Alcolock al via: per Federcarrozzieri alterazione del danni agli automobilisti

Alcolock al via: per Federcarrozzieri alterazione del danni agli automobilisti

Foto – il presidente Davide Galli

 

Il decreto sull’Alcolock varato nei giorni scorsi dal Ministero dei Trasporti e sottoposto al vaglio dell’UE conterrebbe possibili profili anti-concorrenziali in grado di alterare il mercato e danneggiare gli automobilisti. Lo afferma Federcarrozzieri, l’associazione delle autocarrozzerie italiane, che ha visionato il testo del decreto attuativo del MIT.

Come noto – si legge nella nota – in base al nuovo Codice della strada i conducenti condannati per guida in stato d’ebbrezza con tasso alcolemico superiore a 0,8 g/l o a 1,5 g/l, una volta riottenuta la patente dopo il periodo di sospensione, potranno guidare veicoli a motore solo se su questi sarà stato installato un dispositivo alcolock che impedisca l’avviamento del motore nel caso in cui il tasso alcolemico del guidatore risulti superiore a zero.

Ma già qui si profila una prima criticità  – spiega Federcarrozzieri -. Il parco auto italiano, infatti, è come noto molto anziano, al punto che l’età media delle vetture si attesta a 12,8 anni, e quasi il 22% delle auto circolanti ha un’età superiore ai 19 anni. C’è quindi il rischio concreto che su molte autovetture particolarmente anziane sia tecnicamente impossibile installare l’alcolock.

Ma la parte più critica del decreto è l’art. 5 che stabilisce “Il fabbricante, tra le officine autorizzate a svolgere le attività di meccatronica di cui alla Legge 5 febbraio 1992, n. 122, individua gli installatori autorizzati al montaggio dei propri dispositivi e li comunica al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti”. Questo significa – avverte Federcarrozzieri – che non tutte le autocarrozzerie, seppur in possesso dei requisiti di legge, potranno montare gli alcolock sulle vetture, ma solo quelle indicate dal produttore dell’apparecchio: un limite che da un lato viola le norme sulla concorrenza e dall’altro, riducendo il numero di operatori abilitati, determinerà una alterazione del mercato con conseguente aumento dei costi a carico degli automobilisti.

“Ricordiamo che la spesa stimata per l’installazione dell’alcolock sulle auto è di circa 2mila euro a vettura, a cui si dovranno aggiungere i costi di taratura periodica prevista dal decreto, di manutenzione, e quella per i boccagli monouso – afferma il presidente Davide Galli -. C’è poi il paradosso di quelle famiglie che dispongono di una sola auto: in caso di montaggio dell’alcolock, anche tutti gli altri componenti del nucleo, per poter avviare la vettura, dovranno avere un tasso alcolemico pari a zero”.

 

 

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