Automobilisti temerari: il profilo degli italiani più a rischio al volante

Automobilisti temerari: il profilo degli italiani più a rischio al volante
Gli automobilisti impiegati, coniugati e di età compresa tra i 45 e i 54 anni emergono come i più esposti ai sinistri stradali, secondo l’ultima edizione di VertiMovers, l’Osservatorio di Verti Assicurazioni. In particolare, gli uomini nella fascia d’età 50-54 anni rappresentano il 4% del rischio totale, seguiti dai loro colleghi tra i 45 e i 49 anni (3,6%). Anche le donne con lo stesso profilo occupano una posizione significativa, con una percentuale di rischio del 3,5%.

Il dato, rilevato attraverso una ricerca condotta da Verti in collaborazione con SWG, fornisce una panoramica aggiornata sulle abitudini di mobilità e sicurezza degli italiani, evidenziando differenze significative tra categorie professionali, fasce d’età e generi.

I clienti digitali si dimostrano più prudenti
L’indagine ha messo in luce una tendenza interessante: i clienti delle compagnie assicurative online si percepiscono come più prudenti e responsabili alla guida rispetto ai clienti delle assicurazioni tradizionali. Il 52% dei clienti digitali si definisce “attento” alla guida, rispettando i limiti di velocità e mostrando un comportamento cauto. Al contrario, tra i clienti delle compagnie tradizionali, la percentuale di automobilisti che si definiscono attenti scende al 48%.

La differenza di approccio è evidente anche nei comportamenti più rilassati o audaci. Tra i clienti tradizionali, il 39% si descrive come rilassato, rispetto al 42% dei clienti digitali, mentre una quota maggiore di guidatori tradizionali si riconosce in stili di guida“nervosi” o “sportivi”.

Chi rischia di più?
L’analisi di VertiMovers si concentra sulle categorie professionali e demografiche con maggiore incidenza di sinistri. Con il 14,6% del totale dei rischi, gli impiegati coniugati tra i 45 e i 54 anni dominano la classifica, seguiti da pensionati maschi oltre i 75 anni (2,6%) e tra i 70 e i 74 anni (1,8%). Gli operai compaiono al dodicesimo posto, mentre single e casalinghe si collocano in posizioni più basse, rispettivamente al ventunesimo e al ventottesimo posto.

Chi è più virtuoso?
I dati offrono anche uno sguardo sui gruppi con minore frequenza di sinistri. Pensionati coniugati tra i 65 e i 69 anni rappresentano la categoria più prudente (4,3%), seguiti da uomini tra i 60 e i 64 anni (4,4%) e donne pensionate coniugate della stessa fascia d’età (4,8%).

L’impatto delle soluzioni tecnologiche
Secondo Marco Buccigrossi, Business Director di Verti Assicurazioni, “la crescente adozione di soluzioni digitali nel settore assicurativo non solo migliora la gestione delle polizze, ma incentiva comportamenti più responsabili alla guida. La tecnologia sta trasformando il settore assicurativo e offre nuove opportunità per migliorare la sicurezza stradale. I clienti digitali dimostrano una maggiore consapevolezza dei rischi, contribuendo a creare un ecosistema in cui tecnologia e sicurezza viaggiano di pari passo”.

L’approccio di Verti combina l’utilizzo di canali digitali per una gestione più snella e trasparente delle polizze con un’attenzione alla prevenzione dei rischi, offrendo un’esperienza che valorizza la sicurezza e la protezione.


Il ruolo delle assicurazioni nella prevenzione
I risultati di VertiMovers evidenziano l’importanza di investire in campagne di sensibilizzazione sulla sicurezza stradale e nella promozione di comportamenti responsabili. La guida consapevole non è solo una questione individuale, ma un impegno collettivo che richiede il coinvolgimento di tutti gli attori del settore, dalle compagnie assicurative ai consumatori.

Con una frequenza di sinistri più alta tra gli automobilisti in età lavorativa e una maggiore prudenza tra i pensionati, l’indagine suggerisce che le esperienze di vita e la consapevolezza giocano un ruolo cruciale nel determinare gli stili di guida.

Verso una mobilità più sicura e responsabile
L’analisi di VertiMovers offre spunti preziosi per comprendere le abitudini di guida degli italiani e suggerisce che l’adozione di tecnologie digitali e di un approccio educativo possano contribuire a rendere le strade più sicure. La sfida, oggi, è quella di creare una cultura della guida responsabile, capace di ridurre i rischi e migliorare la qualità della mobilità nel nostro Paese.

Foto alex-jumper-Jg Etmg Ojoew-unsplash

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