AVL Italia: cresce con idrogeno, elettrificazione e connettività 

Foto: Dino Brancale,  amministratore delegato di AVL Italia

AVL Italia, azienda specializzata nello  sviluppo, simulazione e testing di sistemi powertrain, ha chiuso il bilancio del 2021 con  numeri in forte crescita. Il fatturato si attesta su 130 milioni di euro, con un incremento  di più del 18% rispetto ai 110 milioni del 2020 e del 34% rispetto ai 97 milioni del 2019. “Nel 2021 abbiamo consolidato gli investimenti fatti negli ultimi cinque anni per  complessivi 30 milioni, che hanno interessato attrezzature, macchinari, immobili e nuove  assunzioni”, dichiara Cristiano Auriemma, direttore finanziario di AVL Italia. Tra i progetti messi in cantiere, procede speditamente quello relativo alla business unit  dedicata alla produzione in larga scala di nuovi prodotti dedicati al testing di celle di  batterie per il settore automobilistico, annunciato alla fine dello scorso anno.

 

Per questo  specifico progetto sarà allestito uno spazio produttivo che sorgerà nell’area del Centro Tecnico di Ricerca, a Cavriago (Reggio Emilia), di 1.000 metri quadrati. Il nuovo progetto impegna un investimento di 12 milioni di euro, messi a disposizione in parte anche dal ministero dello  Sviluppo Economico e dalla Regione Emilia Romagna, e comporterà un incremento dei posti  di lavoro per circa una ventina di unità, tra ingegneri e operatori.

 

Si tratta di un progetto che mira a ottimizzare i test climatici eseguiti sulle batterie dei veicoli. AVL, infatti, ha sviluppato un innovativo metodo di raffreddamento delle celle delle batterie  attraverso cui è possibile ridurre i tempi di inattività legati ai test di circa il 30%, migliorando le prestazioni di tutto il processo produttivo e rispondendo così a un’esigenza del mercato  automobilistico fino a oggi senza soluzione.

 

“Siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti nel 2021 – dichiara Dino Brancale,  amministratore delegato di AVL Italia –. Stiamo raccogliendo i frutti di ciò che abbiamo  seminato negli anni passati e questo ci fa intravedere ottime performance anche per il 2022,  grazie al consolidamento degli investimenti e alla diversificazione del nostro business. Le  problematiche geopolitiche ed economiche legate al momento storico ci preoccupano, come il raddoppio dei costi dell’energia, che però interpretiamo come uno stimolo a  un’implementazione più spedita delle politiche di decarbonizzazione e di circular economy”.

 

AVL Italia è impegnata da sempre sui temi della mobilità sostenibile: dal motore a idrogeno,  di cui un prototipo è già sul banco di prova nel Centro Tecnico di Cavriago, ai sistemi di  guida autonoma; dalla connettività verso le infrastrutture, all’elettrificazione dell’intero  comparto dei trasporti, incluso il settore navale. In occasione del prossimo Salone Nautico  di Venezia verrà, infatti, presentato il nuovo progetto E-Pelikan, il primo scafo a  motorizzazione completamente elettrica in grado di ripulire i mari dai rifiuti, al quale AVL ha  contribuito per la realizzazione del motopropulsore elettrico.

 

Nei prossimi tre anni, due filoni si aggiungeranno all’attuale strategia di sviluppo: da un lato  le moderne architetture elettrico-elettroniche che porteranno a una significativa semplificazione dei sistemi hardware e software imponendo una visione più sistemistica organizzata in pochi domini; dall’altro, l’implementazione dei sistemi di cybersecurity al  passo con le nuove normative.

Telematica nella mobilità: a Lojack il “Le Fonti Award”

LoJack Italia, società del Gruppo CalAmp leader nelle soluzioni telematiche per l’automotive e nel recupero dei veicoli rubati, è stata premiata con il Le Fonti Awards come “Eccellenza dell’anno Innovazione & Leadership Telematica settore Mobility”. Questa la motivazione redatta dalla giuria: “Per essere una società Leader nei dispositivi elettronici per il recupero dei veicoli rubati. Per spingere sempre verso una tecnologia innovativa e per essere un pioniere della telematica con esperienza in ambito Machine2Machine. Per la grande esperienza nel settore della sicurezza e della connettività dei veicoli e per il focus sul cliente”. LoJack si è aggiudicata il Premio grazie alle soluzioni offerte sul mercato per una mobilità sempre più connessa, sicura e sostenibile.

 

La consegna del Premio si è tenuta nel corso della consueta cerimonia tenutasi a Milano presso Palazzo Mezzanotte, sede di Borsa Italiana. La selezione dei premiati è avvenuta, come sempre, sulla base delle indicazioni fornite dalla redazione del Gruppo Le Fonti e dal Comitato Scientifico.  “Il conferimento di questo premio – ha commentato Maurizio Iperti, presidente EMEA di LoJack, al centro nella foto, a margine della premiazione – costituisce un nuovo riconoscimento dei costanti sforzi sul fronte dell’innovazione per migliorare la sicurezza sulle strade e per offrire soluzioni telematiche in grado di supportare ogni giorno i nostri partner e di rendere la loro mobilità sempre più smart e attenta all’ambiente e ai costi”.

Riva Aquarama (7 milioni): con due… Miura

di Roberta Pasero

Il rombo di due motori Miura per solcare le acque e passare dall’asfalto a mari e laghi. Non poteva che essere di Ferruccio Lamborghini questo Riva Aquarama datato 1968, un gioiello héritage, scafo di legno com’era tradizione Riva, con dettagli azzurro Tiffany, tutto splendidamente restaurato, e che oggi ha una quotazione di mercato di 7 milioni di euro.

Pochi giorni fa il rimessaggio in acqua, sul lago di Iseo, di questo Lamborghini oggi proprietà dei Cantieri Bellini dove tornano a splendere gli storici motoscafi Riva. E poi in acqua per un test drive, con i motori Miura a vista che suonano una partitura emozionante. 

smart

Prezzi gas naturale autotrazione: ok all’Iva al 5%

Le Associazioni Assogasmetano, Assopetroli-Assoenergia e Federmetano hanno accolto con favore le misure approvate dal Consiglio dei ministri. Il provvedimento, oltre a prorogare il taglio delle accise sui carburanti fino all’8 luglio 2022, include anche un intervento sul metano auto: l’accisa sarà a zero euro per metro cubo ed è prevista una riduzione dell’Iva dal 22% al 5%.  



Quanto ottenuto è il risultato di una battaglia portata avanti dalle tre associazioni da oltre otto mesi e che certamente costituisce un tassello importante per la tutela del settore del metano per autotrazione, pesantemente colpito dal caro prezzi e che fino a oggi non aveva avuto alcun tipo di sostegno da parte del Governo. A tal proposito, Assogasmetano, Assopetroli-Assoenergia e Federmetano ringraziano i ministri della Transizione ecologica Roberto Cingolani, dell’Economia e delle Finanze Daniele Franco e dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti per la sensibilità dimostrata nel salvaguardare al contempo una riduzione del prezzo al consumo e un’eccellenza italiana funzionale alla decarbonizzazione e che tanto ha dato e molto può dare al Paese in termini economici, ambientali e occupazionali.

 

La filiera del metano per autotrazione conta, infatti, nel nostro Paese conta circa 20.000 addetti, oltre 1.500 punti vendita, 1.100.000 famiglie a basso-medio reddito, autotrasportatori e aziende di trasporto pubblico locale che hanno scelto il metano per la loro mobilità – motivate dall’economicità e dai vantaggi ecologici del gas naturale – e ben un 30% di biometano già distribuito in rete per uso autotrazione.

Bus elettrici: incentivi dal Mise

Con un decreto del ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, è stata istituita una nuova linea di intervento per la realizzazione di investimenti nella filiera degli autobus elettrici per la quale sono disponibili incentivi per un ammontare di 300 milioni di euro stanziati dal PNRR.

 

Potranno richiedere gli incentivi le imprese del settore, in particolare quelle della componentistica, che presentano piani di investimento sul territorio nazionale le cui spese ammissibili risultano comprese tra 1 milione e 20 milioni di euro. L’importo delle agevolazioni non può in ogni caso superare, nel suo complesso, il limite massimo del 75% delle spese ammissibili.

 

Le agevolazioni verranno concesse sotto forma di contributo a fondo perduto o finanziamento agevolato, anche in combinazione tra loro, come già previsto nell’ambito dello sportello online dedicato ai contratti di sviluppo che è stato aperto lo scorso 26 aprile. A completamento dell’investimento produttivo potranno essere presentati anche progetti per la ricerca e sperimentazione industriale nonché per la formazione del personale. Il provvedimento è stato inviato alla Corte dei Conti per la registrazione.

Volvo Trucks: camion elettrici al via 

Volvo Trucks ha aperto ufficialmente il sistema di ordini per la sua gamma di veicoli elettrici pesanti: Volvo FH, Volvo FM e Volvo FMX. La produzione in serie inizierà in autunno e aumenterà gradualmente. Nelle prime fasi, i veicoli elettrici saranno prodotti nello stabilimento emissioni zero di Tuve, a Göteborg.

 

“Volvo Trucks raggiunge un traguardo importante. I clienti hanno manifestato un forte interesse a effettuare ordini per questi fantastici veicoli. Finora abbiamo proposto a clienti e partner di firmare principalmente lettere di intenti per l’acquisto, ma da questo momento inizieremo a siglare ordini definitivi, un passo fondamentale verso l’elettrificazione”, dichiara Roger Alm, presidente di Volvo Trucks.

 

Nel 2021 Volvo Trucks ha ricevuto ordini, comprese lettere di intenti per l’acquisto, per più di 1.100 veicoli elettrici pesanti in oltre 20 Paesi.

 

Le versioni elettriche dei veicoli per impieghi medi Volvo FE, Volvo FL e Volvo VNR sono già nella fase di produzione in serie. Attualmente, in Europa, i mercati più importanti per i camion elettrici Volvo sono Norvegia, Svezia e Germania. Nel 2021 Volvo Trucks si è dimostrata l’azienda leader sul mercato europeo dei veicoli elettrici pesanti, con una quota del 42%, e ricopre una posizione di spicco anche in America del Nord.

 

“La possibilità di offrire soluzioni di trasporto silenziose a zero emissioni di scarico sta diventando chiaramente un importante vantaggio competitivo”, commenta Roger Alm.

 

Con un totale di 6 diversi modelli elettrici in produzione quest’anno, Volvo Trucks offre la più vasta gamma elettrica a livello mondiale nel settore dei veicoli pesanti per varie tipologie di impiego, dalla distribuzione urbana alla gestione dei rifiuti, passando per la cantieristica e il trasporto merci regionale. L’obiettivo dell’azienda è raggiungere con l’elettrico la metà delle proprie vendite totali di veicoli entro il 2030.

Guida autonoma livello 3: Mercedes batte Tesla

Guardare un film o leggere un libro mentre si è in fila in autostrada: si potrà fare con il sistema «Drive Pilot» di Mercedes-Benz, commercializzato da metà maggio in Germania, che batte Tesla sul segmento competitivo della cosiddetta guida autonoma di «livello 3». Il sistema, che consente di staccare le mani dal volante e di distogliere lo sguardo dalla strada in determinate situazioni, sarà offerto agli acquirenti dei due modelli più costosi del marchio tedesco, la Classe S e la sua controparte elettrica EQS, per 5.000 e 7.430 euro più tasse rispettivamente.

 

«Drive Pilot, così come verrà venduto, però, può guidare il veicolo senza l’intervento umano solo in determinate situazioni: in caso di traffico intenso in autostrada, con una velocità massima di 60 km/h. Il dispositivo consente al conducente di controllare la posta elettronica, navigare su Internet o guardare un film sullo schermo centrale dell’auto. «I clienti possono rilassarsi o lavorare», ha sottolineato Mercedes-Benz in una nota.

 

Ma il pilota deve poter intervenire in ogni momento in meno di dieci secondi se il sistema glielo chiede. In caso contrario, l’auto si ferma automaticamente «in sicurezza». Per analizzare l’ambiente e decidere le manovre, EQS e Classe S si affidano a un gran numero di sensori, incluso un sistema LiDAR (laser range) del produttore di apparecchiature Valeo.

 

Dall’assistenza alla guida alle auto senza pilota, il grado di autonomia di un veicolo ha cinque livelli. In Tesla la guida autonoma attualmente commercializzata è di «livello 2» e richiede un guidatore attento in ogni momento, che supervisioni le operazioni del computer di bordo. L’azienda di Elon Musk, pioniere della mobilità elettrica e autonoma, è nel mirino delle critiche del regolatore americano, che la accusa di aver ignorato le sue raccomandazioni sul sistema di assistenza alla guida.

 

Mercedes-Benz aveva ottenuto lo scorso dicembre la prima omologazione mondiale per la commercializzazione di veicoli altamente autonomi conformi allo standard UN-R157, dove la legislazione locale lo autorizza. Dopo la Germania, il produttore afferma di voler ottenere «entro la fine dell’anno» l’autorizzazione per la commercializzazione di massa in California e Nevada. La Germania è un pioniere europeo nella guida autonoma: dal 2017 è autorizzata la guida di livello 3. Audi ha pensato di integrare questa tecnologia sulla sua ammiraglia, l’A8, prima di ritirarsi.

 

Alla fine del 2020 il Giappone è diventato il primo Paese al mondo ad omologare un sistema autonomo di livello 3 su strade pubbliche, integrato in una Honda Legend, commercializzata in serie limitata nella primavera del 2021. Stellantis prevede invece di implementare il suo primo sistema di livello 3 nel 2024, sviluppato con Bmw.

Iveco ed Eni: insieme per la mobilità sostenibile

Iveco, brand di Iveco Group e pioniere nei veicoli commerciali a propulsione alternativa, e Eni annunciano di aver firmato una Lettera d’Intenti (LoI): le due aziende uniscono le proprie competenze per esplorare una potenziale cooperazione in iniziative di mobilità sostenibile nel settore dei veicoli commerciali in Europa e accelerare il processo di decarbonizzazione del trasporto, nel quale entrambe sono attive da tempo. Iveco ed Eni puntano alla definizione di una piattaforma integrata di mobilità sostenibile per le flotte di veicoli commerciali, attraverso l’offerta di mezzi innovativi alimentati con biocarburanti e vettori energetici sostenibili, quali il biocarburante HVO (Hydrotreated Vegetable Oil, o Olio Vegetale Idrogenato), il biometano, l’idrogeno e l’elettrico, e delle relative infrastrutture.

 

Tra gli ambiti di collaborazione previsti nella LoI vi è l’offerta, da parte di Eni, di HVO puro al 100% rivolta ai veicoli pesanti Iveco dotati di motorizzazione compatibile. Il biocarburante di alta qualità HVO, infatti, può essere utilizzato in purezza in tutte le motorizzazioni diesel più recenti: si tratta di un biocarburante di elevata qualità di origine vegetale e da scarti, prodotto attraverso la tecnologia proprietaria Ecofining nelle bioraffinerie Eni di Venezia e Gela.

 

L’HVO puro al 100% consente di abbattere le emissioni di CO2 (calcolate lungo tutto il ciclo di vita) tra il 60 e il 90% rispetto al mix fossile di riferimento. Inoltre, Eni e Iveco – che è leader in Europa nei veicoli commerciali a gas naturale – intendono accelerare la disponibilità sul mercato del biometano, combustibile rinnovabile ottenuto da scarti agroindustriali, sia compresso (CNG) sia liquefatto (LNG), anche attraverso possibili partnership in Italia e all’estero.

 

La collaborazione, non esclusiva, prevede inoltre iniziative a favore dei veicoli elettrici, a batteria e a celle a idrogeno, e delle relative infrastrutture. Iveco ha in programma un piano di lancio di nuovi modelli a trazione elettrica, a batterie e, quindi, a fuel cell, mentre Eni intende creare una rete dipunti di ricarica. La Eni Live Station di Mestre (Venezia), in località San Giuliano, è la prima stazione di servizio in Italia per il rifornimento di idrogeno in ambito urbano e sarà seguita da una seconda stazione a San Donato Milanese.

 

“Proseguiamo nel nostro cammino verso la decarbonizzazione della mobilità delle merci, utilizzando tutte le opzioni a nostra disposizione e perseguendo ogni potenziale sviluppo,” ha commentato Luca Sra, President Truck Business Unit di Iveco Group. “Questa collaborazione con Eni è un ulteriore passo in avanti per centrare l’obiettivo di Iveco Group di raggiungere le zero emissioni nette di CO2 entro il 2040 e ci permetterà di massimizzare esperienze che per entrambi sono già vaste e fondate su anni di ricerca e di applicazione sul campo, nonché di progettare nuove soluzioni per i nostri clienti, che siano efficaci dal punto di vista ambientale ed efficienti in termini di riduzione dei costi associati alla gestione dell’intero ciclo di esercizio di un veicolo (Total Cost of Ownership, TCO)”.

 

Giuseppe Ricci, direttore generale Energy Evolution di Eni, ha dichiarato: “La collaborazione con Iveco si inquadra nel percorso di Eni per raggiungere l’obiettivo delle zero emissioni nette al 2050. Per realizzare questa transizione è fondamentale utilizzare in modo complementare tutte tecnologie disponibili che possano concorrere a fornire prodotti utili a ridurre le emissioni. Insieme a Iveco potremo segnare un’accelerazione verso un trasporto merci più sostenibile proprio perché comprende sia soluzioni tecnologicamente pronte e immediatamente utilizzabili, come il biocarburante HVO, di cui Eni è il secondo produttore europeo, e il biometano, sia lo sviluppo congiunto di soluzioni che saranno pronte a medio e lungo termine, come la rete a idrogeno e l’elettrificazione dei veicoli commerciali, riconoscendo che la complessità della transizione energetica richiede il contributo sinergico e la lungimiranza di tutti gli attori della filiera”.

Mercedes EQE: “scossa” di lusso all’aroma di cioccolato

di Roberta Pasero

C’è Chanel n. 5 e Mercedes No. 6. È il Mood bittersweet, profumazione all’aroma di cioccolato nero creata per EQE. Un dettaglio di stile anche per EQE 350+, ammiraglia Mercedes-Benz su nuova architettura elettrica EVA2, business luxury viaggiante per 654 km e 250 km ricaricabili in 15 minuti, sempre se….

 

Quasi 5 metri di sensual purity design, linea arcuata filante one bow, luci posteriori a forma di elica tridimensionale e motivi a stelle sparsi qui e là, dal frontale ai cerchioni che sono un firmamento di stelle. E poi interni con head up da 29 pollici di diagonale, hyper e widescreen tutti da scoprire e da ascoltare, facendo conversazione in 27 lingue con “Hey Mercedes” (che risponde pure al più confidenziale “Hey Merci” e persino a domande.. sentimentali) o accendendo a tutto volume il Burmester Sound System. Da 93mila euro.

Climate Group: galassia Hyundai nel RE100 pro rinnovabili 

Hyundai Motor Group ha annunciato che quattro società chiave, tra cui Hyundai e Kia, sono ora membri di RE100 di Climate Group, un’iniziativa globale che riunisce le grandi  aziende impegnate verso il raggiungimento dell’uso di energia elettrica 100% rinnovabile. Inoltre, anche Hyundai Mobis Co. e Hyundai Wia sono entrate a far parte di RE100 di Climate Group. Le quattro società si uniscono alle oltre 350 aziende internazionali che aderiscono all’iniziativa, con piani per accelerare l’utilizzo di energia elettrica 100% rinnovabile in tutte le loro operazioni.

 

Sebbene tutte e quattro le società mirino a passare al 100% di energia rinnovabile entro il 2050, ognuna si impegnerà singolarmente per raggiungere gli obiettivi prima di questa data, già nel 2040,  a seconda delle condizioni della domanda e dell’offerta di energia nelle rispettive operazioni  internazionali. Nell’ambito del raggiungimento della carbon neutrality, le quattro aziende prevedono di istituire un  sistema di risposta RE100 congiunto nei siti internazionali in cui operano abitualmente.

 

Il Gruppo sta  valutando diversi modi per procurarsi energia rinnovabile, come l’autoproduzione attraverso pannelli  solari, accordi di acquisto (PPA) con produttori di energia eolica e solare, nonché l’acquisto tramite  il programma “Green Premium” dalla Korea Electric Power Corporation (KEPCO).