Produzione, dati giù: speranze dai correttivi agli Ecobonus

di Gianmarco Giorda, direttore di ANFIA

Dopo un mese di maggio in lieve recupero (+2,8%), a giugno l’indice della produzione automotive italiana nel suo complesso torna in calo a doppia cifra (-16,4%) e chiude il primo semestre dell’anno a -3%. Se confrontata con i primi sei mesi del 2019, la flessione del primo semestre 2022 scende a -10,9%.

Anche l’indice della fabbricazione di autoveicoli, dopo il segno positivo di maggio, registra nuovamente una pesante flessione (-25,2%) – con un calo a doppia cifra, secondo i dati preliminari di ANFIA, delle autovetture prodotte a giugno (-18,9%) – così come riporta una variazione negativa l’indice della produzione di parti e accessori per autoveicoli (-9,7%).

Auspichiamo che contribuirà a incoraggiare la ripresa dei volumi produttivi nei prossimi mesi il correttivo agli incentivi appena approvato. Siamo infatti convinti che le produzioni italiane prime scelte dei consumatori nelle fasce emissive 0-20 e 21-60 g/km CO2, possano avere una spinta importante grazie alla possibilità di poter accedere al noleggio.

Report Findomestic: elettrica o ibrida? Meglio la seconda

Foto: Claudio Bardazzi, responsabile Osservatorio Findomestic

Per gli italiani l’auto elettrica non è così ecosostenibile e comoda da utilizzare: quasi 4 su 10 pensano che i modelli elettrici ed elettrificati saranno “realmente green” solo quando saranno alimentati con energia rinnovabile e sarà trovata la “soluzione per un corretto smaltimento delle batterie”, mentre per 1 su 4 resta il problema di dove ricaricarla. A registrare questo sentiment è il focus auto dell’ultimo Osservatorio Findomestic realizzato dalla società di credito al consumo del gruppo BNP Paribas in collaborazione con Eumetra.

 

“Il mercato automotive – commenta Claudio Bardazzi, responsabile dell’Osservatorio Findomestic – è oggi fortemente influenzato da diversi fattori che incidono sulla propensione all’acquisto dei consumatori. Uno dei più rilevanti è il problema dei ritardi nelle consegne: come abbiamo rilevato nell’approfondimento, il 43% dei clienti valuterebbe oggi altri modelli disponibili piuttosto che attendere circa 6 mesi per un’auto nuova, il 13% si sposterebbe su un’usata e il 17% rinuncerebbe all’acquisto rinviandolo a tempi migliori. Sarebbe disponibile ad aspettare solo il 27% degli intervistati”.

 

Dall’analisi emerge che quasi la metà degli italiani (47%) pensa che la sua prossima auto sarà ibrida (plug in o senza ricarica) e solo il 14% completamente elettrica. Inoltre, il 62% del campione intervistato dall’Osservatorio Findomestic ha sentito parlare degli ultimi incentivi statali, ma solo il 5% si dice seriamente intenzionato ad approfittarne, il 19% probabilmente mentre il 38% lo esclude.

 

 

Ok incentivi a noleggio e flotte: ma quella “scossa” per i redditi bassi…

Inclusione tra i beneficiari degli Ecobonus anche delle aziende di autonoleggio e delle flotte aziendali, mettendo così fine a una discriminazione e a un controsenso a proposito di mobilità elettrica e ibrida plug-i, considerati i maggiori canali per lo sviluppo di queste tecnologie vista la fredda risposta del mercato dei privati. Ecobonus “maggiorati”, poi, a beneficio della persona con un reddito pari o sotto i 30mila euro sempre per l’acquisto di queste vetture. Lo scopo è quello di dare uno scossone al mercato dei veicoli con la spina, ma è difficile pensare che un soggetto appartenente alla fascia di questi redditi possa permettersi l’acquisto di un veicolo con quelle caratteristiche non avendo le possibilità di “pensionare” e al tempo stesso cambiare il proprio mezzo ultra datato.


Il provvedimento del Governo, nel dettaglio, prevede Ecobonus bonus che possono arrivare fino a un massimo di 7.500 euro con rottamazione (6.000 euro senza) per l’acquisto di veicoli nuovi con emissioni di CO2 comprese nella fascia 0-20 g/km (elettrici) e un prezzo pari o inferiore a 35mila euro, Iva esclusa. Quindi, fino a un massimo di 6mila euro con rottamazione della vecchia auto (4.500 euro senza) per l’acquisto di vetture nuove con emissioni di CO2 incluse nella fascia 21-60 g/km (ibride con la spina) e un prezzo pari o inferiore a 45mila euro, Iva esclusa. C’è anche un fondo di 40 milioni come incentivo all’acquisto e posa in opera, da parte dei privati, di infrastrutture di ricarica all’interno del proprio box auto o di spazi comuni condominiali».

 

Al di là della buona volontà e dell’apprezzamento per l’inserimento tra i beneficiare di flotte aziendali e noleggio, per arrivare all esaurimento dei 300 milioni ancora fermi al palo destinati alle auto elettriche e ibride ricaricabili, segmenti in forte sofferenza, sarebbe stato opportuno aprire una nuova finestra allo scopo di favorire coloro rimasti esclusi dal piano incentivi, esaurito in poco tempo, a favore dell’acquisto di vetture con motori tradizionali di ultima generazione e la contestuale rottamazione dei veicolo datato. Si sarebbe così assicurato un nuovo seppur piccolo contributo allo svecchiamento del parco.

 

Anche se un’auto elettrica viene fatta pagare 7.500 o 6mila euro in meno, resta pur sempre molto cara, in particolare per le fasce sociali più in difficoltà economiche (senza contare la mancanza di un numero adeguato di infrastrutture di ricarica e l’affidabilità relativa ai delle autonomie dichiarate) che avrebbero bisogno di altri interventi per poter permettere loro il cambio del vecchio ma ancora funzionante (e questo è basilare) veicolo.

 

Tra l’altro, un recente report di Morgan Stanley, riferendosi agli Stati Uniti,  spiega che i prezzi delle auto nuove e usate sono saliti a un nuovo massimo storico nel mese di giugno. Una cattiva notizia per i potenziali acquirenti, visto che questa tendenza al rialzo dei prezzi non mostra segni di cedimento. Un fenomeno che riguarda anche il Vecchio continente,

Auto e Moto d’Epoca: addio Padova, dal 2023 in Fiera a Bologna

“Auto e Moto d’Epoca”, il più grande mercato di auto e ricambi d’epoca d’Europa, si trasferisce sotto da Padova a Bologna. Dal 2023 la kermesse ospitata a Padova – che vivrà dal 20 al 23 ottobre prossimi la sua ultima edizione, la 39/a, in terra veneta – si terrà a Bologna alla luce dell’accordo siglato da Padova Hall, società proprietaria del marchio di Fiera di Padova, Intermeeting e BolognaFiere per trasferire la manifestazione nei padiglioni del gruppo felsineo. L’operazione, spiega una nota della stessa BolognaFiere, ha un valore di 5 milioni di euro e “si inserisce in una collaborazione più ampia tra i due poli espositivi, volta a far sviluppare ulteriormente “Auto e Moto d’Epoca” in un quartiere più ampio e funzionale, e a liberare, al contempo, a Padova risorse e spazi utili a intraprendere con più forza il cammino di riconversione intrapreso con il nuovo piano industriale”.

 

Una manifestazione come “Auto e Moto d’Epoca”, sottolinea Gianpiero Calzolari, presidente di BolognaFiere, “non poteva trovare una collocazione migliore che a Bologna, in Emilia-Romagna, dove alcuni dei marchi automobilistici e motociclistici più importanti del mondo sono nati e continuano ad alimentare il mito della velocità. La Motor Valley è uno degli asset fondamentali della promozione culturale e turistica della nostra regione sulla scena internazionale – prosegue Calzolari -, un patrimonio mondiale unico di brand iconici, da Ferrari a Maserati, da Pagani a Lamborghini, da Ducati a Dallara e Tazzari – e di conoscenza, strutture ricettive, circuiti, musei, collezioni private, artigiani restauratori, imprese campioni di progettazione e design, e un Master in Advanced Automotive Engineering“.

 

 

Volvo Studio: Giulia Terzi, campionessa di Vita e di Sport

di Silvia Terraneo (She Motori)

 

Al Volvo Studio, il salottino svedese di Milano, l’ultimo appuntamento dell’estate con #unviaggioincredibile ha visto come protagonista un’immensa Giulia Terzi, campionessa di vita e di nuoto paralimpico, che ai Giochi olimpici di Tokyo 2020 ha incassato 5 medaglie: 2 d’oro, 2 d’argento e 1 bronzo. Complimenti! Giulia è cresciuta con una malattia congenita rara che l’ha costretta su una sedia a rotelle dal 2018. Sostenuta dall’amore della famiglia e dei fratelli ha affrontato la sfida più grande tuffandosi a capofitto nei suoi obiettivi, sia sportivi sia universitari. Due lauree conseguite, una in Scienze Politiche e l’altra in Giurisprudenza conseguita con lode pochi giorni dopo il rientro dalle Olimpiadi.

 

Giulia, la tua è una storia incredibile! Qual è il tuo segreto? “Non mollare mai” fa parte del tuo carattere?

“Un pochino sì, io sono una persona molto determinata, quando hai davanti un obiettivo fai di tutto pur di raggiungerlo. Il segreto è che ho sempre fatto cose che mi piacciono e, quindi, sono state più leggere,: studio, sport e quant’altro le ho scelte con questa visione”.

Hai  fatto del tuo percorso Vita un meraviglioso capolavoro, un viaggio incredibile, senza mai gettare la spugna anche quando tutto è cambiato e non per volontà tua…

“Nel 2018 sono rimasta in carrozzina a seguito di una grave scoliosi congenita diagnosticata nella mia prima infanzia. La scoliosi era parecchio grave, quindi, per evitare subito di operare hanno provato a ingessarmi, poi a mettermi un corsetto, ma purtroppo ho dovuto subire 3 interventi chirurgici con dei coinvolgimenti a livello midollare. Quindi dal 2018 io sono rimasta sulla carrozzina. Avevo il sogno  di andare alle Olimpiadi e non mi sarei mai aspettata di riuscirci. Quando  sono partita ho detto a mia mamma: “Speriamo di vincere una medaglia, giusto una, per averla di ricordo e non avere solo la mascotte comprata al negozio”.Salire dopo 5 gare su 5 era ogni oltre mia aspettativa , sono molto contenta!”.

E la piscina?

“La prima volta in piscina non me la ricordo. Mia mamma è un ex agonista e mi ha portato in piscina a 5 mesi, non mi piaceva per niente, piangevo e ogni volta era sempre peggio, odiavo quando il maestro mi schizzava con l’acqua e non ne volevo sapere, cosi scelsi un altro sport, la ginnastica. A 13 anni, purtroppo, ho dovuto interrompere, ho continuato come allenatrice, ma nel 2018 mi è stato detto che l’unico sport che io potessi praticare era il nuoto…. Ora, per me il rapporto con l’acqua  è un momento molto intimo, dove sono completamente me stessa perché posso muovermi tranquillamente senza carrozzina. In acqua penso, ragiono, ripeto le mie lezioni prima dell’esame e so che dall’acqua non verrò mai giudicata, mi sento protetta”.

Dal nuoto alle due lauree. Parlacene.

“Ci vuole organizzazione, determinazione. Avendo praticato lo sport a livello agonistico ero abituata a questi ritmi, perché finivo la scuola alle quattro, poi subito in auto per l’allenamento fino alle otto e, quindi, mi trovavo a fare i compiti la sera. Questa impronta mi ha portato ad avere dei risultati positivi. Sicuramente un grande aiuto mi è stato dato dal lockdown”.

Giulia, tu guidi ?

“Io ho fatto la patente in modo tradizionale al compimento dei 18 anni, poi ho rifatto la patente per prendere la S (la patente speciale) con i comandi al volante; quindi, guido tranquillamente, quando arrivo sulla macchina smonto la carrozzina e la carico di fianco e vado… è molto semplice”.

E se ti dico auto elettrica, sostenibilità… cosa ne pensi?

“L’elettrico è un punto di forza per l’ambiente che sta soffrendo parecchio per l’inquinamento. Credo siano giusti anche tutti gli incentivi per l’acquisto, in futuro spero che l’ambiente possa trarne vantaggi”.

 

A questo punto, Giulia, un grosso in bocca al lupo per le prossime gare.

 

Educazione stradale: “Non buttate via la vita”

Anche per l’anno scolastico 2021-2022 si è concluso, con ottimi risultati, il progetto di educazione e sicurezza stradale dedicato ai giovani delle Scuole medie e superiori, promosso dalla Onlus Di.Di.Diversamente Disabili in collaborazione con OCTO Telematics.

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Stop alle auto termiche: è inutile

di Pier Luigi del Viscovo, direttore di Fleet & Mobility
(da “Il Sole 24 Ore del 4 agosto 2022)

 

Quanta CO2 emettono le auto che circolano in Europa? Su questo numero, molto ben custodito, dovrebbe poggiare la decisione di bandire i motori termici. Usiamo il condizionale per l’ipotesi che non sia fondata solo su dati scientifici, ma anche sull’idea che le auto siano, anzi debbano per forza essere, le responsabili, se non uniche principali, del riscaldamento climatico. Una moda talmente forte che nessuno ha il coraggio di contrastarla, non i costruttori (con rare eccezioni) né i politici e tantomeno chi fa da megafono. Al massimo chiedono più tempo lamentando i posti di lavoro in gioco.


Molti dubitano che sia così ed è comprensibile, visto che un impatto devastante sull’industria dell’auto dovrebbe essere motivato da ben altri benefici sul clima. Il Parlamento Europeo ha una pagina dedicata alle “Emissioni di CO2 delle auto: i numeri e i dati”. Il settore dei trasporti è responsabile del 30% delle emissioni totali di CO2 in Europa.Le auto? Anche peggio: «Sono tra i mezzi più inquinanti, considerato che generano il 60,7% – di quel 30%.

Dal sito dell’European Environment Agency, agenzia della UE, il trasporto ha emesso 0,825 gt di CO2, il cui 60,7% delle auto è 0,501 gt. Sul totale delle emissioni mondiali, secondo l’International Energy Agency nel 2019 circa 50 gt, è l’1%. Ecco spiegato perché sia così difficile trovare il dato e perché nessuno mai lo riporti a supporto dello stop alle auto termiche, che non è sbagliato perché sacrifica posti di lavoro. È solo una cosa inutile, portata avanti per moda e tollerata per codardia.