In occasione della seconda edizione di City Flows – evento internazionale organizzato da Fondazione Unipolis, la fondazione d’impresa del Gruppo Unipol e UnipolSai, e dall’European Transport Safety Council con l’obiettivo di analizzare gli impatti dell’abbassamento dei limiti di velocità nei centri urbani – è stato presentato il primo studio scientifico, a livello europeo, sugli effetti dell’introduzione delle “Città 30 km/h”.
L’analisi inedita, curata dal Professor George Yannis, Responsabile del Dipartimento di Pianificazione e Ingegneria dei Trasporti dell’Università Tecnica Nazionale di Atene, ha preso in considerazione 70 studi diversi permettendo di arrivare a calcolare i benefici su 17 città europee . Nel dettaglio, la ricerca evidenzia come l’introduzione del limite di velocità a 30 chilometri orari nei centri urbani comporti una riduzione media degli incidenti stradali pari al 23%. Un decremento che si traduce in un ambiente urbano più sicuro, come dimostra la diminuzione media dei decessi e dei feriti, rispettivamente del 37% e del 38%.
Inoltre, l’obbligo di viaggiare a 30 chilometri orari in città porta a benefici ambientali tangibili, tra cui un decremento medio del 18% delle emissioni e una riduzione dei livelli di inquinamento acustico di una media di 2,5 dB. Infine, le “Città 30 km/h” hanno contribuito ad alleviare la congestione del traffico, con una riduzione media del 2%.
Gli studi condotti in tutta Europa hanno confermato l’efficacia del limite di velocità di 30 km/h, dimostrando una serie di benefici concreti che vanno oltre la semplice riduzione degli incidenti. City Flows, organizzato in occasione della European Mobility Week 2024 con il patrocinio della Provincia Autonoma, del Comune e in collaborazione con l’Agenzia UnipolSai Atlante e il Consiglio Regionale Unipol di Trento, si è svolto a Trento.
“L’obiettivo della Fondazione Unipolis è favorire in un Paese, in cui crescono le disparità sociali ed economiche, una società più solidale sostenendo i fragili a partire dalle nostre competenze e aree di presidio. Per questo, come Fondazione Unipolis abbiamo lanciato negli scorsi mesi un nuovo piano triennale che risponda a questi obiettivi e, nell’ambito di quella strategia, ci concentriamo su tre direttive: Mobilità, Welfare e Disuguaglianze. Per quanto riguarda la Mobilità, tema di questo convegno e da sempre nel Dna della Fondazione Unipolis, lavoriamo per accrescere la cultura della sicurezza stradale perché rendendo più sicure le nostre città miglioriamo la qualità della vita di tutti, in particolare dei più fragili”, ha commentato Alberto Federici, Consigliere Delegato Fondazione Unipolis.
Durante l’evento sono stati presentati anche i dati di mobilità urbana di Trento, che si conferma un modello di eccellenza nella gestione della mobilità sostenibile grazie a iniziative innovative e politiche mirate. Ogni giorno, a Trento si registrano circa 323.000 movimenti di veicoli, includendo sia i residenti che il traffico di attraversamento, circa 3 volte il numero di abitanti (119.000).
Secondo il Piano urbano della mobilità sostenibile del Comune di Trento, il 51,4% degli spostamenti avviene tramite auto private, il 34,8% della popolazione si muove a piedi o in bicicletta, mentre il 13,8% utilizza il trasporto pubblico locale tra cui bus e treno, segnalando una crescente adozione di modalità di trasporto sostenibili. Un dato significativo è che il 56% degli spostamenti interni avviene su distanze inferiori ai 5 km, offrendo così grandi opportunità per promuovere ulteriormente la mobilità leggera e sostenibile. Il trasporto pubblico registra ogni giorno circa 80.000 utenti, con un incremento significativo nell’uso della bicicletta e del bike sharing.
In termini di sicurezza stradale, il Comune di Trento sta portando avanti diverse iniziative per migliorare la qualità della vita urbana, tra cui la creazione di “Zone 30” e l’ampliamento delle aree pedonali, con l’obiettivo di ridurre gli incidenti e migliorare la sicurezza nelle aree più trafficate.
Foto ufficio stampa Unipol