Noleggio: e se ti danno un’auto elettrica?

di Luca Talotta

Un articolo con una domanda, perché dobbiamo anche provare a rispondere a delle domande per essere utili alla collettività. Già, pensate: andate in un’azienda di noleggio auto e vi danno una macchina elettrica! Panico: che faccio? Accetto? O cambio agenzia?

 

Nessun patema, questo può davvero accadere oggi. Ma, a rassicurare il cliente, ci pensa l’agenzia stessa. Perché, si sa, i problemi di chi si approccia a una guida elettrica sono principalmente due: ansia da autonomia e, di conseguenza, ansia da ricarica.

 

E se qualcuno, invece, togliesse questi problemi, la noleggereste un’auto elettrica? Hertz, azienda leader nel settore del noleggio che proprio quest’anno festeggia i suoi primi 105 anni di vita, ha pensato proprio a questo: da oggi, nella sua flotta, si potranno noleggiare anche vetture elettriche.

 

Nel dettaglio, Tesla Model 3, Polestar 2, Peugeot e2008, DS3 e-Tense, Fiat 500e e persino Renault Kangoo EV e Nissan TownStar EV. Ma, assieme alla vettura, vi verrà dato un token, che servirà per ricaricare la batteria dell’auto: nessuna app da scaricare, nessun processo complicato per far partire il tutto: solo agganciare il cavo di ricarica al connettore della colonnina.

 

Soluzione geniale. Ma, si sa, tra di noi c’è ancora chi storce il naso pensando all’elettrico. Quindi, per i più scettici, c’è anche la possibilità di poter noleggiare una vettura ibrida tra Alfa Romeo Tonale, Jeep Compass, Jeep Renegade e Link&Co 01.

Auto elettriche: le più vendute nel primo quadrimestre 2023

Foto: La Tesla Model Y

Il percorso verso il cambiamento sta correndo in ogni settore. La transizione verde si rende sempre più necessaria e ovviamente pure l’ambito automotive non può restarne escluso. Anzi, le vetture 100% elettriche rappresentano una delle colonne portanti di questo cambiamento.

Non c’è dubbio che anche l’evoluzione tecnologica sta facendo la differenza, portando in dote tutta una serie di novità. In effetti, anche in altri settori, come ad esempio quello dei casino online Svizzera giochi online, la tecnologia sta permettendo di fare dei passi in avanti da gigante, ma nell’ambito delle auto elettriche gli ultimi anni sono stati veramente impressionanti. Proprio per questo motivo, è interessante notare come diversi modelli di auto elettriche hanno fatto registrare un’impennata a livello di vendite sul mercato italiano. Scopriamo quali sono queste vetture che nel primo quadrimestre 2023 si sono fatte particolarmente notare.

 

Tesla Model Y

Il primo quadrimestre di quest’anno ha visto una Tesla Model Y raggiungere l’ambita vetta nella classifica delle auto elettriche più vendute. Sul mercato italiano, infatti, da gennaio ad aprile è stata registrata l’immatricolazione di ben 3340 modelli della Model Y. Un dato decisamente superiore in confronto al migliaio circa del primo quadrimestre 2022. Un modello dotato di una potenza pari a 325 cavalli, con un’autonomia che si spinge fino a 533 chilometri. Una soglia importante, come quella che si riferisce al consumo medio, che si attesta intorno a 15,7 kWh ogni 100 chilometri. I prezzi partono da quasi 47mila euro, per una vettura piuttosto compatta.

 

Fiat 500e

Al secondo posto di questa particolare graduatoria troviamo la Fiat 500e. Ebbene, nel corso del primo quadrimestre del 2023, l’elettrica del marchio torinese ha fatto registrare un buon numero di immatricolazioni, pari a 1.902, anche se ha perso qualcosa in confronto al dato di un anno fa, visto che nel primo quadrimestre del 2022 erano state 2049 le unità immatricolate. Dando uno sguardo alle più importanti caratteristiche della Fiat 500e troviamo sicuramente un ottimo livello di potenza, pari a ben 95 cavalli. Da notare anche l’ottimo livello di autonomia, che si spinge fino a 321 chilometri, con un consumo medio pari a 13 kWh ogni 100 chilometri. In questo caso, il listino prezzi è un po’ più alla portata di tutti, visto che si parte da poco meno di 29 mila euro.

 

Smart Fortwo

Sul gradino più basso del podio troviamo un altro modello elettrico decisamente apprezzato sul mercato italiano. Stiamo facendo riferimento alla Smart Fortwo, che nel corso del primo quadrimestre dell’anno ha fatto registrare 1697 immatricolazioni. Si tratta di un dato che senz’altro mette in mostra una crescita di tutto rispetto in confronto ai primi quattro mesi dello scorso anno, quando le vendite si attestavano intorno alle 1246 unità. È giusto dare anche in questo caso uno sguardo alle caratteristiche di maggiore interesse di questa 100% elettrica della Smart. Una vettura dotata di una potenza pari a 82 cavalli, con un livello di autonomia che si aggira intorno ai 132 chilometri. Da notare anche l’ottimo consumo medio, che si aggira intorno ai 17,4 kWh ogni 100 chilometri. I prezzi, in questo caso, partono da una soglia intorno ai 25770 euro.

 

Renault Mégane E-Tech

Ecco un’altra tra le auto elettriche che hanno fatto registrare degli ottimi dati a livello di vendite. Sul mercato italiano spicca anche la Renault Mégane E-Tech. Da notare la notevole differenza rispetto ai dati fatti registrare nel primo quadrimestre dello scorso anno. Nel 2022, infatti, erano state immatricolate solamente 15 modelli, mentre quest’anno da gennaio ad aprile si è arrivati a toccare le 877 unità immatricolate. Un bel passo in avanti che non c’è che dire, per una vettura 100% elettrica da 131 cavalli di potenza e un’autonomia che si spinge fino a 454 chilometri.

 

 

Osservatorio Compass: l’ibrido mette tutti d’accordo

Consuma poco, è comoda e affidabile, meglio se ibrida. Si potrebbero riassumere così le preferenze degli italiani in fatto di auto emerse dall’Osservatorio Compass sul settore auto/moto, pubblicato in occasione dell’Automotive Dealer Day 2023 di Verona. Sarà per l’aumento del costo del carburante registrato nell’ultimo anno o per una generale voglia di risparmio, ma la vettura ideale per gli automobilisti è soprattutto quella a basso consumo energetico (48%). Non a caso, se dovesse comprare un’auto oggi il 70% degli italiani sarebbe interessato all’acquisto di un’auto ibrida, con la Gen Z e i Millennials particolarmente invogliati.

Meno gettonata, ma comunque con buoni riscontri, quella elettrica (40%), per via del prezzo ritenuto eccessivo (secondo il 51%), oltre che per la scarsa presenza di colonnine di ricarica. Chi sceglie un’auto ibrida o elettrica è spinto da incentivi e agevolazioni (36%), ma anche dal desiderio di avere un minor impatto ambientale, specialmente la Gen Z (45%). A supporto del comparto automotive si consolida il noleggio a lungo termine, una soluzione in crescita anche in Italia, che si affianca al credito al consumo tradizionale che nel 2022 ha registrato quasi €20 miliardi (+1,6% sul 2021) di finanziamenti erogati per l’acquisto di auto e moto nuove. Inizia a farsi largo anche il Buy Now Pay Later, la dilazione di pagamento ritenuta utile dai dealer del mondo auto in particolare per tutto ciò che riguarda le attività di post-vendita.


Il noleggio a lungo termine supporta la mobilità green

I numeri del noleggio a lungo termine in Italia sono in continua crescita. Secondo i dati UNRAE, sono state 302mila le immatricolazioni del NLT nel 2022, in aumento del 19% sul 2021, in particolar modo tra i privati. I contratti siglati dai privati hanno toccato quota 90mila (14,8% del totale) e nel primo trimestre 2023 si registra un’ulteriore crescita del 10% rispetto ai tre mesi precedenti e dell’8,5% rispetto al primo trimestre 2022, a conferma del trend positivo. L’altra buona notizia riguarda l’impatto del noleggio a lungo termine sulla progressiva elettrificazione della mobilità: per 1 italiano su 4 questa formula invoglierebbe a scegliere un’auto elettrica, in particolare la Gen Z (32%). Ancora più convinti i dealer: per circa la metà (48%) può orientare la scelta di chi nutre perplessità sulla tecnologia e lo stile di mobilità dell’e-car.

Ma quali sono pro e contro del NLT secondo gli automobilisti? Innanzitutto, va sottolineato che 6 italiani su 10 lo conoscono, con punte del 72% tra i Millennials. Tra i vantaggi percepiti, spiccano soprattutto la minore incidenza delle spese di manutenzione (28%), i costi iniziali inferiori rispetto all’acquisto (20%) e la praticità a livello burocratico (20%). Nella visione degli italiani, tuttavia, il non sentire veramente proprio il veicolo non aiuta chi vede nell’auto un investimento non solo economico ma anche emotivo, come nel caso della Gen Silent.

“Il noleggio a lungo termine è una formula che piace ai giovani, a partire dai Millennials, meno legati al concetto di proprietà dell’auto – afferma Nicola de Cesare, direttore generale di Compass Rent -. La possibilità di abbattere i costi iniziali e di non dover pensare alle spese collaterali come bollo e assicurazione, iniziano a far breccia tra gli italiani, tanto che il 30% di chi si avvicina a un nuovo veicolo, prende in considerazione questa soluzione. L’offerta di Compass Rent facilita l’incontro tra domanda e offerta, consolidando i numeri del settore e dei dealer, oltre che aiutare gli automobilisti a trovare il modello giusto a fronte di una spesa mensile sempre certa e senza imprevisti”.


Credito al consumo: volumi in crescita anche nel 2022

L’elaborazione di Compass su base dati CRIF dimostra ancora una volta come, senza il credito al consumo, il settore automotive verrebbe fortemente penalizzato. Dei €25 miliardi (+3,8% sul 2021) di prestiti finalizzati erogati nel 2022 tramite convenzionati, il comparto auto/moto arriva a determinarne quasi l’80%. In tutto, infatti, sono stati erogati 20 miliardi, di cui 13,1 miliardi per le auto nuove (+1,5% vs 2021), 5,9 miliardi per le auto usate (+1% vs 2021) e 790 milioni per le moto (+9,7% vs 2021). Se da un lato si registra in media una flessione nel numero delle operazioni finanziate (-8,4% sul 2021 per le auto nuove e -8,3% per le auto usate) dall’altro aumenta, in entrambi i comparti, il ticket medio: 17.830 (+10,8%) nel primo caso e 15.015 (+10,2%) nel secondo.

Discorso a parte per le due ruote, dove cresce sia il numero di operazioni (158mila, +5%) che l’importo medio (4.980, +4,5%). La novità degli ultimi mesi riguarda il Buy Now Pay Later, un servizio disponibile anche per il settore auto/moto: il 54% dei dealer ne ha sentito parlare e il 13% lo offre già, cui si aggiunge un altro 7% che vuole attivarlo nei prossimi mesi. Per quanto riguarda le attività di post-vendita, circa la metà degli intervistati (49%) lo valuta in maniera positiva.

“Il credito al consumo si conferma ancora lo strumento finanziario d’eccellenza per l’acquisto dell’auto anche se i numeri ci dicono che c’è spazio per sempre nuove formule di dilazione – ha commentato Luigi Pace, Direttore Centrale Marketing & Innovation di Compass -. E’ il caso del Buy Now Pay Later, centrale nella nostra offerta, a supporto in particolare dei servizi accessori e nell’after-sales, come dimostrano anche le opinioni dei dealer automotive. Lavoriamo ogni giorno per fornire soluzioni di pagamento innovative e creare occasioni di business che tengano conto delle necessità dei consumatori e dei trend del mercato”.

Ripartono i lavori stradali: +23% nel primo trimestre

Il 2022 ha segnato una decisa frenata alla crescita della produzione di asfalto (conglomerato bituminoso), principale indicatore dello stato di manutenzione della nostra rete stradale, registrata negli scorsi anni. Il boom dei costi energetici e dei valori delle materie prime ha bloccato le attività di costruzione e di manutenzione delle strade. Gli effetti del PNRR stentano ancora vedersi sul settore che però nei primi mesi del 2023 ha registrato una significativa inversione di tendenza (+23% nel primo trimestre) che lascia ben sperare per il prosieguo dell’anno.

La fotografia emerge dalla nuova analisi trimestrale effettuata dall’Associazione SITEB – Strade Italiane E Bitumi, resa nota in occasione di Asphaltica, il Salone dedicato alle tecnologie e soluzioni per pavimentazioni stradali, sicurezza e infrastrutture viarie, promosso dall’Associazione e da Veronafiere.

Innovazione tecnologica, sostenibilità, sicurezza e implementazione del PNRR sono i quattro pilastri attorno a cui ruota questa edizione della manifestazione che ha visto oltre 80 espositori mettere in mostra macchine stradali, tecnologie e soluzioni per pavimentazioni stradali sicure e a basso impatto ambientale, più di 30 tra convegni, workshop e approfondimenti e 1 area esterna in cui sono state esposte macchine e impianti e un’area dedicata a dimostrazioni demodinamiche.

Lo scorso anno la produzione di bitume ha registrato un significativo calo (-17%), dovuto al vertiginoso aumento dei costi energetici e delle materie prime che hanno frenato l’industria del settore stradale proprio quando la ripresa sembrava consolidata e avviata a recuperare quanto perso nei lunghi anni di crisi economica (iniziata nel 2008, ma che ha avuto nel 2016 il punto più basso di produzione e redditività).

I lavori di fatto si sono fermati in quanto, senza certezza di ristori e senza provvedimenti di revisione prezzi negli appalti pubblici, gli operatori sono stati esposti a rischio fallimento. Il valore economico della produzione di conglomerato è così diminuito di circa 670 milioni di euro.

Il 2023 invece è, invece, iniziato in modo decisamente positivo. I costi del gas metano e dell’olio combustibile si sono notevolmente ridotti (senza però tornare sui valori pre-crisi) e i dati sulle vendite del bitume nel primo trimestre 2023 hanno registrato un significativo incremento (+23%), al punto che si potrebbe ipotizzare per il conglomerato bituminoso una stima di chiusura del 2023 allineata sui valori del 2021, se non addirittura superiore, attorno ai 37,8 milioni di tonnellate.

È comunque ancora presto per parlare di crescita proiettata sull’intero anno, molto dipenderà dal costo del petrolio nei prossimi mesi, dal rapporto euro/dollaro, dalla guerra in Ucraina e dal clima.

Per il settore dei lavori stradali si tratterebbe di un vero e proprio ritorno ai livelli pre-crisi, con una crescita decisa rispetto al 2016, quando le attività di costruzione e manutenzione di strade avevano toccato il fondo con sole 22,3 milioni di tonnellate di asfalto.

Cardinali (UNRAE): i costruttori e la transizione “green”

di Pierluigi Bonora

 

Al dibattito organizzato in Regione Lombardia a Milano da Federmotorizzazione sul tema “Mobilita”,  con l’obiettivo, non semplice, “di fare il punto sulla transizione ecologica avviata, ma che viaggia a velocità differenti a livello nazionale, continentale e globale”, ha parlato anche Andrea Cardinali, direttore generale di UNRAE, l’associazione che rappresenta i costruttori di veicoli esteri in Italia.

 

Ecco il punto di vista di UNRAE, espresso dal direttore generale Cardinali, sulla transizione energetica che coinvolge l’intero settore automotive e che vede i costruttori puntare decisi verso l’elettrico. Da parte della UE, comunque, c’è stata l’apertura anche ai carburanti sintetici, mentre l’Italia continua a premere affinché si accenda la luce verde anche per i biocarburanti.

L’auto in Europa: nell’elettrico l’Italia non è l’unica ad arretrare

i concessionari mostrano cautela

di Gian Primo Quagliano, presidente del Centro studi Promotor

Dati positivi dal mercato dell’auto dell’Europa Occidentale (UE+EFTA+UK). In aprile sono state immatricolate 964.932 autovetture con una crescita del 16,1% sullo stesso mese del 2022. Il consuntivo dei primi quattro mesi si chiude invece con 4.201.918 immatricolazioni ed una crescita del 17,2% rispetto allo stesso periodo del 2022.

Questi dati confermano l’andamento favorevole delineatosi da agosto per effetto di una maggiore disponibilità di auto dovuta al miglioramento della situazione delle forniture di componenti essenziali per la produzione di autoveicoli. La carenza di prodotto aveva fortemente penalizzato le forniture alle concessionarie e quindi agli utilizzatori finali. Il ritorno verso la normalità negli approvvigionamenti delle Case automobilistiche ha avuto un impatto immediato sul mercato.

Nonostante la ripresa in atto le vendite di auto nell’Europa Occidentale sono però ancora molto lontane dai livelli ante-crisi. Le immatricolazioni del primo quadrimestre di quest’anno accusano infatti un calo di ben il 23,5% rispetto allo stesso periodo del 2019, cioè alla situazione precedente la crisi da Coronavirus. Per tornare alla normalità, oltre ai problemi di fornitura, è necessario superare anche gli altri fattori di freno manifestatisi dal 2020 in poi ed in particolare l’impatto psicologico e concreto della guerra in Ucraina e anche la ricomparsa dell’inflazione che ha inciso pure sui prezzi di listino delle autovetture.

Sta inoltre emergendo in molti dei principali Paesi dell’area, e anche in Italia, un nuovo elemento di preoccupazione. La ripresa in atto interessa soprattutto gli acquisti delle aziende piuttosto che quelli dei privati. Per quanto riguarda l’Italia nel primo quadrimestre di quest’anno, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, le immatricolazioni a privati sono aumentate dell’11,3%, mentre il resto del mercato è cresciuto del 46,5%.

Il quadro è analogo negli altri maggiori mercati dell’Europa Occidentale. E una delle ragioni di questa situazione viene indicata nell’incertezza nella scelta di una nuova auto legata alla prospettiva della transizione energetica che induce molti privati a rimandare acquisti già maturi in attesa che emergano nuovi elementi per poter operare la scelta più opportuna. In particolare, secondo Mike Hawes, amministratore delegato di SMMT, l’associazione ingle­se dei produttori di autoveicoli, “l’ansia per la ricerca del punto di ricarica sta iniziando a gettare una nuvola sull’entusiasmo del mercato di adottare la mobilità a zero emissioni”.

Tra i cinque maggiori mercati europei quello che ha la quota dell’elettrico più alta nel primo quadrimestre 2023 è comunque proprio il Regno Unito con il 15,4%, seguito dalla Francia con il 14,8%, dalla Germania con il 14,3%, dalla Spagna con il 4,5% e dall’Italia con un misero 3,7% che, nel contesto dell’Europa Occidentale, fa si che peggio dell’Italia facciano solo Croazia, Polonia, Repubblica Ceca e Slovacchia.