Rapporto economico e di mercato ACEA: punto sull’industria automobilistica globale e dell’UE

Rapporto economico e di mercato ACEA: punto sull'industria automobilistica globale e dell'UE

Le prospettive economiche dell’UE rimangono moderatamente ottimistiche, con una crescita prevista del PIL dell’1,1% nel 2025, a fronte delle tensioni commerciali e delle modifiche tariffarie degli Stati Uniti. L’inflazione complessiva dovrebbe scendere al 2,3% nel 2025 e attestarsi in media all’1,9% nel 2026, leggermente al di sotto dell’obiettivo del 2% della Banca Centrale Europea (BCE). Le condizioni del mercato del lavoro rimangono solide, con l’occupazione destinata ad aumentare e il tasso di disoccupazione che dovrebbe raggiungere il minimo storico del 5,7% nel 2026.

 

I mercati automobilistici globali hanno mostrato andamenti contrastanti nella prima metà del 2025. Le immatricolazioni mondiali sono aumentate del 5%, raggiungendo i 37,4 milioni di unità, trainate dall’aumento del 12% in Cina, sostenuto dagli incentivi alla rottamazione e dalle politiche sui veicoli a energia rinnovabile. Il Nord America ha registrato una crescita modesta del 2,5%, sebbene permangano preoccupazioni circa un indebolimento della domanda più avanti nel corso dell’anno. Al contrario, l’Europa è rimasta indietro, con le immatricolazioni complessive in calo del 2,4% e il mercato UE in calo dell’1,9%, sebbene Turchia, i paesi EFTA e Regno Unito abbiano garantito una certa stabilità.

 

Il panorama della produzione automobilistica dell’UE è rimasto fortemente concentrato, con la Germania che produce il 20% delle auto vendute nell’UE, seguita da Spagna, Repubblica Ceca, Francia e Slovacchia. Insieme, i produttori con sede nell’UE fornivano il 74% del mercato. Nel frattempo, le auto prodotte in Cina rappresentano ora il 6% delle vendite nell’UE, evidenziando sia la crescente competitività dei marchi cinesi sia il ruolo crescente delle importazioni.

 

La produzione mondiale di automobili è cresciuta del 3,5%, raggiungendo i 37,7 milioni. L’Asia ha dominato con il 60,1% della produzione totale, mentre l’UE ha rappresentato il 15,9%. La produzione europea ha subito una contrazione del 2,6%, ostacolata da obiettivi più severi sulle emissioni di CO2, elevati costi energetici e dazi, mentre la produzione cinese è aumentata del 12,3% grazie al sostegno politico e all’aumento delle esportazioni. Nonostante le difficoltà, le auto prodotte nell’UE hanno mantenuto una forte domanda internazionale, con oltre un terzo vendute al di fuori dell’Unione. Regno Unito, Stati Uniti e Turchia si sono confermate le principali destinazioni; d’altro canto, le vendite in Cina hanno continuato a calare a causa della concorrenza locale e delle tendenze dei veicoli a nuova energia.

 

Anche l’andamento degli scambi commerciali nel settore automobilistico dell’UE ha registrato alcune difficoltà. Sia le importazioni sia le esportazioni sono diminuite del 3,3%,riducendo ulteriormente il surplus commerciale. Le importazioni dalla Cina sono aumentate, mentre le esportazioni verso la Cina sono diminuite drasticamente del 42%. Nel frattempo, il Regno Unito si è distinto, con un aumento del valore delle esportazioni dell’8,1%, mentre le esportazioni verso gli Stati Uniti sono diminuite del 13,6%.

 

Il mercato europeo dei veicoli commerciali ha dovuto affrontare una prima metà del 2025 difficile, con un calo delle immatricolazioni di furgoni, camion e autobus. La flessione riflette sia una normalizzazione verso tendenze di lungo termine, sia le continue sfide nel rinnovamento della flotta e nella transizione verso propulsori a zero emissioni. Alcuni mercati, come la Spagna per i furgoni, hanno mostrato resilienza, ma la domanda complessiva è rimasta debole nei principali mercati dell’UE.

 

La produzione di veicoli commerciali ha mostrato chiare differenze regionali nella prima metà del 2025. La produzione globale di furgoni è cresciuta dell’1%, mentre l’Europa è diminuita del 6,8%, principalmente a causa dei forti cali nell’UE e nel Regno Unito. Nel frattempo, si prevede che la produzione di camion e autobus nell’UE recupererà rispettivamente del 5,7% e del 6,2% entro la fine dell’anno.

 

I saldi commerciali dei vari segmenti hanno registrato notevoli divergenze. Il surplus commerciale del settore dei furgoni si è dimezzato, quello degli autocarri si è ridotto del 12,1% e il deficit commerciale del segmento degli autobus ha superato 1,2 miliardi di euro.

 

Foto di Sara Kurfeß su Unsplash

 

 

Recommended Posts