ANIASA e Bain & Company: ecco i trend di cambiamento del mercato automotive

ANIASA e Bain & Company: ecco i trend di cambiamento del mercato automotive

ANIASA e Bain & Company Italia hanno condotto un’indagine sulla mobilità degli italiani, che evidenzia come il settore automotive sia destinato a cambiare molto più di quanto non abbia fatto negli ultimi decenni.

“Casa e Chiesa” nel settore dell’auto mette in evidenza come il settore automobilistico italiano stia vivendo una fase di trasformazione, con un’accelerazione verso veicoli più ecologici, la tendenza verso vetture a benzina o mild hybrid e nuove sfide derivanti dall’ingresso dei marchi cinesi sul mercato europeo.

Nel 2023, il mercato italiano dell’automobile ha mostrato segnali incoraggianti di ripresa, registrando un aumento significativo del 19%. Una boccata d’ossigeno per il settore, ben lontano dai livelli pre-pandemici (-300.000 vetture vs 2019) e ancora in cerca di un nuovo equilibrio.

Il canale del noleggio raggiunge un nuovo record storico, avvicinandosi ai livelli degli altri Paesi d’Europa.

Il 2023 ha registrato un ulteriore aumento delle vetture ibride, salite ormai al 42% (rispetto al 3% delle BEV) del mercato, nel primo trimestre del 2024. Questo aumento, tuttavia, non è sufficiente a risolvere il problema delle emissioni di CO2, tema tuttora critico nell’attuale panorama automobilistico. Il declino delle vendite di vetture Diesel, accompagnato da un aumento delle emissioni totali, aumenta gli interrogativi sulle strategie di transizione del settore. Questa tendenza può essere spiegata con le minori rottamazioni delle vetture obsolete. Infatti in due anni le radiazioni si sono contratte del 30%, diminuendo da 1,5 milioni a 1 milione.

“La mobilità in Italia sta compiendo la propria transizione green, ma non nel senso sperato: di green sembra esserci solo il colore della benzina, verde per l’appunto, visto che con la “morte” del Diesel (dal 56% nel 2015 al 15% nel Q1 2024) le motorizzazioni a benzina sono cresciute nello stesso periodo dal 25% al 64% del mercato (incluse le ibride)”, le parole di Gianluca Di Loreto.

Le vetture ibride rappresentano oggi il 42% del mercato italiano dell’auto, ma con una curva di crescita ormai piatta negli ultimi anni. La trasformazione del panorama automobilistico italiano è evidente anche analizzando le preferenze dei consumatori, con una chiara tendenza dal diesel alla benzina.

 

Km 0 in ripresa

La ripresa, seppur limitata, delle vendite di vetture “Km 0” suggerisce che il mercato automobilistico sta ancora affrontando sfide significative. La quota di immatricolato “Km 0” a fine 2023 ha superato il 10%. Con il 2023 si è invertito l’ordine dei fattori: ora la domanda è tornata ad essere potenzialmente inferiore all’offerta, con conseguenze pericolose per gli operatori. L’inversione del trend sta portando già in alcuni casi ad una riduzione dei prezzi e l’Europa sta già sperimentando una stabilizzazione nella crescita delle vendite di veicoli elettrici, soprattutto a causa della diminuzione degli incentivi.

 

Panorama italiano ed europeo

Analizzando le preferenze dei consumatori nelle diverse dimensioni delle città, emerge chiara la tendenza dal Diesel alla benzina, anche nelle metropoli più grandi. Solo 1 compatta su 50 è BEV, mentre tra le vetture medio-grandi avanza il plug-in hybrid. In Europa, ormai la crescita del BEV si è appiattita, soprattutto in Germania, anche a causa del blocco degli incentivi. Il declino delle vendite di vetture diesel e il contemporaneo aumento delle emissioni totali sollevano interrogativi importanti sulle strategie di transizione del settore.

 

Una nuova geopolitica

L’arrivo dei marchi cinesi sul mercato europeo potrebbe rappresentare un’ulteriore incognita, con una quota di mercato prevista del 7% entro il 2030 (o anche superiore, in funzione della capacità dei brand cinesi di approdare con modelli di segmento più basso a prezzi competitivi), a potenziale discapito soprattutto di Paesi come l’Italia, il Regno Unito e la Francia (importatori netti di auto). A livello globale, stiamo entrando in una nuova era della geopolitica dell’auto.

Nel 2019, il 42% delle auto vendute in Cina apparteneva a marchi europei, mentre solo il 27% era di brand locali. Ma nel 2023 solo il 32% delle auto vendute in Cina apparteneva a marchi europei, mentre ben il 43% proveniva da marchi locali.

La Cina si è ripresa il proprio mercato. Questo segna un importante spostamento di equilibri, stiamo assistendo all’ingresso di nuovi attori sul mercato globale dell’automobile. In particolare, l’arrivo dei marchi cinesi sul mercato europeo potrebbe avviare una nuova fase.

Sempre Gianluca Di Loreto (Bain & Company) sottolinea che “l’emergere di nuovi attori nel mercato automobilistico globale richiede l’attenzione dell’Europa, compresa l’Italia, ma offre anche opportunità di collaborazione e innovazione. Tuttavia, per affrontare le normative sempre più rigorose, in particolare sulle emissioni, le Case automobilistiche europee devono essere adeguatamente preparate e investire. È fondamentale prendere seriamente in considerazione le preferenze dei consumatori e adattarsi ai cambiamenti nelle loro abitudini di acquisto per mantenere la competitività nel mercato globale, concentrandosi sulla sostenibilità ambientale e economica del settore”.

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