Osservatorio Compass: i giovani vogliono l’auto. E sull’elettrico…

L’auto resta un obiettivo aspirazionale per i giovani. Questo è uno dei dati che vengono confermati dalla ricerca che l’Osservatorio Compass ha dedicato al settore. È un fatto che sorprende? Non proprio, almeno non per una larga parte di studiosi, giornalisti e appassionati. Gira questa storia che l’auto non sia più argomento di scelta primaria per i diciottenni e non rappresenti più scelta differenziante per molte persone.

 

In effetti la comunicazione dei Costruttori sono anni che martella su specifiche più legate a vantaggi di utilizzo (sempre uguali per tutti), alle emissioni, alle spettacolari prestazioni dell’infotainment, omologando una narrazione di prodotto che, nel tempo, ha smesso di emozionare. Siccome l’aspetto emotivo si attiva sempre prima di quello cognitivo, se per anni racconti l’auto che vuoi vendere come un insieme di caratteristiche e benefici, chiudendo con il prezzo, ecco che l’emozione lascia il posto alla ragione. L’attenzione spontanea viene meno e gli interessi, verso cui indirizzare le proprie giovani passioni, possono diventare altri. Ma non è così e questa ricerca dell’Osservatorio Compass sembra confermare.

 

L’auto è uno status symbol

L’analisi sul target 18-30 anni ci dice, in maniera netta, che si tratta di un gruppo molto aspirazionale e con meno attenzione agli impatti ambientali. Per il 61% degli under 30 l’auto riflette la personalità di chi la usa. Attenzione perché il totale del campione non è che si differenzi molto perché l’auto è un elemento differenziante per il 53% così come l’interesse nel volere i modelli più aggiornati 41% vs 37%.

Questa analisi viene completata (e confermata) andando a indagare i principali fattori, oltre al prezzo, nella scelta dell’auto. Per i più giovani l’estetica (38% vs 32%) e la tecnologia (31% vs 25%) rivestono importanti elementi di scelta.

 

L’auto si usa tutti i giorni

Gli italiani restano degli heavy user dell’auto. Il 95% degli intervistati posseggono almeno un’auto, il 44% due. L’uso quasi quotidiano appartiene al 62% e l’auto viene guidata in prima persona.

 

L’auto è piacere della guida

Più volte si parla del rischio di declassare l’auto a mera commodity, ma il piacere della guida ancora lo ritroviamo tra gli atout richiesti e cercati dai clienti. Per gli italiani l’auto rappresenta ancora il mezzo attraverso il quale vivere il piacere della guida. Tra i valori di scelta più alti il piacere di guida supera di gran lunga l’interesse verso auto poco inquinanti (35% vs 29%).

 

Le concessionarie auto dovranno fare i conti con il mercato digitale? Non proprio

Da diverso tempo si dibatte spesso sul futuro delle concessionarie: esisteranno nell’assetto che conosciamo o saranno costrette a ridimensionarsi? Senza dubbio il processo di vendita si deve già rifocalizzare sulla qualità della consulenza e del servizio post-vendita, ma dalla ricerca dell’Osservatorio Compass, emerge che l’80% degli italiani considera la concessionaria il principale canale di acquisto dell’auto mentre solo un 12%sceglierebbe di acquistare l’auto online. Una quota, questa, che sale al 23% tra gli Under 30. La scelta del marketplace digitale è preferita nel mercato dell’usata, ma la necessità di provare l’auto rimane molto forte.

 

La customer journey del cliente parte dall’Internet

L’utente interessato ad acquistare l’auto parte, nel suo processo d’acquisto, dalla rete. Oltre il 70% (media tra il campione totale e la fascia 18-30) compra in concessionaria dopo aver raccolto tutte le informazioni online. In concessionaria si cerca professionalità, capacità del venditore, possibilità di toccare e provare il prodotto e la qualità dell’assistenza post-vendita.

Intenzioni di acquisto: molto meglio l’auto elettrificata rispetto a quella elettrica

Interessante il dato relativo alle intenzioni di acquisto degli italiani: il 63% di questi è più aperto verso l’auto ibrida rispetto a quella totalmente elettrica scelta per il 38% del campione e dal 44% dei giovani. Da registrare un alto numero degli indecisi e dei contrari sull’auto elettrica che è il 62% dell’intero campione e un 56%della fascia 18-30 anni. Relativamente all’auto elettrificata questa percentuale risulta uguale per ambedue i gruppi considerati: 37%.

Per concludere lo scenario è molto chiaro: la passione per l’auto esiste eccome, c’è una corposa percentuale di italiani interessata a viverla anche per il semplice piacere di farlo. I giovani, ma non solo, la considerano un oggetto di appartenenza. Le concessionarie esistono ed esisteranno e la loro sfida sarà ripensarsi in termini di servizi offerti e capacità di aggregare attenzione spontanea sul marchio. In questo senso la differenza tra premium e generalista andrà a scomparire. L’auto elettrica, malgrado gli enormi sforzi di comunicazione dei Costruttori, resta una scelta di poco appeal diversamente dall’auto elettrificata decisamente più compresa e selezionata.

Automotive retail: Motor K acquisisce Carflow

MotorK, azienda leader in Europa per l’automotive retail, ha annunciato l’avanzamento delle trattative per l’acquisizione di Carflow, un fornitore di soluzioni di vendita al dettaglio per il settore automotive che rifornisce più di 400 concessionari d’auto e i principali OEM automobilistici in Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo. Questa acquisizione testimonia la strategia dell’azienda di continuare ad aumentare la propria quota di mercato guidando il proprio consolidamento nell’altamente frammentato mercato dell’automotive retail.

 

La presenza geografica strategica di Carflow permetterà a MotorK di raggiungere una più ampia base di clienti e di debuttare in mercati nuovi, quali Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo, espandendo così l’impronta geografica europea del gruppo. Inoltre, il solido portafoglio clienti di Carflow nel mercato locale arricchirà le reti OEM di MotorK nell’area del Benelux.

Free2move eSolutions: “scossa” alla mobilità elettrica

La startup (Stellantis – NHOA) dal cuore tutto italiano offre tanti prodotti e servizi di ricarica per ogni esigenza. Il frutto del lavoro di un team di giovani talenti. Un’unica app per trovare le colonnine, avviare il rifornimento di energia e controllarne l’avanzamento da remoto

Ha soltanto un anno, eppure è già una rivoluzionaria. È Free2move eSolutions, la startup dal cuore tutto italiano, joint venture tra Stellantis e NHOA (precedentemente Engie EPS), che sta dando una vera scossa alla mobilità elettrica ed è pronta a diventare leader a livello internazionale nella progettazione, realizzazione e fornitura di prodotti e servizi per l’eMobility. Come? Puntando su innovazione tecnologica e offrendo una ampia gamma di charging station e tanti servizi di ricarica per rendere questo passaggio intuitivo e senza ostacoli alla clientela sia privata sia business.

 
Tutto grazie al team di giovani talenti Free2move eSolutions che con grandi capacità e conoscenze specifiche hanno progettato, sviluppato, prodotto, distribuito e commercializzato soluzioni di mobilità semplici e innovative in grado di contribuire a ridurre le emissioni di CO2, combinando l’innovazione tecnologica e la sostenibilità con la competitività economica del mercato.
 Davvero numerosi i dispositivi pensati per la ricarica. Tra quelli a bassa potenza, easyWallbox  è la soluzione ideale per ricaricare facilmente i veicoli elettrici o ibridi plug-in a casa: infatti, per utilizzarla è sufficiente collegarla alla presa di corrente, come qualunque elettrodomestico. La scelta perfetta per privati, per gestire flotte e parcheggi pubblici si chiama invece eProWallbox: si tratta di un dispositivo intelligente, flessibile e connesso che funziona fino a 22 kW, che grazie alle opzioni di connettività 4G/Wi-Fi e al back-end, rende possibile monitorare le sessioni di ricarica da remoto. Oltre ad essere dotata di un contatore certificato MID (Measuring Instruments Directive) per utilizzare i dati di consumo a fini fiscali. Mentre nei parcheggi ad accesso pubblico o in quelli ad accesso riservato, ma non sorvegliati, ePublic permette di caricare in contemporanea fino a due veicoli con una potenza massima di 22 kW ognuno.
Free2move eSolutions ha anche pensato a rendere la ricarica super semplice. Con eSolutions Charging (in versione card e app) la ricarica è ancora più easy: basta avvicinarla alla colonnina per iniziare a fare il pieno di energia alla propria auto in un attimo: uno strumento comodo e veloce che garantisce il rifornimento di energia elettrica, in uno degli oltre 285 mila punti di ricarica di tutta Europa e con cui è possibile gestire in tutta comodità e senza pensieri tutti gli aspetti legati alla ricarica dei veicoli elettrici o plug-in hybrid. Un’unica app per trovare le colonnine, avviare la ricarica e monitorarne lo stato da remoto.
Ma c‘è sempre lo spirito di innovazione al centro della “filosofia” Free2move eSolutions, quello che li ha portati ad investire su due progetti dall’enorme contenuto tecnologico: il vehicle-to-grid (V2G) e Atlante. Il primo è in fase pilota nello stabilimento Stellantis Mirafiori di Torino e consente ai veicoli elettrici di diventare una preziosa fonte di flessibilità per la rete.Infatti, il sistema di ricarica bidirezionale offre la possibilità alla corrente di fluire dalla rete elettrica al veicolo e viceversa. In questo modo la batteria dell’auto elettrica può cedere potenza ogni volta che la rete è sotto stress, evitando così eventuali black-out.
Atlante, invece, è la nuova e rivoluzionaria rete di fast charging per le auto, risultato della collaborazione fra il gruppo NHOA, che sviluppa e investe nel network come operatore e gestore, mentre Free2move eSolutions è fornitore della tecnologia di ricarica. Una volta completata, Atlante sarà la più ampia rete di fast charging del Sud Europa (le nazioni coinvolte sono Italia, Francia, Spagna e Portogallo) e la prima integrata al 100 per cento con la rete elettrica (vehicle-grid-integrated, VGI),interamente basata su energia rinnovabile e sistemi di accumulo capaci di soddisfare le esigenze future.
 
Entro il 2025 è prevista l’installazione di 5.000 punti di ricarica rapida, mentre per il 2030 l’obiettivo è ancora più ambizioso: l’installazione di 35.000 punti di ricarica rapida, tutti VGI e integrati con storage e energia solare. E finalmente l’ ansia da ricarica sarà soltanto un lontano ricordo.

 

Facile.it e la Rc auto: 1 su 3 l’acquista online

La polizza Rc Auto è una spesa che tutti gli automobilisti devono mettere a budget almeno una volta all’anno, ma come viene acquistata? Secondo l’analisi di Facile.it, fra chi la acquista online, più di 1 italiano su 3 (34,2%) lo fa direttamente dal proprio smartphone. Dallo studio, realizzato su un campione di oltre 279.000 polizze Rc Auto sottoscritte online, emerge come la percentuale sia aumentata rispetto al periodo pre-pandemia, quando era pari a “solo” il 24,8% (primo trimestre 2019).

 

«La pandemia e le restrizioni imposte hanno spinto gli italiani a digitalizzare molti processi», spiega Andrea Ghizzoni, Managing Director Insurance di Facile.it«Inevitabilmente anche il mondo delle assicurazioni è stato influenzato da queste dinamiche e l’acquisto da smartphone, device che può essere utilizzato in ogni momento e luogo, è ormai una realtà anche per il settore assicurativo».

 

Analizzando i dati dal punto di vista anagrafico, non stupisce notare come siano soprattutto gli individui con un’età compresa tra i 25 e i 44 anni ad utilizzare maggiormente il cellulare per rinnovare o sottoscrivere la copertura per la propria vettura (38,8%). Nonostante i 65-74enni siano i meno propensi, è interessante notare come quasi 3 italiani su 10 (28,5%) appartenenti a questa fascia anagrafica si affidino comunque al mobile per l’acquisto.

 

Il fenomeno a livello regionale

Se, come detto, a livello nazionale coloro che usano il cellulare per comprare l’Rc Auto rappresentano il 34,2% del campione, la percentuale sale fino al 37,1% in Friuli-Venezia Giulia, che si posiziona così in cima alla classifica delle regioni più propense alla sottoscrizione di una assicurazione attraverso lo smartphone. Seguono sul podio la Sardegna (36,5%) e l’Emilia-Romagna (36,2%).

 

Osservatorio

Ma quanto costa assicurare un veicolo a quattro ruote in Italia? Secondo i dati dell’Osservatorio Rc Auto di Facile.it*, ad aprile 2022 occorrevano, in media, 443,07 euro, valore in linea con quanto speso a marzo, ma ancora inferiore rispetto a 12 mesi fa (-2,07%). Guardando alle scelte degli automobilisti in materia di garanzie accessorie emerge come, tra coloro che ne hanno inserita una in fase di preventivo, la più richiesta sia stata l’assistenza stradale (40%). Il dato può essere letto anche in virtù di un parco auto che continua ad invecchiare; lo scorso mese l’età media dei veicoli italiani era pari a poco più di 11 anni e mezzovalore in aumento rispetto a quello rilevato nello stesso periodo del 2021 (10 anni e 9 mesi).

Seguono tra le garanzie accessorie più richieste, sia pure a grande distanza, la copertura infortuni conducente (19%), la tutela legale (18,4%) e la garanzia furto e incendio (11%).

 

Non solo Responsabilità civile

L’analisi di Facile.it non ha preso in considerazione solo la Responsabilità Civile per l’auto ma anche quella per la moto*; anche in questo caso, dallo studio realizzato su oltre 23.800 polizze Rc Moto acquistate online, emerge che nel primo trimestre del 2022 ben 1 italiano su 3 (33,9%) ha acquistato la polizza per le due ruote direttamente dal proprio cellulare; valore in aumento di 12 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2019.

 

L’analisi è stata realizzata su un campione di oltre 279.000 polizze Rc Auto e oltre 23.800 polizze Rc Moto acquistate online su Facile.it nel corso del primo trimestre 2019 e primo trimestre 2022. L’Osservatorio calcola il premio di assicurazione Rc auto medio e le sue variazioni negli ultimi 12 mesi. Questa ricerca è basata su oltre 9.192.315 preventivi effettuati in Italia su Facile.it dai suoi utenti tra il 1 aprile  2021 e il 30 aprile 2022 e i relativi risultati di quotazione prodotti.

No incentivi, detraibilità bloccata: noleggio sull’Aventino

di Alberto Viano, presidente di Aniasa

Il nostro Paese è chiamato nei prossimi anni a compiere l’attesa transizione ecologica della mobilità. Proprio per questo
l’esclusione delle auto aziendali e del noleggio dagli incentivi messi in campo dal Governo in questa
primavera rende oltremodo perplessi. Il noleggio, dati alla mano, è il principale strumento in grado di
favorire questa transizione del parco circolante e di accelerare il ricambio dei veicoli più inquinanti.


L’esclusione rivela una visione limitata, ancorata al concetto di proprietà del bene auto, che rischia di
rallentare il passaggio verso un modello di mobilità sempre più pay-per-use, un’evoluzione che porta
con sé evidenti positive ricadute in termini di sostenibilità ambientale e sicurezza
 dei veicoli, nonché
certezza sul fronte delle entrate tributarie per l’Erario.

 

Alla beffa sugli incentivi se ne aggiunge una seconda, ormai inaccettabile per le imprese italiane che
utilizzano le vetture aziendali: il livello di detraibilità dell’IVA per le imprese clienti, è ancora bloccato al
40% dal 2007, e, di proroga in proroga, confermato almeno fino al prossimo 31 dicembre 2022. Una
penalizzazione che crea forte disparità di trattamento fiscale sui costi di mobilità che le aziende italiane
vivono ogni giorno sulla propria pelle rispetto ai competitors europei, ad esempio, di Spagna, Francia e
Germania che possono detrarre il 100%.

 

Auspichiamo che il Governo nella prossima Legge di Bilancio voglia finalmente
sanare una situazione diventata ormai paradossale per il nostro Paese, anche recependo la nostra
proposta di graduale riallineamento a quanto previsto nei maggiori Paesi europei con una detraibilità
al 100% per i veicoli elettrici, al 90% per gli ibridi e al 60% per gli endotermici.

Bain & Company: cresce il “divario di mobilità”

Oggi gli italiani si muovono in auto più di quanto facevano prima della pandemia. Nonostante questo maggiore ricorso alle quattro ruote, il mercato degli acquisti è praticamente fermo e il parco circolante continua a invecchiare. Cresce lentamente la penetrazione delle vetture elettriche, quasi esclusivamente nelle città del Nord Italia e nelle flotte aziendali. Sta aumentando il “divario di mobilità” tra chi può permettersi le vetture con nuove motorizzazioni (Suv e vetture grandi) e chi invece non può farlo e si affida alla propria vecchia auto. Il noleggio, anche per privati, si candida ad essere motore di una maggiore e più sostenibile, sotto il profilo economico, diffusione di questi veicoli.

 

Sono queste le principali evidenze emerse dalla ricerca “La mobilità che non cambia – Un’Italia a due velocità, tra chi abbraccia il nuovo…e chi non può ancora permetterselo” condotta da Aniasa, l’Associazione che all’interno di Confindustria rappresenta il settore dei servizi di mobilità, e dalla società di consulenza strategica Bain & Company, presentata a Milano. Lo studio analizza i cambiamenti nelle abitudini di mobilità degli italiani, approfondendo l’andamento della transizione verso la mobilità elettrificata. Per farlo, parte da un assunto: negli ultimi mesi gli italiani sono tornati ad utilizzare massivamente l’auto, circa il 60% in più di quanto facevano pre-pandemia (a gennaio 2020), come certifica anche l’App Mappe di Apple. 

 

Questa crescita nei flussi di mobilità riflette un fenomeno quasi esclusivamente locale, visto che il livello di turismo internazionale si attesta ancora molto al di sotto dei livelli storici (-50% vs 2019). La ricerca effettuata su 1.000 consumatori conferma ulteriormente questi trend: l’auto personale è il mezzo di trasporto usato più spesso (dal 69% del 2020 al 73% del 2021) e gli utenti sono molto più propensi degli anni scorsi ad utilizzare il car sharing (dal -54% del 2020, al -16% del 2021 al +2% del 2022) e i monopattini elettrici (dal -8% del 2021 al +5% del 2022). Alla base di questa ritrovata mobilità è anche il ritorno sui luoghi di lavoro: mentre nel 2019 si lavorava da remoto in media solo 0,8 giorni a settimana, il COVID ha portato questo valore a 2,6 nel 2020, per poi riscendere a 2,1 nel 2021 e a soli 1,4 giorni a settimana nel 2022. Praticamente quasi come nel periodo pre-COVID.

 

La ricerca mostra come, nonostante la ritrovata mobilità, il mercato automotive sia tuttavia alle prese con la peggior crisi dagli anni Settanta. Se nel 2020, infatti, la crisi pandemica aveva già colpito duramente, la carenza di chip e lo scoppio del conflitto in Ucraina, con la conseguente mancanza dei sistemi di cablaggio prodotti sul territorio, hanno continuato a soffiare sul fuoco della crisi.

Nel 2021 le immatricolazioni sono scese sotto quota 1,5 milioni di unità, con il 2022 che sta segnando una contrazione del 27% da inizio anno. Il temporaneo arresto del mercato, tuttavia, potrebbe non essere di per sé un problema assoluto, visto che l’Italia ha un indice di motorizzazione tra i più alti al mondo (670 auto ogni 1.000 abitanti, circa 1,5 auto per nucleo familiare). Peccato però che si continui a registrare un costante invecchiamento del parco circolante passato dal 2000 a oggi da un’età media di 8,8 a 11,5 anni. La risposta alla necessità di svecchiare la nostra mobilità non può arrivare solo dalle nuove forme di mobilità (ad esempio bike sharing e monopattino), particolarmente diffuse nel contesto metropolitano, dove però è presente oggi solo il 15,5% del parco circolante.

L’elettrico cresce, ma solo nelle metropoli del Nord Italia e nel mondo flotte. Faticano Sud e privati

I consumatori non hanno ancora sposato i nuovi trend della mobilità, che faticano a imporsi nel contesto attuale. Le auto full electric (BEV) hanno visto aumentare la propria quota nel 2021, pur restando ancora concentrate nelle grandi metropoli del Nord Italia (5,3% di quota), grazie a profili di consumatore inclini all’innovazione e con buona disponibilità economica. Appare oggi evidente la correlazione tra il reddito pro-capite regionale e la penetrazione di BEV. Questo segmento è tutto sommato ancora poco rilevante, con un peso di circa il 4% sul totale 2021 e un calo al 3,3% nel primo trimestre del 2022 (dimezzato nel canale privati, sceso all’1,8%). I consumatori preferiscono piuttosto gli acquisti di ibrido-mild, che non sembra però avere effetti significativi sulle emissioni complessive.

 

Mercato auto sempre più proiettato verso modelli più grandi… e costosi

Lo studio evidenzia poi come oggi diversi fattori debbano allinearsi per lo sviluppo definitivo dell’auto elettrica. La contemporanea crescita dei Suv (saliti dal 4% del 2000 al 51% del 2021) non agevola questa transizione a causa del conseguente aumento dei prezzi di listino. È quindi inevitabile, secondo la ricerca, una riflessione sul modello di mobilità futura del nostro Paese: se le stime di riduzione dei segmenti minori dovessero concretizzarsi (segmento A dal 18% al 6% del totale mercato), si prospetta un rischio concreto di “mobility divide” tra chi potrà permettersi le auto con nuove motorizzazioni (Suv e vetture grandi) e chi invece non potrà farlo e dovrà ricorrere al Trasporto Pubblico Locale, il vero assente nel dibattito pubblico.

 

Noleggio, unica strada per una più ampia e sostenibile diffusione dell’elettrico

Stante queste contraddizioni strutturali del mercato automobilistico, il noleggio emerge come l’unica leva in grado di “democratizzare le novità”, rendendole accessibili ai più. Il canale del noleggio a lungo termine, infatti, garantisce oggi un mix di emissioni molto più sostenibili rispetto all’acquisto diretto. Ad esempio, nel canale privati (con solo codice fiscale) ben il 30% delle vetture a noleggio ha emissioni sotto i 60 gr/km, contro il 6% delle vetture acquistate. E anche tra le aziende, l’immatricolato con emissioni superiori ai 160 gr/km è pari al 28% per le imprese che acquistano e scende al 9% per quelle che scelgono il noleggio. La conferma viene dai consumatori, che hanno dichiarato di essere più propensi all’utilizzo del noleggio a lungo termine (+5% nel 2022 vs 2021, rispetto al -2% del 2021 vs 2020).

 

“Il mondo dell’auto si sta preparando per un nuovo futuro e l’Italia deve farsi trovare pronta, pur nel rispetto delle proprie caratteristiche peculiari. Ci sono forti diversità da colmare, ed il noleggio è la leva più efficace per garantire che questa transizione avvenga con un linguaggio (ovvero con formule commerciali) semplice, uniforme e comprensibile a tutte le tipologie di utenti, a partire dai privati. In questo senso, la transizione del settore va vista anche dal punto di vista della sicurezza, di cui il consumatore deve essere ben consapevole: le auto a noleggio, più nuove, hanno livelli di guida assistita più avanzati e sono quindi una garanzia in più per la sicurezza di automobilisti e pedoni”, spiega Gianluca Di Loreto, Partner Bain & Company.

SmartDealer 4.0: LoJack per i concessionari

di Pierluigi Bonora

Mettere il concessionario in condizione di supportare il driver prevenendo i malfunzionamenti della vettura attraverso un’attività di manutenzione predittiva e un’assistenza mirata nei momenti più critici. Sono queste le principali novità integrate nella piattaforma telematica per i dealer SmartDealer 4.0, targata LoJack Connect, presentate da LoJack, Gruppo CalAmp, società leader nelle soluzioni telematiche per la mobilità e nel recupero dei veicoli rubati, in occasione dell’Automotive Dealer Day di Verona.

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AsConAuto al Dealer Day: ricambi originali, avanti tutta

di Pierluigi Bonora

AsConAuto taglia il traguardo dei 21 anni di attività sul territorio e ribadisce il proprio impegno nella distribuzione alla rete dei concessionari associati dei pezzi di ricambio originali. E’ da questo punto, l’intuizione che ha portato AsConAuto a un successo crescente e un’estensione sempre più capillare, che apriamo il dialogo con il presidente Fabrizio Guidi, presente con lo stato maggiore dell’associazione al recente Dealer day di Verona.

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AVL Italia: cresce con idrogeno, elettrificazione e connettività 

Foto: Dino Brancale,  amministratore delegato di AVL Italia

AVL Italia, azienda specializzata nello  sviluppo, simulazione e testing di sistemi powertrain, ha chiuso il bilancio del 2021 con  numeri in forte crescita. Il fatturato si attesta su 130 milioni di euro, con un incremento  di più del 18% rispetto ai 110 milioni del 2020 e del 34% rispetto ai 97 milioni del 2019. “Nel 2021 abbiamo consolidato gli investimenti fatti negli ultimi cinque anni per  complessivi 30 milioni, che hanno interessato attrezzature, macchinari, immobili e nuove  assunzioni”, dichiara Cristiano Auriemma, direttore finanziario di AVL Italia. Tra i progetti messi in cantiere, procede speditamente quello relativo alla business unit  dedicata alla produzione in larga scala di nuovi prodotti dedicati al testing di celle di  batterie per il settore automobilistico, annunciato alla fine dello scorso anno.

 

Per questo  specifico progetto sarà allestito uno spazio produttivo che sorgerà nell’area del Centro Tecnico di Ricerca, a Cavriago (Reggio Emilia), di 1.000 metri quadrati. Il nuovo progetto impegna un investimento di 12 milioni di euro, messi a disposizione in parte anche dal ministero dello  Sviluppo Economico e dalla Regione Emilia Romagna, e comporterà un incremento dei posti  di lavoro per circa una ventina di unità, tra ingegneri e operatori.

 

Si tratta di un progetto che mira a ottimizzare i test climatici eseguiti sulle batterie dei veicoli. AVL, infatti, ha sviluppato un innovativo metodo di raffreddamento delle celle delle batterie  attraverso cui è possibile ridurre i tempi di inattività legati ai test di circa il 30%, migliorando le prestazioni di tutto il processo produttivo e rispondendo così a un’esigenza del mercato  automobilistico fino a oggi senza soluzione.

 

“Siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti nel 2021 – dichiara Dino Brancale,  amministratore delegato di AVL Italia –. Stiamo raccogliendo i frutti di ciò che abbiamo  seminato negli anni passati e questo ci fa intravedere ottime performance anche per il 2022,  grazie al consolidamento degli investimenti e alla diversificazione del nostro business. Le  problematiche geopolitiche ed economiche legate al momento storico ci preoccupano, come il raddoppio dei costi dell’energia, che però interpretiamo come uno stimolo a  un’implementazione più spedita delle politiche di decarbonizzazione e di circular economy”.

 

AVL Italia è impegnata da sempre sui temi della mobilità sostenibile: dal motore a idrogeno,  di cui un prototipo è già sul banco di prova nel Centro Tecnico di Cavriago, ai sistemi di  guida autonoma; dalla connettività verso le infrastrutture, all’elettrificazione dell’intero  comparto dei trasporti, incluso il settore navale. In occasione del prossimo Salone Nautico  di Venezia verrà, infatti, presentato il nuovo progetto E-Pelikan, il primo scafo a  motorizzazione completamente elettrica in grado di ripulire i mari dai rifiuti, al quale AVL ha  contribuito per la realizzazione del motopropulsore elettrico.

 

Nei prossimi tre anni, due filoni si aggiungeranno all’attuale strategia di sviluppo: da un lato  le moderne architetture elettrico-elettroniche che porteranno a una significativa semplificazione dei sistemi hardware e software imponendo una visione più sistemistica organizzata in pochi domini; dall’altro, l’implementazione dei sistemi di cybersecurity al  passo con le nuove normative.

Telematica nella mobilità: a Lojack il “Le Fonti Award”

LoJack Italia, società del Gruppo CalAmp leader nelle soluzioni telematiche per l’automotive e nel recupero dei veicoli rubati, è stata premiata con il Le Fonti Awards come “Eccellenza dell’anno Innovazione & Leadership Telematica settore Mobility”. Questa la motivazione redatta dalla giuria: “Per essere una società Leader nei dispositivi elettronici per il recupero dei veicoli rubati. Per spingere sempre verso una tecnologia innovativa e per essere un pioniere della telematica con esperienza in ambito Machine2Machine. Per la grande esperienza nel settore della sicurezza e della connettività dei veicoli e per il focus sul cliente”. LoJack si è aggiudicata il Premio grazie alle soluzioni offerte sul mercato per una mobilità sempre più connessa, sicura e sostenibile.

 

La consegna del Premio si è tenuta nel corso della consueta cerimonia tenutasi a Milano presso Palazzo Mezzanotte, sede di Borsa Italiana. La selezione dei premiati è avvenuta, come sempre, sulla base delle indicazioni fornite dalla redazione del Gruppo Le Fonti e dal Comitato Scientifico.  “Il conferimento di questo premio – ha commentato Maurizio Iperti, presidente EMEA di LoJack, al centro nella foto, a margine della premiazione – costituisce un nuovo riconoscimento dei costanti sforzi sul fronte dell’innovazione per migliorare la sicurezza sulle strade e per offrire soluzioni telematiche in grado di supportare ogni giorno i nostri partner e di rendere la loro mobilità sempre più smart e attenta all’ambiente e ai costi”.