Rinvio del “tutto elettrico” dopo il 2035? Sarebbe un errore

Facile mettere scadenze: ma capita che le cose non vadano come si era previsto

di Luca De Meo, CEO di Groupe Renault e presidente di ACEA
(dall’intervista ad “Autocar”)

Ribadisco l’importanza dell’auto elettrica, e respingo la teoria secondo cui, nell’UE, sarebbe necessario rimandare il “ban” di benzina e Diesel; oltre il 2035. È vero che sono stato tra i primi a chiedere un “ban” più dilatato, dal 2040, ma una volta che la legge è entrata in vigore ho rispettato la decisione dandomi da fare per arrivare nel migliore dei modi al grande appuntamento.

Lo slittamento del calendario sarebbe un grosso errore, visto che rallentare vorrebbe dire lasciare ai rivali (in primis i cinesi e Tesla), il campo libero per nuove tecnologie. Che senso ha rifiutare il progresso? Bisognerebbe lasciare spazio a un portafoglio di altre nuove tecnologie, riconoscendo però che le auto elettriche portano con sé un’architettura intelligente e un software migliore. E diversi modelli di auto. Questa è una generazione di prodotti completamente nuova, un’esperienza migliore. Inoltre, un nostro studio mostra che nella maggior parte dei casi i veicoli elettrici sono decisamente più rispettosi dell’ambiente.

Ultimamente siamo diventati più prevedibili, senza concedere molto spazio per il genio. Le nostre auto sono costruite principalmente per rassicurare i clienti. In Cina esiste il genio creativo. Alcune macchine sono inutili, ma altre sono fantastiche. Noi useremo la R5 per ricollegare Renault ai bei tempi. Sarà una di quelle auto che renderà i veicoli elettrici più accessibili per gli europei. Molte persone ci dicono che devono possederne una. Creare questo tipo di desiderio è la specialità dell’Europa e può mantenerci in salute.

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