Noleggio veicoli: superare burocrazia e vecchie norme fiscali

Incentivi: efficaci solo per l'acquisto di veicoli elettrici?

di Italo Folonari, vicepresidente di ANIASA

Si assiste da alcuni anni a un susseguirsi di nuove normative tributarie sulle attività di noleggio veicoli, che ne rendono estremamente penalizzanti le modalità di pagamento. 

Eppure con 1,5 milioni di veicoli gestiti e con un contributo alle casse erariali di quasi 3 miliardi di euro all’anno (certi e puntuali), il settore è un contribuente “speciale”, promotore cioè di correttezza e di emersione fiscale, rendendo i soggetti con cui opera contribuenti virtuosi.

 

Il noleggio chiede oggi un nuovo regime di tassazione. Il pagamento dei tributi locali, in particolare bollo e Imposta Provinciale di Trascrizione, è via via diventato assurdamente complicato per le imprese del settore, che vanta 270.000 clienti tra aziende, PA e privati. Occorre superare il regime fiscale attuale basato sui criteri di territorialità del secolo scorso: i veicoli a noleggio, pur immatricolati in una Provincia, circolano infatti su tutte le strade nazionali.


Va poi sistemata l’attuale infelice normativa del fringe benefit, un dazio occulto per l’intera filiera automotive. Quest’anno case auto, aziende di noleggio, imprese clienti, driver, fleet e mobility manager devono barcamenarsi su tre differenti regimi di tassazione dell’auto ad uso promiscuo. Una complicazione che ha indotto circa 50.000 driver a chiedere la proroga del contratto in scadenza, con minori entrate per lo Stato e gli Enti locali.

 

Italo Folonari-Foto -Aniasa

 

 

Perucca Orfei: quelle voci dagli Emirati su Maserati e Alfa Rome

Perucca Orfei: quelle voci dagli Emirati su Maserati e Alfa Romeo
Il seguitissimo giornalista e youtuber Emiliano Perucca Orfei ha commentato, in questo suo video, l’articolo di Pierluigi Bonora uscito sabato 27 settembre sul settimanale economico “Moneta”, allegato a “il Giornale”, “Libero” e “Il Tempo”.
Il pezzo rivela indiscrezioni su trattative in corsoi tra Stellatis e un Emirato aabo ingolosito dal marchio Maserati, soprattutto. Stellantis, da parte sua, ha confermato che Maserati e Alfa Romeo non sono in vendita. Le voci dell’interessamento emiratino, però, restano.

Federauto alla Commissione UE: sul regolamento CO3 la revisione completa, pragmatica e multi tecnologica

Asse Italia-Germania: apprezzamento e condivisione sulla lettera all'UE

Foto: Massimo Artusi, presidente di Federauto

Anche Federauto ha risposto alla consultazione indetta dalla Commissione dell’Unione europea sulla revisione del Regolamento CO2 per i veicoli leggeri, con un dettagliato Position Paper nel quale chiede una «revisione completa, pragmatica e multitecnologica» degli obiettivi e delle scadenze previste.

Il documento chiede, in particolare, l’attuazione immediata delle clausole di revisione del Regolamento che prevedono un riesame approfondito del suo contenuto e delle relative scadenze; l’eliminazione delle sanzioni CAFE a carico dei costruttori; la separazione delle regolamentazioni per le autovetture da quelle applicate ai furgoni; la revisione del regolamento AFIR, integrando le misure per la diffusione delle infrastrutture di ricarica elettrica con nuove misure per incoraggiare la diffusione di impianti di distribuzione e fornitura di combustibili rinnovabili; il riconoscimento dei combustibili rinnovabili attraverso il «fattore di correzione del carbonio» (CFC) come «tecnologia chiave» per la decarbonizzazione, adottando il principio normativo della neutralità tecnologica, per garantire il contributo di tutte le tecnologie alla decarbonizzazione.

“Ci riconosciamo nella posizione della nostra associazione europea AECDR, sostenendo quella neutralità tecnologica capace di garantire che tutte le tecnologie possano contribuire alla decarbonizzazione. La consultazione della Commissione europea  giunge in un momento in cui non siamo soltanto noi concessionari italiani – testimoni di un mercato in cui i veicoli BEV che non arrivano al 5% – a sostenere la necessità di una rapida correzione di rotta, anche per favorire un ricambio più rapido del parco automobilistico vetusto, inquinante e malsicuro, senza aspettare i tempi dell’elettrificazione che la realtà sta mostrando più lunghi è più complessi delle previsioni condizionate da preconcetti ideologici”.

 

Foto da ufficio stampa Federauto

 

 

Salone Auto Torino 2025: novità, anteprime e test drive con più di 50 brand auto

Salone Auto Torino 2025: novità, anteprime e test drive con più di 50 brand auto
di Gaetano Scavuzzo (Motorionline)
Dal 26 al 28 settembre è andata in scena la seconda edizione del Salone Auto Torino, che anche quest’anno ha portato nel centro storico del capoluogo piemontese le più recenti novità del mondo dell’auto. Alla rassegna “open air” torinese, che si è svolta tra piazza Castello, Piazzetta Reale e Giardini dei Musei Reali, c’è stata un corposa partecipazione delle Case automobilistiche, come confermano gli oltre 50 brand presenti.
Tanti i marchi protagonisti al Salone Auto Torino 2025, come Hyundai che ha presentato due novità in anteprima nazionale: la concept car Insteroid e il SUV elettrico di grandi dimensioni Ioniq 9. Altro nuovo modello a batteria che ha conquistato l’attenzione dei visitatori della kermesse all’ombra della Mole Antonelliana è la Renault R4 E-Tech, la nuova compatta elettrica che reinterpreta in chiave retro-futuristico il DNA avventuriero e versatile della mitica Renault 4 che fece il suo debutto nel 1961 dando il via alla carriera di uno dei modelli più iconici della storia dell’automobile.
Folta presenta per il Gruppo Stellantis che al Salone di Torino ha giocato in casa schierando tutti i marchi del proprio portafoglio. Tra le novità più significative della manifestazione ci sono state la Maserati MCPURA, la nuova supersportiva del Tridente che si è mostrata per la prima volta al pubblico italiano dopo il debutto di Goodwood di luglio. Occhi poi sulla nuova Fiat 500 Hybrid, protagonista con la speciale edizione di lancio “Torino” che celebra il legame con la città dove il modello è nato e dove torna con la produzione a Mirafiori.
Diverse novità anche quelle presentato dal Gruppo DR Automobiles, con il costruttore molisano che ha portato a Torino la Tiger Eight, nuovo SUV con motore 1.5 turbo benzina da 177 CV e cambio DCT a 7 marce, la Sportequipe 8 GT, SUV a 7 posti col 1.6 turbo da 186 CV (disponibile anche benzina/GPL), la EVO 7 Kairos, SUV col 1.5 turbo benzina da 174 CV e cambio automatico a 7 rapporti.
Significativa poi la presenza dei brand cinesi, 17 in tutto, con marchi già noti come BYD, Denza, Omoda e Jaecoo ed alcune novità assolute, come Geely, che sbarca sul mercato italiano con il lancio di due modelli, il crossover elettrico EX5 e il SUV ibrido plug-in Starray EM-i.
Foto di Lorenzo Bellini

Suona la sveglia alla Volkswagen: la produzione si ricorda del mercato

Automotive: eravamo molto avanti...

di Mario Verna, manager automotive

 
Volkswagen sta adeguando la produzione alla domanda effettiva dei clienti“, i clienti, questi ribelli che non vogliono adattarsi alle regole europee e alle scelte dei costruttori. Strana questione quella del “marketing perduto”, quella scienza che studiava i bisogni e i desideri degli umani e che cercava la via più efficace per soddisfarli.

In questo nuovo sistema di dirigismo burocratico sembra paradossale che la scelta di chi “paga” possa essere libera, così come di chi produce: leggi, regolamenti e divieti organizzano la domanda e l’offerta, la influenzano, la determinano.

Il Novecento dovrebbe aver insegnato che le economie che hanno scelto questo tipo di modello, prima o poi, hanno miseramente fallito. Al contrario, i sistemi liberali, hanno sviluppato e garantito l’equilibrio tra domanda e offerta, selezionando le migliori soluzioni attraverso un principio di “utilità”: non è servito vietare le cabine telefoniche perché si diffondessero i cellulari.

L’automotive è diventato – ahimè – il paradigma di quanto la follia ideologica che ha albergato negli ultimi decenni nelle stanze della Commissione, abbia lasciato macerie difficili da ricomporre.

Foto fornita da Mario Verna

Brembo SGL Carbon Ceramic Brakes: forte crescita tra Italia e Germania

Brembo SGL Carbon Ceramic Brakes: forte crescita tra Italia e Germania

Il mercato dell’automotive di fascia alta non conosce sosta, e con esso la richiesta di soluzioni frenanti sempre più performanti. È in questo scenario che Brembo SGL Carbon Ceramic Brakes (BSCCB) ha completato una significativa espansione della propria capacità produttiva, portandola a crescere di circa il 50%. Un investimento che interessa direttamente due stabilimenti chiave: quello di Stezzano (Bergamo) e quello di Meitingen, in Germania.

La joint venture tra Brembo e SGL Carbon SE ha scelto di rafforzare ulteriormente la propria posizione in un segmento che non ammette compromessi: quello delle supercar, delle vetture premium e dei veicoli ad alte prestazioni. In questi ambiti, i dischi freno carboceramici non rappresentano un optional, ma una vera e propria necessità tecnica e di immagine.

 

Investimenti in tecnologia e automazione

A Meitingen, in Baviera, il polo SGL Carbon ha visto nascere in soli 14 mesi due nuovi stabilimenti con una superficie complessiva di 8.500 metri quadrati. A Stezzano, cuore pulsante di Brembo in Italia, le aree produttive esistenti sono state ampliate di altri 4.000 metri quadrati. Non si è trattato di semplici ampliamenti di spazi: impianti produttivi di ultima generazione, linee ad alta efficienza e sistemi di automazione avanzata hanno reso possibile un salto qualitativo decisivo. L’intero processo produttivo – dalla formatura alla lavorazione meccanica, fino all’assemblaggio finale – è stato rivisto e ottimizzato per garantire la massima qualità e una capacità produttiva scalabile.

Secondo quanto dichiarato dai General Manager, Florian Hofner e Nicola Frambrosi, «con l’ampliamento della nostra capacità produttiva a Stezzano e Meitingen, stiamo tracciando una rotta decisiva verso il futuro». Un futuro fatto di domanda crescente e di clienti che non accettano ritardi né compromessi.

 

Freni carboceramici, un’eccellenza che fa la differenza

La tecnologia carboceramica rappresenta oggi uno dei simboli dell’innovazione applicata all’automotive. Non solo perché permette di ottenere spazi di frenata ridotti e performance stabili anche sotto stress termico, ma perché è in grado di coniugare leggerezza, durata e design esclusivoI dischi freno carboceramici hanno infatti un peso sensibilmente inferiore rispetto a quelli tradizionali in ghisa, riducendo le masse non sospese e migliorando così anche la dinamica del veicolo. Resistono a temperature elevatissime senza perdere efficienza e, aspetto non trascurabile, hanno una vita utile molto più lunga, riducendo la necessità di sostituzioni frequenti.

Non è un caso se i principali marchi del lusso e delle supercar – da Ferrari a Porsche, da Lamborghini ad Aston Martin – hanno fatto dei carboceramici una caratteristica distintiva dei loro modelli di punta.

 

Italia protagonista, ma con troppe barriere

Per il nostro Paese, questa espansione ha un valore doppio. Da un lato conferma l’Italia come culla della tecnologia frenante mondiale, grazie al sito di Stezzano che continua a essere un punto di riferimento globale. Dall’altro, però, riapre la ferita delle troppe difficoltà burocratiche e normative che ancora oggi rallentano le aziende. È inaccettabile che realtà come Brembodebbano sempre fare i conti con vincoli ambientali, permessi eccessivamente lunghi da ottenere e politiche industriali che, invece di sostenere il settore, spesso lo ostacolano. Mentre altri Paesi si muovono con decisione, in Italia il rischio è quello di frenare lo sviluppo di chi porta innovazione, posti di lavoro e prestigio nel mondo.

Non dimentichiamo che proprio nel segmento premium e sportivo – quello che traina la ricerca e la tecnologia – nascono soluzioni che nel tempo arrivano anche sulle auto di tutti i giorni.Penalizzare questo settore significa penalizzare l’intero comparto automobilistico.

 

Un investimento che guarda lontano

L’espansione degli impianti BSCCB non è soltanto un fatto produttivo: è un messaggio al mercato globale. La joint venture mira infatti a consolidare la propria leadership mondiale, proponendosi come partner insostituibile per tutti i costruttori che vogliono il massimo in termini di performance e affidabilità. In un momento storico in cui l’industria auto affronta la doppia sfida della transizione elettrica e della necessità di ridurre emissioni e consumi, non bisogna dimenticare che la sicurezza resta un valore imprescindibile. E i freni sono il primo elemento che determina la sicurezza di un veicolo.

Per questo l’investimento di Brembo e SGL Carbon assume un valore strategico, non solo per i mercati di lusso, ma anche per l’intera filiera automobilistica. Perché è proprio qui che si sperimentano oggi le tecnologie che domani potranno diventare standard diffusi.

 

Il futuro dei sistemi frenanti è già iniziato

Guardando oltre i numeri, il messaggio è chiaro: la corsa verso l’innovazione non si ferma. Le tecnologie consolidate si integrano con l’automazione, la digitalizzazione dei processi e lo sviluppo di materiali sempre più avanzati. freni carboceramici, oggi protagonisti sulle supercar e sulle vetture più esclusive, sono destinati a diventare sempre più centrali anche su auto elettriche e ibride di fascia alta, dove il contenimento delle masse e la gestione del calore assumono un ruolo ancora più importante.

 

Foto da ufficio stampa Brembo

Aixam: le sue minicar a X Factor con una maxi campagna

Aixam: le sue minicar a X Factor con una maxi campagna

Per la prima volta in Italia Aixam Mega investe in una campagna televisiva nazionale, scegliendo la cornice della 19ª edizione di X Factor su Sky. Dal casting alla finale, gli spot da 10 secondi accompagneranno il talent show con oltre 3.500 passaggi su Sky Uno e TV8, 12.000 spot sui canali Sky e una copertura digitale stimata in 4,5 milioni di impression su YouTube e Sky Digital Network. Il claim, «Il tuo stile, dappertutto.», sintetizza perfettamente l’obiettivo del brand: posizionare la minicar come una scelta di mobilità personale e libera, adatta a target diversi, dai più giovani agli adulti.

 

Spot per tutti i target e voce narrante di Elisa Contestabile

Gli spot sono stati realizzati dall’agenzia parigina Big Success e adattati per l’Italia da Balzac di Torino, con la post-produzione curata da Nova Rolfilm. I tre soggetti raccontano storie diverse: una ragazza elegante, un quarantenne sicuro di sé e una signora più matura. A unire i messaggi è la voce della speaker Elisa Contestabile, che descrive la libertà di guidare un’Aixam già a 14 anni, la praticità del parcheggio, la scelta fra motorizzazioni elettriche o termiche e la possibilità di scoprirle in concessionaria. Accanto alla TV, è prevista una campagna social coordinata da Balzac, con focus su YouTube e una strategia specifica su TikTok affidata a NativeJ di Milano.

 

Una gamma in crescita tra elettrico e Diesel

Il 2025 segna per Aixam una fase di espansione. Dopo il lancio della e-City GTO elettrica e della Minauto Access Diesel Euro 5+, la gamma conta 10 modelli, di cui 7 disponibili sia in versione elettrica che diesel, 2 solo elettriche e 1 esclusivamente diesel. Una varietà che riflette il momento positivo del mercato: solo nei primi mesi del 2025, le immatricolazioni di Aixam Mega in Italia sono cresciute del 13%. Come ricorda Ilaria Morra, Direttrice Marketing di Aixam Mega Italia, «Abbiamo scelto la TV perché è il momento giusto per affermare con decisione la nostra leadership. Oggi il cliente non è solo giovane, ma anche adulto e professionista, e l’elettrico rappresenta ormai oltre il 60% del mercato italiano».

 

Aixam Mega, leader europeo delle minicar

Fondata in Francia nel 1983, Aixam Mega è il primo produttore europeo di quadricicli leggeri, con 400.000 veicoli venduti fino al 2024. Nel 2008 è stata pioniera nelle minicar 100% elettriche e dal 2013 fa parte di Polaris Industries. Nel 2024 ha consolidato la sua leadership con una quota del 30,6% in Europa e del 25,1% in Italia, con 4.358 immatricolazioni (+19,2% rispetto al 2023). Con tre stabilimenti operativi in Francia e una capacità produttiva fino a 30.000 veicoli l’anno, il brand guarda al futuro puntando su stile, sostenibilità e accessibilità

Lo studio di Roland Berger per CLEPA: l’UE intervenga, a rischio 350.000 posti

Il futuro dell'automotive in Europa: CLEPA chiede misure per salvaguardare la produzione

Con fino al 75% del valore dei componenti per veicoli realizzati in Europa, l’industria fornitrice automobilistica del continente genera un valore economico sostanziale e sostiene centinaia di migliaia di posti di lavoro. Eppure, i fornitori automobilistici europei lanciano un duro allarme basato su un recente studio sulla creazione di valore in Europa: senza un’azione urgente e decisa dell’UE, il continente rischia di perdere la sua spina dorsale industriale, centinaia di migliaia di posti di lavoro e la sua capacità di essere leader nella mobilità pulita e nell’innovazione.

Un nuovo studio di Roland Berger, commissionato da CLEPA, l’Associazione europea dei fornitori del settore automobilistico, evidenzia che i fornitori europei si trovano ad affrontare  uno svantaggio di costo del 15-35% , dovuto principalmente agli elevati costi dell’energia e del lavoro, agli oneri normativi e alla frammentazione dei quadri normativi. Nel frattempo, paesi come Cina e Stati Uniti combinano  misure di sostegno industriale  con meccanismi di protezione, creando svantaggi strutturali e concorrenza sleale.

Secondo lo studio, senza un intervento urgente dell’UE,  fino al  23% del valore aggiunto europeo sarà a rischio  entro il 2030 a causa dell’effetto combinato della transizione dei sistemi di propulsione e del trasferimento di valore al di fuori dell’UE. In pratica, l’Europa potrebbe  perdere fino a 350.000 posti di lavoro, erodendo sia l’occupazione sia i contributi sociali più ampi del settore.

“L’Europa è impegnata in una battaglia decisiva per la propria sovranità industriale”, ha dichiarato Benjamin Krieger, Segretario Generale del CLEPA. “I fornitori sono impegnati a investire e innovare, ma non possono farlo in condizioni di parità. Mantenere un ecosistema automobilistico competitivo e resiliente nell’UE richiederà un’azione urgente e orientata al mercato da parte dell’industria e misure politiche mirate, per rafforzare l’attrattiva dell’Europa come sede di produzione, ricerca e sviluppo e investimenti. Ciò include la gestione di fattori chiave per la localizzazione, come i prezzi dell’elettricità e gli oneri normativi, e al contempo la valutazione di politiche volte a garantire il contenuto locale dell’UE nei veicoli per preservare il know-how e la capacità produttiva”.

I fornitori, che impiegano 1,7 milioni di persone in Europa e investono 30 miliardi di euro all’anno in ricerca e sviluppo, esortano i responsabili politici su questo nodì da sciogliere: affrontare rapidamente le sfide della competitività, valutando le opzioni per ridurre i costi strutturali e ridurre la burocrazia; dare priorità all’apertura tecnologica nella decarbonizzazione attraverso una rapida revisione della normativa sugli standard di CO2 per auto, furgoni e camion; avviare un dialogo sulle misure volte a contribuire al mantenimento della produzione locale, degli investimenti in ricerca e sviluppo e del know-how critico nella regione, proteggere il contenuto locale nei veicoli dell’UE e garantire le capacità critiche dell’UE nei componenti chiave, non solo batterie, semiconduttori e software; l’Europa non può permettersi di restare inerte mentre i concorrenti agiscono con decisione. La sopravvivenza della filiera automobilistica europea – e delle industrie che da essa dipendono – richiede un’azione immediata e coordinata. La scelta è chiara: salvaguardare la sovranità industriale dell’Europa oggi o rischiare di perderla domani.

 

Benjamin Krieger, segretario generale del CLEPA – Foto da ufficio stampa CLEPA

 

 

Museo Fratelli Cozzi di Legnano: il mito Alfa Romeo da toccare con mano

Museo Fratelli Cozzi di Legnano: il mito Alfa Romeo da toccare con mano

Il Museo Fratelli Cozzi, situato a Legnano (Milano), è un museo privato fondato dalla Famiglia Cozzi nel 2015 e oggi guidato da Elisabetta.  Il museo custodisce una collezione di auto realizzate dalla casa automobilistica italiana Alfa Romeo, insieme a documenti e oggetti correlati. La collezione comprende almeno un esemplare per ogni modello prodotto da Alfa Romeo a partire dal 1950 e destinato alla vendita, insieme a numerosi oggetti legati alla casa automobilistica e al mondo dell’automobile. Il museo fa parte del Circuito Lombardo dei Musei del Design, di MuseImpresa e Museocity.

Il museo, su superficie espositiva di oltre 1000 metri quadri,  nasce da un progetto di design frutto di una particolare ricerca dedicata all’effetto cromatico, con il bianco della struttura esterna che si contrappone al rosso acceso dell’area accoglienza e del vano di collegamento, e al nero del museo, all’interno del quale spiccano i pezzi esposti che sono oltre 60. Due le auto uniche al mondo e molti i pezzi in edizione limitata o serie speciale.

A fianco del museo, l’archivio Cozzi Lab, che conserva migliaia di oggetti, tra cui poster, fotografie, trofei, libretti d’uso e manutenzione, progetti e documenti, oltre a una preziosa biblioteca ed emeroteca di settore. I materiali dell’archivio sono stati completamente digitalizzati nel 2019, rendendoli accessibili ad appassionati, scuole e ricercatori.

AppassionAuto 2025: il raduno di Comano Terme dove vince il cuore

AppassionAuto 2025: il raduno di Comano Terme dove vince il cuore

Grande successo per l’edizione 2025 di AppassionAuto, giunto alla 13a edizione, il raduno annuale di auto d’epoca e supercar a scopo solidale e beneficenza che, allo stesso tempo, permette di godere della bellezza di un sito Riserva Biosfera Unesco. Sede dell’evento il Grand hotel Terme di Comano, in Trentino, che ha visto affluire, anche dalla Germania, un’ottantina di auto e oltre 100 appassionati. Il ricavato, che ha superato in questi anni i 170mila euro, va alla Fondazione Trentina per l’Autismo come sostegno ai bambini e ai ragazzi “amabili” di “Comunità Handicap”, ’”Oasi Valle dei Laghi” e “Noi per Voi”. Casa Sebastiano, inoltre, è la struttura destinata alla residenzialità di persone autistiche in gravi difficoltà familiari gestita dalla Fondazione Trentina per l’Autismo creata dall’imprenditore Giovanni Coletti.

Ad AppassionAuto, evento organizzato da Lorenzo Berlanda in collaborazione con il Lions club Tione – Valli Giudicarie presieduto da Tania Guetti,  si partecipa per condividere la passione per le belle automobili, per scoprire con un tour dedicato laghi alpini, antichi castelli, dimore signorili, vette dolomitiche, orti biologici, per farsi conquistare da sapori genuini e autentici, ma soprattutto per far del bene ai ragazzi autistici di Casa Sebastiano, a Coredo in Val di Non. AppassionAuto aggrega vetture di tipologie diverse, da quelle storiche, alle supercar moderne, ma non rifiuta anche chi ha una vettura, diciamo, tradizionale ma vuole essere partecipe dell’evento.

Anche quest’anno, la serata di gala ha visto esibirsi con tanto entusiasmo, davanti ai partecipanti al raduno con le loro famiglie, i ragazzi di “Comunità Handicap”, ’”Oasi Valle dei Laghi” e “Noi per Voi” che hanno cantato i brani più famosi. All’esordio assoluto, inoltre, il complesso “Standing Stones”. Applausi interminabili e tanta commozione.