Produzione italiana automotive: trend di crescita, ma sempre sotto il 2017

Gianmarco Giorda

di Gianmarco Giorda, direttore di ANFIA

La variazione positiva del mese di dicembre 2022, con l’indice della produzione automotive italiana a +13,5%, conferma il trend di crescita dei quattro mesi precedenti, segnando il quinto rialzo tendenziale consecutivo. Nel dettaglio, per il quinto mese consecutivo,

l’indice della fabbricazione di autoveicoli registra un incremento a doppia cifra nel mese (+15,4%), e si conferma in crescita anche l’indice della produzione di parti e accessori per autoveicoli e loro motori (+12,3%), quarto rialzo consecutivo.

Infine, la produzione di autovetture, secondo i dati preliminari di ANFIA, aumenta del 10,1% nel mese di dicembre e chiude il 2022 a +6,6%. Guardando all’anno da poco concluso, la produzione automotive nel suo complesso, risulta in leggero rialzo (+1,7%), dopo aver seguito un trend altalenante, che ha visto un miglioramento perlopiù nel secondo semestre.

Il totale degli autoveicoli prodotti nel 2022 perde meno di mille unità (-0,1%) rispetto all’anno precedente, rimanendo quindi all’incirca sugli stessi livelli. Tuttavia, a confronto con l’anno record 2017, quando la produzione domestica superava il milione di unità – i volumi ideali per assicurare lo stato di salute e il mantenimento degli investimenti produttivi della componentistica sul territorio – il calo effettivo è di circa 345mila unità.

Se da un lato lo stanziamento, nel corso del 2022, di uno specifico Fondo per l’automotive ha almeno in parte contribuito ad una prima ripresa del settore – e auspichiamo possa favorire anche nei prossimi mesi la crescita della domanda, grazie alle misure di incentivazione sperando nell’introduzione di alcuni correttivi, e dei volumi di produzione, oltre che sostenere concretamente la riconversione della filiera – la nota crisi dei microchip, i rincari delle materie prime e le conseguenze del conflitto in Ucraina hanno pesantemente impattato sulle catene di fornitura e sulla catena logistica, con difficoltà e rallentamenti protratti durante tutto l’anno.

ANIASA al Governo: “Eco-incentivi al 100% anche per il noleggio e revisione fiscale”

Foto: Da sinistra, Alberto Viano (ANIASA) e il sottosegretario Massimo Bitonci

“Auspichiamo che nel 2023 vengano riconosciuti per intero gli eco-incentivi anche per chi noleggia auto, al pari di chi le acquista. Confidiamo che il nuovo Governo possa mettere mano a una revisione della tassazione sull’auto aziendale nel nostro Paese, partendo da un allineamento al resto d’Europa sulla deducibilità dei costi delle vetture”. Sono queste in sintesi le due principali richieste avanzate dal presidente di ANIASA (l’Associazione che rappresenta in Confindustria il settore dei servizi di mobilità), Alberto Viano, al sottosegretario del ministero delle Imprese e del Made in Italy Massimo Bitonci nel corso di un incontro a Roma.

Il presidente Viano ha evidenziato come i dati del mercato automotive del 2022, nonostante il continuo stop&go dettato dagli annunci di incentivi e dalle successive modifiche della normativa, ribadiscono il ruolo decisivo del comparto del noleggio nella diffusione di veicoli a basse emissioni: il settore ha immatricolato il 56% delle vetture ibride plug-in sul mercato e il 30% delle elettriche. Senza contare la funzione strategica del settore nell’immissione in circolazione di vetture usate di ultima generazione, economicamente più accessibili.

“Il noleggio ha per sua natura un ruolo strategico nella diffusione di veicoli elettrici ed ibridi nel nostro Paese. Auspichiamo che nel 2023 si possa equiparare al 100% il sostegno degli incentivi anche per chi noleggia una vettura elettrica (oggi fermo al 50%), al pari di chi l’acquista. Una decisione che provocherebbe un’immediata scossa nelle immatricolazioni di questi veicoli, invertendo il trend negativo dello scorso anno che condanna il nostro Paese, unico in Europa a un ruolo finora marginale nel processo di elettrificazione del parco auto e accelerando la diffusione di questi mezzi nel circolante”, ha commentato Viano

Il confronto tra l’associazione e il sottosegretario si è poi spostato sul tema della fiscalità dell’auto aziendale e in particolare sulla deducibilità dei costi. Occorre oggi aggiornare i valori di riferimento fissati nel lontano 1998 in base a un costo medio per veicolo di 18.000 euro: un valore che, dopo ben 25 anni, risulta ampiamente superato dalle naturali dinamiche dei costi industriali. Si tratta di portare tale limite ad almeno 25.000 euro, così come di recente è avvenuto per le auto utilizzate da agenti di commercio. Va poi considerata che, a seguito della Riforma Fornero, la percentuale di deducibilità è scesa dal 40% al 20%. 

“E’ ora di mettere mano a una riforma complessiva e non ideologica sulla tassazione relativa all’auto aziendale. Il grave disallineamento in ambito UE ha come conseguenza una situazione di minor competitività delle aziende nazionali (in particolare per l’export) rispetto alle concorrenti europee su un asset così rilevante come l’auto aziendale. Il gap appare ancora più evidente se si raffronta la tassazione su un’auto aziendale media in Italia e negli altri Paesi UE (prezzo indicativo con IVA di 30.000 €): in Italia si possono dedurre costi complessivi pari a 3.615 euro, contro i 25.210 euro della Germania, i 23.700 della Spagna e i 18.000 di Francia e Germania. La disparità grava pesantemente sul mercato dell’auto aziendale, schiacciando le potenzialità economiche e danneggiando la competitività delle nostre imprese, che sostengono un maggior costo nella produzione di beni e servizi rispetto ai competitor EU”, ha concluso Alberto Viano.

Il sottosegretario ha mostrato grande interesse per i temi affrontati, negli ultimi anni già al centro di alcune sue iniziative, e si è impegnato a portare le istanze dell’Associazione nel dibattito governativo.

ACI Storico: ecco il Circuito Stradale del Mugello ’23

ACI STORICO

L’edizione 2023 del Circuito Stradale del Mugello (28-30 aprile) è una gara di regolarità classica che trova le sue origini nel lontano 1914, data che gli conferisce il prestigio di essere una delle manifestazioni più antiche d’Italia. Il programma dell’evento porterà i partecipanti ad attraversare scenari meravigliosi della Toscana, dove verranno percorse strade e valichi calcati in passato dai piloti che hanno fatto grande il Gran Premio del Mugello fino al 1970, anno della sua ultima edizione. Il percorso di quest’anno si sviluppa su 290 km con 90 prove cronometrate e 8 prove di media.

Venerdì 28 aprile sarà dedicato all’arrivo dei concorrenti e alle consuete procedure di verifica sportiva e tecnica, degli equipaggi e delle auto in gara. Durante la prima tappa, prevista sabato 29 aprile, la competizione partirà da Piazzale Michelangelo, in pieno centro storico di Firenze e toccherà località come Impruneta, Strada in Chianti, Terranova Bracciolini, San Giustino Valdarno, spingendosi fino ad Arezzo, per la sosta pranzo.

Nel pomeriggio il percorso si snoderà nel territorio Casentinese passando da Bibbiena e Poppi per poi terminare al Passo della Consuma, consentendo agli equipaggi di rientrare liberamente a Firenze. Lungo il percorso della seconda tappa, domenica 30 aprile, gli equipaggi saranno chiamati a confrontarsi sullo storico tracciato del Gran Premio del Mugello, passando da San Piero a Sieve, Scarperia, dal Passo del Giogo, Firenzuola, dal Passo della Futa e Barberino di Mugello, per terminare al Mugello Circuit con la cerimonia di premiazione.

Il San Valentino che non ti aspetti: un po’ Mini, un po’ professore universitario

di Luca Talotta

 

MILANO – Il San Valentino che non ti aspetti è quello che prende le sembianze di un’auto non banale, incastonata in mezzo a tanti acquerelli che rappresentano dei baci dipinti da un professore universitario dell’Università Bicocca di Milano. Scene di ordinaria pazzia, verrebbe da dire: cosa c’entrano San Valentino, i baci (ok, si questi primi due sì), Milano, un professore universitario e degli acquarelli?

Il San Valentino firmato Mini e Severino Salvemini

 

L’occasione ghiotta per finire nel turbinio di particolari emozioni e visioni è stata l’inaugurazione, presso la Galleria Nuages di Via del Lauro 10 a Milano, della mostra “Baci” di Severino Salvemini, realizzata con la collaborazione di MINI. Una mostra assai particolare, sia per la sua natura, sia per la sua genesi e l’autore: gli acquarelli sono una tecnica molto delicata e complessa, dove il minimo errore non è consentito; figurarsi se, a scendere in campo, è un professore universitario, economista di fama mondiale, che ha preso ispirazione da… un citofono: «Una volta ero ad Ischia e, sorpreso da un’acquazzone, cercai riparo nell’atrio di un portone. E lì mi accorsi dei citofoni: in ogni città, ce ne sono di diversi». Da lì è partita l’opera di Severino Salvemini, professore universitario che da quel momento ha iniziato a riprodurre, sempre con la tecnica dell’acquarello, anche ritratti di chef e, appunto, di baci.

 

La genesi dell’opera «Baci» di Severino Salvemini

 

Nella postfazione del libro che accompagna la mostra l’Autore racconta che nell’estate del 2021 fu colpito dal libro Baciarsi dove il bacio veniva descritto come un atto transculturale, come un gesto rivoluzionario per la diffusione nel vocabolario globale, come un elemento simbolico che attraversava popoli e culture. E da lì è nato il suo, di bacio; divenuto in poco tempo il simbolo del BIG LOVE che MINI diffonde e condivide con la propria community. Il BIG LOVE mette in contatto le persone e crea un potente senso di appartenenza: è la sensazione di far parte di qualcosa di più grande di noi.

L’UE e il blitz “green” di San Valentino: tanta fretta (perché?) e vie di uscita (ci sono)

Il blitz di San Valentino del Parlamento UE che ha deliberato il definitivo “tutto elettrico” dal 2035, a scapito della produzione e della vendita di vetture con motore endotermico, ha messo allo scoperto le profonde divergenze tra i vari schieramenti. I 274 voti contrari e i 21 astenuti (340 i sì alla “eco-follia” di Bruxelles) ne sono la chiara  testimonianza.

 

Esultano le lobby elettriche, i “taleban-green”, la sinistra (quella italiana, in particolare, che pensa di aver raccolto un grande risultato dopo le recenti figuracce). Questo blitz eco-folle di San Valentino, comunque, ha il sapore di un’accelerazione singolare, la fretta obbligata di portare a compimento questa normativa. Il perché verrà alla luce prossimamente.

 

Del resto, nel 2024, cioè il prossimo anno, ci saranno le elezioni – finalmente – per il rinnovo degli organismi UE e, in caso di auspicato di cambiamento radicale, ecco che la nuova Commissione potrebbe rimettere mano al piano ereditato da Frans Timmermans, l’olandese vicepresidente attuale, al quale l’industria cinese sarà riconoscente in eterno (meno i lavoratori del settore della “sua” Europa). Ciò vuol dire che una norma, alla luce della realtà dei fatti, può essere modificata (si guardi, per esempio, al reddito di cittadinanza), cancellando tutta l’impronta ideologica. Per la serie: ride bene chi ride ultimo. Vedremo.

 

Resta da capire se il neopresidente di ACEA, Luca De Meo, autore nei giorni scorsi di una lettera dai toni decisi e duri verso le autorità di Bruxelles, è stato colto di sorpresa o meno dal blitz UE di San Valentino. De Meo aveva infatti informato la Commissione sulle preoccupazioni e i timori del settore, dettati dalla mancanza di chiarezza e dall’ambiguità del piano, tra l’obbligo di pesanti investimenti, già in atto, sull’elettrificazione delle gamme, da una parte; e dall’altra, la stessa cosa a proposito delle motorizzazioni Euro 7, le stesse però destinate a capitolare dal 2035. Si sono parlati De Meo e Timmermans? E’ importante che il presidente di ACEA lo faccia sapere. E se così non fosse stato, cosa intende fare.

 

Il settore automotive, che ha colpevolmente “dormito” e accettato con eccessiva sottovalutazione questa rischiosissima svolta ideologica, è chiamato a dare un segnale forte. Sulle spalle ha la responsabilità del futuro di milioni di famiglie. L’Europa non deve diventare – purtroppo consapevolmente – un assoluto territorio di conquista dei big cinesi.

Appello al Governo: si varino nuove risorse per gli incentivi 2023

STARACE

di Paolo Starace, presidente di UNRAE Veicoli industriali

 

Il 2023 si apre con la conferma del trend di crescita del mercato dei veicoli industriali, già registrato negli ultimi mesi dello scorso anno. A gennaio, infatti, sono state immatricolate 2.577 unità contro le 2.200 dello stesso periodo del 2022 (+17,1%). Nel primo mese del 2023 non si arresta il buon andamento del comparto pesante di massa uguale o superiore a 16 t, che segna il +17,2% rispetto allo scorso anno. In positivo anche la fascia di peso medio-leggera sotto le 16 t, a +5,9%, così come i mezzi leggeri sotto le 6 t, che registrano nel mese appena concluso un deciso aumento dei volumi di immatricolazione (+60,4%).

 

Accogliamo positivamente il primo dato di mercato del 2023, che vede il nuovo anno aprirsi sotto i migliori auspici. La conferma del trend di crescita fatto registrare nell’ultimo semestre del 2022 è merito di una tendenziale normalizzazione delle catene di fornitura, che ha consentito una continuità di produzione e ha assicurato un volume di consegne superiore alle aspettative.

 

Tuttavia, nonostante l’ottima capacità dei costruttori di far fronte ai volumi di domanda, continuano ancora le incertezze rispetto all’attuale contesto macroeconomico e geopolitico, che potrebbero influenzare negativamente l’andamento dell’intero comparto nei prossimi mesi.

 

Riteniamo, pertanto, essenziale e prioritario che l’Esecutivo riporti al centro delle politiche di Governo il settore dell’autotrasporto, attraverso misure strutturali volte a sostenere gli investimenti per il rinnovo del parco circolante italiano, che – ripetiamo ancora una volta – con oltre 14 anni di anzianità è tra i più vetusti d’Europa. A questo riguardo, urge velocizzare l’iter di liquidazione dei fondi finora stanziati, così come provvedere in tempi rapidissimi allo stanziamento di nuove risorse per gli incentivi 2023”.

ALIS e Veronafiere: si scaldano i motori per LetExpo 2030

Foto: da sinistra: Guido Grimaldi e Federico Bricolo

“Con LetExpo 2023, in programma da mercoledì 8 a sabato 11 marzo presso il polo fieristico di Verona, ALIS e Veronafiere consolidano una collaborazione strategica forte del posizionamento da leader nei rispettivi settori e della comune idea di un progetto fieristico innovativo, che mette al centro il mondo della logistica, dei trasporti e dei servizi alle imprese. LetExpo è una fiera che guarda al futuro di tutti noi, con la grande responsabilità di promuovere una cultura che ci accompagni nella transizione verso una mobilità e un’economia più sostenibili”. Così il presidente di ALIS, Guido Grimaldi, e il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo, presentano l’iniziativa.

“Siamo lieti di annunciare – aggiungono  grimaldi e Bricolo – che per questa seconda edizione avremo 300 espositori posizionati in 5 padiglioni per una superficie di 60.000 metri quadrati di spazio espositivo. Numeri molto importanti, che si aggiungono agli oltre 100 momenti tra membri del Governo e delle Istituzioni, rappresentanti delle imprese, delle associazioni, del mondo delle professioni e della formazione, i quali interverranno in conferenze istituzionali ed interviste in “Casa ALIS”, confronti e dibattiti in “ALIS Cafè”, workshop e presentazioni in “ALIS Hub”. Questi appuntamenti saranno moderati da autorevoli giornalisti, tra i quali Bruno Vespa, Monica Maggioni, Veronica Gentili, Maria Antonietta Spadorcia, Nunzia De Girolamo, Massimo Giletti e Nicola Porro”.

“Saranno presenti come espositori e categorie merceologiche imprese di logistica, trasporto stradale, marittimo e ferroviario, terminalisti, spedizionieri, aziende fornitrici di servizi alle imprese, case costruttrici di veicoli industriali, porti italiani ed europei, interporti nazionali ed internazionali, associazioni, player operanti nella categoria delle nuove energie e dei nuovi carburanti, agenzie di risorse umane e ricerca del lavoro, numerosi centri di ricerca ed enti di formazione, tra cui ITS, Scuole superiore ed Università.

Tra le grandi realtà espositrici presenti a questa edizione, ci saranno ad esempio: Avis Budget Group, Continental, ENI, Ford Truck, Indeed. Iveco, Mercedes, P3 Logistics Parks,  Q8, Randstad, Scania, SNAM4Mobility, Telepass, Vodafone e Wurth.

Centrale in tutti i giorni di fiera sarà il tema della formazione giovanile e dell’occupazione e, con la nostra ALIS Academy, copriremo un’area di oltre 1.000 mq con i numerosi enti di formazione associati (ITS, scuole superiori, Università e centri di ricerca), le principali società di risorse umane e ricerca del lavoro e oltre 4.000 studenti e docenti da tutta Italia.

“LetExpo è infatti una grande opportunità per i giovani e già nella prima edizione dello scorso anno abbiamo generato occupazione, svolgendo numerosi colloqui di lavoro e ricerca di personale: proprio nei giorni della fiera una decina di ragazzi hanno sottoscritto contratti di lavoro ed ulteriori sono stati sottoscritti nelle settimane successive. L’obiettivo per questo 2023 è di replicare e migliorare questa best practice”, spiega una nota.

Il nostro evento fieristico sarà inoltre caratterizzato da un ulteriore aspetto innovativo, ospitando importanti momenti e spazi culturali. Annunciamo infatti con orgoglio l’esposizione della “Mostra itinerante sui crimini nazi-fascisti” promossa dallo Stato Maggiore della Difesa con l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica e la collezione di auto d’epoca del “Museo Nicolis” di Villafranca di Verona, nonché le presentazioni di opere di artisti contemporanei tra cui Lello Esposito”.

“Siamo altresì orgogliosi – concludono i presidenti di ALIS e Veronafiere – di dare spazio e rilevanza, con un padiglione fieristico interamente dedicato ad “ALIS per il Sociale”, all’impegno di oltre 40 associazioni, fondazioni ed enti no-profit che dedicano tutta la loro attività all’aiuto dei più bisognosi con azioni benefiche, mettendo in evidenza le progettualità e le iniziative volte ad aiutare e far stare bene chi necessita di un sostegno ed una maggiore inclusione sociale”.

Tutto elettrico? In due anni le cose sono cambiate

di Gilberto Pichetto, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica

 

Ora qualcuno ammette che possano rimanere i motori endotermici con carburante sintetico, quando ne parlai alla Unione Europea ricevetti il no secco. In due anni le cose sono un po’ cambiate. La data del 2035 è stata una scelta meno razionale di quella che si sarebbe dovuto fare, come succede oggi per le case green.

 

Anche le Case automobilistiche oggi dicono che può rimanere l’endotermico con il biometano e, più avanti, con l’idrogeno. La parte maggiore dei veicoli dovrà essere elettrica, ma non bisogna dimenticare la compatibilità economica e sociale. Tutto va graduato, dobbiamo accompagnare il cambiamento.

 

Questi i numeri del settore in Italia: 280.000 occupati diretti e 250.000 artigiani dell’indotto. Quello automotive è il più poderoso settore manifatturiero del Paese.

Maserati: riecco la GranTurismo (anche elettrica)

di Pierluigi Bonora

Nasce a Mirafiori la nuova Maserati GranTurismo, un’icona che si rinnova in continuazione da 75 anni. Il nuovo modello abbina una linea sportiva e grandi prestazioni al lusso tipico di ogni Maserati, si distingue per il sound (nella versione a benzina e pure, nonostante sia “ricostruito” tecnologicamente, nella versione “full electric”), oltre a soluzioni tecniche d’avanguardia, prestazioni di assoluto rilievo, comfort ed eleganza.

L’iconica coupé Maserati è disponibile in due versioni con motore benzina: la versione Modena dotata del 3.0 litri V6 Nettuno Twin Turbo da 490 cv, mentre la performante versione Trofeo è basato sul medesimo motore, arrivando a una potenza massima di 550 cv.

La nuova GranTurismo Folgore è la prima vettura nella storia di Maserati ad adottare un sistema di propulsione 100% elettrico a batteria. Il sistema di Folgore è basato su una tecnologia a 800 V ed è stato sviluppato con soluzioni tecniche d’avanguardia derivate dalla Formula E. Offre prestazioni di assoluto rilievo coniugate con il comfort e l’eleganza tipica del Tridente, grazie ai tre potenti motori a magneti permanenti da 300 kW.

L’abitacolo moderno è dotato di sistemi innovativi, tra i quali il sistema Multimediale MIA (Maserati Intelligent Assistant), il sistema di Infotainment di ultima generazione, il comfort display che raccoglie le principali funzioni in un’interfaccia integrata touch, il digital clock e l’Head-up display (come opzione).

 

Abbiamo provato le due GranTurismo su strada e sul circuito di Vallelunga, a Campagnano di Roma. Al termine del test commenti e impressioni con con Davide Danesin, e Andreas Wuppinger, rispettivamente responsabile del progetto tecnico di GranTurismo e capo del design degli interni di Maserati.

 

Nissan e-POWER: l’elettrico “a benzina” piace

NISSAN

Nissan supera la soglia delle 5.000 vetture con propulsore e-POWER vendute in Italia. Un traguardo raggiunto in poco più di sei mesi dal debutto europeo di questa innovativa tecnologia, avvenuto nel giugno del 2022. e-POWER, disponibile su Qashqai e X-Trail, è un brevetto Nissan e rappresenta un unicum nel panorama automobilistico. Un motore elettrico muove le ruote della vettura e un motore termico produce energia. Praticamente un elettrico senza spina che si ricarica con la benzina e fa 1.000 chilometri con un pieno. Il piacere di guida è quello tipico di un EV e il motore termico, che si accende solo quando è necessario, garantisce bassi consumi, basse emissioni e silenziosità.

Tra i clienti che acquistano Qashqai e-POWER, il 50% sceglie gli allestimenti top di gamma Tekna e Tekna+, caratterizzati da contenuti tecnologici per il comfort e la sicurezza, qualità dei materiali e finiture ai vertici della categoria. Per X-Trail e-POWER, invece, tre clienti su quattro scelgono la versione e-4ORCE 4WD. Un altro brevetto Nissan costituito da due motori elettrici, uno per ogni asse, e da un sofisticato sistema che regola forza motrice e azione del freno sulle quattro ruote. e-4ORCE reagisce ai cambi di aderenza in un decimillesimo (1/10.000) di secondo, garantendo prestazioni brillanti e massimo controllo su ogni tracciato e in ogni condizione.