Ecobonus: impalcatura da rivedere

Effetto annunci: ci risiamo

di Adolfo De Stefani Cosentino, presidente di Federauto

Il 2022, che ha chiuso con quasi il meno 10% di immatricolazioni, ha mostrato nella seconda metà dell’anno segnali di recupero che vengono confermati anche con l’inizio del nuovo anno ma con una prospettiva in ombra  per i veicoli elettrici, i cui volumi restano, infatti, estremamente bassi rispetto agli ambiziosi obiettivi europei al  2035. Il settore è in grande trasformazione e la riluttanza dei clienti, intensa come scarsa propensione a sostituire convintamente e massivamente i propri modelli endotermici con i BEV nonostante gli incentivi statali,  suggeriscono di mantenere un approccio neutrale dal punto di vista della tecnologia impiegata per ridurre  l’inquinamento in atmosfera e che, altresì, la formula dell’Ecobonus (nuovi fondi 2023 ma vecchie regole), va  rivisitato nei requisiti di erogazione.

Sul fronte Ecobonus, infatti, oltre a constatare la veloce riduzione del plafond di risorse destinato alla fascia emissiva 61-135 g/km di CO2 (residuo disponibile pari al 16%) e il blando utilizzo dei fondi per le auto elettriche  (3,3%), le plug-in (2,9%) e i veicoli commerciali (1,3%), proponiamo, con l’obiettivo di  favorire la transizione ecologica e lo svecchiamento del parco circolante, di rivedere i numerosi paletti normativi  che ne limitano l’impiego, ripristinare la possibilità, come già avvenuto fino al 2022, di completare le prenotazioni  entro 270 giorni (anziché 180) e rendere di nuovo disponibili i consistenti avanzi di risorse dello scorso anno.

Infine, il piano previsto dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica per aumentare, entro i prossimi  tre anni, di oltre 21mila il numero delle stazioni di ricarica veloce e ultraveloce per i veicoli elettrici rispettivamente  nei centri urbani e lungo le superstrade, grazie all’impiego dei fondi del PNRR, è un’ottima notizia.

Auspichiamo che tutti gli iter amministrativi e i passaggi funzionali all’esecuzione di tali investimenti in infrastrutture possano essere realizzati al più presto e senza ritardi, come invece accade per l’erogazione dei  contributi per acquisto e installazione di infrastrutture per la ricarica dei veicoli elettrici in ambito domestico  (DPCM 4 agosto 2022) e quelli per le imprese e professionisti (DM 25 agosto 2021) che restano al palo».

Analizzando i canali di vendita, il comparto dei privati è in crescita (+9,9% e q.d.m. 62,1%), le società archiviano il  mese a +11,5% (quota al 14%), mentre il noleggio segna un cospicuo incremento del +59,1% (quota 23,9%),  supportato soprattutto dal lungo termine (+66,6%). Sul lato delle alimentazioni, si evidenzia la flessione delle BEV (-8,6%) con una quota che scende al di sotto del 3%;  vanno meglio le plug-in (+10,1%) con quota al 4,7% e le ibride elettrificate (+25%) con una quota al 36,7%. Benzina, Diesel e GPL registrano, rispettivamente, +16,2% (quotq al 26,6%), +20% (quota 18,8%) e +30,6% (quota  10,3%). Il metano ha un abbattimento del -79,4% e quota irrilevante.

Negli ultimi tre giorni di gennaio è stato immatricolato il 36,8% del totale mercato, mentre le auto immatricolazioni di case e concessionari (incluso l’uso noleggio), secondo le elaborazioni sui dati Dataforce, hanno  rappresentato il 9,2% dei volumi di vendita mensili, con un incremento del +3,4% sul pari mese 2022.

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