Ciclovie: è preoccupante il ritardo sulla realizzazione

Moto: febbraio pesante, ecco perché

di Mariano Roman, presidente di Confindustria ANCMA

 

L’industria del ciclo chiede da anni un passaggio concreto da quella che è stata una logica di incentivi all’acquisto a una, più compiuta, di incentivi dell’utilizzo, che non può svanire di fronte a inefficienze e frammentarietà. Sviluppare un’infrastrutturazione ciclabile sicura e attraente è determinante per il nostro settore, lo è per la mobilità urbana e lo è per il cicloturismo, un ambito in cui il nostro Paese dimostra una grande vocazione ancora inespressa, che può offrire significative opportunità di crescita e di benessere per i territori coinvolti.

 

Questo è il nostro punti di vista sui contenuti della relazione della Corte dei Conti sullo stato di avanzamento delle 10 ciclovie nazionali (tra cui la quella del Sole Firenze-Verona, la Venezia-Torino, quella dell’Acquedotto Pugliese e il Grande raccordo anulare delle biciclette a Roma) e per la realizzazione di altrettanti itinerari archeologico-culturali a bassa velocità, con la titolarità dei Ministeri delle infrastrutture e trasporti, della cultura e del turismo.

Anche alla luce della contrazione che il mercato interno ha registrato nell’ultimo anno, è indispensabile non perdere questa importante occasione di sviluppo.

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