
Ursula von der Leyen confermata, seppur con un numero di voti più basso delle attese, alla presidenza della Commissione UE. Così è stato, in barba a quanto indicato dal voto di giugno, ovvero di una decisa sterzata dell’Europa in direzione di pragmatismo, difesa della propria identità e sviluppo.
Invece no, a prevalere sono stati giochi di potere e interessi personali. Bocciati dalle urne, ecco poi rientrare nelle stanze dei bottoni quei Verdi che con la loro ideologia hanno portato l’Unione europea ad affrontare sfide illogiche (gli agricoltori hanno fatto bene a ribellarsi) con il risultato (vedi il settore automotive) di diventare sempre più dipendenti dalle materie prime cinesi e sacrificando, a loro favore, il “know how” delle motorizzazioni endotermiche con il risultato di portare alla chiusura di stabilimenti e lasciare a casa sempre più lavoratori.
Il tutto con il benestare della passata Commissione UE sempre guidata dalla confermata Ursula von der Leyen, la stessa che in campagna elettorale ha cercato sponde da tutte le parti promettendo mari e monti, come la revisione dei piani green legati al mondo automotive, fino a riaccogliere i Verdi e tradire la maggioranza degli elettori europei.
E adesso? Ursula ha detto di voler mantenere la rotta sul Green Deal (in caso contrario i Verdi gliela farebbero pagare) . Già, e le promesse? E gli impegni presi? Lo stesso vale per il presidente del PPE, Manfred Weber, che si era detto pronto a cancellare l’azzeramento delle motorizzazioni endotermiche a favore del “tutto elettrico”. Per ora Weber tace, ma prima o poi dovrà uscire allo scoperto e, secondo logica, scontrarsi con gli alleati Verdi. Lo farà?Personalmente, mi sento tradito per l’ennesima volta. Il buon senso, visto il flop precedente e la situazione in cui si trova l’UE, anzi la “(Dis)Unione europea”, avrebbe dovuto portare automaticamente Ursula & C a salutare tutti e tornare a casa. Da parte italiana, inoltre, la coerenza avrebbe dovuto far salire sull’Aventino chi in Italia dice una cosa e a Bruxelles appoggia il contrario. Ci vuole più coraggio a costo di rompere storiche alleanze. Si annunciano mesi critici e caldissimi.