Acea striglia l’UE contro l’Euro 7: meglio tardi che mai

(da “il Giornale” del 23 maggio 2023)

 

La Commissione Ue è stata respinta all’esame Euro 7 per il mondo automotive, la nuova stretta sulle emissioni delle motorizzazioni che dovrebbe entrare in vigore dal 1° luglio 2025 e dal 1° luglio 2027 per i mezzi pesanti. In un documento, Acea (Associazione europea dei costruttori) denuncia infatti che l’aumento dei costi per il settore risulta da 4 a ben 10 volte superiore rispetto alle stime «ottimistiche» di Bruxelles.


Per la Commissione e il suo vicepresidente Frans Timmermans, artefice del piano che dal 2035 prevede la produzione e la vendita di soli veicoli elettrici, si tratta di un nuovo passo falso, vista la recente retromarcia con l’apertura anche ai carburanti sintetici e, come auspicato dal Governo italiano, in futuro ai biocarburanti.

Il documento di Acea che si basa su uno studio di Frontier Economics (2mila euro in più per vetture e furgoni rispetto a 180-450 euro messi in conto da Bruxelles; 12mila euro l’aggravio per camion e bus Diesel contro i 2.800 euro preventivati dagli «esperti» della Commissione), arriva contemporaneamente all’invio alla presidente di turno dell’Ue di un «non paper» siglato da 8 Paesi: Bulgaria, Cechia, Francia, Italia, Polonia, Romania, Slovacchia e Ungheria.

 

Per gli 8 Stati, inoltre, “un’estrema riduzione dei limiti provocherebbe un significativo dirottamento delle risorse dagli investimenti verso tecnologie a emissioni zero e, di conseguenza, rallenterebbe la transizione verso la neutralità climatica; da qui un aumento estremo del prezzo dei veicoli nuovi, con il conseguente tasso di rinnovo del parco circolante notevolmente inferiore”.

Acea, al cui vertice siede l’italiano Luca De Meo, numero uno di Renault, fa anche sapere che i costi aggiuntivi evidenziati “non corrispondono ai prezzi di acquisto, ma fanno aumentare ulteriormente il valore per gli utenti finali; l’aumento dei prezzi sarebbe quindi probabilmente superiore alle cifre citate nello studio. L’industria automobilistica europea è impegnata a ridurre ulteriormente le emissioni a beneficio del clima, dell’ambiente e della salute. Tuttavia, la proposta Euro 7 non è semplicemente il modo giusto per farlo, in quanto avrebbe un impatto ambientale estremamente basso a fronte di un costo estremamente elevato”.

Tutti aggravi che si aggiungerebbero al costo totale di un veicolo, ponendo ulteriori pressioni finanziarie sui consumatori e sulle imprese in un periodo di alta inflazione e di caro-energia.

 

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