una situazione che sta mettendo seriamente a rischio la sopravvivenza di un’eccellenza italiana; il continuo invecchiamento del parco circolante, tra i più anziani d’Europa con i suoi 13 anni di età media per il settore autovetture, rispetto agli 11,5 anni del 2019 e ai 7,9 anni del 2009, e ancora più marcato nei comparti dei veicoli pesanti e di quelli trainati, con effetti particolarmente negativi sia sotto l’aspetto ambientale che della sicurezza stradale.
Misure di sostegno per la diffusione di veicoli a basse e zero emissioni che siano semplici, strutturali e di lungo periodo, con uno stretto coordinamento fra tutti i ministeri competenti (MASE, MEF, MIMIT, MIT), per dare fiducia e visibilità prospettica a clientela e operatori.
Un cronoprogramma con obiettivi cogenti per accelerare l’installazione e l’attivazione di colonnine di potenza adeguata così come di tutti gli altri sistemi di distribuzione di vettori energetici puliti, interoperabili e di facile utilizzo per tutte le categorie di veicoli, assicurandone una diffusione
omogenea in aree urbane, zone periferiche e reti stradali e autostradali, con un coordinamento nazionale che garantisca la semplificazione delle procedure autorizzative e paesaggistiche e la effettiva erogazione dei fondi stanziati, per rendere l’Italia pronta alla sfida europea della mobilità sostenibile e pluri-tecnologica. Accanto a ciò, occorre introdurre interventi normativi e regolatori, in ambito tariffario, in grado di ridurre il prezzo dell’energia per gli utenti che utilizzano le infrastrutture pubbliche o private, attraverso misure temporanee capaci di sostenere i cittadini e le imprese in questa fase iniziale.
Allineamento del sistema fiscale alle best practices europee in tema di deducibilità, detraibilità e tempi di ammortamento, con regole che favoriscano il rinnovo delle flotte aziendali e del parco veicoli da lavoro, motori della crescita di mercato e della transizione energetica, generando benefici ambientali, economici e occupazionali, ma anche erariali, e migliorando la competitività internazionale delle imprese italiane.
Supporto agli operatori del settore lungo l’intera catena del valore, dai componentisti ai concessionari, a gestire la transizione tecnologica, rafforzando gli strumenti per la riconversione industriale, incentivando la ricerca e lo sviluppo su tecnologie chiave, e investendo nella formazione delle competenze necessarie a mantenere la competitività globale della filiera italiana.
6. Valorizzazione culturale dell’automobile e del trasporto merci su gomma come moltiplicatore fondamentale dell’attività economica e benessere nazionale Attività di comunicazione istituzionale per aiutare i cittadini a riconoscere l’auto, e più in generale i veicoli su gomma, non solo come mezzo di trasporto, ma come elemento culturale e identitario, capace di generare passione, design, innovazione, trasferimento tecnologico, indotto nei settori economici più disparati, flussi turistici, connessione tra territori e comunità, valorizzando tutte le soluzioni disponibili e tutti gli operatori presenti sul mercato, aderendo al principio della pluralità tecnologica e la libertà di scelta dei consumatori.
Tale confronto dovrebbe vedere coinvolti: in rappresentanza del settore automotive le scriventi Associazioni, così da garantire alle Istituzioni un dialogo diretto, concreto e autorevole sulle scelte decisive per il futuro del settore; in rappresentanza delle Istituzioni nazionali e locali, tutti i Ministeri competenti (MASE, MEF, MIMIT, MIT) e i rappresentanti degli Enti Locali (ANCI e Conferenza Stato-Regioni) per il doveroso coordinamento.