“Senza l’industria non c’è crescita”: l’appello di AIPE

“Come ha detto Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, al “Corriere della Sera”: “Sono le imprese a fare il Pil”.  Proprio per questo motivo, a fronte dei recenti accadimenti mondiali che hanno stravolto il contesto socio-economico in cui operiamo, la nostra associazione ha deciso di intraprendere con la CGIA di Mestre un percorso di analisi pluriennale per diventare il punto di riferimento del comparto della Caldareria Pesante e degli apparecchi in pressione, per avere una visione unanime del mondo che ci circonda”, afferma Giancarlo Saporiti presidente di AIPE.

 

Guardando al debito pubblico italiano, l’attenzione è rivolta alle decisioni che il nuovo Governo prenderà in merito alla soluzione della Bce che ha interrotto parzialmente gli acquisti dei titoli di Stato e sospeso i bassi tassi di interesse. Il nuovo Governo se vuole risolvere i problemi, dovrà intervenire sul fisco, il costo energetico e dove sarà possibile agire per rendere il Paese autonomo dalle forniture internazionali.

 

“Senza l’industria non c’è crescita e la nostra associazione ha deciso di fare quello che l’Europa non fa: essere l’unico acquirente per le necessità dei propri associati utile a ottenere un potere di acquisto impossibile da raggiungere singolarmente. “Purtroppo, la situazione che stiamo vivendo – aggiunge il presidente di AIPE – è molto complessa: guerra, problema energetico, inflazione al 9% e l’inizio di una tremenda recessione, sono dei problemi enormi che se non ci fosse stata quella energetica, l’industria italiana avrebbe affrontato il futuro con maggiore coraggio”. 

 

“Proprio sul tema dell’energia, l’Europa poteva essere il referente dei 27 Stati dell’Unione ottenendo in questo modo un potere contrattuale autorevole per l’acquisto e ora avendo vissuto direttamente i problemi che sono sorti alla produzione industriale del Continente, mi auguro che si affretti a correggere velocemente i comportamenti futuri”, ha spiegato Saporiti.  Il comparto della caldareria rappresenta uno dei motori dell’economia italiana. Le imprese associate, situate in tutto il territorio nazionale, sviluppano complessivamente un fatturato di circa 3,5 miliardi di euro. Il valore esportato è pari ad 850 milioni di euro

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