Bye Bye 2022

di Francesco Fontana Giusti

L’ultimo post dell’anno, come vuole la tradizione

Si avvicina la fine dell’anno e, come ogni anno, per molti di noi arriva il momento di fare i conti sia con la bilancia che con i bilanci.

In entrambi i casi, la cosa più importante per evitare inutili delusioni è guardare con ottimismo il futuro, essere sempre sinceri con se stessi e non darsi scadenze impossibili.

Quanti di voi hanno già iniziato a farlo?

Per quanto mi riguarda, quest’anno voglio essere più clemente e positivo con me stesso, perché tra mille peripezie e cambiamenti, in fondo le cose mi sono andate piuttosto bene. Certo, alcune le avrei potute fare meglio, ma ho un intero anno per raggiungere anche questo obiettivo!

 

Il mio bilancio 2022: le cose che mi sono andate bene

Il 2022 è stato forse l’anno più intenso degli ultimi anni. Un anno all’insegna della rinascita professionale e della trasformazione. Un anno di crescita e di nuovi progetti. Ma soprattutto un anno vissuto e condiviso, post dopo post, attraverso le pagine del mio blog.

Ogni FRAday è stata un’incredibile avventura, non solo perché mi ha dato l’opportunità di esprimere me stesso e le mie passioni, ma anche di farmi conoscere meglio da tutti voi e, al tempo stesso, di entrare in contatto con persone e iniziative davvero speciali.

Le cose che avrei voluto fare meglio

Ci sono aspetti di me su cui ancora sto lavorando e alcuni progetti che non sono riuscito a chiudere nel corso di quest’anno.

La prima cosa su cui mi impegnerò di più è quella di dire “no” ad alcune opportunità

Non si tratta di rinunciare, ma di non disperdere le mie energie in mille direzioni e soprattutto in progetti o iniziative non coerenti con la mia personale visione.

La seconda cosa che vorrei fare è dedicare più tempo alla mia passione per la fotografia

Il mio più grande desiderio è riprendere in mano la mia reflex per buttarmi anima e corpo in un nuovo progetto fotografico, esplorando temi e territori visivi inediti.

L’ultima cosa che non sono riuscito a realizzare è la pagina servizi sul mio sito web

È un’attività che ho lasciato in stand by un po’ per pigrizia e un po’ per mancanza di tempo: quest’anno non ho più scuse per rimandare, dato che è la priorità del 2023.

Questo weekend, voglio festeggiare con voi il FRAday che verrà

Per farlo percorrerò un anno intero di esperienze raccontate e condivise sui miei profili social Facebook e Instagram. Di sicuro sarà un bel modo di chiudere il 2022 in relax, senza lo stress del classico countdown in diretta tv.

 

Brindiamo insieme al 2023. E al prossimo FRAday!

Suzuki: dalle strade al pattinaggio artistico

di Roberta Pasero  

Acrobazie sul ghiaccio con Suzuki Vitara pronta a “rubare” la scena ai campioni internazionali sotto i riflettori dei Golden Skate Awards. Il primo gennaio 2023 su Canale 9 alle 18,15 andrà in onda in differita la serata che all’Allianz Cloud di Milano ha visto esibirsi campioni internazionali quali Stephane Lambiel, argento olimpico e due volte Campione del Mondo, e Javier Fernandez, bronzo olimpico e anch’egli due volte Campione del Mondo, star del pattinaggio come Ryan Bradley, Lason Graetz, Ekaterina Kurakova, Annette Dyrtr e Yannick Bonheur, oltre ai campioni azzurri Matteo Rizzo, Anna Pezzetta, Lara Naki Gutmann e la coppia Charlene Guignard e Marco Fabbri.

E stella tra le stelle di ghiaccio l’icona del pattinaggio, nonché volto di Suzuki, Carolina Kostner, in duplice veste di campionessa e in quella inedita di presentatrice della serata con Guido Bagatta.

Un appuntamento che riconferma il ruolo di Suzuki come Main Partner della FISG, Federazione Italiana Sport del Ghiaccio, sin dal 2013. La Casa di Hamamatsu riconosce al pattinaggio artistico un particolare valore simbolico. I suoi campioni sono una sintesi perfetta di eleganza e velocità e incarnano, secondo Suzuki, il modo ideale di muoversi, in cui il senso di libertà convive con la tecnica e con il rispetto dell’ambiente.

 

Motori termici stop? Dal premier Meloni una lezione di buon senso

di Angelo Sticchi Damiani, presidente di ACI

 

Un plauso al coraggio e alla chiarezza del Premier Giorgia Meloni che afferma con nettezza una verità ormai diventata verificabile da chiunque. Ovvero, che la messa al bando delle vetture endotermiche nel 2035 appaia una scelta davvero poco sensata.

 

Già dal 2019, durante l’annuale Conferenza Nazionale del Traffico l’Automobile Club d’Italia aveva lanciato lo stesso monito, più volte ribadito in questi anni e in tutte le occasioni e sedi possibili.

 

Ci sono adesso le condizioni di scenario per poter ragionare e rivedere finalmente quella scadenza e le politiche che l’hanno generata, pur mantenendo l’obiettivo della riduzione delle emissioni climalteranti e del raggiungimento della massima sostenibilità ambientale, nell’interesse non solo del comparto automotive nazionale ma anche dei cittadini italiani.

Parola al “terzetto”: ACEA ha un futuro?, le uscite di Breton e il segnale di Bonomi

di Pierluigi Bonora

Ultimo incontro del 2022 tra i componenti del “Terzetto”, chi scrive, Andrea Taschini, manager automotive, e Pier Luigi del Viscovo, direttore di Fleet & Mobility.

Si parla del futuro di ACEA, l’Associazione europea dei costruttori di autoveicoli, sotto la guida dell’italiano Luca De Meo, attuale amministratore delegato di Groupe Renault. incarico che coincide però con l’uscita dallo stesso sodalizio di Stellantis e Volvo.

Quindi, le affermazioni discutibili del commissario Ue al Mercato interno e all’Industria, Thierry Breton, sul percorso che dovrebbe portare alla vendita di sole auto elettriche dal 2035. Intanto, il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, ha accennato, in un suo intervento, a “pressioni” proprio a proposito della volontà dell’Ue di approdare a una mobilità “solo elettrica”.È il primo segnale di qualche sorpresa in arrivo?

Meloni e il no al diktat UE: l’Italia si ribella, gli altri si uniscano

L’Italia, con il suo nuovo Governo, dichiara apertamente guerra alla volontà della Commissione europea di stoppare dal 2035 le vendite di veicoli con motori termici. Un passo importante e coraggioso, quello compiuto dal premier Giorgia Meloni, che ora può fare da battistrada ad altri Paesi del Vecchio continente che aspettavano solo che qualcuno facesse la prima mossa. Bruxelles è avvisata.

 

“Non considero ragionevole la scadenza del 2035 per l’addio ai motori a combustione, che considero profondamente lesiva del nostro sistema produttivo. C’è una convergenza trasversale a livello nazionale e intendo usarla per porre la questione con forza”. Poche, ma ficcanti le parole del premier, e un bravo al collega di “Radiocor” che l’ha sollecitata su questo tema proprio in chiusura della lunga conferenza stampa di fine anno. E che botto!

 

La strada della ribellione è dunque aperta e le frasi di Giorgia Meloni rendono ancora più incisiva la richiesta di UNEM, con il suo presidente Claudio Spinaci, di rivedere i parametri di misurazione delle emissioni dei veicoli, finora calcolate attraverso un metodo incompleto e premiante solo per l’obiettivo che la Commissione UE intende raggiungere: imporre in Europa la sola mobilità elettrica dal 2035.

 

L’attacco del premier italiano si aggiunge alle numerose prese di posizione contro il piano “Fit for 55”, così come è stato presentato e varato. Le voci contrarie crescono e coloro che ritenevano di aver vinto a mani basse, ora cominciano a tornare sui loro passi e a palesare non poco nervosismo

 

Insomma, se Akio Toyoda, ad di Toyota, ha parlato di “maggioranza silenziosa che, all’interno dell’industria automobilistica, non crede che i veicoli elettrici siano il futuro”, ora – grazie a Giorgia Meloni – c’è chi comincia a contestare con veemenza le scelte ideologiche di Bruxelles, oggetto di forti pressioni lobbistiche di vario genere, e a impugnare una decisione che rischia di mandare a gambe all’altra l’eccellenza europea automotive. È solo il primo passo e, come abbiamo detto più volte, la situazione è cambiata: a soffiare forte è il vento del buon senso.