
di Gaetano Scavuzzo (Motorionline)
L’idea di e-car europea, ovvero auto piccole, elettriche e a prezzi contenuti, che riprendono il modello delle kei car giapponesi, finita da qualche tempo al centro delle discussioni di Bruxelles, allo scopo di rlanciare il processo di transizione ecologica dell’automotive che procede a rilento, con un mercato dell’auto in grossa difficoltà, trova concretezza nel nuovo progetto di Dacia. Il marchio romeno del Gruppo Renault ha presentato Hipster, una concept car che rappresenta la visione di Dacia di auto “popolare” del futuro, ovvero una vettura elettrica che sia alla portata di tutti, quindi economicamente accessibile.
Piccola, con 4 posti e che costi poco
Democratizzare la mobilità elettrica, rendendola praticabile alla massa e non un lusso per pochi, è la grande sfida a cui sono chiamati i costruttori automobilistici. La Dacia Hipster prova a fornire una prima risposta concreta al bisogno di mobilità elettrica accessibile. Essenziale, pragmatica, compatta e che abbia un prezzo contenuto: su queste basi si fonda il progetto che dà forma alla Dacia Hipster.
La Dacia Hipster è una vettura piccola, che misura 3 metri di lunghezza, pensata per muoversi in città, offrendo comunque una buona abitabilità interno con spazio per quattro persone, con un vano bagagli da 70 litri che possono diventare 500 litri abbattendo i sedili posteriori. La Hipster adotta una serie di soluzioni che hanno puntato a ridurre il peso (-20 kg rispetto alla Spring), incrementando così l’efficienza anche senza grosse e pesanti batterie, e i costi, elemento determinante per poterla proporre sul mercato a un prezzo inferiore rispetto alle auto elettriche più economiche che vengono commercializzate attualmente.
Forme squadrate e interni funzionali
Caratterizzata da un design squadrato, con linee che puntano su semplicità e robustezza, con uno stile minimale a dar forma a frontale e fiancate con lunghe portiere per agevolare l’accesso all’abitacolo. Particolare è poi il posteriore dove il lunotto, a tutta larghezza e che sui lati integra i fanali, si apre verso l’alto, mentre il portellone verso il basso. A bordo troviamo una docking station per smartphone in sostituzione del consueto display dell’infotainment, con gli interni che sono progettati per garantire un comfort adeguato anche grazie agli 11 punti YouClip che permettono di aggiungere a richiesta una serie di accessori come bracciolo, cassa bluetooth, plafoniera e altro ancora.
Non ci sono ancora informazioni relative alla motorizzazione, ma è probabile che la Dacia Hipster possa fornire un motore elettrico, collegato a una batteria di dimensioni contenute, capace di garantire un’autonomia non superiore ai 150 km. Del resto anche il contenimento del costo produttivo della batteria è determinante per permettere alla Dacia Hipster di ambire a diventare l’auto elettrica del popolo.
Foto da ufficio stampa DACIA