Foto: Il ministro Gilberto Pichetto
L’Italia si è astenuta nel voto sulla ratifica finale all’accordo Ue sullo stop ai motori termici alimentati a benzina e Diesel previsto nel 2035. È quanto emerge dal resoconto finale della votazione in seno al Consiglio Energia. Insieme al nostro Paese, anche Bulgaria e Romania si sono astenute sull’accordo ratificato a maggioranza dai ministri UE.
L’unico voto contrario è stato espresso dalla Polonia. Favorevole invece la Germania, dopo l’intesa sull’utilizzo futuro degli e-fuels raggiunta nel weekend con la Commissione europea.
L’Italia si è astenuta “perché abbiamo apprezzato il cambiamento di direzione da parte della Commissione nell’accogliere la possibilità di immatricolare anche motori endotermici dopo il 2035 e non solo più solo elettrici”, spiega il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto. Il Governo, ha aggiunto il ministro, riconosce l’apertura UE “per una considerazione sulla neutralità tecnologica che potrà essere dimostrata in merito anche ai biocarburanti in una valutazione prima del 2026″, quando è prevista la clausola di revisione del regolamento.
“La posizione dell’Italia è stata nel biennio quella di dire che non possiamo porre fine ai motori endotermici per le caratteristiche del nostro settore industriale e dell’automotive italiano”, ha aggiunto Pichetto, ribadendo la necessità di continuare a usare “carburanti che siano sintetici come gli e-fuels e pure che abbiano la caratteristica di bilanciamento delle emissioni. Riteniamo che il biocarburante possa essere provato”.
Prendendo atto dell’impegno di Bruxelles a presentare “proposte di atti legislativi» sull’uso futuro degli e-fuels “già nei prossimi mesi”, il ministro Pichetto ha indicato che “l’Italia ha chiesto un confronto più approfondito tra gli Stati Membri per renderla più efficace, comprendendo tutte le soluzioni disponibili”, poiché l’inclusione dei carburanti sintetici “non consente ancora una piena attuazione del principio di neutralità tecnologica per il quale l’ Italia si è sempre battuta sulla base di dati tecnici e scientifici”.
“Siamo infatti convinti – ha sottolineato ancora il ministro – che anche i biocarburanti possano rientrare nella categoria dei combustibili neutri in termini di bilanciamento complessivo di CO2 e contribuiscano alla progressiva decarbonizzazione del settore”.