ASI Solidale: la Befana porta un carico di generosità

 

Ormai è una bella tradizione: la Befana dell’ASI apre nel migliore dei modi il nuovo anno del motorismo storico con un pieno di passione solidale. Il 6 gennaio, infatti, il mondo degli appassionati di veicoli storici si accende grazie all’appuntamento promosso da ASI Solidale con la partecipazione dei Club federati ASI di tutta Italia. In occasione della festa dell’Epifania verranno distribuiti alle persone e alle famiglie in difficoltà i generi alimentari e i doni raccolti nelle scorse settimane dai Club grazie alla generosità dei tesserati ASI.

In un momento di continua emergenza, in cui le problematiche di tipo economico stanno coinvolgendo una fascia sempre più ampia della popolazione, il mondo degli appassionati ha potuto dare ancora una volta un sostegno tangibile a chi ne ha più bisogno.

Per il terzo anno consecutivo ASI Solidale – il settore che coordina le attività sociali dell’Automotoclub Storico Italiano – ha sensibilizzato il mondo del motorismo storico affinché la “Befana dell’ASI” fosse più generosa che mai. La mattina del 6 gennaio, dalle 10.30 alle 12.30, una diretta streaming sui canali social dell’ASI trasmetterà i collegamenti con i Club di tutta Italia che distribuiranno le donazioni presso le strutture e gli enti di assistenza individuati sui rispettivi territori.

Tra le collaborazioni instaurate da ASI Solidale a livello nazionale per questa speciale Befana 2023, si segnala quella con l’Associazione Teniamoci per mano Onlus, che dal 2010 si prende cura dei bambini, delle famiglie e degli anziani sofferenti con gli effetti benefici della clownterapia: la fantasia, le risate e le emozioni positive sono capaci di migliorare la salute e di aiutare ad affrontare il futuro con ottimismo.

Stop ai motori endotermici: ok la volontà del premier di rivedere il tutto

Effetto annunci: ci risiamo

di Adolfo De Stefani Cosentino, presidente di Federauto

 

E’ tempo di valutazioni e possiamo tirare le somme dell’anno appena terminato: il 2022 non è stato certamente  un anno buono per la transizione verso l’elettrico. La quota di mercato di questa alimentazione, che sarebbe  dovuta crescere con la spinta degli incentivi statali, ha invece consuntivato una flessione rispetto al 2021,  arretrando dal 4,6% al 3,7% e facendo registrare il peggior andamento tra i più grandi mercati in Europa. I volumi  di immatricolato dell’anno sono stati i più bassi degli ultimi 40 anni, anche peggio dell’anno 2020 in cui eravamo  nel pieno della pandemia e le reti di vendita subirono la chiusura forzata dell’attività per oltre due mesi.

Di questo passo il rinnovo del parco circolante italiano continua a essere molto lento e le previsioni per l’anno appena  iniziato, in un contesto economico di forte inflazione, restano ancorate alla prudenza. Inoltre, soprattutto in vista  del divieto europeo di vendita dei veicoli endotermici a partire dal 2035, rimangono molto forti i dubbi circa  l’opportunità di puntare sul 100% elettrico e sul tema abbiamo accolto con favore le recenti dichiarazioni del  presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, per poter rivedere tale impostazione che appare troppo stringente nei tempi  ai fini di una transizione ecologica ragionevolmente sostenibile, oltre che dal punto di vista ambientale, anche  economico e sociale.

Nel 2022, purtroppo, la politica dei contributi alla rottamazione e all’acquisto di veicoli green decisa ad aprile  scorso e modificata nel pieno dell’estate, non si è rilevata efficace considerando che alla fine dell’anno risultano avanzi di risorse superiori a 270 milioni di euro sulle fasce 0-20 e 21-60 g/km di CO2 e oltre 8,5 milioni per i veicoli  commerciali N1 e N2, a riprova che qualcosa non ha funzionato nell’impostazione normativa per l’erogazione e  rispetto alle effettive necessità del mercato.

L’auspicio è che tali consistenti disavanzi di risorse possano, non solo, essere canalizzati  velocemente sul nuovo anno, ma soprattutto che, intervenendo sul DPCM 6 aprile 2022, così come novellato dal  DPCM 4 agosto 2022, si rivedano alcuni aspetti normativi che, allo stato attuale, ostacolano la completa fruizione  degli incentivi per gli acquisti di veicoli a bassissimo impatto ambientale.

Per ottimizzare l’impiego dei fondi, Federauto ha fatto una serie di proposte, inclusive anche dell’estensione degli incentivi di fascia 0-20 e 21-60  g/km di CO2 a tutte le persone giuridiche e dell’ampliamento dei contributi destinati ai veicoli commerciali ad altre alimentazioni, oltre che ai soli veicoli elettrici. Ovviamente, la riforma fiscale del settore resta al centro dell’agenda della Federazione, così come lo sviluppo capillare di impianti di ricarica elettrica anche a elevata  potenza, su rete stradale e autostradale, sulla quale resta ancora molto da fare.

Il rinascimento di Lancia: verso l’atteso “D-Day”

di Pierluigi Bonora

 

È partita dalla Reggia di Venaria, a Torino, tra storia e modernità, la “nuova era” di Lancia, marchio storico del gruppo Stellantis: nel 2024 arriverà la nuova Ypsilon, l’unico modello che, oltre alla versione elettrica, avrà quella ibrida; quindi, nel 2026 toccherà alla nuova ammiraglia e nel 2028 alla riedizione della Delta. Presentati, nell’occasione, anche il nuovo logo della marca e Lancia Pu+Ra Zero, una scultura, un manifesto tridimensionale che ispira le vetture che arriveranno tra il 2024 e il 2028. Un’opera d’arte in cui passato e futuro sono in continuo contatto, dove l’eleganza si bilancia con lo spirito radicale delle forme.

Lancia punterà, oltre all’Italia, su cinque mercati europei – Germania, Francia, Spagna, Olanda e Belgio – e avrà un nuovo modello distributivo con una selezione di partner in Italia e 100 showroom in 60 maggiori città europee. Grande spazio sarà dato alle vendite online. “Tutti i premium brand, Lancia, Alfa Romeo e DS, oltre a quello luxury, Maserati, avranno al centro la qualità e dovranno contribuire all’aumento della profittabilità di Stellantis”, ha spiegato Luca Napolitano, ad di Lancia in Stellantis, che abbiamo intervistato insieme a Jean-Pierre Ploué, capo del design di Stellantis, il quale ha voluto occuparsi personalmente dello stile delle future Lancia.

 

Nuova Peugeot 408, l’auto diventa forma d’arte

In mostra al Louvre-Lens in una sfera trasparente, design accattivante, tre motorizzazioni, una a benzina e due ibride plug-in. In arrivo la versione elettrica nei prossimi mesi. Prezzi da 33.800 euro

 

di Amleto Gatti 

Fin dalla presentazione, sospesa in una enorme sfera trasparente al Louvre-Lens di Parigi, è stato evidente che la nuova Peugeot 408 non è soltanto un’auto, ma una creazione dell’ingegno umano. “Un’auto così non si era mai vista”, è lo slogan. E deve con ogni probabilità essere così se l’accoglienza sul mercato italiano è stata tanto calorosa: in pochi giorni è andata esaurita la versione a tiratura limitata “First edition”, caratterizzata da una ricca dotazione di serie e motore plug-in hybrid da 225 cv.

Profilo fastback, dimensioni generose, ruote alte, tetto spiovente: con Peugeot 408, la Casa del Leone di Stellantis ridisegna il concetto di auto, riunendo in un’unica vettura il meglio del design ai desideri degli automobilisti, ma rimanendo fedele al nuovo corso stilistico del marchio: linee affilate, paraurti posteriore dal taglio rovesciato, calandra in tinta che sfuma sul paraurti e l’ormai distintivo “artiglio” di luce che graffia l’anteriore.

Con una lunghezza di 4,69 metri e un passo di 2,79, la nuova Peugeot 408 si piazza saldamente nella parte alta del segmento C. I volumi interni sono ampi, e sul divano posteriore lo spazio per le ginocchia arriva a ben 188 mm. Anche il bagagliaio è di dimensioni generose, con un volume di 536 litri che, con gli schienali dei sedili posteriori abbattuti, può raggiungere 1.611 litri. L’altezza è invece di 1,48 m, che conferiscono una silhouette slanciata a tutto vantaggio di eleganza, sportività e aerodinamica.

L’abitacolo, unico nel suo genere, è confortevole e curato nel dettaglio e prende personalità grazie all’ultima generazione dell’i-Cockpit inventato da PEUGEOT: la postazione di guida con strumentazione visibile al di sopra della corona del volante, piccolo e appiattivo nella parte superiore e inferiore, rappresenta l’ultima evoluzione di quel concetto ideato 10 anni fa e che rende uniche le PEUGEOT nel panorama automobilistico. Grande cura per la qualità dello spazio interno e alla connettività. Grazie ad una ricca dotazione di ADAS (sistemi di assistenza attiva della guida) Nuova 408 offre agli occupanti il massimo standard oggi presente nel suo segmento ed anche più. Infatti, Nuova 408 è l’unica della sua categoria a poter disporre dell’avanzato sistema di visione notturna Night Vision.

La gamma di motorizzazioni di Peugeot 408 comprende due versioni ibride plug-in da 180 e 225 cv e una versione PureTech a benzina da 130 cv. Tutte e tre vengono abbinate di serie al cambio automatico EAT8 a 8 rapporti. Previsto anche l’arrivo fra qualche mese della versione 100% elettrica.

Per l’Italia, Peugeot ha elaborato tre allestimenti. Allure: versione dotata di climatizzatore automatico bi-zona, fari a LED, cerchi in lega da 17 pollici, Visiopark 180°, i-Cockpit con strumentazione digitale da 10″, sistema di navigazione connesso e i Peugeot i-Toggles. L’Allure pack aggiunge cerchi in lega da 19 pollici, il keyless access & start e il pack drive assist con rear traffic detection. Infine, l’allestimento di vertice GT annovera anche la presenza di serie di proiettori anteriori full LED con tecnologia Matrix, i-Cockpit 3D, interni Alcantara ed altro ancora.

La combinazione tra linee aerodinamiche, powertrain moderni e massa contenuta (a partire da 1.396 kg) portano la nuova vettura della Casa del Leone ai vertici della categoria per quanto riguarda l’efficienza, testimoniato dai consumi e le emissioni estremamente ridotte.

Il debutto sul mercato italiano è previsto per il prossimo febbraio con prezzi a partire da 33.800 euro per la motorizzazione benzina e da 41.600 euro per la gamma plug-in hybrid.

Firenze: dal CAMET una Befana “storica” del Vigile

 

La “Befana del Vigile Urbano del CAMET” è un evento ormai entrato nella tradizione fiorentina. Nel 2023 viene festeggiato, infatti, il 26° anniversario di questa manifestazione che si è potuta ripetere ogni anno  grazie alla collaborazione della Polizia municipale, le istituzioni fiorentine e la presidenza della Regione.  La manifestazione inizierà alla 9 con il raduno delle auto d’epoca nel piazzale delle Cascine La carovana di auto partirà alle 10, sfilando in parata nelle vie del centro e raggiungere piazza  Santa Maria Novella verso le 11.30. Lungo il percorso saranno presenti i Vigili urbani con la divisa storica.

In piazza Santa Maria Novella, la Befana assieme al presidente del Regione, Eugenio Giani, e all’assessore alla Urbanistica e coordinamento progetti Recovery Plan, Cecilia del Re, distribuiranno doni ai bambini presenti e consegneranno alla polizia municipale dei pacchi alimentari che verranno poi distribuiti alle famiglie meno fortunate. Le auto d’epoca resteranno esposte in Piazza Santa Maria Novella fino alle 13.30. L’ingresso è libero.

 

 

Il CAMET – Club Auto e Moto d’Epoca Fiorentino – fondato nel 1968, è una delle più antiche associazioni  italiane di appassionati di antichi motori ed è stato uno dei primi club a federarsi all’A.S.I. (Automotoclub  Storico Italiano) dove molti suoi soci hanno ricoperto, negli anni, importanti cariche. Il CAMET è accreditato nel terzo settore come APS (Associazione di Promozione Sociale). I soci del CAMET conservano e si prendono cura, secondo una stima sicuramente per difetto, di circa 3.000 veicoli storici (non solo auto e moto, ma anche veicoli utilitari e militari) assicurando ai posteri un patrimonio storico e  culturale tra i più prestigiosi.

Innumerevoli, poi, le manifestazioni annuali: dai raduni per i soci, con il campionato  sociale, agli eventi di rilevanza nazionale ed internazionale quali, oltre alla “Befana del Vigile Urbano”, “All’ombra del Ponte Vecchio”, La “Coppa Toscana”, 26° edizione, “Alla Corte dei Medici”, concorso  d’eleganza internazionale, “Firenze sotto le Stelle”, e mostre tematiche nei palazzi storici Fiorentini.  

Nel 1933 i Vigili urbani ricevono per la prima volta nel giorno dell’Epifania la “Befana del Vigile Urbano”. Infatti, il giorno dell’Epifania era tradizione per gli automobilisti portare doni (generalmente erano dolci, bottiglie e fiaschi di vino o di olio che poi finivano alla mensa dei poveri) ai Vigili che, posizionati su delle pedane al centro degli incroci, dirigevano il traffico con ampi gesti evidenziati dai caratteristici “maniconi bianchi“. La  tradizione scomparirà gradualmente negli anni ’60, con la diffusione dei semafori che subentrarono ai vigili nella gestione del traffico, per poi tornare dal 1996 grazie alla collaborazione con il CAMET. 

Solo a partire dal 1978 la selezione al corpo dei Vigili urbani (poi divenuta Polizia municipale) è aperta anche alle donne. Attualmente il numero delle agenti donna ha superato quello del  personale maschile. 

Legge di Bilancio: nulla di nuovo sull’auto, eppure il momento è delicato

di Michele Crisci, presidente di UNRAE

 

Davanti a questo quadro tutt’altro che esaltante del mercato italiano dell’auto, dispiace che in un momento così importante e di profondo cambiamento del mondo automotive, nella Legge di Bilancio appena approvata non sia previsto nulla di nuovo per un comparto che deve affrontare rapidamente una profonda riconversione industriale e commerciale della filiera per sostenere la transizione verso una mobilità sostenibile.

Seppur apprezzabile, quanto fatto finora non è sufficiente, i dati lo dimostrano chiaramente, e ci auguriamo che possano presto essere previste misure migliorative per raggiungere tale scopo. Chiediamo al Governo una chiara indicazione per l’accoglimento delle nuove tecnologie e, intanto, il mantenimento e potenziamento degli incentivi all’acquisto per il rinnovo del parco circolante almeno fino al 2026 per privati e aziende, prevedendo l’eliminazione o quanto meno l’innalzamento delle soglie di prezzo.

Altrettanto urgenti sono l’elaborazione di una politica infrastrutturale per ricarica elettrica e rifornimento di idrogeno, e la revisione strutturale della fiscalità del settore, modulando detraibilità IVA e deducibilità dei costi in base alle emissioni di CO2 per le auto aziendali.