
di Giorgio Gori, europarlamentare e vicepresidente della Commissione Industria del Parlamento Europeo
Sì all’anticipo dell’assessment sull’industria dell’auto. La Commissione Europea vari un piano d’azione sull’automotive con urgenza. Le difficoltà dell’automotive europeo sono sotto i nostri occhi e noi abbiamo il dovere di occuparcene, visto che da questo settore dipendono quasi 14 milioni di posti di lavoro e il 7% del Pil europeo. Sbaglia chi propone di rallentare la transizione “green” di questo settore: non è quello che ci chiedono le imprese, che sull’elettrico hanno investito oltre 250 miliardi di euro. Cina e Stati Uniti vanno in quella direzione e ci vanno molto rapidamente, accompagnando l’innovazione con ingenti risorse pubbliche.
Non si tratta, quindi, di rallentare il percorso, ma di accelerare, sapendo che la competitività deriva dall’insieme delle componenti dell’ecosistema dell’auto elettrica: riduzione del costo dell’energia e potenziamento delle reti elettriche, approvvigionamento delle materie prime critiche, produzione e riciclo di batterie e microprocessori, standard di software europei, formazione dei lavoratori, incentivi alla domanda per ridurre il gap di prezzo rispetto alla Cina, orientamento delle flotte aziendali.
Sì, dunque alla richiesta anticipare l’assessment previsto per il 2026, ma soprattutto chiediamo alla Commissione di varare con urgenza un Automotive Action Plan che abbracci tutte le componenti dell’ecosistema e ne sostenga l’evoluzione con risorse adeguate.