Verso il “Trilogo” UE: speriamo prevalga l’approccio a 360 gradi

Paolo Scudieri, Anfia

di Paolo Scudieri, presidente di ANFIA

 

A settembre, il mercato dell’auto europeo cresce per il secondo mese consecutivo (+7,9%), dopo il recupero di agosto (+3,4%) che aveva interrotto tredici mesi di trend negativo. Questo rialzo resta, tuttavia, condizionato dal confronto con un settembre 2021 che aveva registrato i volumi più bassi dal 1995, risultando già colpito dalla crisi dei semiconduttori tuttora in atto. 

Tutti i maggiori mercati (incluso UK) si mantengono positivi nel mese: Germania e Spagna registrano incrementi a due cifre (rispettivamente +14,1% e +12,7%), mentre gli aumenti sono più contenuti in Francia (+5,5%), Italia (+5,4%) e Regno Unito (+4,6%). 

Il prossimo 27 ottobre è in programma il “trilogo”, in cui i rappresentanti di Commissione europea, Consiglio e Parlamento definiranno la regolamentazione sulle emissioni di CO2 di auto e veicoli commerciali leggeri. L’auspicio è che nella clausola di revisione sia espressamente prevista la contabilizzazione dei veicoli adoperanti carburanti ad emissione neutra di COnel risultato medio annuo del singolo costruttore.

In altre parole, nell’attuale scenario profondamente cambiato rispetto ai tempi della proposta del pacchetto normativo “Fit for 55”, ci auguriamo che possa essere riconosciuto il fondamentale contributo di tecnologie alternative all’elettrico come idrogeno, combustibili sintetici e biocarburanti nel percorso verso una completa decarbonizzazione della mobilità, che non intendiamo mettere in discussione, rafforzando così la proposta già avanzata in questo senso dal Consiglio Europeo.

Un approccio aperto a una più ampia gamma di soluzioni da considerare complementari all’elettrico può portarci ai risultati attesi a livello di abbattimento delle emissioni, garantendo, al contempo, una transizione industriale equa e sostenibile, anche socialmente. 

Parallelamente, ribadiamo la necessità di accelerare lo sviluppo delle infrastrutture di ricarica, sia pubbliche sia private, perché solo garantendo un’adeguata copertura e capillarità della rete in UE si potrà ottenere un’ampia diffusione dei veicoli a bassissime e zero emissioni. 

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