Guida responsabile in città: Confcommercio e D6, confronto sulla mobilità sostenibile

Guida responsabile in città

Foto: da sin- Marco Barbieri – Simonpaolo Buongiardino – Carlotta Gallo – Paolo Ciuffi – Pierluigi Bonora

Si è concluso con successo l’evento “La mobilità responsabile in città”, organizzato da Confcommercio Mobilità e D6 Drive Responsibly, con il patrocinio di Confcommercio Milano. Tenutosi presso la sede di Confcommercio, in corso Venezia, l’incontro ha riunito istituzioni, aziende leader del settore e operatori della mobilità per discutere le sfide e le opportunità legate alla sicurezza e sostenibilità in ambito urbano. L’obiettivo era fare il punto su una delle tematiche più urgenti per le città italiane: come rendere più sicure e sostenibili le nostre strade, con un focus particolare su Milano ma con una prospettiva estesa a tutto il territorio nazionale.

Sicurezza stradale: i dati allarmanti
La giornata è iniziata con i saluti del Segretario Generale di Confcommercio Milano, Marco Barbieri, e la presentazione di una ricerca intitolata “Sicurezza stradale in città”, realizzata dal Centro Studi di Confcommercio Milano. Questo studio ha rivelato una preoccupante crescita degli incidenti stradali nel 2022 rispetto al 2021, con 165.889 sinistri a livello nazionale, di cui 12.613 solo nell’area metropolitana di Milano. Le cause principali di questi incidenti sono state la distrazione, il mancato rispetto della precedenza e l’eccesso di velocità, fattori che da soli rappresentano il 38% del totale dei sinistri. In particolare, l’aumento è stato evidente nelle fasce urbane, con una crescita del +418% rispetto al 2020 per gli incidenti su strade cittadine.

Questi dati hanno evidenziato una situazione critica, con un aumento della pericolosità delle strade urbane rispetto agli anni precedenti. La fascia d’età più colpita dagli incidenti è quella compresa tra i 30 e i 44 anni, con una predominanza maschile. Queste statistiche suggeriscono l’urgente necessità di politiche e interventi mirati per migliorare la sicurezza stradale, soprattutto nelle aree urbane ad alta densità di traffico.

Un dibattito sulle soluzioni per una mobilità più sicura
Il cuore dell’evento è stata una tavola rotonda moderata dal giornalista Pierluigi Bonora, che ha visto la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni e del settore privato. Simonpaolo Buongiardino, Presidente di Confcommercio Mobilità e Assomobilità, ha evidenziato la necessità di un cambio culturale nell’approccio alla guida in città: “I dati ci dicono chiaramente che dobbiamo modificare alcuni comportamenti alla guida, promuovendo corsi di guida responsabile e adottando metodi più evoluti, che portano vantaggi anche in termini di consumi”.

Anche il CEO di D6 Drive Responsibly, Paolo Ciuffi, ha sottolineato l’importanza dell’educazione e della formazione: “È fondamentale cambiare la cultura della guida responsabile, portando gli automobilisti a riflettere sulle proprie abitudini. Ogni piccolo miglioramento può fare la differenza“.

L’Assessore alla Mobilità del Comune di Milano, Arianna Censi, ha ribadito l’importanza di puntare all’obiettivo “zero incidenti” e “zero morti” sulle strade: “Non possiamo accontentarci di una semplice riduzione degli incidenti, dobbiamo aspirare a una sicurezza totale”. L’analisi di Carlotta Gallo, dirigente del Compartimento Polizia Stradale per la Lombardia, ha invece messo in evidenza come la distrazione, l’eccesso di velocità e il mancato rispetto delle precedenze siano le cause principali dei sinistri, coinvolgendo in modo trasversale tutte le categorie di utenti della strada, con pedoni, ciclisti e motociclisti tra i più vulnerabili.

La tecnologia come alleato

Un altro punto cruciale del dibattito è stato il ruolo della tecnologia nel migliorare la sicurezza stradale. Francesco Ciro Scotto, Direttore Studi e Ricerche della Fondazione Filippo Caracciolo ACI), ha evidenziato i progressi fatti in termini di sicurezza passiva dei veicoli, ma ha anche sottolineato la necessità di accelerare il rinnovo del parco auto circolante, dato che le nuove tecnologie di sicurezza attiva sono obbligatorie solo su modelli recenti. “Gli strumenti di sicurezza attiva più moderni potrebbero fare la differenza anche in città, ma il parco circolante è vecchio e viene rinnovato troppo lentamente”, ha spiegato.

Nel corso dell’incontro, diverse aziende del settore, come Logmar & MDL e Schneider Electric, hanno condiviso le loro esperienze e soluzioni per la mobilità sostenibile. Un esempio significativo è stato quello presentato da Maurizio del Torre, Procurement Manager di Schneider Electric, che ha parlato dell’efficacia dei corsi di guida responsabile offerti ai dipendenti dell’azienda: «Il confronto tra i consumi di carburante dei 750 dipendenti formati ha mostrato una riduzione media del 13%, con punte fino al 40%».

La necessità di un approccio integrato alla mobilità urbana
L’evento ha messo in luce l’importanza di un approccio integrato alla mobilità urbana, in cui la sicurezza stradale, la sostenibilità ambientale e la responsabilità individuale devono andare di pari passo. Come ha sottolineato Buongiardino, “non basta vietare o limitare per migliorare la mobilità in città: servono soluzioni alternative e correttivi che rendano le strade più sicure e fluide per tutti”.

I partecipanti hanno concordato sulla necessità di adottare politiche più rigorose e innovative, che possano includere incentivi per il rinnovo del parco auto, la promozione di mezzi di trasporto alternativi e sostenibili, e una maggiore educazione alla guida responsabile.

L’incontro ha rappresentato un’importante occasione di confronto tra attori pubblici e privati sul tema della mobilità urbana in Italia, evidenziando la necessità di una strategia a lungo termine che metta al centro la sicurezza e la sostenibilità. Confcommercio Mobilità e D6 Drive Responsibly hanno ribadito il loro impegno a promuovere una cultura della mobilità responsabile, attraverso iniziative di sensibilizzazione, formazione e collaborazione con le istituzioni.

In un contesto in cui il futuro della mobilità richiede soluzioni sempre più integrate, sicure e sostenibili, è essenziale continuare a discutere e condividere le migliori pratiche per rendere le città italiane luoghi più vivibili e sicuri per tutti i cittadini.

 

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