Guida autonoma: al momento non è una priorità

Il settore della guida autonoma sta attraversando una fase di transizione. E il passaggio dalle soluzioni di guida assistita alla guida autonoma vera e propria, anche senza conducente, potrebbe essere piú lungo del previsto. Di recente, sono arrivate sul mercato le prime soluzioni di livello 3, ma per la diffusione di soluzioni più avanzate, secondo gli esperti di AlixPartners e secondo alcune elaborazioni di Start Up Auto, potrebbe essere necessario attendere.

Che il mercato sia in una fase per così dire esplorativa lo dimostra anche il fatto che le startup che hanno scommesso sulla guida autonoma sono in difficoltà. Negli ultimi due anni, infatti, secondo un report di Crunchbase, hanno visto crollare di 40 miliardi di dollari il loro valore di mercato. In termini percentuali, il calo delle startup monitorate dagli analisti è pari all’81% con un vero e proprio crollo da oltre 51 miliardi di dollari di capitalizzazione ad appena 9,16 miliardi di dollari. Alcune startup hanno registrato perdite enormi con percentuali del 97% o addirittura del 99%. E gli investitori non sembrano piú essere così disponibili ad attendere lunghi tempi di sviluppo.

Sviluppare nuove soluzioni di guida autonoma ha un costo notevole. Servono investimenti e pazienza di attendere i primi frutti del lavoro di sviluppo. I grandi costruttori del settore automotive hanno la possibilitá di investire e non hanno fretta di ottenere risultati subito, come dimostra la lunga marcia di Stellantis verso la guida autonoma. Inoltre, possono stare alla finestra cercando le soluzioni piú innovative proposte sul mercato dalle startup piú promettenti. Si lavora allo sviluppo e parallelamente si fa un’operazione di scouting, ma le prioritá al momento sono altre e sono dettate principalmente dall’agenda Ue della transizione green.

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