Esplosione a Milano: quelle norme non rispettate sulle merci pericolose

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di Cinzia Franchini, presidente di Ruote Libere

Le esplosioni e l’incendio avvenuto in zona Porta Romana a Milano impone di riaccendere i riflettori sul tema del trasporto delle merci pericolose nel nostro Paese. Nello specifico a Milano la Procura sta ora valutando l’iscrizione nel registro degli indagati del legale rappresentante della azienda di trasporto proprietaria del furgone utilizzato per la distribuzione delle  bombole di ossigeno poi esplose, ma è evidente che i controlli sono efficaci se eseguiti preventivamente e non a disastro ormai avvenuto.

Come noto il trasporto merci pericolose è disciplinato da una normativa (ADR) introdotta più di sessant’anni fa e integrata in Italia da alcuni Decreti Legge. Le merci pericolose sono individuate in una apposita tabella dalla normativa di riferimento e vanno dai fertilizzanti per l’agricoltura, ai carburanti, alle vernici, agli alcolici, ai profumi e anche ai gas come l’ossigeno. Merci che ogni giorno vengono movimentate e che per legge dovrebbero essere trasportate solo a determinate condizioni per garantire la loro stessa integrità e la sicurezza dell’intera filiera logistica e della collettività. Il punto però è che in Italia queste norme, sulla carta stringenti, sono di fatto in parte disattese per stessa ammissione delle Motorizzazioni che sarebbero gli enti chiamati ad effettuare i controlli.

In base al decreto legislativo 40 del 4 febbraio 2000 (poi integrato dal decreto 35 del 2010) alle Motorizzazioni Civili spetterebbe, ad esempio, la verifica della nomina, obbligatoria, del Consulente per la sicurezza dei trasporti di merce pericolosa ADR (figura assimilabile al responsabile della sicurezza) da parte delle imprese che effettuano questi tipi di trasporto. Teoricamente in caso di mancata nomina del consulente ADR il legale rappresentante della azienda è punito con la sanzione amministrativa da 6.000 euro a 36.000 euro e in caso di mancata comunicazione della nomina del consulente ADR presso gli uffici della Motorizzazione provinciale, sempre il legale rappresentante è punito con una sanzione da 2.000 euro a 12.000 euro.

Ebbene, queste multe non sono mai state comminate perché il ministero non ha mai dato istruzioni alle Motorizzazioni stesse su come effettuare le verifiche. Del resto l’assenza di sanzioni ha come prima conseguenza la stessa non applicazione di una norma fondamentale per la sicurezza di tutti. Quanto è accaduto a Milano dimostra come in ballo vi sia la sicurezza degli autotrasportatori e di tutti gli utenti della strada: l’esplosione di Milano è solo l’ultimo drammatico episodio di una lunga serie e testimonia come gli incidenti che coinvolgono mezzi che trasportano merci pericolose possano avere effetti devastanti. Ruote Libere ha più volte chiesto formalmente al ministero di intervenire sanando una situazione paradossale e gravissima, un appello che oggi rilanciamo al ministro Matteo Salvini e al viceministro Galeazzo Bignami con delega alla Motorizzazione.

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