Milano Serravalle: prima rete nazionale a idrogeno in Italia

Milano Serravalle: prima rete nazionale a idrogeno in Italia

La mobilità a idrogeno in Italia compie un passo decisivo. È stata infatti inaugurata a Carugate Est, lungo la Tangenziale Est di Milano, la prima stazione di rifornimento a idrogeno della Lombardia, un tassello fondamentale per la costruzione della prima rete nazionale dedicata al trasporto stradale a idrogeno. Un’iniziativa che porta la firma di Milano Serravalle – Milano Tangenziali e FNM, due realtà centrali nello sviluppo delle infrastrutture del Paese.

Il progetto non è un episodio isolato ma parte di un piano molto più ampio: la creazione di cinque stazioni di rifornimento tra Milano e Tortona, lungo gli assi più trafficati del Nord Italia, con un investimento complessivo di 55,4 milioni di euro, finanziato da fondi PNRR e dal programma europeo AFIF – CEF Transport. L’obiettivo è chiaro: favorire l’adozione dell’idrogeno come carburante alternativo e abbattere le emissioni nel trasporto privato e soprattutto nella logistica pesante.

 

La prima stazione a idrogeno della Lombardia

La nuova stazione di Carugate Est non è soltanto un’infrastruttura simbolica: è un impianto operativo capace di rifornire sia veicoli leggeri che mezzi pesanti, in un’area strategica per la logistica che collega l’asse Europa-Genova. L’intento è rendere praticabile l’uso dell’idrogeno non come tecnologia futuristica, ma come alternativa concreta ai carburanti tradizionali.

L’evento di presentazione ha visto la partecipazione di istituzioni nazionali e regionali, tra cui il Sottosegretario Alessandro Morelli, l’Assessore regionale Franco Lucente, oltre ai vertici di FNM e Milano Serravalle. Non sono mancati i protagonisti dell’automotive: BMW Italia, Daimler Buses Italia, Hyundai, Rampini e Toyota hanno esposto i propri modelli a idrogeno, a dimostrazione che la filiera è già pronta, in attesa che le infrastrutture diventino realtà.

 

Un progetto cofinanziato dall’Europa

Il piano complessivo prevede altre quattro stazioni oltre a quella già operativa: una seconda sempre a Carugate ma sul lato opposto della tangenziale, una a Rho sulla tangenziale ovest e due a Tortona, lungo l’autostrada A7 Milano–Genova. La tempistica stabilisce l’ultimazione dei lavori entro la seconda metà del 2025, con avvio dei rifornimenti commerciali nel 2026.

Il finanziamento arriva non solo dai fondi PNRR italiani, ma soprattutto dall’Unione Europea, che attraverso il programma CEF Transport – AFIF spinge gli Stati membri a costruire una rete di infrastrutture per i carburanti alternativi lungo i corridoi TEN-T. Non è quindi un’iniziativa isolata, ma un tassello del più vasto mosaico della neutralità climatica europea al 2050.

 

Idrogeno: l’Italia rincorre Germania e Francia

Il confronto con l’Europa, però, non lascia spazio a entusiasmi facili. Mentre in Germania sono già attive oltre 100 stazioni di rifornimento e circolano più di 2.000 veicoli a idrogeno, l’Italia parte da zero. In tutta Europa si contano oggi circa 6.000 veicoli alimentati a idrogeno, con Francia e Paesi Bassi in forte crescita.

Da noi, l’adozione procede con lentezza, nonostante gli annunci. Secondo le stime di H2IT, entro il 2050 sulle strade italiane dovrebbero circolare oltre 8,5 milioni di auto, 20.000 autobus e 50.000 camion a idrogeno. Proiezioni ambiziose, che rischiano di rimanere sulla carta se non si accelerano davvero gli investimenti nelle infrastrutture. Perché senza stazioni diffuse sul territorio, parlare di idrogeno rimane retorica.

 

Difendere gli automobilisti e non solo gli slogan

Questa inaugurazione rappresenta una buona notizia, ma è impossibile non rilevare le contraddizioni. L’Italia arriva in ritardo: mentre gli altri Paesi già sperimentano l’uso dell’idrogeno su larga scala, qui celebriamo l’apertura della “prima stazione” nel 2025. Ancora una volta i cittadini rischiano di pagare il prezzo delle lentezze burocratiche e della mancanza di visione politica.

Se si vuole davvero difendere chi guida e chi lavora nella logistica, servono più stazioni, più rapidamente e con incentivi concreti all’acquisto dei veicoli. Perché non basta inaugurare un impianto per dire di essere entrati nel futuro: gli automobilisti hanno bisogno di certezze, di poter viaggiare senza temere di rimanere senza rifornimento.

 

Foto da ufficio stampa Milano Serravalle – Milano Tangenziali e FNM

 

 

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