L’auto tra evoluzione e transizione: rischio di appiattimento, l’eccezione Ferrari

#FORUMAutoMotive e scenari che cambiano: noi, da 5 anni con la barra sempre dritta

Restare fedeli alla tradizione è in questo momento la sfida più difficile per un costruttore di auto. Sul mercato sono arrivati i costruttori cinesi con modelli di qualità, moderni, tecnologici, elettrici (ma non solo), competitivi e con un buon design. Il problema è che si assomigliano molto. E lo stesso vale per i big occidentali che, in nome delle piattaforme comuni e dell’elettrificazione, con maggiore frequenza propongono novità lontane dalle radici, tradendo i punti di forza del marchio con il disappunto dei fedelissimi.

Tra i pochi a salvarsi c’è la Ferrari. L’ultimo esempio si chiama “12Cilindri”, sia berlinetta sia Spider, freschissima di lancio in quel di Miami Beach con i suoi 830 cavalli tutti da godere (0-100 in 2,9 secondi e 340 orari di velocità massima). La “12Cilindri” non è stata battezzata così per caso. Per Enzo Ferrari il motore a 12 cilindri era sacro. Ecco perché a Maranello hanno deciso di investire e tenere in vita il mitico V12. Anche il «non Suv» Purosangue, tra l’altro, viaggia a tutto V12.

Chissà se il Drake, ai suoi tempi, avrebbe immaginato che un giorno il suo Cavallino potesse prendere la “scossa”. Chissà, ma il mondo evolve a velocità supersonica. A Maranello, intanto, mentre si prepara il lancio nel 2025 della prima supercar elettrica, ingegneri e progettisti sono consapevoli che la sfida da vincere è la seguente: “Sviluppare una vettura che sia 100% Ferrari anche se con una tecnologia innovativa”. Già, e il rumore?

 

C’è una prima risposta: «Stiamo cercando quelle cose che consentano di controbilanciare questo aspetto con altri plus che la tecnologia elettrica offre. Siamo confidenti, sarà il mercato a giudicare. Il motore elettrico non ha il sound del 12 cilindri, ma si può trovare qualcosa di interessante, così come l’emozione che scatenano una cambiata oppure una scalata». Si ipotizza, in proposito, che il suono riprodotto possa arrivare direttamente da un componente dell’alimentazione elettrica e cambi di intensità in base alla velocità.

In verità, di primi importanti riscontri gli esperti di Maranello ne hanno avuti parecchi, sia dai clienti sia dai media di tutto il mondo, grazie alle supercar ibride plug-in SF90 Stradale (V8 e tre motori elettrici per 1.000 cv in tutto) e 296 GTB (V6 da 663 cv accoppiato a un propulsore elettrico per ulteriori 167 cv).

 

Su queste auto, però, il guidatore può optare tra il motore endotermico (e il suo sound) e l’utilizzo, soprattutto in città, della modalità a zero emissioni con 25 chilometri di autonomia. Ma per il vero responso, in particolare quello del purista Ferrari, bisogna attendere il 2025 quando, con la nuova supercar elettrica, non ci saranno alternative di scelta. Una vera prova del nove. “Vogliamo che sia il cliente a poter scegliere e che sia il mercato a poter dire qual è il futuro e qual è la direzione che un’azienda deve prendere”, la regola in Ferrari.

Il rispetto della tradizione e il mantenimento del legame con il pensiero di Enzo Ferrari sono al centro della strategia del Cavallino rampante, ovviamente tenendo presente l’evoluzione continua delle tecnologie e dei materiali. Punto fermo, comunque, come precisa il direttore del Centro stile, Flavio Manzoni, è che “una nuova Ferrari parte sempre da un sogno” e che deve essere “sempre in grado di emozionare e di emozionarci”. Peccato che in tanti, guardando oltre Maranello e Oltreconfine, se ne siano dimenticati.

 

Recommended Posts