Batterie e riciclo: all’orizzonte un business per l’Italia

Lo studio «Il riciclo delle batterie dei veicoli elettrici 2050», presentato a Milano da Motus-E, Strategy& e Politecnico di Milano, stima che potrebbero essere poco più di 6 miliardi di euro al 2050 i ricavi generati in Europa dalla vendita di nichel, cobalto e litio riciclati. L’Italia secondo la ricerca può inserirsi in questo business per dare vita a una nuova filiera industriale, forte di una conclamata esperienza trasversale nel riciclo.

Considerando solo le batterie delle auto elettriche che si troveranno già sul territorio nazionale, e senza contare tutto l’indotto del comparto, i ricavi di questa attività si attesteranno nel Paese tra i 400 e i 600 milioni di euro, con una prospettiva di aumento al naturale crescere del parco elettrico circolante. Il giro d’affari può espandersi ulteriormente, e più velocemente, anche importando accumulatori da riciclare dall’estero.

Complici i nuovi target UE sul contenuto minimo di riciclato nelle batterie dei veicoli elettrici, al 2050 l’analisi stima circa 3,4 milioni di tonnellate di batterie a fine seconda vita pronte per essere riciclate in Europa, a fronte di una capacità di riciclo che non supera oggi le 80.000 tonnellate all’anno.

Lo spazio per fare industria e creare nuovi posti di lavoro, secondo la ricerca, è enorme. Oltre a dare vita a un’articolata filiera tutta nuova, con tutti i benefici economici, occupazionali e ambientali collegati, riciclare queste batterie vuol dire anche rendersi più indipendenti sull’estrazione e la lavorazione delle relative materie prime, potendo fare leva su risorse presenti «in casa» e già raffinate, pronte per essere reimmesse nel processo produttivo”, si legge in una nota.

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