Vendite con incentivo: esteso (era ora) il termine

“Il termine di 180 giorni era assolutamente insostenibile con l’attuale e perdurante crisi delle catene di fornitura globali, che stanno rallentando pesantemente i tempi di produzione dei veicoli. I 270 giorni, benché inferiori ai 300 richiesti, sono senz’altro un termine più adeguato alla reale situazione, che fa uscire operatori e consumatori da una estrema incertezza riguardo all’effettiva possibilità di fruire degli incentivi. Desideriamo ringraziare il ministro Giancarlo Giorgetti, il Mise e il Governo tutto, per aver accolto questo appello con una misura che va nella giusta direzione per il buon funzionamento dell’ecobonus”.

Esprime soddisfazione l’Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri (UNRAE) per l’articolo 40 del «DL Semplificazioni fiscali» (Decreto-Legge 21 giugno 2022, n. 73 – con cui il Governo ha dato seguito a una richiesta fortemente voluta dalla stessa UNRAE e sostenuta dall’intera filiera automotive. “L’auspicio – aggiunge la nota di UNRAE – è che adesso si proceda anche verso l’allargamento della platea dei beneficiari alle persone giuridiche, escluse unicamente per motivi di budget, includendo le vetture aziendali e i noleggi, in particolare il noleggio a lungo termine a privati, traino indiscusso della transizione ecologica nel mercato auto”.

 

 

 

 

 

Ferrari: i primi 50 anni della pista di Fiorano

Foto: La storica visita di Giovanni Paolo II a Fiorano

In occasione della celebrazione del 50° anniversario della Pista di Fiorano, il Museo Ferrari di Maranello presenta una nuova esposizione dedicata alla storia del celebre circuito. Al centro della mostra viene mostrato al pubblico anche lo spettacolare lighting show messo in scena il 15 giugno che ha visto protagonista la Pista stessa e ottenuto la certificazione di Guinness World Records. L’apertura della nuova mostra è all’interno di una serie di iniziative del Museo rivolte ai fan e agli appassionati del Cavallino rampante inserite all’interno del ricco palinsesto della «Notte Rossa» organizzata dal Comune di Maranello.

Attraverso una raccolta di immagini e contenuti video d’archivio la mostra racconta la storia di 50 anni di attività della pista, dalla sua nascita nel 1972 per volontà di Enzo Ferrari, fino alle attività organizzate oggi. “Ogni singolo pezzo della pista, deve poter mettere a dura prova il comportamento dinamico dell’auto in modo tale da rendere facile l’individuazione dei problemi di ogni macchina. Da questo momento in poi, voglio che nessuna Ferrari affronti la pista o la produzione di serie senza che abbia superato a pieni voti l’esame Fiorano”, diceva Enzo Ferrari

 All’interno della mostra sarà anche possibile vedere il video del lighting show allestito in pista a Fiorano per celebrare l’importante traguardo dei 75 anni dalla fondazione della Casa di Maranello, occasione in cui il circuito di Fiorano si è trasformato in un gigantesco ledwall, composto da 172.000 luci e 1.039.280 punti LED, 89 km di stringhe dinamiche per una superficie complessiva di 112.958,27 mq che ha dato vita a un grandioso spettacolo dedicato a Enzo e alla passione che ha trasmesso alla grande Comunità Ferrari che da Maranello 75 anni fa ha raggiunto ogni angolo del mondo. Lo show di luci ha ricevuto la certificazione del Guinness World Records come “Il più grande circuito illuminato a LED”. All’interno dell’esposizione, oltre all’excursus storico che racconta le tappe più importanti che hanno visto la pista della Casa protagonista in 50 anni di storia, l’esposizione presenta due vetture significative per il circuito.

Ferrari 3.2 Mondial Cabriolet,’auto è stata protagonista della celebre visita che il Pontefice Giovanni Paolo II fece nel 1988 a Maranello e che lo vide ospite anche della pista di Fiorano. In quella sede il Papa incontrò Enzo Ferrari e concesse la sua presenza in un evento memorabile che ha avuto luogo proprio sulla Pista di Fiorano: fra l’altro, il Papa si è concesso, su sua specifica richiesta, qualche giro di pista sulla Ferrari 3.2 Mondial Cabriolet, guidata da Piero Ferrari, figlio del Fondatore, proprio la stessa che per l’occasione viene esposta in questa ricorrenza.

Quindi, la Ferrari 150 LM: sin dall’origine, attorno ai «prototipi» di Maranello si è creata un’atmosfera particolare: hanno identificato la genialità del Costruttore, il mistero, i clamorosi risultati. Frutto dell’intensa ricerca, che è sempre stata la cifra delle realizzazioni Ferrari, questi strumenti evolutivi hanno determinato veri e propri concentrati di tecnologia, attirando ogni volta interesse e curiosità, polarizzando l’attenzione verso il Cavallino. Pezzi unici e, ogni volta, rappresentativi di un’epoca intramontabile, di automobili irripetibili e di vittorie memorabili, la maggior parte di questi capolavori oggi è nelle mani di cultori che hanno conservato queste opere d’arte, in omaggio all’unicità e all’originalità delle soluzioni adottate da Ferrari.

Per ricollegare la ricorrenza dei 50 anni della Pista di Fiorano alle numerosissime prove di evoluzione e sviluppo sempre strettamente private, la Ferrari 150 LM del 2014: un banco prova su base LaFerrari, la vettura più performante del momento, alla ricerca del miglioramento di gruppi, componenti e aerodinamica, con soluzioni avanzate correlate ai dati misurati nella lunga esperienza sulla pista di Casa.

Italiani e mobilità: auto centrale, micromobilità solo occasionale

dida: Alberto Viano, presidente di ANIASA

Gli italiani, venute meno le restrizioni alla mobilità, sono tornati a muoversi, anche più rispetto al pre-pandemia. Lo fanno principalmente spostandosi in auto, più comoda e sicura degli altri mezzi, e attraverso il trasporto pubblico locale. L’incertezza economica frena gli acquisti di nuove vetture, mentre cresce la propensione a noleggiare e a utilizzare le vetture in sharing. Queste sono le principali evidenze del nuovo studio condotto da ANIASA e Bain & Company “La mobilità degli italiani riaccende i motori”: un’indagine sulla mobilità degli italiani condotta su un campione ampiamente rappresentativo di residenti nelle principali città italiane, intervistati nel mese di maggio 2022.

Circa il 90% degli italiani utilizza prevalentemente l’auto per muoversi. L‘auto ad uso personale è infatti il mezzo preferito da chi si muove nelle grandi città, seguito a distanza dal trasporto pubblico locale. Sono queste le due forme di trasporto che oggi garantiscono agli italiani il diritto alla mobilità. Tutto il resto è confinato a un utilizzo più saltuario e specifico (car sharing, bicicletta, taxi, monopattini), perché i mezzi cosiddetti “alternativi” vengono usati regolarmente (cioè tutti i giorni) solo dal 2-3% degli italiani. Lo scooter si avvicina al TPL e all’auto, ma con un profilo più stagionale. L’auto è ancora un mezzo imprescindibile per chi vive in Italia: infatti, come evidenziato dalla ricerca, addirittura il 60% di chi non l’ha utilizzata nel 2021 pensa invece di usarla nel corso del 2022. Sempre più auto quindi, non il contrario.

L’auto vince perché considerata più pratica e comoda

La ragione principale della rilevanza dell’automobile nel nostro tessuto sociale ed economico ha un’origine ben precisa: i consumatori la trovano comoda e sicura, e quindi la preferiscono per spostamenti di lavoro e per i viaggi, anche a discapito di altri elementi come la possibilità di parcheggio o la convenienza economica. Le nuove forme di mobilità (ad esempio sharing o monopattini) sono preferite da alcuni per la maggiore sostenibilità o per spostamenti veloci, ma sono per lo più un’alternativa all’andare a piedi e non all’automobile. Il motivo? Rispondono a casi d’uso diversi: uno (l’auto) ripetitivo e continuativo, l’altro sporadico e non ricorrente. Questa evidenza è confermata dal fatto che anche per chi usa di frequente i mezzi alternativi, l’auto è comunque sempre il secondo mezzo di trasporto.

I mezzi condivisi ripartono

Dopo 2 anni di sofferenza, nel 2022 torna a crescere la propensione a utilizzare il car sharing (+2%) ed i monopattini elettrici (+5%). Anche le formule di noleggio tornano a vedere un futuro roseo, dopo la difficile fase acuta della pandemia, con un +5% di propensione all’utilizzo per il lungo termine e +1% per il breve termine. Il motivo di questo ritorno, secondo i consumatori, è una ritrovata disponibilità economica. Un cambio di rotta importante, che dovrà trovare il modo di consolidarsi. L’analisi conferma come l’emergenza sanitaria sia stata di recente uno dei motivi principali per il mancato utilizzo dei mezzi condivisi (noleggio a breve, sharing, monopattini), ma ai timori di natura sanitaria si stanno oggi sostituendo quelli di natura economica, almeno per un loro utilizzo ricorrente.

L’incertezza economica pesa ancora sulle scelte di acquisto

Gli utenti di mobilità si mantengono scettici verso l’acquisto di una nuova automobile: ben il 55% del campione (in leggero calo rispetto al 57% dell’anno scorso) non ha preso neanche in considerazione l’acquisto di una vettura nuova, e come prima motivazione si conferma l’incertezza economica (33%), seguita dall’attesa di un calo dei prezzi (26%) in un futuro prossimo. Non è un caso se il 51% degli intervistati considera l’incentivo governativo un prerequisito per valutare se, o meno, acquistare un’auto nuova. In sostanza, gli italiani quando valutano un’auto si concentrano su prezzo e risparmio sui consumi, oltre che sulla sicurezza. Ed il contesto attuale di certo non facilita la propensione all’acquisto di un bene durevole.

“Il nuovo studio condotto con Bain & Company”, ha commentato il presidente di ANIASA, Alberto Viano a margine della presentazione, “certifica la centralità dell’auto nella mobilità degli italiani, il ritorno a una crescita della propensione verso la pay-per-use mobility e il clima di incertezza economica destinato a frenare il mercato degli acquisti anche nei prossimi mesi. Dati, questi, che rendono ancora meno comprensibile la scelta del Governo di escludere i veicoli a noleggio e le auto aziendali dagli incentivi. Il noleggio resta il principale strumento in grado di favorire la transizione ecologica del nostro parco circolante e di accelerare il ricambio dei veicoli più inquinanti con quelli ibridi ed elettrici”.

“L’ascolto costante delle esigenze dei consumatori si conferma centrale nella definizione di un’offerta di mobilità che sia realmente efficace. La transizione ecologica non è solo opportuna, ma anche necessaria. È però imprescindibile che questa avvenga di pari passo con una corretta informazione dei clienti e con lo sviluppo delle precondizioni a supporto. Con l’obiettivo quindi di garantire a tutti il diritto alla mobilità non è solo cruciale lavorare sulla disponibilità di colonnine e infrastrutture, ma in modo più ampio anche sulla creazione di offerte di prodotto modulate sulle specifiche esigenze dei diversi gruppi di clienti: percorrenze elevate, ma anche tragitti ridotti, capacità di spesa superiore, ma anche quella più contenuta”, spiega Gianluca Di Loreto, partner di Bain & Company.

Ricarica a induzione: Stellantis allunga la vita delle batterie

Bobine sistemate sotto l’asfalto trasferiscono energia direttamente ad auto, camion e autobus senza che debbano fermarsi alle apposite stazioni per ricaricare la batteria. Si chiama Dynamic Wireless Power Transfer (Dwpt) l’innovativa tecnologia presentata sul circuito “Arena del Futuro” da Stellantis, e dai partner coinvolti nel progetto pilota, che è in grado di essere adattata a tutti i veicoli dotati di uno speciale “ricevitore” in grado di trasferire l’energia proveniente dall’infrastruttura stradale direttamente al motore elettrico, estendendo l’autonomia e salvaguardando la carica della batteria del veicolo.

 

“Questo progetto rappresenta la quintessenza di dove vogliamo arrivare come azienda”, spiega Anne-Lise Richard, Head of Global e-Mobility Business Unit di Stellantis, secondo cui “la tecnologia di ricarica induttiva può alimentare il nostro futuro elettrificato. Questi progetti congiunti sono passi in avanti entusiasmanti nel percorso verso l’allungamento della vita utile della batteria, una minore ansia da autonomia, una maggiore efficienza energetica, una riduzione delle dimensioni delle batterie, prestazioni eccezionali e una riduzione di peso e costi”.

 

“Arena del futuro” è il circuito di poco più di un chilometro costruito da A35 Brebemi in collaborazione con Stellantis per collegare Brescia e Milano sfruttando l’innovativa tecnologia della ricarica elettrica a induzione dinamica, citata dalla rivista “Time” come una delle 100 invenzioni più importanti del 2021.I testi sono stati condotti su Fiat Nuova 500 e hanno dimostrato che il Dynamic Wireless Power Transfer (DWPT) semplifica l’approccio del cliente alla mobilità elettrica eliminando l’ansia da autonomia e favorisce la decarbonizzazione e la sostenibilità ambientale.

 

“Siamo lieti di contribuire con i nostri servizi a un progetto innovativo, concreto ed utile, che favorisce lo sviluppo della smart mobility – commenta Luciano Albanese, responsabile Sales Energy, Utilities and Transportation di Tim, tra i partner del progetto -. L’elettrificazione dei trasporti potrà accelerare il percorso verso la decarbonizzazione su larga scala e questo è un obiettivo in cui crediamo molto. Inoltre, grazie al 5G e alle piattaforme evolute messe a disposizione, sarà possibile sperimentare nuove soluzioni in grado di accrescere la sicurezza stradale e ottimizzare il traffico”.

Intergea Group: 1.000 euro di bonus allo staff

Foto: Alberto Di Tanno, amministratore delegato di Intergea Gruppo

Intergea Gruppo, tra i principali leader della distribuzione automobilistica in Italia, primo nel numero di auto vendute, ha deciso l’erogazione di un premio straordinario a tutti i lavoratori, in forze già durante lo scorso anno, per aver contribuito alla realizzazione degli obiettivi di business 2021. Nello specifico, sia i dipendenti che i collaboratori del reparto commerciale delle società controllate Autoingros, Theorema, Logica, Tecknogest, Forza, Certo Service e CRF beneficeranno di un riconoscimento extra di 1.000 euro in busta paga quale ringraziamento per l’importante apporto lavorativo dato e a sostegno del difficile momento economico che stiamo attraversando.

“Con questa iniziativa vogliamo condividere i successi raggiunti con tutte le persone che in azienda, nonostante le problematiche di un anno molto difficile, non si sono mai tirate indietro e hanno offerto un contributo assolutamente determinante al risultato del Gruppo – sottolinea Alberto Di Tanno, amministratore delegato di Intergea Gruppo -. In un contesto socio-economico in cui il costo delle materie prime è ai massimi termini e l’inflazione non accenna a diminuire, ci auguriamo che questo piccolo gesto possa essere di sostegno per i nostri lavoratori. Un piccolo contributo che va nella direzione di porre l’attenzione sulle Risorse Umane, che sono sempre il primo valore aziendale”.

KINTO e LoJack: mobilità condivisa e sostenibile dei dipendenti

Condivisione delle vetture, abbattimento dei consumi e dell’impatto ambientale, per una mobilità sempre più inclusiva e sostenibile. Queste le premesse alla base dell’accordo siglato tra KINTO Italia, società del gruppo Toyota dedicata ai servizi di mobilità e  LoJack Italia Gruppo CalAmp, società leader nelle soluzioni telematiche per la mobilità e nel monitoraggio satellitare dei veicoli.

Grazie all’accordo, i dipendenti di LoJack Italia potranno beneficiare del servizio KINTO Join, la rivoluzionaria soluzione di carpooling dedicata alle aziende, che permette ai dipendenti di condividere il tragitto casa-lavoro attraverso un’intuitiva piattaforma digitale e alle aziende di contribuire a ridurre le emissioni di CO2 e NOx certificandone l’effettivo impatto ambientale in modo semplice e rapido.

Attraverso un algoritmo di matching, l’App mette in connessione colleghi con abitudini di viaggio simili, favorendo l’organizzazione degli spostamenti condivisi, con importanti benefici di contenimento del traffico veicolare, l’ambiente e per lo sviluppo di rapporti sociali nella comunità lavorativa, tutto a vantaggio del welfare aziendale Tramite l’innovativa app KINTO Join sarà inoltre possibile integrare anche modalità alternative di spostamento per i dipendenti, come il tragitto in bici o a piedi.

Con KINTO Join i benefici non si esauriscono qui, difatti oltre a garantire ai dipendenti di LoJack una riduzione dei costi di viaggio, semplifica all’azienda la gestione dei parcheggi, riduce l’occupazione di suolo pubblico e ne migliora l’impronta ambientale garantendo più benessere per le persone, più efficienza per l’azienda e più cura per l’ambiente.

Un percorso che LoJack Italia ha intrapreso per promuovere all’interno della propria organizzazione un modello innovativo di mobilità sostenibile che trova in KINTO Italia un partner d’eccellenza, grazie alla combinazione delle più avanzate tecnologie digitali e dei sistemi di trasporto a più alta efficienza energetica.  L’impegno di KINTO Italia, e del Gruppo Toyota, è infatti quello di soddisfare le nuove esigenze di mobilità attraverso soluzioni innovative, sostenibili ed accessibili a tutti: dal noleggio a lungo termine KINTO One al servizio di car sharing KINTO Share, dall’app di mobilità integrata multimodale KINTO Go al servizio di noleggio a breve-medio termine KINTO Flex che sarà presto disponibile sul mercato italiano.

Il nuovo progetto si inserisce in una partnership già consolidata tra LoJack e il Gruppo Toyota, che dal 2019 prevede il servizio di recupero in caso di furto offerto da LoJack®, disponibile su tutti i modelli Toyota e Lexus con l’obiettivo di migliorare ulteriormente la sicurezza e garantire la tranquillità dei clienti.

“Quest’accordo”, afferma Massimo Ghenzer, presidente di LoJack Italia, “segna, da un lato, un nuovo, significativo step nella collaborazione con il gruppo Toyota, da anni già forte e consolidata sul fronte della sicurezza del veicolo; dall’altro, proietta LoJack verso nuovi scenari di mobilità smart e sostenibile, grazie a un uso più razionale dei veicoli, che così producono minori emissioni, risparmio nei costi di trasporto e una gestione più intelligente delle aree di parcheggio”.

“L’accordo raggiunto con LoJack Italia ci rende particolarmente orgogliosi, perché segna un passo ulteriore nel percorso comune verso la realizzazione di una società sostenibile ed inclusiva. – dichiara  Mauro Caruccio, Ceo di Toyota Financial Services Italia, chairman e Cep di KINTO Italia -. L’impegno di KINTO Italia è quello di portare un concreto beneficio agli individui e alla comunità attraverso le proprie soluzioni di mobilità innovative e di collaborare insieme ai propri partner per creare valore in tal senso.”

Io e i big del design: Mitja Borkert (Lamborghini) 

di Roberta Pasero

Intervistare Mitja Borkert, ingegnere e designer capo del centro stile Lamborghini, ogni volta vuol dire allargare i confini del foglio di carta dove da decenni schizza i suoi sogni a matita e riflettere non sull’ultimo modello (troppo facile) ma sul mondo che ruota attorno a ognuno di noi.
Per lui, diventato grande nella Germania dell’Est, lo stupore era vedere il fotogrammo di un’auto di Formula 1 sulla tv della Germania Ovest che sfrecciava più veloce della sua immaginazione. E che ancora oggi viaggia a due velocità. Quella delle sue Lamborghini e quella della sua mente dalle tante sfumature green.

Fleet Motor Day: le flotte al centro della eco-transizione

Oltre 400 fleet e mobility manager presenti, per un totale di 900 partecipanti, 38 brand automobilistici e 25 aziende di servizi. Sono questi i numeri registrati dall’ottava edizione del Fleet Motor Day, l’evento annuale dedicato ai gestori delle flotte aziendali promosso a Roma, presso l’autodromo di Vallelunga, da “Fleet Magazine” in collaborazione con l’Osservatorio Top Thousand e con il patrocinio delle Associazioni ANIASA e UNRAE.

 

Al centro di questa edizione la transizione ecologica della mobilità, tema approfondito nel corso dei 2 workshop che hanno preceduto la giornata di test drive, durante i quali sono stati analizzati gli impatti della transizione sulla filiera, gli ultimi sviluppi sull’elettrificazione del parco nazionale e i ritardi sul fronte delle infrastrutture di ricarica. Sono state ben 185 le vetture (di 38 brand automobilistici e con 15 anteprime) che i gestori dei parchi auto aziendali hanno potuto visionare e provare su diversi circuiti.

 

L’evento è stata anche occasione per illustrare i dati della survey “Mobility Transformation – Come le aziende ricaricano le vetture elettriche e plug-in”, promossa dall’Osservatorio sulla mobilità aziendale Top Thousand (composto da Fleet e Mobility Manager di grandi aziende) e dalla rivista “Fleet Magazine”. L’indagine, focalizzata sulle modalità con cui le società permettono ai propri dipendenti che scelgono elettrico ed ibrido plug-in di ricaricare le proprie vetture, è stata condotta su un ampio campione di 103 aziende di ogni dimensione.

 

Per dare un’idea della crescita che l’e-mobility ha avuto nell’ultimo anno, soltanto 19 delle aziende intervistate non hanno in parco veicoli elettrici e ibridi plug-in. Le restanti 84 si sono organizzate in maniera strutturata per la gestione della ricarica. Lo hanno fatto, nel 70% dei casi, con le colonnine installate in azienda, e a seguire, con la ricarica domestica dei singoli driver (39%) e tramite un accordo con una multiutility del settore energetico.

 

L’installazione dei punti di ricarica nelle sedi aziendali prosegue senza sosta: se lo scorso anno gli attacchi installati dalle 102 aziende del campione erano 3.775, questa rilevazione ha fatto registrare 4.159 punti di ricarica interni, un numero destinato a salire di settimana in settimana. Se si considera il numero totale di punti di ricarica pubblici in Italia (oltre 26mila), diventa ancora più chiaro come le aziende, specie quelle di grandi dimensioni, siano davvero il motore per lo sviluppo delle infrastrutture nel nostro Paese.

 

Un aspetto che occorre implementare è la velocità della ricarica, fattore molto importante per i driver: 3 Fleet Manager su 4 hanno infatti dichiarato che in azienda è presente solo la corrente alternata, mentre solo il 19% le utilizza entrambe a seconda delle esigenze. I tempi di ricarica costituiscono una delle sfide future principali per l’e-mobility, in particolare per la diffusione degli elettrici puri: se gli ibridi plug-in, infatti, possono contare anche sul motore termico e si ricaricano nel giro di qualche ora anche con la corrente alternata, per gli elettrici puri la corrente continua è quasi una “conditio sine qua non”. 

 

Un altro nodo riguarda l’utilizzo delle colonnine pubbliche, indispensabili per i driver che si spostano quotidianamente. Attualmente soltanto il 32% delle 84 aziende considerate ha introdotto un’unica card o app per diversi provider di energia (nella maggior parte dei casi di tratta di una card). Una percentuale che, gioco forza, dovrà salire, anche se una buona fetta di coloro che non l’hanno fatto gestisce le ricariche soltanto con le colonnine aziendali. La ricarica casalinga, infine, viene rendicontata in due modalità diverse: in buona parte delle aziende (45%) la paga direttamente il dipendente, negli altri casi viene gestita con un forfait.

Un Birò è per sempre (a Procida come a Milano)

Si chiama Birò, non è come un diamante (vi ho tratti in inganno con il titolo eh?) ma un mezzo di locomozione. Nemmeno tanto bello a vedersi, ma estremamente funzionale. L’abbiamo provato in una location d’eccezione, Procida. Perché proprio lì? Facile, perché Procida è capitale europea della cultura per il 2022 e, quest’anno, ha ideato proprio un nuovo servizio di sharing dei Birò. Ma andiamo con ordine.

Birò a Procida, via allo sharing

Il car sharing di Birò metterà a disposizione dieci mezzi per le strade dell’isola. Sarà il primo passo verso una diffusione più ampia del piccolo veicolo a quattro ruote 100% elettrico in condivisione. Certo, dieci Birò in un’isola come Procida possono sembrare tanti, ma fidatevi che sono anche troppi per le strade che ha l’isola. O meglio, che non ha visto che tra sali e scendi vari abbiamo rischiato l’osso del collo diverse volte. Lui, il Birò, ha comunque fatto il suo dovere.

Birò Share, si comincia da Procida

Di certo si parte da una situazione molto complessa: a Procida il traffico esiste eccome. L’isola, che conta circa 10.000 abitanti, annovera al suo interno 7.500 auto, oltre 3.000 scooter e un numero non meglio identificato di biciclette e veicoli commerciali. Una mole incredibile di mezzi per un lembo di terra minuscolo. Senza dimenticare che il parco circolante è vecchio e dunque inquinante. Risultato: parcheggiare è impossibile, tanto che molte vetture ‘grattano’ i muri delle case.

L’idea imprenditoriale dietro al Birò

L’idea del Birò Share è nata dall’incontro tra Esrtima,a azienda che produce il Birò, e un imprenditore locale di Procida, Nicola Ambrosino, titolare di Green Way. Idea molto semplice: quadriciclo leggero in sharing per le strade di Procida. Un mezzo 100% elettrico, che ingombra come uno scooter di grosse dimensioni (1,03 x 1,74 metri) ma con quattro ruote, applicazione per noleggiarlo semplice da usare e dati tecnici molto basici ma funzionali: Birò raggiunge i 45 o 60 km/h a seconda della versione (cinquantino elettrico o equivalente di un 125 cc), si guida con il patentino a partire dai 13 anni, è disponibile con batteria removibile da 3 kWh o fissa da 5 kWh, l’autonomia è di 100 km.

Spartano, ma funzionale

Certo, se cercate la comodità non rivolgetevi al Birò. La posizione di guida è tutt’altro che ottimale, lo spazio interno è ridotto e le due persone a bordo finiscono inevitabilmente per toccarsi (per gli ometti più furbi potrà sembrare anche un vantaggio nell’approccio verso il gentil sesso, ma fidatevi che così non è). Ma questo, di certo, non ha impedito alle persone di innamorarsi di questo veicolo, che a tutti gli effetti può cambiare la quotidianità. E questo nonostante sospensioni dure, climatizzatore mancante (si apre solo il tetto sopra la propria testa) e uno sterzo poco preciso. Ma viaggia che è un piacere: è divertente, sguscia nel traffico e si può parcheggiare ovunque.

L’impianto fotovoltaico e l’energia rinnovabile

Il progetto prevede di alimentare i Birò in condivisione con un impianto fotovoltaico. Al momento basta un’infrastruttura da 6 kW per ricaricare la piccola flotta di 10 unità, tutte caratterizzate dalla ricarica lenta (1/1,2 kW). Chiaro che, in futuro, se si dovesse esportare questo sistema anche in altre città o altri borghi, l’ideale sarebbe munirsi sempre di un impianto per la produzione di energia rinnovabile. Anche perché il resto è già tutto pronto: l’app è fatta bene, la procedura è guidata in tutti i passaggi ed è estremamente semplice da usare. Il sistema, ovviamente, è il classico noleggio senza chiavi.

ANIASA: no incentivi alle flotte? Parola all’Antitrust

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Foto: Alberto Viano, presidente di ANIASA

 

ANIASA, l’Associazione che rappresenta in Confindustria il settore dei servizi di mobilità, ha presentato un esposto all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato in relazione agli incentivi recentemente varati dal Governo per l’acquisto dei veicoli meno inquinanti. Al centro dell’esposto gli effetti discriminatori” generati dalla normativa (DPCM del 6 aprile scorso) che esclude dalla platea dei beneficiari le aziende e, in particolare, il noleggio veicoli.

Sono tre gli aspetti distorsivi della concorrenza su cui si focalizzal’esposto presentato da ANIASA all’Autorità Antitrust. Il Decreto prevede che gli incentivi siano disponibili solo per le forme di acquisto e leasing finanziario. Il noleggio a lungo termine che, rappresenta oggi un canale fortemente utilizzato (oltre 150.000 consumatori italiani hanno scelto di abbandonare la proprietà per prendere un’auto a noleggio di ultima generazione),è stato incomprensibilmente escluso per la prima volta da questa tornata di incentivi.

La scelta di agevolare gli acquisti delle vetture o la loro acquisizione in leasing, genera un pregiudizio nei confronti della mobilità “pay-per-use”, canale che porta evidenti ricadute positive in termini di sostenibilità ambientale e sicurezza dei veicoli, nonché certezza sul fronte delle entrate tributarie per l’Erario. La norma di fatto limita le scelte del consumatore, rallentando il processo di transizione ecologica del nostro Paese.

Il noleggio oggi, dati alla mano, è il principale strumento in grado di accelerare il ricambio dei veicoli più inquinanti, grazie a una quota significativa di immatricolazioni di vetture ibride plug-in (47% del totale) ed elettriche (30%) e a un tasso di rotazione dei veicoli in flotta (in media 4 anni) ben più veloce di quello medio del nostro parco circolante (vita media del veicolo pari a 11,5 anni).

Il secondo punto che produce una distorsione nella concorrenza riguarda l’esclusione delle aziende dagli incentivi. Tale previsione ha l’effetto di dirigere l’offerta delle Case costruttrici verso la vendita di automobili a privati, riducendo significativamente, in un momento di scarsità di prodotto come quello attuale, la fornitura di veicoli alle flotte aziendali e alle società di noleggio. 

Il terzo passaggio dell’esposto si focalizza sul car sharing, formalmente incluso nella platea dei beneficiari, ma solo a condizione di un acquisto diretto delle auto da parte degli operatori. Una previsione destinata a rendere inefficace la misura rispetto all’obiettivo atteso di contribuire alla ripartenza dei servizi di condivisione: oggi, infatti, gli operatori di sharing acquisiscono la propria flotta tramite il noleggio, sia per evitare di immobilizzare ingenti capitali sia per acquisire un servizio di manutenzione della flotta, che solo le società di noleggio a lungo termine, con la loro capillare diffusione sul territorio, sono in grado di assicurare.

“Il Decreto così come è configurato orienta fortemente la domanda di acquisto dei veicoli con una grave ed inevitabile distorsione della concorrenza, a scapito degli operatori di mercato, ma soprattutto dei consumatori privati, che, proprio in questa fase di transizione ecologica, vedono pregiudicata la possibilità di utilizzare il noleggio per avvicinarsi, a costi accessibili, a nuovi veicoli ibridi ed elettrici. Auspichiamo che il Governo possa rimediare rapidamente a una misura ancorata al concetto di proprietà favorendo così realmente la libertà di scelta dei consumatori sulla forma di acquisizione delle auto”, ha commentato il presidente ANIASA, Alberto Viano.