L’autoradio nella mano destra: ricordi di ieri. E non solo

di Sperangelo Bandera, vicedirettore di “AutoCapital”

 

Ascoltare musica mentre si è in movimento è un’abitudine antica. In macchina, la musica l’ha portata l’autoradio, che venne prodotto dal 1930. Ebbe un grande successo, all’epoca, nonostante fosse così ingombrante da poter essere montato soltanto nel bagagliaio. Nel corso dei decenni successivi, tuttavia, le sue dimensioni sono state ridotte fino a fargli occupare una piccola superficie della plancia. Entrare in macchina e accendere la radio è oggi un gesto automatico. Un’abitudine tanto diffusa che ogni auto che esce dalla catena di montaggio ne è provvista e nelle dotazioni di serie non viene neppure più menzionato l’autoradio.

La musica accompagna nei viaggi l’umanità da alcuni millenni, come confermano gli eserciti greci e romani, che erano accompagnati da suonatori di uno strumento dal suono simile a quello della tromba. Oltre a eseguire brani mentre erano in marcia, essi, durante l’attacco, con brevi sequenze di note, precedentemente concordate, davano ordini ai vari reparti in azione indicando, durante gli assalti, quale manovra fosse da compiere spronando all’ardimento e al coraggio. In tempo di pace i Romani ascoltavano musica mentre si spostavano in città.

 

Marco Tullio Cicerone (106-43 a. C.) racconta che Gaio Duilio, il primo generale che sconfisse i cartaginesi in una battaglia navale (al largo di Milazzo, nel 260 a. C.), parecchi anni dopo il Trionfo, ridivenuto normale cittadino, fosse solito, tornando a casa a piedi dopo una cena, farsi accompagnare da un portatore di fiaccola e da un suonatore di flauto, che, lungo il percorso, eseguiva i brani da lui richiesti. Nell’antichità, dunque, si poteva scegliere la musica preferita, senza alcun obbligo di ascoltare programmi preconfezionati, come sono quelli diffusi dalle stazioni radio pubbliche o private.

 

Per poter mettere insieme un elenco personalizzato di musica e canzoni, si dovrà attendere l’arrivo delle musicassette, delle chiavette e dei telefoni cellulari. Le vie dell’antica Roma, la sera, non dovevano essere poi tanto silenziose, come crede l’immaginario collettivo, ma i numerosi musicisti accompagnatori avranno certamente fatto un bel frastuono di note per esaudire le richieste dei ricchi viandanti, che nel cammino verso casa, volevano ascoltare brani musicali.


Il boom delle canzoni in auto esplose negli anni ’60, quando avere l’autoradio a bordo faceva la differenza. L’apparecchiatura, anche se di potenza ridotta, era importante che “prendesse” la famosa Radio Luxemburg, in onde medie, che si ricevevano soltanto  a tarda sera. Trasmetteva successi internazionali, soprattutto inglesi, che i giovani erano curiosi di ascoltare in anteprima perché sarebbero arrivati in Italia parecchio tempo dopo. Sempre in onde medie era molto gettonata una trasmissione dal titolo: “Notturno dall’Italia”, che iniziava in tarda serata. Comprendeva, tra l’altro, al suo interno, la rubrica “Musica per sognare”, che si poteva ascoltare, spento il motore, lungo qualche stradina di campagna, in compagnia della ragazza da conquistare, sperando che, complice una musica che creava l’atmosfera giusta, si lasciasse andare a qualche concessione.

L’autoradio, sempre più richiesto col passare degli anni, andava letteralmente a ruba e il fenomeno dei furti divenne di tali proporzioni da spingere l’industria alla produzione dell’autoradio estraibile. Sui tavoli dei ristoranti, sulla poltrona a fianco del cinema o più spesso “nella mano destra” (Toto Cutugno, l’italiano) si vedevano i vari esemplari di estraibile.


L’evoluzione dell’autoradio oggi continua a conferma dell’interesse che riscuote  la musica in viaggio. Diventato parte del sistema audio in grado di riprodurre l’alta qualità del suono che si ottiene in una sala da concerto, ha una potenza esorbitante che raggiunge valori superiori a quelli che, qualche decennio fa, bastavano a un gruppo musicale per amplificare tutti gli strumenti.

Sistemi di grande qualità, ma con una carenza imperdonabile: non consentono più di ascoltare musica d’atmosfera in compagnia della ragazza dei sogni. Non appena si spegne il motore, appare sul display la scritta che avverte che la musica verrà interrotta dopo qualche minuto e che l’impianto sarà disattivato. La ragione è semplice: è talmente potente che, se restasse acceso a motore spento, addio alla batteria.

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