A22 chiusa per nebbia: non può diventare la normalità

Autotrasporto, cattivi pagatori: per risolvere il problema imitare il modello spagnolo

di Cinzia Franchini, presidente di Ruote Libere

 

Le ripetute chiusure dell’Autostrada del Brennero, ma non solo, a causa della nebbia, alle quali abbiamo assistito nelle ultime settimane stanno gravando in modo pesante sul mondo dell’autotrasporto. Non è possibile pensare che le conseguenze della scelta di chiudere le autostrade ricadano quasi esclusivamente sugli autotrasportatori; occorrono da un lato compensazioni, dall’altro una maggiore valutazione nel prendere decisioni così drastiche.

 

L’intero settore dell’autotrasporto, già gravato da problemi atavici e ben noti, dall’aumento quasi quotidiano del gasolio, già umiliato dalla decisione dell’Austria di vietare il transito di notte ai Tir italiani dopo il Brennero, non può farsi carico anche di questo. Davanti all’ assenza di una vera rete infrastrutturale alternativa a quella autostradale, i costi per le tante imprese italiane di autotrasporto in termini di ritardi nelle consegne appaiono eccessivamente gravosi.

 

Chiediamo, quindi, di adottare la chiusura delle autostrade, a partire dalla A22, solo in caso di condizioni estreme e di mettere in campo invece tutte le misure alternative possibili in termini di sicurezza: dal potenziamento della segnaletica luminosa, alla perfetta manutenzione della segnaletica sia orizzontale che verticale sulla strada, per avere un sicuro riferimento nella guida, fino all’uso della cosiddetta safety car. Parallelamente domandiamo che vengano poste in essere dalle società autostradali forme di compensazione economica, anche in termini di sconti dei pedaggi direttamente in fattura a fine mese, negli orari di chiusura.

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