McLaren W1: l’attesissima nuova hypercar inglese

McLaren W1: l’attesissima nuova hypercar inglese

di Gaetano Scavuzzo (Motorinoline)

 

McLaren W1 è la nuova hypercar della Casa inglese che proseguirà la stirpe della serie “1” del marchio di Woking raccogliendo l’eredità della F1 e della P1, due modelli leggendari che hanno fatto la storia della McLaren. Solo qualche giorno fa la Casa britannica ha rivelato il nome ufficiale W1 del nuovo modello ad alte prestazioni, che fino a quel momento era conosciuto internamente col nome “P18”. In queste ultime settimane sono emerse rumors e indiscrezioni sempre più insistenti sulle caratteristiche della nuova hypercar di McLaren.

Motore ibrido V8

Pronta a premettere prestazioni all’altezza della sue illustri antenate, la McLaren W1 dovrebbe montare un innovativo motore ibrido V8, un propulsore che dunque farà affidamento all’assistenza elettrica soppiantando di fatto lo storico V8 biturbo che ha caratterizzato l’ultimo decennio della produzione di Woking, a partire dalla MP4-12C lanciata nel 2011. Seppur negli ultimi anni McLaren abbia lanciato diversi modelli come Senna, Speedtail ed Elva, è vero che nessuno di questi ha inciso a livello tecnico, emotivo e di innovazione di quanto non abbia fatto la P1, svelata nel 2011, e che per anni ha rappresentato un punto di riferimento tra le hypercar ibride, tanto da affiancare la Ferrari LaFerrari e la Porsche 918 Spyder nella cosiddetta “Santa Trinità”, come era definito il trittico che definiva l’Olimpo del settore.

Proprio sulla scia della P1, e ancor prima della F1,che McLaren ha preparato il terreno per il debutto W1, con tutto il carico di aspettative che accompagna un’eredità del genere. Motivo per il quale la presentazione della McLaren W1 è particolarmente attesa per capire in che modo la Casa inglese proverà a ridefinire, dal punto di vista tecnico, stilistico e aerodinamico, il panorama hypercar di lusso.

Auto e transizione “green”: rivedere lo stop ai motori endotermici del 2035

Auto e transizione "green"
di Jens Gieseke, eurodeputato, capo negoziatore del gruppo parlamentare del PPE 
 
Abbiamo bisogno di una revisione del divieto dei motori a combustione interna. Dobbiamo garantire che la guida rimanga alla portata di tutti, non solo di coloro che possono permettersi costose auto elettriche. Dobbiamo essere guidati dal realismo economico e rimanere tecnologicamente neutrali. Se non lo facciamo, guidare diventerà troppo costoso per molti europei e perderemo innumerevoli posti di lavoro nell’industria automobilistica a vantaggio di concorrenti come la Cina
La possibile chiusura di impianti, come quelli della Volkswagen in Germania e dell’Audi a Bruxelles, rappresenta una minaccia reale per migliaia di posti di lavoro. Il divieto dei motori a combustione interna e le incombenti sanzioni contro le aziende devono essere urgentemente rivisti per proteggere i lavoratori e difendere le loro future prospettive di lavoro durante la transizione verde.
Foto da ufficio stampa Eurodeputato

Auto e transizione “green”: Bruxelles vari un piano d’azione con urgenza

Auto e transizione "green": Bruxelles vari un piano d'azione con urgenza
di Giorgio Gori, europarlamentare e vicepresidente della Commissione Industria del Parlamento Europeo
 
Sì all’anticipo dell’assessment sull’industria dell’auto. La Commissione Europea vari un piano d’azione sull’automotive con urgenza. Le difficoltà dell’automotive europeo sono sotto i nostri occhi e noi abbiamo il dovere di occuparcene, visto che da questo settore dipendono quasi 14 milioni di posti di lavoro e il 7% del Pil europeo. Sbaglia chi propone di rallentare la transizione “green” di questo settore: non è quello che ci chiedono le imprese, che sull’elettrico hanno investito oltre 250 miliardi di euro. Cina e Stati Uniti vanno in quella direzione e ci vanno molto rapidamente, accompagnando l’innovazione con ingenti risorse pubbliche.
Non si tratta, quindi, di rallentare il percorso, ma di accelerare, sapendo che la competitività deriva dall’insieme delle componenti dell’ecosistema dell’auto elettrica: riduzione del costo dell’energia e potenziamento delle reti elettriche, approvvigionamento delle materie prime critiche, produzione e riciclo di batterie e microprocessori, standard di software europei, formazione dei lavoratori, incentivi alla domanda per ridurre il gap di prezzo rispetto alla Cina, orientamento delle flotte aziendali.
Sì, dunque alla richiesta anticipare l’assessment previsto per il 2026, ma soprattutto chiediamo alla Commissione di varare con urgenza un Automotive Action Plan che abbracci tutte le componenti dell’ecosistema e ne sostenga l’evoluzione con risorse adeguate.

Transizione “forzata”: e adesso chi paga il conto?

Automotive: eravamo molto avanti...
di Mario Verna, manager automotive
 
Chi paga la “transizione”? Perché è chiaro che non è un “rivoluzione industriale”, altrimenti ci sarebbe stato un principio di “utilità” che ne avrebbe garantito una diffusione naturale: invece si deve “forzare”. E quando si “forza”, qualcuno (di solito quelli alla fine della catena e/o il contribuente) deve sostenerne i costi.
 
L’automotive europea è un paradigma di questa dis-efficienza: fiumi di denari che non possono essere investiti in sviluppo e competitività per ciò che il mercato chiede davvero e devono essere dissipati per sostenere le “forzature”.

Drivalia: è rivoluzione per la mobilità sostenibile con il progetto “Planet Mobility”

Drivalia, parte integrante del Gruppo Crédit Agricole Auto Bank, sta ridefinendo il concetto di mobilità in Europa con una proposta incentrata su flessibilità, sostenibilità e innovazione tecnologica. L’azienda, che ha esteso la propria presenza a 15 Paesi europei, offre una gamma di soluzioni pensate per privati e aziende, con l’obiettivo di rendere la transizione verso una mobilità a basse e zero emissioni più accessibile e agevole.

Al centro della strategia di Drivalia c’è il rivoluzionario concetto di “Planet Mobility”, un ecosistema che integra un’offerta di mobilità a 360°, progettato per rispondere a tutte le esigenze dei clienti, dal breve al lungo termine. Questo modello si basa su quattro pilastri fondamentali:

Rent: Noleggio a breve termine, ideale per chi ha bisogno di una vettura per pochi giorni o settimane. Grazie a una flotta moderna e in espansione, Drivalia permette di accedere anche a veicoli elettrici o ibridi, per un’esperienza di guida sostenibile e senza vincoli.

Lease: Noleggio a lungo termine, pensato per chi desidera una soluzione stabile e conveniente. Questa opzione offre la possibilità di avere un’auto per periodi prolungati, con tutti i costi di manutenzione, assicurazione e assistenza inclusi.

Subscribe: con i servizi di abbonamento all’auto, come l’iconico CarCloud, Drivalia offre laflessibilità di avere un’auto su base mensile, senza l’impegno di un contratto a lungo termine. Si tratta di un’opzione perfetta per chi vuole provare diverse soluzioni di mobilità o semplicemente desidera la massima libertà nella gestione del proprio veicolo.

Share: con E+Share Drivalia, il car sharing elettrico presente oggi a Torino, Milano, Roma e Lione: una soluzione 100% sostenibile per chi ha bisogno di un’auto solo per poche ore o brevi spostamenti.

Con una flotta di oltre 185.000 veicoli in 15 Paesi europei, Drivalia punta a raggiungere entro il 2026 un obiettivo ambizioso: portare al 35% la quota di veicoli elettrici (BEV) e ibridi plug-in (PHEV) della propria flotta. Questo impegno è supportato dalla continua espansione della rete di ricarica elettrica, che già conta più di 1.800 punti di ricarica distribuiti in tutta Europa, con l’obiettivo di superare i 2.500 entro il 2026.

Il CEO di Drivalia, Paolo Manfreddi, ha sottolineato l’importanza della sostenibilità nel percorso di crescita dell’azienda: “Il nostro obiettivo è rendere la mobilità sostenibile accessibile a tutti, garantendo soluzioni che siano non solo rispettose dell’ambiente, ma anche flessibili e convenienti. Il settore dell’auto sta vivendo profondi cambiamenti e, attraverso le proprie formule di mobilità, Drivalia intende essere in prima linea nel supportare la transizione energetica in atto.

 

Con “Planet Mobility”, Drivalia non solo abbraccia il futuro della mobilità elettrica e ibrida, ma costruisce un’offerta completa che risponde alle esigenze di oggi e di domani, unendo sostenibilità, tecnologia e flessibilità.

 

 

Foto ufficio stampa DRIVALIA

 

Auto elettriche e incentivi: velocizzare il nuovo piano pluriennale

L'auto in Italia: urgente un grande Piano nazionale per il settore
di Fabio Pressi, presidente di Motus-E
La volatilità delle immatricolazioni di auto elettriche di questi mesi riflette l’andamento delle consegne dopo l’impennata di ordini dello scorso giugno, quando gli incentivi messi a disposizione sono andati esauriti in appena 9 ore. Se da un lato quanto accaduto evidenzia l’attenzione degli italiani verso questa tecnologia, dall’altro dimostra l’importanza della programmazione delle politiche incentivanti
‘Un’esigenza meritoriamente riconosciuta dallo stesso ministro delle Imprese e del Made in Italy,  Adolfo Urso, in occasione della riunione di agosto del Tavolo Automotive, in cui è stato preannunciato un nuovo piano pluriennale di agevolazioni di cui diventa ora essenziale pianificare rapidamente la messa a terra delle risorse, per scongiurare l’asincronia tra annunci ed effettiva disponibilità del bonus che ha fortemente penalizzato il mercato nella prima metà del 2024.
Foto da ufficio stampa a2a

Transizione “green” dell’auto: l’Europa è in rianimazione

Rimodulare le multe UE non basta: serve rivoluzionare il "Green Deal"
di Paolo Borchia, eurodeputato, capo delegazione della Lega, coordinatore Patriots of Europe in Commissione Itre (industria, ricerca ed energia)
 
Stabilimenti chiusi, crollo della produzione di auto, persone che perdono il lavoro, invasione di veicoli elettrici cinesi in Europa. Non serviva la sfera di cristallo: si sapeva benissimo che si andava a sbattere. Anni fa la Lega aveva previsto questi rischi, ora il pericolo è diventato realta. Non stiamo parlando solo di economia, ma della vita delle persone: è impossibile non arrabbiarsi.
 
L’Europa e in rianimazione, c’era una filiera di piccole e medie imprese, messa in ginocchio da una transizione che si pone obiettivi lunari in un’Europa priva di energia e soldi. Mentre Cina e Stati Uniti cercavano la competitivita, a Bruxelles si pensava solo a tagliare le emissioni, con una Ue e una maggioranza del Parlamento totalmente complici e compiacenti.
Gli obiettivi sull’automotive sono stati fissati in un momento storico dove l’industria europea era leader del settore. Oggi quel contesto non esiste piu. Distrutto, annientato. L’unica risposta che sono riusciti a dare ai loro errori è stata un cordone sanitario, cercando di silenziare chi stava indicando la via, chi voleva che l’Europa evitasse di schiantarsi.
 
Obiettivo fallito miseramente, perché chi lavora ha capito chi li stava difendendo. Stanno alimentando l’antieuropeismo con le loro scelte antieuropeiste, contro l’industria, la filiera, i lavoratori e gli automobilisti di tutto il continente. O sono in malafede o sono totalmente inadeguati a far uscire dalla crisi il settore automotive europeo. Se non ci ascoltano, questo è il futuro.

Europa e transizione automotive: anticipare subito la revisione del Regolamento

Europa e transizione automotive: anticipare subito la revisione del Regolamento
di Massimiliano Salini, eurodeputato di Forza Italia, vicepresidente del gruppo PPE al Parlamento europeo
 
Le istituzioni europee dovranno rivedere il Regolamento sulle emissioni delle automobili, trovando una sintesi ragionevole in termini di sostenibilità, ma anche di sopravvivenza delle industrie. In questa fase stanno emergendo tutte le contraddizioni che hanno accompagnato la fase negoziale: da un lato si chiede alle aziende europee di essere più competitive nella sfida ecologica, dall’altro le regole esistenti le porteranno a diminuire la produzione per rispettare parametri “green’ anacronistici”, che conducono nella direzione opposta.
 
Il settore e anche un esempio chiave della mancanza di pianificazione dell’Ue, che applica una politica climatica senza una politica industriale. Dobbiamo rivedere le regole e dobbiamo fare in fretta perché non sussiste solo la spada di Damocle del 2035sull’immatricolazione dei veicoli elettrici, ma anche la tagliola del 2025 – l’anno prossimo – per l’entrata in vigore delle penalties per le industrie che non rispetteranno discutibili e autolesionistici parametri ecologici sulle produzioni delle auto.
 
Tutto questo è inaccettabile, soprattutto alla luce dell’attuale andamento del mercato dell’auto e della concorrenza sleale che proviene dalle produzioni cinesi. A questo punto l’Europa deve compiere un atto di responsabilità non solo in termini di scadenze temporali. ma anche sulla base delle evidenze scientifiche. Bisogna tornare a valutare l’impatto ecologico dell’auto non più e non solo sulle emissioni allo scarico ma sul suo intero ciclo di vita. L’industria europea è sempre pronta ad accettare nuove sfide, ma non le irragionevoli contraddizioni con l’alibi della transizione green.
Foto da ufficio stampa di Salini

“Happy Rally Day 2024” nel segno di “Cuore & Motori”: inclusione e passione si incontrano

"Happy Rally Day 2024" nel segno di "Cuore & Motori": inclusione e passione si incontrano

#FORUMAutoMotive è stato felice di abbinare la propria iniziativa“Cuore & Motori” all’edizione 2024 di “Happy Rally Day”, evento svoltosi a Domodossola che ha visto l’importante partecipazione di istituzioni nazionali e locali, associazioni e sportivi, uniti nella promozione dell’inclusione sociale attraverso la passione per i motori.

L’evento, patrocinato dal ministero per le Disabilità, dalla Regione Piemonte e dal Comune di Domodossola e organizzato dall’Automobile Club Verbano Cusio Ossola, ha avuto luogo nel piazzale Parcheggio Fontana Buona di Domodossola. La manifestazione ha permesso a giovani con disabilità di vivere l’esperienza unica di salire a bordo di auto da rally, accompagnati da piloti esperti come il testimonial Alessandro Cadei, Davide Caffoni, Max Rolando, Igor Iani, Stefano Pelfini, Paolo Bacchella e Alessandro Zorzi.

Il presidente dell’AC VCO, Peppe Zagami, ha dichiarato: “L’incredibile partecipazione di istituzioni nazionali e locali, unite al calore del pubblico, ha reso l’Happy Rally Day 2024 un evento indimenticabile. Una conferma che lo sport e la passione per i motori possano davvero abbattere le barriere che ancora limitano la nostra società. L’inclusione è un tema che merita sempre più spazio e sono grato a tutti coloro che hanno contribuito al successo di questa giornata.”

L’evento è stato anticipato dal convegno “Cuore & Motori”, tenutosi in collaborazione con #FORUMAutoMotive. I partecipanti hanno ascoltato i saluti istituzionali del ministro per le Disabilità, Alessandra Locatelli, e del ministro dei Trasporti Matteo Salvini, per poi assistere agli interventi di esperti del settore, che hanno trattato i temi dello sport come strumento di inclusione e dell’educazione stradale per i giovani.

Uno dei momenti più emozionanti è stato la presentazione del trailer del cortometraggio “Oltre il Buio”, diretto da Enrico Pietrobon e presentato dalla giornalista del “Corriere della Sera” Anna Gioria. La proiezione, insieme alle testimonianze di chi ogni giorno vive le barriere della società, ha offerto un messaggio potente di resilienza e determinazione. Il convegno, animato da Pierluigi Bonora, promotore di #FORUMAutoMotive, si è concluso con l’assegnazione del primo “Premio Happy Rally”assegnato ad Alessandro Cadei, pilota testimonial della manifestazione, per la grande tenacia, passione e resilienza dimostrata negli anni.

Noleggio: occorre una maggiore diffusione delle forme “pay-for-use”

Noleggio auto: luci e ombre del primo semestre
di Alberto Viano, presidente di ANIASA
 
I dati dei primi 9 mesi dell’anno registrano un rallentamento delle immatricolazioni a noleggio. Un calo fisiologico, comunque, da rapportarsi all’annata record del 2023 e alla complessa situazione che sta attraversando l’intero automotive europeo. Il noleggio è peraltro indirizzato a chiudere il 2024 con un aumento della flotta veicoli, con oltre 1.350.000 unità in circolazione nel nostro Paese.
 
Il trend negativo delle immatricolazioni è in parte compensato dal boom dei veicoli commerciali leggeri e dall’incremento degli acquisti degli operatori del breve termine. Con un parco auto nazionale caratterizzato da oltre 10 milioni di vetture ante Euro 4, l’accelerazione del ricambio non può che passare da una maggiore diffusione delle forme di mobilità pay-per-use.
 
E per favorire questa transizione va colta l’opportunità offerta dalla Legge sulla Delega Fiscale e dalla prossima Legge di Bilancio: allineare finalmente la fiscalità dell’auto aziendale con quella degli altri Paesi europei.
 
Secondo nostre analisi, un graduale riequilibrio verso tali valori, almeno sulle nuove vetture elettriche e ibride, porterebbe a una significativa diffusione di queste nel parco nazionale (in tre anni 100.000 nuove vetture alla spina in più rispetto alle previsioni), oltretutto con un ritorno sull’investimento per l’Erario del 50%.
 
Senza contare i vantaggi in termini di riduzione delle emissioni inquinanti e di sicurezza sulle nostre strade.