Settore in crescente difficoltà: l’UE agisca in fretta

2025, ancora un anno sfidante: troppi i fattori d'incertezza
di Roberto Vavassori, presidente ANFIA
 
Il mercato auto italiano apre il 2025 con il segno meno (-5,9%), registrando il sesto calo mensile consecutivo, complice anche un giorno lavorativo in meno rispetto a gennaio 2024 (21 giorni contro 22). È evidente che le politiche europee continuino ad impattare la nostra realtà nazionale, con un mercato interno debole – ricordiamo che l’anno appena trascorso ha chiuso a -0,5% sul 2023 e a -18,7% sul 2019 – e una filiera produttiva in difficoltà.
 
Elementi, questi, che rimarcano la necessità di adottare un piano europeo di guida razionale verso gli obiettivi del 2035, come discusso anche in occasione del Dialogo strategico sul futuro dell’industria automotive europea avviato lo scorso 30 gennaio dalla Presidente della Commissione UE.
 
Bisogna intervenire in fretta, agendo su più fattori: prevedere flessibilità nella regolamentazione sui target emissivi, stimolare il local content europeo e incentivare l’innovazione tecnologica della filiera per proteggerne e accrescerne la competitività nello scenario globale.

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