DR Automobiles Groupe: “Grazie Italia”

Per il secondo anno consecutivo DR Automobiles Groupe realizza una campagna istituzionale nel periodo delle festività. Lo scorso anno lo spot dedicato al Molise e all’HQ dell’azienda di Macchia d’Isernia.

Quest’anno è on air un’importante ed intensa campagna ADV di gruppo intitolata “Grazie Italia”, che va a suggellare un anno commerciale che ha visto DR Automobiles Groupe guadagnare il 2% del mercato italiano, con oltre 25.000 unità vendute.

 

La campagna è incentrata prevalentemente su uno spot TV da 60 secondi, con cui il gruppo automobilistico molisano intende ringraziare gli italiani ed in particolare le migliaia di clienti che nel 2022 hanno scelto un’automobile DR o EVO.

La narrazione dello spot parte dall’esaltazione delle bellezze naturalistiche e del patrimonio artistico-culturale del nostro Paese. Segue un ringraziamento a tutti coloro che lo rendono unico, gli italiani.

Lo spot si chiude con il ringraziamento particolare a quegli italiani che nel 2022 hanno acquistato un’automobile prodotta a Macchia d’Isernia.

 

“Abbiamo voluto innanzitutto fare un omaggio al nostro meraviglioso Paese, di cui siamo profondamente innamorati – ha dichiarato Massimo Di Tore, Direttore Comunicazione & Marketing di DR Automobiles Groupe. – Abbiamo scelto immagini molto suggestive delle città e dei monumenti più iconici. Quindi abbiamo voluto ringraziare tutti coloro che, con le loro capacità, con il loro lavoro, con il loro essere italiani, ogni giorno fanno l’Italia.

Un ringraziamento speciale lo abbiamo rivolto a quegli italiani che, acquistando una nostra automobile, hanno fatto una scelta precisa, libera da schemi.

Una scelta che ci ha permesso di raggiungere un risultato molto importante quest’anno ma che rappresenta uno stimolo a fare ancora meglio nel 2023”.

Pedaggi più cari: il Governo congeli gli aumenti

di Cinzia Franchini, presidente di Ruote Libere

Cari colleghi autotrasportatori, siamo alle solite. Cambiano i Governi, ma le vecchie brutte abitudini rimangono. L’aumento dei pedaggi autostradali si conferma una costante di inizio anno, puntuale e inaccettabile. Siamo davanti all’ennesimo schiaffo al mondo dell’autotrasporto piegato dal caro costi (carburante, pneumatici, adblue, assicurazioni) e alla conferma di una politica appiattita da anni su interessi particolari, quelli dei concessionari i quali, parallelamente, non hanno garantito un miglioramento del servizio, in primis sul fronte delle manutenzioni della rete autostradale.

 

Basti pensare, solo per fare un esempio, ai danni che gli autotrasportatori subiscono da mesi, a causa di cantieri interminabili, nel tratto marchigiano ed abruzzese della Autostrada Adriatica. Inutile ricordare che i concessionari italiani hanno goduto nell’ultimo decennio di incrementi tariffari che vanno molto oltre le medie di altri settori, certamente molto di più della media dei trasportatori. Così i grandi utenti delle autostrade, proprio i camionisti, dovranno ancora una volta farsi carico di questi nuovi rialzi, solo in parte fintamente compensati dal sistema-beffa dei rimborsi dei pedaggi autostradali che, come noto, sono sempre e comunque vincolati ai consorzi di servizi, molti dei quali fanno riferimento alle stesse associazioni di categoria, i quali trattengono considerevoli fette delle agevolazioni concesse dal Governo per i camionisti sotto forma di commissioni, andando così ad assottigliare le reali risorse destinate alla categoria.

 

I pedaggi continuano ad aumentare senza poter minimamente mettere in discussione il modello di business che vede lo Stato rimborsare non gli autotrasportatori, bensì tutte le sovrastrutture create ad arte per riassorbire una parte importante di quegli stessi incentivi. Il tutto nel silenzio complice delle solite associazioni di rappresentanza che hanno già ottenuto ciò che preferiscono: proprio i vecchi rimborsi all’autotrasporto. Ruote Libere non si presta a questa messa in scena. 

 

All’Esecutivo chiediamo, dunque, un congelamento degli aumenti richiesti dai concessionari. In ballo vi è la sopravvivenza delle imprese d’autotrasporto sane che – seguendo le logiche di mercato – non riescono più a far quadrare i conti. Domandiamo inoltre di rivedere da subito il sistema-beffa dei rimborsi dei pedaggi autostradali  e di concedere gli sconti agli autotrasportatori direttamente in fattura a fine mese, togliendo ogni intermediazione parassitaria.

 

Bye Bye 2022

di Francesco Fontana Giusti

L’ultimo post dell’anno, come vuole la tradizione

Si avvicina la fine dell’anno e, come ogni anno, per molti di noi arriva il momento di fare i conti sia con la bilancia che con i bilanci.

In entrambi i casi, la cosa più importante per evitare inutili delusioni è guardare con ottimismo il futuro, essere sempre sinceri con se stessi e non darsi scadenze impossibili.

Quanti di voi hanno già iniziato a farlo?

Per quanto mi riguarda, quest’anno voglio essere più clemente e positivo con me stesso, perché tra mille peripezie e cambiamenti, in fondo le cose mi sono andate piuttosto bene. Certo, alcune le avrei potute fare meglio, ma ho un intero anno per raggiungere anche questo obiettivo!

 

Il mio bilancio 2022: le cose che mi sono andate bene

Il 2022 è stato forse l’anno più intenso degli ultimi anni. Un anno all’insegna della rinascita professionale e della trasformazione. Un anno di crescita e di nuovi progetti. Ma soprattutto un anno vissuto e condiviso, post dopo post, attraverso le pagine del mio blog.

Ogni FRAday è stata un’incredibile avventura, non solo perché mi ha dato l’opportunità di esprimere me stesso e le mie passioni, ma anche di farmi conoscere meglio da tutti voi e, al tempo stesso, di entrare in contatto con persone e iniziative davvero speciali.

Le cose che avrei voluto fare meglio

Ci sono aspetti di me su cui ancora sto lavorando e alcuni progetti che non sono riuscito a chiudere nel corso di quest’anno.

La prima cosa su cui mi impegnerò di più è quella di dire “no” ad alcune opportunità

Non si tratta di rinunciare, ma di non disperdere le mie energie in mille direzioni e soprattutto in progetti o iniziative non coerenti con la mia personale visione.

La seconda cosa che vorrei fare è dedicare più tempo alla mia passione per la fotografia

Il mio più grande desiderio è riprendere in mano la mia reflex per buttarmi anima e corpo in un nuovo progetto fotografico, esplorando temi e territori visivi inediti.

L’ultima cosa che non sono riuscito a realizzare è la pagina servizi sul mio sito web

È un’attività che ho lasciato in stand by un po’ per pigrizia e un po’ per mancanza di tempo: quest’anno non ho più scuse per rimandare, dato che è la priorità del 2023.

Questo weekend, voglio festeggiare con voi il FRAday che verrà

Per farlo percorrerò un anno intero di esperienze raccontate e condivise sui miei profili social Facebook e Instagram. Di sicuro sarà un bel modo di chiudere il 2022 in relax, senza lo stress del classico countdown in diretta tv.

 

Brindiamo insieme al 2023. E al prossimo FRAday!

Suzuki: dalle strade al pattinaggio artistico

di Roberta Pasero  

Acrobazie sul ghiaccio con Suzuki Vitara pronta a “rubare” la scena ai campioni internazionali sotto i riflettori dei Golden Skate Awards. Il primo gennaio 2023 su Canale 9 alle 18,15 andrà in onda in differita la serata che all’Allianz Cloud di Milano ha visto esibirsi campioni internazionali quali Stephane Lambiel, argento olimpico e due volte Campione del Mondo, e Javier Fernandez, bronzo olimpico e anch’egli due volte Campione del Mondo, star del pattinaggio come Ryan Bradley, Lason Graetz, Ekaterina Kurakova, Annette Dyrtr e Yannick Bonheur, oltre ai campioni azzurri Matteo Rizzo, Anna Pezzetta, Lara Naki Gutmann e la coppia Charlene Guignard e Marco Fabbri.

E stella tra le stelle di ghiaccio l’icona del pattinaggio, nonché volto di Suzuki, Carolina Kostner, in duplice veste di campionessa e in quella inedita di presentatrice della serata con Guido Bagatta.

Un appuntamento che riconferma il ruolo di Suzuki come Main Partner della FISG, Federazione Italiana Sport del Ghiaccio, sin dal 2013. La Casa di Hamamatsu riconosce al pattinaggio artistico un particolare valore simbolico. I suoi campioni sono una sintesi perfetta di eleganza e velocità e incarnano, secondo Suzuki, il modo ideale di muoversi, in cui il senso di libertà convive con la tecnica e con il rispetto dell’ambiente.

 

Motori termici stop? Dal premier Meloni una lezione di buon senso

di Angelo Sticchi Damiani, presidente di ACI

 

Un plauso al coraggio e alla chiarezza del Premier Giorgia Meloni che afferma con nettezza una verità ormai diventata verificabile da chiunque. Ovvero, che la messa al bando delle vetture endotermiche nel 2035 appaia una scelta davvero poco sensata.

 

Già dal 2019, durante l’annuale Conferenza Nazionale del Traffico l’Automobile Club d’Italia aveva lanciato lo stesso monito, più volte ribadito in questi anni e in tutte le occasioni e sedi possibili.

 

Ci sono adesso le condizioni di scenario per poter ragionare e rivedere finalmente quella scadenza e le politiche che l’hanno generata, pur mantenendo l’obiettivo della riduzione delle emissioni climalteranti e del raggiungimento della massima sostenibilità ambientale, nell’interesse non solo del comparto automotive nazionale ma anche dei cittadini italiani.

Parola al “terzetto”: ACEA ha un futuro?, le uscite di Breton e il segnale di Bonomi

di Pierluigi Bonora

Ultimo incontro del 2022 tra i componenti del “Terzetto”, chi scrive, Andrea Taschini, manager automotive, e Pier Luigi del Viscovo, direttore di Fleet & Mobility.

Si parla del futuro di ACEA, l’Associazione europea dei costruttori di autoveicoli, sotto la guida dell’italiano Luca De Meo, attuale amministratore delegato di Groupe Renault. incarico che coincide però con l’uscita dallo stesso sodalizio di Stellantis e Volvo.

Quindi, le affermazioni discutibili del commissario Ue al Mercato interno e all’Industria, Thierry Breton, sul percorso che dovrebbe portare alla vendita di sole auto elettriche dal 2035. Intanto, il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, ha accennato, in un suo intervento, a “pressioni” proprio a proposito della volontà dell’Ue di approdare a una mobilità “solo elettrica”.È il primo segnale di qualche sorpresa in arrivo?

Meloni e il no al diktat UE: l’Italia si ribella, gli altri si uniscano

L’Italia, con il suo nuovo Governo, dichiara apertamente guerra alla volontà della Commissione europea di stoppare dal 2035 le vendite di veicoli con motori termici. Un passo importante e coraggioso, quello compiuto dal premier Giorgia Meloni, che ora può fare da battistrada ad altri Paesi del Vecchio continente che aspettavano solo che qualcuno facesse la prima mossa. Bruxelles è avvisata.

 

“Non considero ragionevole la scadenza del 2035 per l’addio ai motori a combustione, che considero profondamente lesiva del nostro sistema produttivo. C’è una convergenza trasversale a livello nazionale e intendo usarla per porre la questione con forza”. Poche, ma ficcanti le parole del premier, e un bravo al collega di “Radiocor” che l’ha sollecitata su questo tema proprio in chiusura della lunga conferenza stampa di fine anno. E che botto!

 

La strada della ribellione è dunque aperta e le frasi di Giorgia Meloni rendono ancora più incisiva la richiesta di UNEM, con il suo presidente Claudio Spinaci, di rivedere i parametri di misurazione delle emissioni dei veicoli, finora calcolate attraverso un metodo incompleto e premiante solo per l’obiettivo che la Commissione UE intende raggiungere: imporre in Europa la sola mobilità elettrica dal 2035.

 

L’attacco del premier italiano si aggiunge alle numerose prese di posizione contro il piano “Fit for 55”, così come è stato presentato e varato. Le voci contrarie crescono e coloro che ritenevano di aver vinto a mani basse, ora cominciano a tornare sui loro passi e a palesare non poco nervosismo

 

Insomma, se Akio Toyoda, ad di Toyota, ha parlato di “maggioranza silenziosa che, all’interno dell’industria automobilistica, non crede che i veicoli elettrici siano il futuro”, ora – grazie a Giorgia Meloni – c’è chi comincia a contestare con veemenza le scelte ideologiche di Bruxelles, oggetto di forti pressioni lobbistiche di vario genere, e a impugnare una decisione che rischia di mandare a gambe all’altra l’eccellenza europea automotive. È solo il primo passo e, come abbiamo detto più volte, la situazione è cambiata: a soffiare forte è il vento del buon senso.

Automobili Estrema: crowdfunding per battere il record del Nurburgring

 

È partita su Kickstarter la campagna di crowdfunding voluta da Gianfranco Pizzuto per sostenere il progetto di realizzare la più veloce vettura elettrica di produzione sulla Nordschleife, la leggendaria pista del Nurburgring in Germania. La campagna durerà un mese esatto, fino al 12 gennaio 2023, e ha l’obiettivo di sostenere, almeno in parte, le spese per il tentativo di record della Nordschleife e la produzione di un documentario “the making of Fulminea” che riprenderà mese per mese l’avanzamento dei lavori, nove puntate da febbraio a ottobre 2023.

 

“Abbiamo diversi investitori”, commenta Gianfranco Pizzuto, fondatore e amministratore delegato di Automobili Estrema, “pronti a partecipare una volta che il progetto sia avviato. Il crowdfunding serve proprio a questo, a dare la spinta iniziale, il calcio d’inizio. E’ l’approccio moderno per una nuova generazione di giovani investitori. Il nostro modello Fulminea ha riscosso un tale successo nel mondo, è stata scelta dall’Istituto per il Commercio Estero per la campagna istituzionale del Made in Italy, rappresenta così bene lo stile italiano unito alla miglior tecnologia elettrica, che siamo fiduciosi nel successo di questa sottoscrizione popolare.”

 

La campagna è attiva sulla piattaforma Kickstarter e prevede diversi pacchetti di sostegno. Il primo pacchetto offre i 9 video su Vimeo che illustreranno l’avanzamento del progetto e costa 49 euro. Il secondo pacchetto prevede, oltre ai video, un libro di pregio sulla nascita di Fulminea e costa 189 euro. Il terzo pacchetto prevede, oltre ai video, un modellino di Fulminea in scala 1:18 e richiede 449 euro. Con 999 euro, oltre a ricevere i video e il libro, si vivrà anche l’emozione di una giornata in una pista del nord Italia: il Track Day prevede infatti 3 giri di pista a bordo di Fulminea (vip lap).

 

Fondata nel 2020 da Gianfranco Pizzuto, Automobili Estrema è un brand nuovo, costruttore di auto di nicchia, specializzato in hypercar e supercar elettriche ad alte prestazioni. Un “marchio di eccellenza” nell’industria automobilistica, specializzato nella progettazione e produzione di esclusive hypercar in serie limitate. Nell’attuale mercato dei veicoli elettrici, estremamente competitivo, l’obiettivo della nuova Casa costruttrice è farsi strada nel settore dell’alta tecnologia applicata alla mobilità elettrica e ha iniziato a farlo presentando la sua prima Hypercar stradale 100% elettrica avvalendosi dell’utilizzo delle ultime tecnologie e di materiali compositi estremamente leggeri.

“Codice De Silva”: dietro le quinte del car design

 

“Il Codice De Silva”, edito da Artioli Editore 1899, è un “romanzo dell’automotive” il cui vero protagonista è il Design. E non è certo un caso che per l’evento sia stato scelto l’ADI Design Museum di Milano, sede del Compasso d’Oro, il prestigioso riconoscimento che nel 2011 è stato attribuito alla carriera di Walter De Silva. Scorrendo le pagine del libro si può apprezzare un racconto che ha lo scopo di soddisfare la curiosità di chi vuole conoscere meglio il car design e soprattutto i meccanismi che agiscono all’interno di alcune delle case automobilistiche più influenti, attraverso aneddoti ed episodi entusiasmanti che illustrano come nasce lo stile di un’automobile e come si arriva alla sua realizzazione. Ma anche la narrazione delle discussioni, a volte anche piuttosto accese, che portano al raggiungimento di un ragionevole compromesso per portare a compimento il progetto.

 

Ma è anche la storia di come si arriva al vertice della divisione “Design” di una grande Casa automobilistica, dovendo affrontare vere a proprie battaglie all’interno della propria azienda per convincere della validità del progetto l’intero staff dirigenziale, presidenti e amministratori delegati compresi, ben sapendo che lo stile si presta alle interpretazioni più disparate. Sono questi i contenuti della autobiografia tecnica di Walter De Silva, Designer di indiscutibile fama, con esperienze al vertice in un numero impressionante di marchi: Fiat, Alfa Romeo, Audi, Seat, Volkswagen, Skoda, Lamborghini, Bentley e Bugatti, oltre che con contatti dirette in Ducati e Porsche. Una lunga vicenda, raccontata da De Silva in forma brillante e spontanea, nel classico stile dell’autore  che è riuscito a trasferire sulla carta la propria capacità espressiva nel Design, compresi gli stati d’animo, il pathos, umori e malumori, che hanno caratterizzato la genesi delle tante automobili che ha firmato.

 

Il tutto corredato da numerosi disegni originali, pubblicati accanto al testo. Il racconto di De Silva, procede agile grazie alla frammentazione in episodi, molti dei quali vedono protagonisti l’autore e nomi celebri del gotha motoristico mondiale, come gli ingegneri Ghidella e Cantarella (protagonisti del complicato periodo attraversato dal Gruppo Fiat negli ultimi anni dello scorso secolo), l’Avvocato Agnelli e il fratello Umberto su tutti. E poi, i vertici del Gruppo Volkswagen, dove comandava un monarca geniale e assoluto, il professor Ferdinand Piëch, nipote di Ferdinand Porsche. Colui che ha voluto “assolutamente” De Silva nel Gruppo.

 

Ma i veri protagonisti sono naturalmente tutti i celebri modelli del designer milanese, come i prototipi Alfa Romeo Proteo e Nuvola e le berline 156 e 147. Ancor di più i modelli studiati e progettati per il Gruppo VW, tra i quali brilla l’Audi A6 “terza generazione”, sulla quale ha debuttato la celebre calandra definita “single frame”, dal disegno coraggioso, che abbraccia l’intera zona anteriore e che da allora (2004) caratterizza l’intera produzione della Casa di Ingolstadt. Sono ricordi di giornate “infernali”  costellate di successi ma anche di battaglie senza esclusione di colpi per affermare le proprie idee.

 

Ecco gli ingredienti principali che suonano quasi come un vero codice da seguire per comprendere la disciplina del car design e il funzionamento di alcune delle Case automobilistiche in un settore che, nonostante stia vivendo una profonda trasformazione, si fonda ancora sulla passione e la creatività di chi ha il compito di progettare nuovi prodotti, dovendo fare i conti con i vincoli sempre più stringenti imposti dalla transizione verso una mobilità sostenibile che si vorrebbe solo elettrica entro pochi anni.

ANIASA: rinnovato il contratto collettivo del noleggio auto

Aniasa

È stato rinnovato il contratto collettivo nazionale di lavoro degli oltre 20.000 addetti del settore dell’autonoleggio, del soccorso stradale e di parcheggi/autorimesse. L’intesa, raggiunta da ANIASA (Associazione Nazionale Industria dell’Autonoleggio e Servizi Automobilistici di Confindustria) e dalle organizzazioni sindacali FILT-CGIL, FIT-CISL e UILTRASPORTI prevede aumenti retributivi medi a regime complessivi di 130 euro, l’erogazione di una tantum forfettaria di 560 euro a gennaio ed in più di ulteriori 250 euro sotto forma di buoni acquisto.

L’accordo siglato copre una durata contrattuale di tre anni, dall’1 gennaio 2022 al 31.12.2024, aspetti salienti di questo rinnovo sono stati: gli adeguamenti alle normative vigenti del mercato del lavoro, una più puntuale e dettagliata regolamentazione sul tema degli appalti, con particolare attenzione alle procedure nei cambi di appalto con l’obiettivo di tutelare i livelli complessivi dell’occupazione, anche al fine di evitare l’insorgere di fenomeni distorsivi della concorrenza.

Quindi, la rivisitazione della parte dei diritti e tutele, con particolare riferimento ai congedi maternità e paternità, e in materia di salute e sicurezza sul lavoro con il ruolo attivo che dovrà avere l’Ente Bilaterale per un monitoraggio all’interno del settore.