a chiudere con volumi di vendita poco sopra 1 milione e 300mila autovetture, dunque con un’ulteriore frenata del mercato rispetto al 2021 e in particolare della domanda dei privati, lasciando irrisolti diversi nodi strategici per la transizione ecologica. Restano, infatti, ancora nel cassetto dei decreti inattuati i contributi per gli investimenti in infrastrutture di ricarica elettrica di imprese, professionisti (90 milioni previsti dal DM 25 agosto 2021) e di utenti privati (40 milioni stanziati dal DPCM 4 agosto 2022), i quali, invece, rappresentano tasselli centrali per una ampia diffusione dei veicoli elettrici, soprattutto in vista dello stringente limite temporale alle vendite dei veicoli endotermici, fissato dall’Europa al 2035. Limite che auspico venga ricalibrato in funzione della neutralità tecnologica all’abbattimento della CO2, in quanto gli utilizzatori privati saranno certamente i primi a essere incisi da questo cambiamento forzato.


Inoltre, ritengo che l’introduzione di un credito di imposta esteso fino a tutto il 2030 per l’installazione di infrastrutture di ricarica elettrica ultraveloce da parte degli operatori di vendita e assistenza degli autoveicoli, insieme allo snellimento delle pratiche per l’implementazione dei punti di ricarica, possa migliorarne la fruibilità e contribuire al raggiungimento degli obiettivi fissati dalla strategia europea per una mobilità sostenibile.


Nei prossimi giorni tornerà a riunirsi il Tavolo automotive presso il MIMIT (Ministero delle Imprese e del Made in Italy). Si tratta di un passo importante con il quale riprendere il dialogo istituzionale sui temi cari al settore automotive, partendo il 5 dicembre dagli investimenti produttivi in Italia e solo successivamente sugli aspetti del mercato. Fondamentale, per noi, resta la prospettiva di revisione della fiscalità sull’auto aziendale, con la  detraibilità totale dell’IVA per chi acquista auto a bassissime emissioni di anidride carbonica: l’auspicio è che il nuovo Governo possa finalmente mettere mano su questo rilevante dossier al fine di accelerare la sostituzione del parco circolante più vecchio, inquinante e insicuro.

 

È evidente come senza una strategia politica a tutto tondo e tecnologie maggiormente competitive in grado di creare valore ai vari livelli della filiera, il salto verso la completa elettrificazione a zero emissioni al 2035 non sarà privo di incognite.

MissionFleet Awards 2022: conferme e outsider per la 7a edizione

Grande interesse e fervore degli addetti ai lavori come sempre, per la serata dei MissonFleet Awards. Svoltosi quest’anno all’Alcatraz di Milano, con la presentazione di Roberto Rasia Dal Polo, l’evento ha visto rinnovarsi i noti premi che la rivista specialistica diretta da Omar Fumagalli assegna nel settore dell’automotive dedicato alla mobilità aziendale: il mondo delle flotte auto. Gli MFA 2022 sono stati in totale ventitré, selezionati dalle quaranta candidature. Premi vinti da aziende e manager capaci di distinguersi nel 2022 sul fronte, guadagnando con i propri risultati l’apprezzamento della giuria.

I temi caldi, al centro di questa settima edizione del premio ideato da Newsteca, primo in Italia per il settore, sono stati quelli impattanti sulla sostenibilità, intesa a 360°. Poi anche la sicurezza e la riduzione dei costi. Con auto e veicoli leggeri quali prodotti delle Case auto che diventano strumento sempre più connesso, negli spostamenti delle persone al lavoro. Fulcro sia del rendimento aziendale, con ovvie misure economiche e di tempo, sia della reale sostenibilità ambientale e sociale, oltre che della sicurezza comune. Grazie alle mole di servizi e di dati che si vanno via via regolamentando e tendono a migliorare, oltre che aumentare. L’impatto ecologico, la qualità di vita non solo a bordo e la sostenibilità, compiono passi positivi prima nel mondo aziendale, che altrove.

La casa editrice non dimentica oggi come dietro a scelte obbligate per la situazione vorticosa nel settore, anche a livello globale e politico, si riesce sempre a trovare spazio: per l’inventiva personale e per le capacità di visione aziendale, che può portare “oltre”. Con progetti innovativi premiati per fleet manager, fornitori di servizi e case automobilistiche. Alle quali ovviamente si assegnano titoli per i modelli top seller nei vari segmenti. Non è stato banale selezionare i singoli vincitori, tra chi ha potuto investire cifre anche importanti, su progetti innovativi e chi con meno risorse ha però saputo creare soluzioni che migliorano la sostenibilità e l’efficienza della flotta.

Sono saliti sul palco nella serata di gala, tra i 180 partecipanti presenti, i rappresentanti di aziende e Case vincenti nelle varie categorie. Nove per i veicoli che si sono accattivati le preferenze del mercato, in ogni segmento, otto dedicate ai fornitori delle flotte auto aziendali e sei per i fleet manager. Dopo le gratificazioni per la stagione in chiusura, il fronte è già rivolto alla prossima, con l’edizione 2023 di MissionFleet Awards, l’ottava, già programmata per il 27 novembre. Di seguito tutti i premi assegnati.

Fleet manager in azienda

Miglior flotta sostenibile, globale: Paola Felcaro di Schneider Electric

Miglior flotta sostenibile, locale: Nicola D’Onofrio di Como Acqua

Miglior programma di saving e ottimizzazione del TCM: Fabio Luongo di Eldor Corporation

Miglior programma di corporate car sharing, car pooling e micromobilità: Federico Vignolo di Sirti

Miglior gestione della sicurezza della flotta: Antonella Donati e Marco Benvenuti di Eli Lilly Italia

Premio speciale della giuria alla migliore transizione ecologica: Laura Campodonico di ERG.

Aziende e prodotti

Miglior software gestionale: Smart Fleet di Fleet Support

Miglior software gestionale per la transizione energetica: Driver Management Solution (DMS) di ChargePoint

Miglior servizio di telematica: Reveal di Verizon Connect Italia

Miglior società di consulenza per la gestione di flotte e mobility management: Fleet Support

Miglior mobile APP per i driver: SmarterDriver di Masternaut (Michelin Group)

Miglior servizio di manutenzione e riparazione veicoli: Fixico

Miglior società di autonoleggio: SIFÀ S.p.A. – Società Italiana Flotte Aziendali

Miglior startup per le flotte aziendali: Veicoli srl

Case autione modelli

Miglior auto per sales e agenti: Volkswagen T-Roc

Miglior auto per il middle management: Peugeot 3008

Miglior auto per dirigenti: BMW X3

Miglior veicolo di servizio LCV: Fiat Doblò

Miglior auto da flotta Elettrica: Tesla Model Y

Miglior auto da flotta Plug-In Hybrid: Jeep Compass

Miglior auto da flotta Hybrid: Toyota Rav4

Miglior auto da flotta Mild-Hybrid: Fiat Panda

Miglior auto da flotta a GPL: DR 4

Main Partner della settima edizione di MissionFleet Awards: Lexus Italia e Kuwait Petroleum Italia.

Stellantis, la rete e il futuro: l’analisi dei cambiamenti in atto

Foto: Uwe Hochgeschurtz, Chief Operating Officer di Stellantis per l’Europa Allargata

 

Stellantis sta procedendo a pieno ritmo con l’attuazione del suo piano strategico Dare Forward 2030, con l’ambizione di affermarsi come leader in termini di soddisfazione dei clienti per i prodotti e servizi su tutti i mercati. I cambiamenti ambientali e normativi stanno influenzando il modello di distribuzione del settore, portando la gamma dei diversi brand verso l’elettrificazione. Come annunciato durante lo Stellantis EV Day nel luglio 2021, tutti i marchi Stellantis mirano collettivamente a raggiungere con i veicoli elettrici a batteria (BEV) il 100% del mix di vendite di autovetture in Europa entro la fine del 2030.

 

A partire dal 2025, l’azienda lancerà esclusivamente BEV per i segmenti di lusso e premium per poi estendere l’offerta a tutta la gamma. È importante notare che, a partire dal 2026, in Europa saranno lanciati solo BEV. L’obiettivo di Stellantis è guidare questo cambiamento, consentendo alla propria rete di adattarsi con sufficiente anticipo in un contesto sempre più competitivo con nuovi attori.


Stellantis e i suoi partner commerciali hanno intrapreso relazioni reciprocamente costruttive per contribuire allo sviluppo del modello futuro, tenendo conto della nuova regolamentazione BER (Block Exemption Regulation). Il processo di trasformazione sarà guidato da Austria, Belux (Belgio e Lussemburgo) e Paesi Bassi a partire da luglio 2023. Il resto d’Europa seguirà progressivamente con l’implementazione del nuovo schema di distribuzione. La simulazione economica comparativa con il modello previsto dimostra una redditività almeno equivalente, se non superiore, per la rete, pur considerando un aumento dei costi sostenuti da parte di Stellantis e la riduzione dell’esposizione ai rischi dei rivenditori.

 

In vista di questo cambiamento, a livello nazionale le organizzazioni di Stellantis sono state coinvolte nel flusso di trasformazione e sono state strutturate per essere più flessibili e agili rispetto al nuovo customer journey, creando un ecosistema più efficiente e sostenibile in grado di supportare l’evoluzione del settore automotive. “La visione di Stellantis è promuovere un modello di distribuzione sostenibile e tutte le parti interessate beneficeranno di questi cambiamenti che saranno incentrati sulla customer experience – ha dichiarato Uwe Hochgeschurtz, Chief Operating Officer di Stellantis per l’Europa allargata -. I clienti trarranno vantaggio da un approccio multimarca e multicanale con una gamma più ampia di servizi. I concessionari disporranno di un nuovo ed efficiente modello di business concepito per sfruttare il portafoglio di 14 marchi di Stellantis, creare sinergie, ottimizzare i costi di distribuzione e offrire ulteriori soluzioni di mobilità sostenibile. I nostri partner svolgono un ruolo importante essendo i rappresentanti dei nostri brand sul campo”.

I gestori autonomi di carburante: il Governo ci tuteli

di Giuseppe Balia, presidente di ANGAC (Associazione nazionale gestori autonomi di carburante)

 

L’obiettivo di 𝗔𝗡𝗚𝗔𝗖 è quello di intervenire efficacemente sulla attuale rete distributiva dei carburanti, perché possa costituire un punto di riferimento centrale del progetto di transizione ecologica e di progressiva decarbonizzazione anche dei prodotti energetici per autotrazione.

È indispensabile avviare fin da subito un’azione di vera e propria trasformazione dell’attuale rete distributiva in quanto pilastro della mobilità su gomma. La stessa dovrà ricoprire un ruolo centrale per ottenere la progressiva decarbonizzazione del trasporto delle merci e della mobilità delle persone.

Ma la preoccupazione di 𝗔𝗡𝗚𝗔𝗖 oggi, è dovuta alle fughe in avanti da parte delle compagnie petrolifere insieme ad alcune sigle sindacali che, tramite accordi interprofessionali, vorrebbero gestire questa importante trasformazione senza alcuna garanzia del mantenimento occupazionale e di riconversione del singolo gestore investito da tale trasformazione.

Noi con forza riteniamo che un passaggio storico importante come quello della transizione energetica, debba essere monitorato e gestito dalle istituzioni competenti con il supporto di tutti gli attori del comparto dettando le linee guida, perché in caso contrario, se la gestione viene demandata agli accordi commerciali interprofessionali di ogni singola bandiera prevarrà una logica commerciale antitetica a quelle che sono le tutele occupazionali e non solo.

ANGAC chiede al Governo di essere garante di questa trasformazione affinché non ci siano disuguaglianze e di vigilare su eventuali opportunismi commerciali in relazione ai fondPNRR disponibili per la transizione energetica.